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 Home page > Tribuna Libera > Cinquestelle: l’inizio della fine

Cinquestelle: l’inizio della fine

Stiamo al risultato: PD oltre il 40%, M5S poco sopra il 20%, Forza Italia solo terza.

Inizio della fine” è solo un modo di dire, naturalmente, ma quando un leader getta la maschera e indica chiaramente nel PD il suo vero avversario, chiedendo e ponendosi l’obiettivo di avere almeno un 1 punto percentuale in più di lui, è ovvio che se ne ha invece 20 in meno deve dichiarare la propria Waterloo. Personale e politica.

Senza dimenticare nemmeno per un attimo che il famoso e scandaloso incontro Renzi-Grillo visto in streaming, preteso dalla base contro la volontà del Capo, finì con una ignobile sceneggiata di arroganza, supponenza, volgarità, tracotanza e stupidità. Il che ha contribuito in parte a dare i risultati che oggi leggiamo. Qualcuno apprezzò Grillo, molti, anche del suo movimento, gli hanno girato le spalle proprio in quel momento.

Non solo. Non basta avere come unico programma la distruzione (che non è la trasformazione) dell’esistente o l’arroganza cafona del “siete gnente” che infastidisce più di quanto non convinca. C’è anche da tenere presente l’incapacità totale - derivante dall’inesistenza di una progettualità pensante - di sfruttare al meglio il risultato sorprendente delle ultime politiche.

Per qualche settimana, il Movimento ha avuto il boccino in mano, come Travaglio scrisse, scandalizzandosi poi per l’incapacità manifesta di usarlo. I Cinquestelle potevano giocare tutta la forza dei loro otto milioni di voti per scardinare il PD facendone esplodere tutte le contraddizioni interne, che ai tempi di Bersani erano fortissime; ben più di oggi. E poteva far fuori Forza Italia con una spallata decisa, proponendosi al PD come possibile partner o come controparte decisa e ferma (ma tuttavia dialogante).

In pratica avrebbe potuto occupare il ruolo di chi decide, giocando il gioco della grande politica. Non con l’obiettivo di inciuciare tanto per inciuciare, ma per appropriarsi di una effettiva capacità di incidere sulle decisioni del governo e costringerlo a fare la sua (del movimento) volontà. Nei limiti del possibile, ma comunque con una notevole forza di pressione: la possibilità c’era tutta.

La direzione scelta è stata invece quella dell’isolamento, del proseguire con il “contro tutti” inebriandosi per il successo travolgente del tutto inaspettato. E ha continuato con il “tutti a casa” che ora rischia di ribaltarsi contro di loro. Sedersi sul banco dell’irrilevanza politica è deleterio per qualsiasi politico, figuriamoci per dei dilettanti allo sbaraglio.

A questa irrilevanza reale ha cercato di dare senso l’ex comico genovese che ha rilanciato un’iperbole stratosferica del tutto irreale: governeremo quando avremo il 51%. Cioè mai.

Ma curiosamente quella che era in modo manifesto una balla gigante, uno slogan a fini propagandistici, sembra che sia stata presa sul serio dai seguaci del M5S che si sono convinti di avere davanti un lungo rettilineo tutto in discesa, tutto facile, da percorrere con la faccia al sole e il vento nei capelli fino al mitico traguardo della maggioranza assoluta.

Convinti di veleggiare con il vento in poppa verso un 30% a portata di mano, cullati sull'onda del successo prevedibile, ipnotizzati da misteriosi sondaggi del tutto fuorvianti.

Questa votazione europea stronca invece le velleità fantasmagoriche di possibili tsunami a ripetizione. E la perdita secca di voti segna una brusca inversione di tendenza che ha molte cause diverse, ma che, alla fine, apre due sole possibilità: o si innesta un processo di dissoluzione del Movimento, per delusione e depressione in una fascia di elettorato facile all’entusiasmo, ma privo di quelle solide basi programmatiche capaci di consolidarne l’identità nei momenti avversi, oppure il Movimento si decide a crescere, mentalmente e politicamente.

Il che significa una sola cosa: usare il ruolo di secondo partito italiano per fare politica e non solo la gazzarra barricadera che abbiamo visto troppe volte. Usare una forza che ancora c’è per ottenere quei risultati che finora non si sono visti. Ottenere risultati: questo è, semplicemente, l’irrinunciabile imperativo categorico.

Ma da soli non si ottengono risultati. Tantomeno ora con un PD galvanizzato e legittimato dal 40% di voti. Quindi abbassare la cresta e piegarsi sui remi, perché la barca è facile da far andare quando il vento spinge, ma è dura da mandare avanti a suon di muscoli quando devi remare controvento.

Della purezza di chi espelle i dissidenti e di chi si taglia lo stipendio, che peraltro resta più che abbondante, gli italiani, alla fin fine, non sanno che farsene, perché in tasca, a loro, non viene niente. Anzi, gnente.

Non vengono strategie economiche per il rilancio e la crescita, non viene il reddito di cittadinanza, non viene il taglio delle tasse. Tutte parole che, se non hai il 51%, non servono a niente. Devi contrattarle con altre forze politiche alle quali devi, prima di tutto, smettere di sputare in faccia.

E gli elettori hanno detto la loro, punendo il M5S in modo anche più duro di quanto non fosse legittimo. La credibilità zero si paga, in politica. E ora il gioco si fa molto più duro.

Ma ci sono ancora contraddizioni interne al PD; esiste ancora una sinistra - quella di Civati e Barca nel PD; e quella di tanti “professori” nelle forze della società civile, quella della sinistra radicale che ha cercato di aggregarsi al carro di Tsipras senza troppa fortuna - insomma c’è ancora una sinistra politica e soprattutto sociale, che può condividere molte delle parole d’ordine del M5S.

Sta al Movimento decidersi a progettare, non solo a urlare la rabbia che è la sola cosa a cui Grillo si appella. Sta al Movimento decidere da che parte stare perché la balla di essere "oltre la destra e la sinistra" è e si è rivelata chiaramente una balla. Qualsiasi cosa uno decida o è di destra o è di sinistra, datevene pace.

Se il Movimento si decide a farlo gli spazi politici ci potrebbero ancora essere. Se non si decide a farlo l’irrilevanza a cui si condanna, rimanendo lì a farsi bello con la rendicondazione degli scontrini del bar, gli sarà fatale.

Oppure la rabbia gli farà prendere una via ancora più barricadera come ogni estremismo alla fine finisce con il fare, quando si trova con le spalle al muro e nessuna prospettiva davanti.

In ogni caso per Grillo il segnale è chiaro e lui l'ha capito: una pugnalata al suo cuore nero. È l'ora che torni a fare il milionario. Per il Movimento che ha creato qualche chance invece rimane perché essere il secondo partito, anche se doppiato, non è certo piccola cosa. Ma il tempo scorre e l'orologio fa il suo tic-tac. Poi la destra troverà una sua nuova strada, nuovi leader, nuove possibilità e gli spazi politici si restringeranno.

Quindi, sveglia. Good morning, grillini.

 

 

Foto: Beppe Grillo/Twitter 

Commenti all'articolo

  • Di ggv84 (---.---.---.16) 26 maggio 2014 15:05
    ggv84

    Alla fine l’unica rivoluzione riuscita al Movimento 5 Stelle è stata resuscitare il Pd... Me cojoni!

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 26 maggio 2014 16:00
      Fabio Della Pergola

      Difficile dare torto al commentatore...

      al successo di Renzi ha senz’altro contribuito la paura di un Grillo che voleva andare a Bruxelles a dire che "il debito pubblico non sarebbe stato pagato perché immorale" (parole sue, intervista a Mentana); e tutti hanno capito che cosa sarebbe potuto succedere. Grillo era dato incredibilmente e inspiegabilmente a 1 o 2 punti di distanza dal PD (alla faccia dell’affidabilità dei sondaggi!); quindi ha funzionato il "voto utile" che forse ha penalizzato anche Tsipras.

      Ma alla vittoria PD ha contribuito anche il collasso di Scelta Civica e la frammentazione esiziale della destra.

      Questo non durerà a lungo: prima o poi la destra si coagulerà di nuovo attorno a un qualche leader e sottrarrà voti e spazio centrista al PD. Che dovrà allargarsi a sinistra per non perdere colpi. Quindi le praterie in cui il M5S si è mosso finora, complice anche l’ipotizzabile attenuarsi della crisi economica, si restringeranno.

      Non è vero quindi, come dice Grillo, che il tempo gioca a loro favore. Il loro tempo era questo e se lo stanno giocando.

  • Di GeriSteve (---.---.---.7) 26 maggio 2014 17:09

    Le considerazioni che leggo mi appaiono tutte razionali e condivisibili, ma non mi convincono: i risultati elettorali non sono sempre -forse quasi mai- il risultato delle razionali convinzioni degli elettori.

    E’ verissimo che il M5S si è presentato senza alcuna diagnosi della crisi e senza alcun programma su come uscirne ed è stato sconfitto, ma bisogna considerare anche che non aveva nè diagnosi nè programma neanche un anno fa, e allora ha superato ogni previsone. Ricordiamoci che anche il PD e ancor più Renzi non hanno nè una seria analisi nè un programma, neanche su ciò che farà Renzi nel semestre di presidenza europea, però oggi hanno stravinto.

     

    Come fa uno che promette di tutto e che mente sistematicamente a stravincere le elezioni? Non è sorprendente: Berlusconi gli ha preparato la strada rincoglionendo gli italiani, sdoganando le bugie, utilizzando bene i mass media, individuando sempre un argomento chiave: un milione di posti di lavoro, l’abbassamento delle tasse, l’abolizione dell’ICI, la sua restituzione... Renzi ha semplicemente proseguito la tecnica elettorale berlusconiana con i suoi 80 euro.

     

    Il sistema di informazione italiano lo ha sostenuto in pieno, esattamente come ha sostenuto berlusconi, non solo presentandolo e pubblicizzandolo oltre ogni limite di equità, ma soprattutto guardandosi bene dall’investigare su chi lo ha sostenuto (Verdini in testa, cioè: Berlusconi), sulla sua essenza democristiana, sulla sua precedente condanna, sulle sue infinite contraddizioni, riuscendo a nascondere l’evidentissima verità, e cioè che ha ricreato la DC sotto l’etichetta PD.

     

    Ieri sera un amico mi ha detto di aver votato M5S, io gli ho risposto di aver invece votato" Insieme con Tsipras", lui mi ha risposto "chi è?". Io mi sono risentito: credevo che scimmiottasse i "Fassina chi?" di Renzi, invece lui era sincero: non aveva mai saputo che esistesse una possibilità elettorale di votare una lista che non solo critica i delinquenti e i corrotti al potere, ma che ha anche delle proposte e dei programmi per cambiare l’Unione Europea.

    Mi sembra evidente che non era l’unico disinformato d’Italia, che fossero molti gli italiani convinti di dover scegliere fra Renzi e Grillo.

     

    Caro Fabio, una analisi elettorale che trascuri il massiccio schieramento dei media e la quasi assenza di giornalismo investigativo e critico del potere è una analisi incompleta. Io non credo di illudermi sugli altri paesi europei se dico che il livello di disinformazione degli italiani è da record.

     

    GeriSteve

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 26 maggio 2014 17:52
      Fabio Della Pergola

      Lungi da me l’idea di sottovalutare non solo la potenza dell’informazione che promuove la nuova corazzata democristiana (che non è democristiana da adesso, ma lo era già al momento della sua costituzione), ma anche i vari potentati che ne hanno favorito l’ascesa.

      Resta il fatto che il M5S ha perso 3 milioni secchi di voti rispetto alle politiche di un anno fa, mentre il PD (11 milioni + spiccioli) è tornato quasi ai livelli del “voto utile” di Veltroni (12 milioni).

      Che cosa è successo in questo anno ? Il flop del tentativo di Bersani ha aperto la strada al centrismo più centrista: Monti, poi Letta, adesso Renzi. Ampiamente favorito da tutte le considerazioni già fatte in altri commenti, oltre che dai media e da altre forze su cui si possono ipotizzare tante cose.

      Ma, detto questo, restano ineludibili due aspetti: il crollo di Grillo che mostra la corda di una proposta politica tutta basata sulla distruzione dell’esistente e sul dubbio (per me fondato) che le cose con lui potrebbero andare pure peggio di ora, e l’inconsistenza della sinistra radicale. Non è da oggi che questa segna punteggi che non sono certo da partita di basket. Siamo sempre attorno al 3 più qualcosa di SEL più l’Uno e qualcosa di Rifondazione. Tutto addebitabile all’oscuramento mediatico, a cui la graziosa Bacchiddu tentò di rimediare a modo suo, mostrando...le spalle ? Può darsi, ma – domanda – non può essere che quella proposta politica non ha più appeal da tempo nell’elettorato italiano ? Cioè non ha credibilità, al di là del suo storico zoccolo duro ? Non basta appellarsi a un leader greco se poi, gratta gratta, si scrive Tsipras e si legge Vendolas.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 26 maggio 2014 18:03
      Fabio Della Pergola

      Aggiungo che un anno fa il voto al M5S non era fondato sull’idea che il nemico numero uno fosse il PD; per quanto lo slogan fosse sempre incentrato sul "né con il PD né con il PDL" è indubbio che molti credevano/speravano/contavano su una ipotesi di accordo PD/M5S almeno su alcuni temi (campagna elettorale in primis). Il tentativo di Bersani e l’inglorioso incontro visto in streaming con patate lesse come il duo Lombardi/Crimi avrà fatto esultare molti, ma si crede davvero che non sia stato il primo momento di quel conto che è stato presentato adesso ?

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 30 maggio 2014 07:46
      Fabio Della Pergola

      intendevo "legge elettorale" non "campagna elettorale", ovviamente.

  • Di GeriSteve (---.---.---.7) 26 maggio 2014 18:10

    Scusa, ma dire che "si scrive Tsipras e si legge Vendolas" credo che sia proprio scorretto: io non ho mai votato nè voterò mai Vendola, ma Tsipras è ben altra persona e nella lista italiana ci sono economisti come Pizzuti, persone di valore come Barbara Spinelli e Moni Ovadia che non si sono mai confuse con Vendola o Bertinotti.

    Sono invece completamente d’accordo con te sull’inesistenza di una proposta da parte di Grillo e soprattutto sull’assenza di analisi e proposte da parte della sinistra tradizionale, sia moderata che radicale: sono restati alla lotta di classe e all’antimperialismo USA senza capire i problemi di criminalità del potere e della finanza. Sulla crisi mondiale, sulla globalizzazione, sulle primavere arabe e i loro fallimenti hanno taciuto come scolaretti impreparati.

    GeriSteve

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 26 maggio 2014 18:39
      Fabio Della Pergola

      D’accordo, ritiro la provocazione. Mi riferivo in particolare ai litigi scoppiati quasi subito con il ritiro di Camilleri e Flore d’Arcais. Che Tspiras sia altro da Vendola è ovvio, che i voti presi dalla lista Tspiras (in Italia) siano molto diversi da quelli presi da SEL+Rifondazione è (a parte il tuo) alquanto discutibile.

      Sul resto che dici siamo in assoluta consonanza.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.2) 27 maggio 2014 12:56
      Fabio Della Pergola

      Prendiamo comunque nota che Lista Tsipras porta in Europa tre deputati: Curzio Maltese (giornalista), Marco Furfaro (SEL) e Eleonora Forenza (Rifondazione).

  • Di paolo (---.---.---.115) 27 maggio 2014 08:08

    Mi piace il titolo e condivido molti punti della vostra discussione , anche se forse è bene sottolineare che l’inizio della fine per il M5S era già cominciato subito dopo il famoso duetto Grillo -Bersani . Mi ero azzardato a prevederlo.

    Adesso quello che vorrei sottolineare è che questo 21% e rotti di voti europei è un dato pompato ,ovvero non riflette la reale consistenza "politica " del M5S dal momento che in questa tornata elettorale (anche per le amministrative) ha potuto contare sull’effetto suggestivo di trascinamento del messaggio euroscettico . Perfino Salvini ha sfruttato l’occasione mentre Grillo è riuscito a far cilecca .

    Questo pigliangiro ,dopo la batosta ,continua a cazzeggiare sul suo blog dedicando ai suoi elettori una poesia ( una poesia !!! ? ) ,invece di dimettersi come aveva promesso nel caso di sconfitta (coerenza please ) .
    Su Renzi mantengo tutte le mie riserve e lo aspetto al rendiconto dei fatti . E’ stato di una bravura formidabile e ha rimesso la Democrazia Cristiana al centro della politica italiana .Ma aveva contro due pregiudicati rincoglioniti che hanno sparato cazzate a raffica dalla mattina alla sera , senza mai entrare in una dimensione di normale lucidità .
    Insomma con il M5S (a meno di un cambio radicale di strategia che dovrebbe imporsi con una pedata nel sedere al duo Grillo -Casaleggio ) si chiude una occasione unica e forse irripetibile per un vero cambiamento del paese .Peccato ,occasione sprecata.
    saluti

    • Di (---.---.---.160) 27 maggio 2014 09:33

      Concordo. In particolare con la conclusione: purtroppo la selezione accurata del grillini doc ha prodotto il risultato che non si vede emergere (almeno per ora) una qualsiasi testa pensante (pensante in maniera autonoma, intendo) all’interno del Movimento, capace di dare quella svolta che potrebbe essere salvifica per il Movimento stesso e interessante per l’intera sinistra italiana.
      FDP

  • Di (---.---.---.98) 27 maggio 2014 10:25

    Bella discussione.....io credo che 5S sia destinato in ogni caso ad essere un partito irrilevante, ricordiamoci che deve scontare i voti ricevuti dalla "protesta": quando tutto va storto, corruzione, mafie varie e altrettante collusioni la fanno da padrone, il vantaggio di essere nuovo, pulito, senza macchia politica ti favorisce ma poi? di certo non puoi essere semplicemente "oltre". concordo con FDP su questo.

    L’Altra Europa, la sinistra in generale in Italia, è un pastrocchio, avessero avuto più visibilità mediatica, al voto, avrebbe pesato la presenza di Spinelli - Ovadia ecc, persone di peso intellettuale ma, ahimè, ed io ho votato l’AltraEuropa quale voto di speranza, ricominciamo subito con il pastrocchio: se fosse vero che Vendola ha impedito l’adesione della lista al gruppo Europeo, sospetto che una sinistra decente l’avremo la prossima generazione....forse...!

    Vanità: rivendico la primogenitura dell’affermazione che l’inizio della fine fu l’incontro Bersani-Lombardi- Crimi (forse proprio commentando FDP o Paolo): ad essere umiliato non fu Bersani io la vidi viceversa: lì 5S dimostrò il suo vuoto., scusiamoli pure, diciamo che non prevedevano di poter essere l’ago della bilancia ma poi...signori c’è da fare....la coerenza quando diventa testardaggine mentre tutto va storto non è solo inutile è dannosa!!
    Invece:......interessante per la sinistra italiana....perchè?
    Un Saluto
    Enzo 
  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 27 maggio 2014 10:58
    Fabio Della Pergola

    La sinistra è un pastrocchio. Il problema è, banalmente, questo. D’altra parte da sempre a sinistra ci si litiga e si discute all’infinito, per il semplice fatto che è strutturata su un confronto di identità. La destra cerca un capo e quando l’ha trovato ha risolto i suoi problemi; facile.

    Ma continuare a fare e a vivere in un pastrocchio è deleterio per la mente e per le tasche di chi sta a sinistra. In particolare quando sopravvivono tendenze che sono morte e sepolte da decenni ma che si aggirano come zombie appena sentono aria di conflitto sociale o di elezioni.

    Il problema di "rifondare" (senza alcun riferimento a "Rifondazione") la sinistra è enorme perché comprende temi economici, sociali, culturali, antropologici. Ivi compresa la laicità che non è solo opposizione all’arroganza delle gerarchie ecclesiastiche ma anche a quella alienazione religiosa di cui parlava Feuerbach.

    Consiglio per chi non lo conoscesse un recente libretto di Elisabetta Amalfitano "Le gambe della sinistra", strutturato su una serie di interviste a vari intellettuali di sinistra: Canfora, Signorelli, Carlassare, Urbinati, Ciliberto, Longobardi, Fagioli. Il tema è come conciliare uguaglianza e libertà.
    Cioè andare al fondo del problema su cui la sinistra si è divisa, ha litigato eccetera.

    Sul M5S per me il discorso è chiaro e scritto da tempo: le parole d’ordine del movimento sono quasi sempre (sull’immigrazione ho dei dubbi) di sinistra. Coinvolgenti e apprezzabili. Il modo di fare politica, arrogante e sprezzante, svela invece il "cuore nero" che è il nucleo della mentalità di Grillo (sicuramente) e di Casaleggio (probabilmente). Si tratta perciò di separare le mele buone dalle mele marce; è possibile oppure senza Grillo tutto collassa ? Sicuramente non potrebbe rimanere com’è ora, ma se emergesse qualche testa pensante un po’ meno stupida di quelli che hanno creato dal nulla un movimento ampio e importante senza avere alcuna idea di come usarlo ?

    Per quello che mi riguarda non ho niente contro un grillino disponibile al dialogo, non ho nessuna disponibilità a dialogare invece - ammesso che fosse nelle mie possibilità - con Grillo o i suoi talebani.

    "Interessante per la sinistra italiana" in questo senso: perché pone fortemente temi (salario minimo per tutti, garanzia di sopravvivenza, ridimensionamento dei costi della politica, rigore morale, salvaguardia dell’ambiente eccetera) che la sinistra o ha dimenticato o ha mantenuto vivi però all’interno di una proposta politica che non ha più nessun appeal per molti e diversi motivi.

    saluti, FDP

  • Di (---.---.---.117) 27 maggio 2014 13:26

    non tutto e’ perduto ,c’e’ tempo per rimediare spero.basta approcciarsi alle altre forze politiche con piu’ umilta’ nesssuna ha la verita’ in tasca nemmeno grillo,deve dare ascolto a chi lo circonda e lo critica senza cacciare via nessuno,scegliere meglio i canditati,e trovarsi un altro consigliere politico che non sia casaleggio.deve liberarsi degli oltranzisti la politica e incontro e cercare di risolvere i problemi della gente,mi ricordo ancora la telenovelas sugli scontrini,il mandare da bersani due simpaticoni ignoranti come lombardo e crimi,la battuta sulla salsi,il leit motiv uno vale no quando poi non e cosi.ma la cosa piu grave e aver congelato 8 milioni di voti che avevano delle aspettative andate poi tutte in fumo ora e la prova di appello,se si continua come si e visto dopo i risultati insultando tutti,finira’ male.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.2) 27 maggio 2014 13:34
      Fabio Della Pergola

      In poche parole deve elaborare cultura politica. Ma quei pochi che hanno cercato di farlo sono stati buttati fuori per fare spazio agli omologati, più (pochi) o meno (tanti) bravi. Quindi il lavoro da fare per loro è tanto, ma il punto principale ruota attorno alla mentalità catastrofista di Grillo; questo va eliminato perché si possa fare largo ad un progetto costruttivo.

  • Di (---.---.---.115) 27 maggio 2014 13:33

    L’analisi sarà anche giusta.
    Ma non si capisce che sta parlando del 20% dei votanti, la "sconfitta".
    Quattro a due, la lezione dovrebbe essere per la sinistra su come si raccoglie il consenso.
    Nel PD è minoritaria, fuori dal PD è minoritaria, cogito ergo sum?
    Prendesse la sinistra il 20% sarei contento, ma non lo fa.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.2) 27 maggio 2014 13:43
      Fabio Della Pergola

      Il consenso si raccoglie attorno a un progetto; oppure a slogan. Berlusconi, Renzi e Grillo hanno scelto la seconda strada. La sinistra (quale?) dovrebbe optare per la prima. Ma o è un progetto vecchio di quarant’anni (se non di un secolo e mezzo) o è un progetto che stenta a venir fuori.

      Dal momento che deve (o dovrebbe) determinare la formazione di una cultura alternativa alla cultura dominante (per questo non basta parlare di economia, bisogna aggiungere un discorso culturale e antropologico) si scontra con forze immani, esterne e interne, a quello che riteniamo un mondo di sinistra. Quindi il lavoro è grosso.

      Perché abbia qualche possibilità bisogna che lo zombismo tramonti definitivamente e lasci spazio al nuovo che c’è (ivi comprese alcune istanze del M5S).

    • Di Il Gufo (---.---.---.115) 2 giugno 2014 21:00

      Un progetto per sua natura è discutibile, rivedibile, migliorabile, sabotabile (in politica accade sempre).
      Lo slogan è tale e quale. Si può solo ripetere sempre uguale a se stesso.
      E’ proprio perchè "la sinistra" ricorre raramente agli slogan che:
      A) Non vince
      B) Presenta notevole frammentazione interna.
      Succede quando si discute.

      Però non credo che il "pensiero di sinistra" sia antropologicamente diverso dal pensiero liberista, o del "pensiero berlusconiano" (inteso come assoluta devozione al capo): sono modi diversi di affrontare lo stesso problema: l’amministrazione del potere.
      Paradossalmente sono molto più preoccupato di un partito di sinistra in mano ad un uomo solo al comando rispetto alle assurde teorie su di un M5S "fascista".
      Fascista è violare le regole (ricordare Matteotti), farle rispettare anche quando costa l’espulsione dei propri sostenitori è semplicemente rigoroso.

      Marco

      P.S.
      Faccio notare che in Valle Susa il M5S è di gran lunga il primo partito, con percentuali bulgare.
      Questo significa che:
      1) Il PD è stato votato dai conservatori.
      2) Il PD è nella pratica un partito conservatore.
      Aspetterei a vendere la pelliccia del Grillo, questa storia mi ricorda chi sottovalutò Berlusconi vent’anni fa.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 2 giugno 2014 23:24
      Fabio Della Pergola

      Capisco che Renzi possa inquietare e che qulcuno lo veda come un Principe, ma è e resta il leader di recente incoronazione di un partito che i suoi leader li ha triturati tutti, uno dopo l’altro, con la velocità del fulmine e senza rispetto alcuno nemmeno per i "grandi vecchi". Non vedo di cosa preoccuparsi. Ben altro centralismo a-democratico è quello instaurato dal duo Grillo-Casaleggio sulle orme del leaderismo monarchico alla Berlusconi.

      Fascista non è né violare le regole (che a volte non è da fascisti violare) né farle rispettare a tutti i costi (che a volte non è da fascisti essere rigorosi). Fascista è la mentalità di chi si propone di distruggere l’esistente anziché trasformarlo. Perché nella distruzione pianifica la morte dei più deboli, ingenui, fragili. In nome di un progetto che, per quanto meravigliosamente utopistico sia, non può pretendere in dote la morte di nessuno.

      Sulla TAV è tutto da dimostrare che sia utile; ma anche che l’opposizione locale sia il progresso contro la conservazione di chi la vuole. Il conservatorismo passa per tante vie.

      Su Grillo sono d’accordo: "inizio della fine" è, come ho scritto, un modo di dire, non la realtà attuale.

  • Di (---.---.---.26) 27 maggio 2014 13:33

    Se l’analisi del bacino dei votanti e poi del voto fosse presa sul serio non si incapperebbe in delusioni per taluni e euforia esagerata per altri: chi vota pd è annoverabile tra gli impiegati e i pensionati, per cui gli ottanta euro e la stabilità monetaria ergo, sì euro, a chi interessano se non a questi?! Beppe grillo e Casaleggio hanno commesso molti errori: dalla comparsa da Vespa a ministri di un fantomatico governo 5stelle. Se alcuni del m5s capiscono in tempo (Di battista, Di Maio e altri) che le idee che hanno non hanno bisogno di megafoni alle prossime votazioni (la gente capirà che Renzi è un altro Berlusconi: tutto fumo e niente arrosto) avranno un buon risultato perché il bacino dei votanti sarà diverso. Ero tentato di votare m5s fino a quando le sparate di Casaleggio e la comparsa di Grillo a porta a porta mi hanno convinto di non votare nessuno.

  • Di (---.---.---.215) 27 maggio 2014 15:28

    Renzi ha vinto perchè ha messo 80,00 eurini in busta paga!

  • Di (---.---.---.215) 27 maggio 2014 15:38

    Tutti a fare supposizioni bla,bla,bla vincerebbe anche mia nonna se mettesse 80,00 eurini in busta a qualche milione di persone.
    Scendete dal pero e sveglia!!

  • Di (---.---.---.33) 27 maggio 2014 15:45

    Renzi si dimentica, quando gli fa comodo, che aveva dato delle scadenze precise alle sue, fantasmagoriche, riforme. Non solo Renzi per la verità: anche chi lo ha votato. Non parteggio per nessuno (sono quasi tutti uguali) ma il tempo, credo (e concordo con Grillo, questa volta) che svelerà molte falsità che Renzi, in stile berlusconiano, ha appioppato agli italiani; per cui il difficile sarà mantenere altrimenti Grillo o chi per esso lo travolgerà.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 27 maggio 2014 16:44
      Fabio Della Pergola

      Pensare davvero che gli 80 euro dati (ma ancora nessuno li ha visti) a qualcuno (ma non a tutti) spieghino la perdita di tre milioni di voti del M5S significa ragionare con la testa in un sacchetto. Ma figuriamoci se c’è qualcosa di credibile in questa vicenda !

      Dire poi che chi ha votato PD si era impegnato a dare scadenze per le riforme di Renzi è quantomeno incomprensibile. Quando mai un elettore può dare scadenze ?

      Le falsità di Renzi - quando saranno manifeste - costeranno al PD una dura punizione. Per ora i puniti sono Berlusconi (ormai uno stracotto qualsiasi) e Grillo.

      Un’analisi un po’ più seria della storia degli 80 euro farebbe bene a tutti; ai grillini in particolare.

    • Di (---.---.---.135) 27 maggio 2014 19:00

      Se legesse bene il commento che ho postato farebbe una buona figura... almeno con la lingua italiana. Rispondere, travisando i pensieri altrui, è segno di edonismo letterario... il giornalista serio fa una disamina delle cose con una fedele cronaca. La saluto

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 27 maggio 2014 19:11
      Fabio Della Pergola

      Non so cosa sia l’edonismo letterario, comunque se vuole indicarmi qual’è il suo commento cercherò di dedicargli il massimo di attenzione. Se avesse l’abitudine di firmarsi (anche con uno pseudonimo, anche con una sigla, anche con un codice criptato) mi semplificherebbe la vita.

      Quanto a "il giornalista serio fa una disamina delle cose con una fedele cronaca" non vedo quale critica mi rivolge: è quello che ho cercato di fare. Se non è di suo gusto non so che cosa farci.

  • Di (---.---.---.143) 27 maggio 2014 16:16

    Secondo il mio(modesto)parere la questione degli 80 euri in busta paga,NON é poi così,importante,in quanto tale somma é stata erogata(almeno fino ad oggi)SOLO ai lavoratori dipendenti,mentre ai pensionati,come ad esempio il sottoscritto il quale essendo un pensionato pubblico ex INPDAP ora INPS(GR...) NON ha ricevuto né avrà nulla di nulla,sulla pensione,che da ormai 3 anni NON viene adeguata al costo della vita,sempre in aumento.
    Quindi le ragioni della cd"vittoria schiacciante"del PD Renziano,sono a mio parere ben altre!
    Come alcuni dei post di altri forumisti evidenziano molto bene.
    Infatti in questa tornata elettorale Europea io stesso NON ho votato,x la prima volta in tanti anni,in primis perché non c’era nessuna lista che avrebbe potuto rappresentarmi adeguatamente,tranne forse Tsipras,ma siccome,quando ho saputo che il partito che avrei voluto votare cioé il PdCI era stato cacciato da Tsipras e ho visto che nella mia circoscrizione(Bologna)non si é presentato,da solo,poi devo dire che a me Svendola quindi anche SEL,NON mi soddisfa x niente,ho ritenuto di astenermi(pure con un mal di fegato micidiale,anche perché sono uno scrutatore di seggio!)
    un saluto
    Alexfaro

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 27 maggio 2014 16:55
    Fabio Della Pergola

    Non so se il Maalox che va tanto di moda in questi giorni funziona bene anche per il mal di fegato. Comunque, se può consolare il simpatico Alexfaro, sono decenni che tra mal di stomaco e mal di fegato, la politica mi ha fatto digerire sempre peggio !
    Saluti
    FDP

  • Di paolo (---.---.---.20) 29 maggio 2014 08:13

    Adesso vorrei aggiungere un’aspetto che non ho ritrovato sottolineato da nessuna parte , che apparentemente può sembrare solo una nota di colore ma che invece , a mio modestissimo parere ,riveste una importanza notevole nella comunicazione vincente di Matteo Renzi .

    Uno dei problemi di comunicazione mediatica (talkshow)che ha afflitto la sinistra da sempre è stato quello di non aver mai selezionato in modo accurato i suoi comunicatori .
    Mi spiego meglio . Silvio Berlusconi ,che è un gran maestro degli effetti speciali ,ha sempre spedito in tv interpreti dalla voce chiara ,limpida , tonante , con un mandato preciso : sovrapporsi quando parla il "sinistro " di turno per coprirlo e quindi disinnescarlo , magari con la compiacenza del conduttore ( Vespa tanto per dire) . Stessa cosa per Grillo anche se in tempi più recenti .

    I beoti della sinistra invece ,in evidente difetto dei concetti minimi di comunicazione televisiva (qualche anno fa ci ho fatto pure un articolo) , hanno spesso e volentieri ( per non dire quasi sempre) spedito interpreti dalla voce flebile ,balbuzzienti , afoni o aspiranti moribondi che per coprirli bastava poco ; e anche qui gli esempi si sprecano .
    Finalmente è arrivato Renzino , che è un fiorentino furbetto e ha l’imprinting di un maghetto della tv come Gori (ex Mediaset) , e il copione è improvvisamente e radicalmente cambiato . Fateci caso , una selezione accurata di urlatori , Faraone su tutti che lo puoi sentire anche ad audio spento .

    Bravo Renzino ,bel colpo ! L’allievo sta superando il maestro (Silvio) .
    ciao 

  • Di (---.---.---.182) 1 giugno 2014 11:17

    Simpatico questo teatrino di sostenitori mancati di M5s e "sinistri" puri pronti a sognare una nuova sinistra dai civatiani ai grillini.

    Trattate M5s come un normale partito quali ce ne sono stati tanti nella storia politica italiana, ma non è così, M5s ha un solo precedente nella storia italiana il Movimento dell’uomo qualunque.

    Al pari del movimento di Giannini, M5s ha delle rigidità ideologiche che lo rendono irriformabile e come tutte le formazioni politiche dalla rigida ideologia se si prova a cambiarle crollano, esempio: il comunismo sovietico e lo stesso movimento dell’uomo qualunque.

    Provo a motivare con qualche considerazione questa mia affermazione.

    M5s ha per obiettivo strategico centrale la "democrazia diretta", il gruppo parlamentare ha pertanto una funzione precisa: trasformare le indicazioni della "rete" in disegni di legge e null’altro. Trasformarli in autorevoli esponenti e gestori di un partito aperto al confronto con le altre forze politiche comporterebbe l’acquisizione di un ruolo che negherebbe la funzione ideologicamente loro assegnata. E poi cosa ci sarebbe da mediare con gli altri partiti sulla posizione che il debito pubblico è immorale e come tale non va pagato? delle due una, o si paga o non si paga non c’è alcuna posizione intermedia o negoziabilità. Il passaggio immediato alle energie alternative è altrettanto non negoziabile, anche se si volesse diluire nel tempo resterebbe un traguardo economicamente irrealizzabile. E il rifiuto della costruzione europea in cosa è negoziabile con gli europeisti.

     La Casaleggio &associati è una azienda privata che rappresenta di fatto la struttura portante della formazione politica M5s, quest’ultimo marchio è proprietà privata di Grillo, entrambe aziende molto redditizie per i rispettivi proprietari. Cosicché un movimento politico senza alcuna democrazia interna, con due capi-proprietari e deputati-cittadini cui non è consentito alcuna opinione differente dai due capi, in cosa si dovrebbe strutturalmente trasformare?

    Una semplice critica ( del tutto insufficiente del gruppo di comunicazione della camera) circa un supposto difetto di comunicazione quale causa della sconfitta (come se infiocchettando una proposta allucinante questa potesse diventare digeribile) ha scatenato l’ira del capo assoluto Casaleggio, che ha cominciato a minacciare licenziamenti e espulsioni.

    Direte voi si tratta di cacciare i due e il gioco è fatto. Quindi rinunciare al marchio e costruirsi una nuova piattaforma, ma chi dovrebbe farla questa operazione? l’attuale gruppo di deputati-cittadini? se solo ci provassero immediatamente scatterebbe l’altra rigidità ideologica del "né di destra né di sinistra". Gli ex fascisti alla Lombardi o comunque quelli di destra si scontrerebbero con quanti provenienti da un’area culturale di sinistra, nel definire i caratteri e nello scegliere gli interlocutori privilegiati della nuova formazione politica.

    Fabio, Paolo, siete delle ottime persone, di buoni principi e di sinistra, ma vi manca " l’occhio della storia" e pertanto siete incapaci di comprendere che la vittoria di Renzi è frutto innanzitutto di profonde modifiche che ha introdotto nella sinistra italiana, simile a quelle operate nel passato nella sinistra di altri paesi europei. Le difficoltà nelle quali oggi è la sinistra europea, non derivano dall’aver abbandonato i sacri principi della socialdemocrazia classica, ma dalle rigidità della costruzione europea attuale e dai processi di globalizzazione.

    La soluzione pertanto non è il sogno di una nuova sinistra (del passato) che mai più ritornerà, allargata ai grillini, ma mandare avanti il processo avviato da Renzi nel partito e la modifica delle rigidità dell’attuale costruzione europea.

    Il M5s è destinato a fare la fine dell’uomo qualunque perché è irriformabile. 

    Mi scuso per la lunghezza dell’intervento . Gennaro Esposito

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 1 giugno 2014 12:31
      Fabio Della Pergola

      Caro Gennaro,

      ti ringrazio per le parole gentili (ottime persone, di buoni principi e di sinistra) e anche per la sottile critica (manca " l’occhio della storia" che mi renderebbe - parlo per me, Paolo se vuole risponderà di persona - incapace "di comprendere che la vittoria di Renzi è frutto innanzitutto di profonde modifiche che ha introdotto nella sinistra italiana, simile a quelle operate nel passato nella sinistra di altri paesi europei"), ma ho qualche dubbio sulle tue affermazioni. In particolare se ti riferisci al Blair di anni fa.

      Il PD attuale assume, mi perdonerai la sintesi un po’ brutale, l’interclassismo classico della vecchia DC, aggiornata all’epoca della globalizzazione i cui sfracelli in termini di liberalizzazione della finanza (non quella dei commerci) sono sotto gli occhi di tutti. Liberalizzazione concessa alle banche americane dal più democratico dei presidenti democratici, Bill Clinton.

      Ben venga pertanto il tentativo di Renzi di modificare la rigidità attuale dell’Europa, ma se il sogno della "vecchia" (come tu giustamente la definisci) sinistra non solo non è attuabile, ma si costituisce come impedimento alla nascita di una "nuova" sinistra (da qui le mie critiche anche alla Lista Tsipras in versione italiana), resta inderogabile ai miei occhi la necessità di ipotizzare un’area di sinistra-sinistra che faccia da contraltare al PD renziano. In particolare sulle sue ipotizzabili ( e anche visibili) derive culturali. Basti pensare alle ripetute dichiarazioni contro l’aborto da parte di alcune donzelle di primo piano del renzismo.

      Quindi procedi pure con l’entusiasmo per il nuovo corso de i’ bomba, ma lasciaci pensare che non tutto il patrimonio storico (di cui qualche idea abbiamo) della sinistra trovi attuazione in questo progetto renziano così onnicomprensivo. Con tutto il rispetto per le tue idee, trovo che molte delle cose dette dai grillini siano degne di altrettanto rispetto (non per il duo al comando e alla loro strategia politica, sia chiaro) così come quelle di un Barca, di un Civati, di una Bonaccorsi.

      Prima o poi la destra si riapproprierà, grazie a nuovi leader (speriamo più seri di quello che hanno avuto finora), di quell’area moderata di centrodestra che oggi Renzi ha inglobato nella sua proposta di rappresentanza politica. E per il PD sarà necessario riposizionarsi verso sinistra per recuperare voti. Quindi si passerà dalla trionfante epopea renziana ad un meno eclatante barcamenarsi per darsi una nuova identità meno compromessa con il moderatismo democristiano. Soffocare nella culla questi tentativi di costruzione "a sinistra" potrebbe essere deleterio non solo per le menti di tanti, ma anche per il futuro del PD.

      Saluti

    • Di (---.---.---.120) 1 giugno 2014 15:02

      Egregio Fabio D P l’essenza del suo articolo è, in estrema sintesi, Grillo ha perso, esiste una sinistra politica e sociale che condivide molte delle idee e proposte del M5s, se solo quest’ultimo si decidesse a superare la "balla" del né destra né sinistra si potrebbe creare un fronte politico che contrastasse "l’intreclassimo renziano"

      La mia risposta è stata: ciò non è possibile per le rigidità ideologiche di M5s.

      Ma lei più che contrastare questa mia affermazione ha preferito ricondurre la discussione sulla sinistra.

      Una ulteriore riprova della rigidità ideologica di M5s sta nell’analisi della sconfitta elettorale, che ha oscillato dagli italiani pecoroni, delinquenti e stupidi (Dario e Jacopo Fo e altri) al difetto di comunicazione (i toni alti di Grillo, l’ostilità generalizzata della stampa), cui si sono aggiunte le alchimie numeriche di A. Gianulli per dimostrare la pochezza e l’irrilevanza dei dati numerici. Ne consegue che la linea era e resta giusta va solo infiocchettata meglio.

      Te sembra che su questa M5s ha un gran futuro??!!

      Che succederà se alle prossime politiche fra un anno e mezzo due la situazione economica è un po’ migliorato (+1,5 il pil per il 2015) un pacchetto di riforme è stato realizzato e altre saranno in cantiere? Ricordati che Guglielmo Giannini spari dalla scena politica dopo il 1948, quando il quadro politico si era stabilizzato e la ripresa post bellica avviata.

    • Di (---.---.---.120) 1 giugno 2014 15:06

      Mi scuso non so cosa sia successo, stavo per apportare le correzioni (Te in Le e altro) quando il commento è passato in rete

      Gennaro E. 

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 2 giugno 2014 12:48
      Fabio Della Pergola

      No, evidentemente, il modo di Grillo e accoliti di analizzare la sconfitta elettorale non mi sembra né realistico né portatore di nuove possibilità "a sinistra". Al contrario mi sembra che l’insistenza per una convergenza con l’UKIP di Farage sposti il M5S a destra (forse per cannibalizzare i voti dei berlusconiani alla frutta). Quindi nessuna chance.
      Ma questo non toglie che l’elettorato sia altra cosa dal "partito" e che non tutti gli esponenti M5S concordino con Grillo e Casaleggio (vedi gli espulsi e un tot di dissidenti). La mia attenzione è concentrata su di loro, non sui talebani con i quali non andrei nemmeno a cena.

      Del futuro possiamo ipotizzare quello che dice lei, ma anche che la destra si ricmpatti e tolga spazio al centro al PD e il PD si sposterà più a sinistra. A quel punto il M5S avrà meno praterie in cui muoversi; senza però farsi illusioni che tutto si sgonfi come con l’Uomo Qualunque. Quello non aveva alle spalle 70 anni di partiti deludenti, ma "solo" il sogno infranto di un regime sconfitto.

  • Di (---.---.---.199) 1 giugno 2014 12:01

    Sig. Gennaro,

    apprezzo le sue considerazioni ma sono, secondo me, talvolta inesatte e talvolta contradditorie.

    E’ vero che il M5S non è (e spero che non sia mai) assimilabile a un partito tradizionale. Ma non può essere posseduto da due padroni, e diretto dalla rete. E’ una contraddizione in termini. Ci sono dei problemi, e vero, ma ci sono stati anche casi in cui la rete ha prevalso sui capi. Dovrebbe essere sempre così, l’idea fondante è quella.

    Le rigidità ideologiche che lei cita si fermano qui, a questa democrazia diretta che deve essere fatta nel modo migliore possibile. Su qualsiasi altro tema ci possono essere posizioni intermedie. Se il debito pubblico è immorale, è possibile ridurlo piuttosto che cancellarlo, evitando il più possibile traumi all’una o all’altra parte. Lo stesso per le energie alternative: sappiamo benissimo che non possiamo cancellare le altre, ma si può ottimizzare il più possibile. Anche per quanto riguarda le posizioni europeiste o euroscettiche: ma perché bisogna estremizzare sempre e arrivare unicamente a SI o NO? Ci sono infinite vie di mezzo, alcune perfettamente percorribili.

    Cordiali saluti,

    Gottardo

    • Di (---.---.---.160) 1 giugno 2014 19:16

      La rete ha prevalso sui due capi in un’unica occasione, per quanto di mia conoscenza: il voto sul reintegro del reato di clandestinità, che la rete ha rifiutato. Ma ora Grillo ammicca ad un politico inglese che della cacciata di ogni immigrato (intra o extra comunitario) dal suo paese ha fatto la sua bandiera. Come la mettiamo ?

      C’è stato in effetti un altro momento in cui la rete si è imposta: quando ha costretto Grillo all’incontro con Renzi. Abbiamo visto tutti che cosa ci ha fatto Grillo di quella scelta della base: possiamo dire carta straccia o qualcuno si offende ?

      Di altri episodi non sono a conoscenza e ne prenerò volentieri atto nel caso qualcuno mi informasse.

      La domanda "perché bisogna estremizzare sempre e arrivare unicamente a un SI o NO" andrebbe rivolta al M5S perché mi sembra che ponga sempre degli aut aut agli altri, più che dimostrare una certa flessibilità nell’ampia zona grigia che separa le ideologie e le parti politiche.

      FDP

  • Di (---.---.---.29) 1 giugno 2014 12:28

    Tutti maestri, persino l’autore pur di scrivere, nella foga di dire la sua, travisa alcuni commenti. Ho scritto che il m5s non è destinato a durare tanto perché la ’funzione pungolo’ si esaurirà fino a quando il pd capirà che per avere successo alle promesse seguano fatti: almeno si spera: credo, a mio avviso, che questo abbia spinto l’elettore a votare pd.

    Temistocle

  • Di paolo (---.---.---.20) 1 giugno 2014 16:48

    Caro Gennaro .
    Preconizzare la crisi del M5S è stato facile , non bisognava essere politologi per capire che un non partito ,eterodiretto da non politici con a riferimento un non statuto e che aveva come finalità ultima il reset della società , non poteva finire diversamente . Il loro peccato di presunzione è l’aver pensato che la ripulitura della politica e di conseguenza dell’intero quadro istituzionale si potesse fare allo stesso modo in cui si formatta l’Hard disk di un computer .
    Facciamo tabula rasa e poi installiamo un nuovo sistema operativo , "il Casaleggio Associati freeware " .

    Altro errore madornale avere ipervalutato il mezzo informatico come strumento per formare ed informare le masse . Da qui lo snobbare ,a parte l’ultima fase di campagna elettorale ,i media tradizionali .

    Davanti al fallimento di questa "mission impossible " stanno reagendo in maniera isterica e scomposta . Invece di fare autocritica ,se la cavano con : " non ci hanno capito e quindi non ci meritano " ,che è la quintessenza di quel superficialismo che si è compendiato nel demenziale " vinceremo poi ", pronunciato da Grillo mentre pubblicizzava il Maalox. 

    Renzi , sulla cui capacità istrionica non ho mai avuto dubbi , ha sfruttato l’esplosione della destra e la crisi della sinistra (costretta a cercarsi un referente in Grecia ), per rimettere al centro della politica la vecchia Democrazia Cristiana , con un messaggio tranquilizzante e di speranza : " noi non siamo sfasciacarrozze come Grillo e neppure sciagurati come Berlusconi , siamo gente seria che si impegna per il bene sociale ,quindi votateci " .
    Fine della storia .
    Adesso dipende tutto da Renzi .
    ciao

  • Di albodoro (---.---.---.246) 2 giugno 2014 08:24
    albodoro

    Risultato sorprendente quello delle scorse politiche? E con quale programma, please? Certo, allora il cd.movimento cianciava di reddito di cittadinanza, altro che di 80 euro dati a qualcuno....

    Oltre all’assenza di qualunque progettualità degna di tale nome, all’elettore non può essere sfuggita l’incoerenza del duo grillo-casaleggio e del pecorume di fanatici, sempre più decerebrati:vinciamo noi, etc.etc.
    Leggete questo e commentate pure, grazie.
  • Di (---.---.---.151) 3 giugno 2014 10:28

    Il reddito di cittadinanza, sempre bocciato dalla santa alleanza, è stato rivalutato dall’Istat.
    Facile dare addosso ai pentastellati, salvo poi riprendere le loro idee e proporle come proprie.
    Come è successo con gli F35, il "cambiare l’Europa", essere critici con i sindacati e via dicendo. E’ successo e continuerà a succedere.

    http://www.istat.it/it/files/2014/0...

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