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Il flop dei referendum radicali

“Gli elettori non potranno votare per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dell’otto per mille, scegliere il divorzio breve, superare le leggi criminogene su immigrazione e droghe, perché su questi referendum non abbiamo raggiunto la soglia minima prevista dalla legge”.

Questo è lo scarno comunicato con cui i Radicali hanno resi noti i risultati della loro raccolta di firme per la promozione di 12 referendum abrogativi.

Sono state raccolte le 500mila firme necessarie solo sui referendum per la “giustizia giusta” vale a dire quelli che - per motivi che tuttora sono e restano incomprensibili - hanno trovato l’adesione e la firma di Silvio Berlusconi e dei suoi vari berluscones e berlusconettes convinti di poterle sfruttare ai loro fini.

I referendum che riguardavano invece i temi sociali come quelli elencati nel comunicato, non hanno raggiunto il numero di firme necessario. Chi bisogna ringraziare?

Nell’ordine (probabilmente) la scarsa simpatia politica riscossa dai radicali in questa fase calante della parabola pannelliana e l'ignobile menefreghismo (non esente di specifico astio antiradicale) di tutta o quasi la sinistra vecchia e nuova. Compreso quel Movimento 5 stelle che di sinistra non è (almeno nei suoi due massimi esponenti).

Nello specifico bisogna ringraziare una sinistra "democratica" da tempo ormai immemorabile impegnata solo a guardarsi l’ombelico (o i numerosi ombelichi che ha nel suo corpaccione tanto grasso quanto privo di tono) ed eventualmente a farsi guardare nell'ombelico da uno dei numerosi papi (con la minuscola o la maiuscola a parer vostro) presenti sulla scena.

Poi una sinistra radicale da tempo ormai impegnata a guardare l’ombelico suo, quello dei grillini, quello di Ingroia e a sbirciare saltuariamente anche nell’ombelico della sinistra "democratica", ma tutto ciò in rigoroso silenzio monacale (salvo qualche improvvisa e barocca narrazione).

Poi il movimento dei grillini da tempi recenti, ma non recentissimi, impegnati a rimirarsi allo specchio e a trovarsi così belli, così belli e "giusti", così belli, giusti e così "cool”; mentre tutti gli altri sono così brutti, sbagliati e così "nerd”. E poi a rompere lo specchio di chi si era rimirato anche lui nel suo, ma aveva ceduto alla tentazione di gettare un’occhiata in tralice - non sia mai - anche fuori dalla finestra del castello incantato in cui vivono.

Poi bisogna ringraziare l’intero panorama del giornalismo italiano impegnato da sempre a guardare nel buco della serratura delle stanze dei bottoni, nelle stanze credute stanze dei bottoni, nelle stanze notoriamente prive di bottoni - ma hai visto mai - e nel buco dei bottoni paradossalmente creduti stanze.

Vanno ringraziati infine quel tot di individui che qualunque cosa facciano i radicali, fosse anche lavarsi i denti e pettinarsi prima di uscire, qualunque cosa dica Pannella o affermi la Bonino, sentono sgorgare da sé, in sé, il più immotivato e belluino moto di repulsione onnicomprensivo che si trasforma in conati di berci rissosi, volgari, ottusi, fanatici, fascisti e soprattutto - soprattutto - stalinisti. La sola parola “radicali” fa sgorgare in questi individui patologicamente allergizzati quanto di peggio la storia ha sedimentato nel loro io più profondo.

Insomma vanno ringraziati tutti quelli che “non senza interno travaglio”, per diritto o per rovescio, continuano a difendere lo stato di cose presente (fosse anche l’opposizione allo stato di cose presente, ma condotta con metodologie inerenti anch'esse allo stato di cose presente; non so se mi sono spiegato).

Grazie a questa vasta platea, l’abolizione del finanziamento ai partiti non potrà essere (ri)votato dagli italiani; e non potranno (nemmeno potenzialmente) essere abolite due leggi da regime in orbace come la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini che portano la firma di tre dei più reazionari figuri prodotti dall’infame fase politica degli ultimi anni; leggi che costringono alla galera miriadi di ragazzotti implicati nel giro di qualche spinello e clandestini in cerca di condizioni di vita semplicemente più umane.

Ieri abbiamo visto una strage di proporzioni enormi vicino alle spiagge di Lampedusa e "anche l'Onu considera l'ecatombe di Lampedusa «figlia di politiche repressive». L'immigrazione clandestina non è un crimine contro le persone o contro i beni, né una minaccia per la sicurezza», sottolinea il relatore speciale dell'Onu sulla protezione dei migranti, François Crépeau" scrive l'Unità.

Che non ha mai mosso un dito per favorire in qualunque modo l'abolizione di quelle stesse "leggi repressive".

Non potranno essere abolite norme che costringono i divorziati ad attese di anni per potersi rifare una vita e non potrà essere tolta di mezzo quella scandalosa truffa per la quale chi - come fa la stragrande maggioranza degli italiani in ben altre faccende affacendati - non ha firmato per devolvere l’otto per mille alla Chiesa Cattolica devolverà comunque i tre quarti del suo otto per mille alla Chiesa Cattolica. Alla faccia di Bergoglio e alla sua Chiesa "povera" ad imitatio del poverello di Assisi.

A tutti questi - alla sinistra più incapace, inetta, autoreferenziale, ipocrita e genuflessa mai vista prima ed ai suoi reggicoda pennivendoli, blogghisti e cinguettatori - va il ringraziamento di chi continuerà a subire e soffrire per le leggi e le norme liberticide, fasciste e papiste di questo Stato. Avessero almeno proposto qualcosa di alternativo ai referendum radicali, si potrebbe capire; ma quello che hanno proposto ad oggi è il nulla assoluto. Un nulla quasi mistico.

Vi stanno sugli zibidei i radicali? Benissimo, firmate per i referendum che riguarda la vita civile di questo paese e poi dite pure ai radicali quello che pensate di loro. Libertà assoluta; ma prima vengono gli interessi della collettività.

Naturalmente la colpa del mancato raggiungimento delle firme necessarie può essere anche - come detto in premessa - dei radicali stessi, per gli ormai stucchevoli "scioperi della fame" di Pannella, per una presenza politica indebolita e sfibrata dalle uscite spesso incomprensibili (vi ricordate del “taxi” di Storace?) in cui affogano i mille e mille meriti dei militanti così lontani da ogni tornaconto personale che fa rabbia vedere come vengono trattati in particolare dai lanzichenecchi del PD tipo Rosy Bindi o come Zingaretti a seguito del caso dei fondi ai partiti lievitati come pagnotte alla Regione Lazio, o ancora dai catto-democratici corsi a inginocchiarsi alle assise di Todi.

Ma la colpa è anche di uno strumento come quello referendario altrettanto indebolito e sfibrato, evidentemente a causa di un suo uso improprio o fallimentare (come quello del finanziamento pubblico ai partiti che fu proposto, lanciato, votato, vinto e poi platealmente aggirato nel silenzio complice dei maggiorenti di ogni partito).

La democrazia diretta - che si pratica con i referendum abrogativi (in attesa che ci si metta al pari dei tempi legittimando anche quelli propositivi) - sembra essere stata surclassata dalla farsa della democrazia diretta; quella in cui uno vale uno e tutti decidono via web, salvo scoprire che non era vero un emerito piffero.

In ogni caso, per quanto detto sopra, a tutti quelli che hanno remato contro i referendum in questa interminabile fase politica devastata da una fatuità mai vista prima da parte della peggiore classe politica - vecchia e nuova - della storia repubblicana, io auguro che almeno il cappuccino je vada de traverso.

Detta proprio di cuore e con la speranza che si avveri.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.82) 4 ottobre 2013 11:41

    Quando i radicali vincono difendono i loro successi come espressione della democrazia (e guai a contestare i risultati!), mentre quando perdono fanno le vittime. Un po’ di coerenza per favore.


    Comunque ora si capisce da chi ha imparato Berlusconi (se c’era bisogno di una conferma). Con il quale i radicali hanno un rapporto di amore-odio (vedere le alleanze e le "scappatelle" ... Bonino, Pannella, etc.).

    E poi vorrebbero che gli elettori li seguissero.

    GPH
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 11:57
      Fabio Della Pergola

      Quando i referendum - che sono espressione di democrazia diretta - vincono, si può pensare che il popolo abbia avuto modo di parlare direttamente (come sul divorzio, l’aborto, l’acqua bene comune etc.) CHIUNQUE li proponga. E che i Radicali siano sempre stati in prima fila nell’uso di questo strumento (a volte anche con proposte sbagliate) è indiscutibile.

      Quando i referendum (chiunque li abbia proposti) non passano - come è successo in questa occasione - io penso, e lo scrivo - che ci si trovi davanti ad una sconfitta della democrazia.

      Poi ci sono i furbacchioni che ragionano in termini di tornaconto politico... chi ha detto cosa, chi si è ha preso il caffè con chi e così via. Mente corta per ragionamenti corti, come l’amico GPH qui sopra.

      Oggi - guardacaso - sono in tanti dal direttore dell’Unità (titolo del suo fondo "abolire la Bossi-Fini") a una miriade di blog - a invocare l’abolizione di quella legge che i radicali avevano proposto di sottoporre a referendum abrogativo.

      In conclusione: gli stessi furbacchioni della politica un tanto al chilo che fino a ieri facevano spallucce alla proposta referendaria, o la schifavano o magari invitavano anche a boicottarla, oggi sono lì ad alzare altissima la loro voce sdegnata. Ma fino a ieri, cari amici, non avete mosso un dito che sia uno, né fatto alcunché, né detta mezza parola per portare alla abolizione di quelle leggi ! Mentre i radicali lo hanno fatto; hanno fatto quello che potevano.
      Quindi siete complici di chi queste leggi le ha proposte e volete passare per i veri oppositori. Almeno, cari furbacchioni, abbiate l’onestà di starvene zitti.

    • Di (---.---.---.214) 4 ottobre 2013 12:32

      Io mi sono fermato al banchetto dei radicali, ho letto i quesiti, ho parlato con l’attivista.


      Non ho firmato: non ero d’accordo nel merito delle proposte, salvo una (destinazione 8 per mille). Non ero indifferente alle questioni sollevate, ma non concordavo con la soluzione prevista. Per niente.

      Non credo di aver impedito l’esercizio di democrazia a nessuno, evitando di firmare: tutti erano liberi di farlo, al posto mio. Chi dovrebbe firmare per sostenere un referendum se non chi concorda con esso?

      Qui si confonde l’esercizio di democrazia che vige nel momento in cui il referendum è stato approvato e si tratta di barrare un si o un no, con l’appoggio di una proposta che magari non incontra il favore della maggioranza dei cittadini e come tale viene cassata nell’indifferenza. Che senso pretendere di dover votare per dei referendum che solo in pochissimi vogliono? A spese della collettività ovviamente.

      Domani proporrò un referendum su qualche tema che interessa solo me, o con qualche soluzione controversa, e se il popolo italiano mi impedisce di sottoporlo non supportandolo adeguatamente sono tutti antidemocratici.

      Non ha raggiunto il numero di firme richieste, il popolo si è espresso. Anche l’astensione è espressione di una volontà.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 12:59
      Fabio Della Pergola

      Chi ha ragionato e non approvato i quesiti proposti, ha detto la sua, ma ha anche contribuito a far sì che nessuno si esprimesse a favore oppure anche contro in un referendum popolare.

      Sull’ottoxmille, come avrebbe fatto lei, o sulla Bossi-Fini che oggi improvvisamente tutti vogliono abolire o sugli altri temi che non riguardano un tizio qualsiasi e le sue faccenduole private, ma larga parte della vita civile di questo paese.

      Che le maggiori forze politiche non abbiano né appoggiato né motivato il loro rifiuto né fatto in modo che il "popolo" sapesse (vedi silenzio totale sui quotidiani, in televisione eccetera) e potesse valutare i pro e i contro delle leggi in ballo è un’operazione antidemocratica che fa capo ad un modo di fare politica nelle "chiuse stanze". Una politica che non propone nulla, ma che, semplicemente, su questi temi tace.

      Per me sono responsabilità gravi che non si possono tacere.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 13:01
      Fabio Della Pergola

      Aggiungo che, ad esempio, io non avrei votato a favore dell’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti.

    • Di (---.---.---.214) 4 ottobre 2013 14:56
      "Chi ha ragionato e non approvato i quesiti proposti, ha detto la sua, ma ha anche contribuito a far sì che nessuno si esprimesse a favore oppure anche contro in un referendum popolare."


      Io non ho impedito il resto di niente, chiunque poteva firmare e non lo ha fatto, esprimendosi liberamente in tal senso. 

      Sarebbe stata impedita l’espressione del popolo se fosse stato impedito ai radicali di mettere i banchetti e propagandare i referendum. Avrei impedito agli altri di esprimersi se avessi boicottato attivamente la pubblicizzazione dei referendum.

      Non mi risulta sia avvenuto.

      Io non ho boicottato attivamente niente, mi sono limitato a non supportare. Agli attivisti radicali è stato permesso di pubblicizzare il referendum, come previsto dalla legge. Non c’è stata alcun impedimento di espressione di un ipotetico consenso.

      Se le persone non hanno firmato esistono tre spiegazioni:

      1) gli attivisti non sono stati in grado di convincere della bontà dei quesiti

      2) i quesiti non erano tanto interessanti per la maggioranza degli astanti, tanto da non raccogliere il numero minimo di firme previsto

      3) una combinazione dei succitati elementi

      In tutti e tre i casi forse è necessario un esame critico da parte dei promotori che o non sono stati in grado di spiegare le loro ragioni, oppure hanno posto quesiti privi di interesse, tanto da non raccogliere il numero previsto di firme. I referendum si basano sul consenso: se non c’è in fase di proposta, difficilmente ci sarà alle urne, con la differenza che il voto referendario ha un costo.


      Il problema dei referendum è che non si limitano a porre una questione ma ne indicano la soluzione: abrogazione di tot legge. Soluzione che è aleatoria, politica, di parte. Ad alcuni piace, ad altri no. Chi vuole proporre la SUA soluzione ha l’onere di trovare i propri sostenitori, gli altri hanno il diritto di fare spallucce e passare oltre.

      Se non si trovano sufficienti sostenitori forse la propria soluzione è impopolare oppure non la si è spiegata bene.

      Ma ovviamente è colpa mia che ho impedito l’espressione a favore di chi poteva firmare al pari mio e non l’ha fatto, al pari mio.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 16:02
      Fabio Della Pergola

      Mi pare che manchi - per scarsa informazione o voluta sottovalutazione, faccia lei - l’elemento centrale di questa argomentazione. I quesiti proposti hanno possibilità di raccogliere un sufficiente numero di firme solo se i partiti maggiori danno il loro contributo per la raccolta delle firme. E contribuiscono corposamente all’informazione nei loro riguardi. Lei fa finta di non sapere che l’informazione trasmessa solamente dai radicali è prossima allo zero. Così casca dalle nuvole e dà spiegazioni risibili.

      In questa occasione il centrodestra ha dato l’appoggio alla raccolta per far passare i referendum sulla giustizia (che non si sa per quale motivo, ritenevano funzionali ai loro obiettivi); risultato: il numero di firme è stato raggiunto.

      I vari partiti di centrosinistra - troppo occupati nei loro giochetti di parapotere - hanno volutamente trascurato e boicottato gli altri referendum. Quelli che riguardavano temi sociali che, a me almeno, interessavano molto. Perché proponevano di eliminare leggi repellenti e contribuivano allo sviluppo ’civile’ di questo paese. Se a lei vanno bene quelle leggi, bene, sarà contento. Io no, non lo sono.

      E ritengo che la responsabilità sia dei partiti di sinistra, tutti, non dei radicali che li hanno proposti. Lei invece afferma che il flop dipenda solo della incapacità dei proponenti o della inconsistenza dei quesiti. Mi permetta di pensare che sono motivazioni del tutto evanescenti.

    • Di (---.---.---.37) 6 ottobre 2013 00:07
      Non manca proprio niente.

      Innanzitutto io non ho tessere di partito e se anche le avessi non mi farei dire dal leader cosa firmare e cosa no. Ho una testa e la uso in modo autonomo, specie per i temi tipici dei quesiti referendari.

      In secondo luogo, mi sembra di leggere un discorso un po’ furbo: le vittorie referendarie sono meriti dei radicali, però si conta sull’apporto dei maggiori partiti per la raccolta delle firme, anzi sono responsabili se non si mettono a disposizione.

      Delle due l’una: o le vittorie referendarie non sono merito dei radicali ma di tutti quelli che hanno contribuito a portare al voto gli elettori (e i radicali in proporzione sono una parte risibile, senza l’apporto esterno non si raggiunge neanche il numero di firme previsto, come appena dimostrato), oppure se radicali insistono ad attribuirsi meriti esclusivi su vittorie di libertà civile che non hanno combattuto da soli, allora le firme se le possono anche cercare da soli, senza pretendere aiuto esterno che in seguito negano di aver ricevuto.

      Il problema è che i radicali usano i referendum come cavallo di battaglia politico, ragione di esistenza, e ne hanno abusato.

      La vittoria referendaria su temi caldi (divorzio, aborto...) dimostra chiaramente che quando si pongono quesiti che interessano il cittadino, egli risponde.

      Non si possono usare i referendum per fare politica, per farsi notare, sono uno strumento diverso. Non appartengono ai partiti politici, ma al cittadino.

      Basta con queste lenzuolate di quesiti che servono solo a ricordare che un partito che rappresenta pochissimi esiste.

      Se i radicali sono in cerca di consenso elettorale, usassero strumenti diversi dal referendum, le cui potenzialità stanno rovinando. 
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 6 ottobre 2013 00:33
      Fabio Della Pergola

      Altroché se manca, caro amico.

      E manca anche l’onestà da parte tua. Perché la frase "le vittorie referendarie sono meriti dei radicali" non l’ho certo scritta io. Dopodiché mi dai del ’furbo’. No caro bello, è roba tua che dimostra solo i tuoi discorsi "furbi".

      Se ti piace alterare le cose pur di avere ragione fai pure. Di uno che scrive "se radicali insistono ad attribuirsi meriti esclusivi...le firme se le cerchino da soli" mi interessa meno di zero. Perché dimostra che raffinatissima mente politica sei, furbacchione.

      Grazie a gente come te, che non firmano niente se proposto dai radicali (e capirai), quelle leggi ce le teniamo. Che non ti venga mai in mente di voler fare un dispetto a tua moglie...

    • Di (---.---.---.37) 6 ottobre 2013 01:55

      Guarda che sono i discorsi dei radicali, ripetuti fino alla nausea.


      Parlano di leggi su aborto e divorzio come se fossero merito loro, quando sono stati i cittadini italiani ad esprimersi.

      Negare che Pannella & company si siano sempre addossati meriti esclusivi riguardo delle battaglie ampiamente condivise con altri partiti e votate anche trasversalmente da molti italiani è ridicolo.

      I radicali potrebbero essere qualcosa di diverso da "quelli del referendum sul divorzio e l’aborto..." ma è molto più facile campare di rendita. Non propria.

      Salvo poi lamentarsi che gli altri partiti non hanno appoggiato le battaglie di cui si prenderanno meriti esclusivi. Armiamoci e partite.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 6 ottobre 2013 09:48
      Fabio Della Pergola

      Guarda che dovresti capire un po’ meglio come stanno le cose. Che i radicali rivendichino il fatto che se loro non avessero promosso i referendum in Italia ci sarebbe ancora matrimonio indissolubile e divieto di aborto (e molto altro) è il minimo che possano fare. Perché è storia che, anche nel PCI, le resistenze a divorzio e aborto erano molto forti.

      Ma anche ammesso (e non concesso) che ci sia una logica da "armiamoci e partite" come dici tu, ammetterai che è comunque meglio quello di un "inutile armarsi perché è meglio non partire".

      Con la tua logica la Bossi-Fini (e il resto) c’era, c’è e ci sarà. Per far dispetto ai radicali ? Credevo che a una certa età si uscisse dall’asilo.

    • Di (---.---.---.209) 6 ottobre 2013 13:37
      Ma guarda che io fino a prova contraria capisco. Semplicemente la penso in modo diverso da te e di certo non mi permetto di affermare che non ci arrivi tu: come ti esprimi in questo modo tu potrei farlo anche io, ma evito perché non mi interessa litigare ma confrontarci.

      Se ci fossero state resistenze a divorzio e aborto, come dici tu, i referendum non sarebbero passati. Molto semplice, perché la politica fatta in parlamento è virtuale, fatta di leader che si esprimono in un modo ed elettori che fanno l’esatto contrario, ancora non è chiaro? In Italia vige il mito dell’uomo forte, del personalismo politico, siamo tutti orfani di Mussolini, ma nella pratica la gente se ne frega di quello che dice il segretario di partito e ipocritamente fa come meglio crede. Altrimenti mi si dovrebbe spiegare perché siamo un paese di corrotti e cattolici, di intolleranti e cattolici, di mafiosi che vanno a sentire la messa e vengono accolti, mentre al divorziato si nega l’ostia.

      I referendum non sono strumenti di cui una parte politica può vantare l’esito, perché non vengono votati in parlamento dai propri eletti ma dai cittadini in modo diretto, trasversale, a prescindere dalla rappresentanza parlamentare, che non parla a nome loro, come è giusto che sia: è uno dei pochi casi in cui non vige la democrazia rappresentativa.

      Se Pannella avesse fatto passare la legge sul divorzio in parlamento, o avesse vinto le elezioni promettendo una legge sul divorzio attuata in parlamento, avrebbe potuto vantarne il merito.

      I referendum sono votati dai cittadini: se il tema interessa si raggiunge il quorum, se non interessa bisogna fare autocritica e smetterla di costruirci su un partito.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 6 ottobre 2013 17:56
      Fabio Della Pergola

      Tutto bene, ma i referendum proposti dai radicali non raggiungeranno mai il quorum se non c’è una mobilitazione anche di altri, per il semplice motivo che i radicali, è noto, sono quattro gatti.
      Se il quorum non viene raggiunto perché il tema proposto non interessa, nessuno ci piange sopra. E’ successo e succederà ancora.

      Ma quando questi temi vengono proposti, non mi si venga a dire che non interessano a nessuno, per favore. Qui vige la logica del "siccome li hanno proposti i radicali come prova di democrazia diretta", allora si boicottano o per far dispetto a quei quattro gatti dei radicali o perché non si vuole democrazia diretta in ambiti in cui deve esistere solo la contrattazione fra partiti.

      E questo è ignobile non solo per i partiti che ignorano, contrastano o boicottano i referendum pur dicendosi di sinistra (e le leggi di cui si propone l’abrogazione sono chiaramente leggi fascistoidi) o fan della "democrazia diretta" come il M5S.

      Non c’entra niente la solfa del chi si intesta i risultati o a chi va il merito. Qui ci sono leggi da abrogare per far crescere la civiltà giuridica e sociale del paese; fai una firma su quel modulo e fai abrogare quelle leggi. Poi piglia pure a calci nel sedere Pannella se ti pare; ma non facciamo il discorso contrario, per favore ! non firmo perché sennò Pannella se ne vanta...ma davvero siamo a questo punto ?!

  • Di (---.---.---.82) 4 ottobre 2013 12:12

    In democrazia si vince o si perde. Questo non può accettarlo chi è assolutista come i radicali (e l’amico o pseudo-nemico Berlusconi). Questo è il corto-metraggio della visione politica radical-berlusconiana.

  • Di (---.---.---.118) 4 ottobre 2013 12:26

    in Italia se vuoi ottenere qualcosa devi stare in parlamento, ormai se non si cambia una mentalità politica puoi fare tutti i referendum che vuoi ma non ti si fila nessuno. Purtroppo. La casta la puoi distruggere dall’interno del parlamento, ed ora chi ha un minimo di forza sono quelli del M5S, con tutti i limiti del movimento, ma appoggiarli è l’unica possibilità concreta che abbiamo in questo momento di cambiare o almeno di far vedere alla gente come si muovono i politici. Puoi fare tutti i referendum che vuoi, convegni sulla costituzione, raccolte di firme, non te se fila nessuno! siamo in uno stato fascista-democristiano.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 4 ottobre 2013 14:49
    Truman Burbank

    Non è stata fornita la motivazione principale per stare alla larga dai radicali, eppure è semplice: "i radicali sono come l’AIDS, se li conosci li eviti".

    A parte questo, forse ho letto di fretta, ma non trovo alcun riferimento ai referendum di giugno 2011, in cui dopo lungo tempo fu nuovamente superato il quorum necessario per dare validità al risultato del referendum.
    Forse quando i temi dei referendum riguardano le persone qualche risultato si ottiene.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 16:06
      Fabio Della Pergola

      A parte l’idiozia iniziale (se i radicali fossero stati evitati in Italia avremmo ancora il matrimonio indissolubile, i tribunali militari, le mammane e gli aborti clandestini eccetera), vale anche per lei la risposta che ho già dato al commentatore precedente.

      Quelli che evitano - non i radicali, ma i referendum per idiosincrasia verso i radicali - sono, alla fine dei giochi, gli stessi che evidentemente amano tenersi l’attuale legislazione Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, quella sull’ottoxmille, il divorzio lunghissimo, eccetera.

      Ottima idea, complimenti.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 17:33
      Fabio Della Pergola

      Quando ho scritto questo articolo non era ancora avvenuto il naufragio di Lampedusa. Oggi tutti i giornali dicono che la legge Bossi-Fini fa diventare reato il soccorso in mare dei naufraghi, ragion per cui pare che almeno tre pescherecci, per non avere guai con la giustizia (sic) italiana, hanno fatto finta di non vedere.

      I referendum abrogativi proposti non avrebbero impedito questo disastro; ma magari avrebbero provocato un dibattito su queste leggi assassine che adesso tutti dicono di voler abolire.

      Ecco perché sono così imbestialito.

  • Di (---.---.---.26) 4 ottobre 2013 17:32

    non firmare e non votare i referendum radicali, sono fascisti e la loro storia ne è prova.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 17:46
      Fabio Della Pergola

      Adesso, per cortesia, porti le prove del "fascismo" dei radicali. In caso contrario la denuncio per diffamazione, perché identificare qualcuno come "fascista" costituisce offesa all’onorabilità della persona, ed è, appunto, perseguibile.

      Così, tanto per togliermi una soddisfazione.

  • Di (---.---.---.118) 4 ottobre 2013 18:35

    Ma continui a credere che i referendum servono a qualcosa? Che immagine da pannella incontrando berlusca? L’abolizione del finanziamento dei partiti è stato già fatto nel 1992, cosa è cambiato? niente. L’uso dell’acqua pubblica? è una lotta continua per difendere gli interessi comuni. Chi lo fa in Parlamento è solo il M5S, Sel e qualche brava persona del pd, Civati, Giachetti, per il resto sono tutti catto-democristiani-comunisti-fascisti. O la gente si decide che l’unica possibilità concreta in questo momento storico è il M5S, visto che sta dentro il parlamento, oppure sono chiacchiere al vento. I partigiani combattevano insieme, cattolici, socialisti, comunisti, il fine era comune. Qui con lo svalutare sempre il M5S ci ritroveremo peggio della Grecia.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 18:55
      Fabio Della Pergola

      Sul M5S ho detto la mia tante volte, non ci voglio tornare sopra. I referendum servono sempre perché costringono i politici a dibattere su argomenti di cui la gente sa sempre poco o niente. O su cui è facilmente vittima di populismi beceri in stile leghista. Inutile continuare ad appellarsi alla democrazia diretta se poi si ha questo aristocratico disprezzo per la capacità della gente di capire UNA VOLTA CHE SIA STATA ALMENO INFORMATA.

    • Di (---.---.---.118) 4 ottobre 2013 21:20

      allora se non vuoi parlare della realtà è inutile farsi i film su i politici che affrontano i problemi con i referendum. Credi ancora alla befana? Vuoi ancora discutere con questi politici? in bocca al lupo.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 4 ottobre 2013 22:54
      Fabio Della Pergola

      conclusione ? niente referendum e affidarsi a Grillo e alla sua piattaforma web ? ma per favore...

  • Di (---.---.---.118) 4 ottobre 2013 23:39

    Sulla piattaforma web non ho approfondito il discorso. Sull’informazione ti posso garantire che tramite i vari siti web per chi usa internet. Le persone che non utilizzano internet si organizzano continui "banchetti" per strada, come fanno i radicali e tutti quelli che vogliono arrivare alla gente non informatizzata per informarla direttamente di quello che fanno i parlamentari e di quello che succede in parlamento. Inoltre, questo nel comune di Roma, nelle varie circoscrizioni si sta cercando di creare contatti diretti fra le varie associazioni che operano sul territorio ed i consiglieri del M5S. Quello che forse una volta faceva il PCI con le case del popolo ora si cerca di farlo con la tecnologia e i semplici ma sempre efficienti "banchetti". Il tuo giudizio:  "aristocratico disprezzo per la capacità della gente di capire UNA VOLTA CHE SIA STATA ALMENO INFORMATA" è un tuo pensiero e questo si molto intellettuale e distante dalla vera realtà del M5S.


    informare direttamente
  • Di (---.---.---.118) 4 ottobre 2013 23:52

    questa è la versione corretta.

    Sulla piattaforma web non ho approfondito il discorso. Sull’informazione per chi usa internet ci sono molti siti web. Per persone che non utilizzano internet si organizzano continui "banchetti" per strada, come fanno i radicali e tutti quelli che vogliono arrivare alla gente non informatizzata per informarla direttamente di quello che fanno i parlamentari e di quello che succede in parlamento. Inoltre, questo nel comune di Roma, nelle varie circoscrizioni si sta cercando di creare contatti diretti fra le varie associazioni che operano sul territorio ed i consiglieri del M5S. Quello che forse una volta faceva il PCI con le case del popolo ora si cerca di farlo con la tecnologia e i semplici ma sempre efficienti "banchetti". Il tuo giudizio:  "aristocratico disprezzo per la capacità della gente di capire UNA VOLTA CHE SIA STATA ALMENO INFORMATA" è un tuo pensiero e questo si molto astratto e distante dalla vera realtà del M5S. I parlamentari del M5S stanno continuamente in giro fra banchetti, incontri, dibattiti organizzati dai militanti su singoli temi o solo per informazione. Ho conosciuto vari di questi parlamentari e ti garantisco che chi non vuole informare la gente sono quelli del pd che organizzano grossi dibattiti intellettuali sulla nuova sinistra, sul congresso, con enorme utilizzo di soldi pubblici, ma non vedono le vere problematiche della gente. Vedi i mlioni di euro utilizzati dalle fondazioni per le idee innovative del pd; il più famoso è Vedrò e letta e compagni del pdl. 


    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 5 ottobre 2013 00:13
      Fabio Della Pergola

      Sai meglio di me, è inutile che te lo dica, che l’Italia è un paese di 60 milioni di persone che hanno una possibilità informativa quasi totalmente televisiva. L’informazione via internet è diffusa fra certe fasce sociali e d’età, ma l’informazione politica via web è spazio riservato a pochi.

      Non metto in dubbio che i militanti a Cinquestelle si diano un gran daffare, ma credo che sia indiscutibile che non abbiano fatto niente per informare la gente sui referendum in corso (cioè ognuno tira l’acqua al suo mulino ?) nonostante Pannella abbia fatto numerose aperture (che io NON condividevo) a Grillo.

      Non attribuirmi però, per favore personale, alcuna contiguità pcon "quelli del PD". Non in questa fase politica e non fino a che non avranno dimostrato di essersi trasformati (non solo "cambiati", ma proprio "trasformati").

      La frase che ritieni astratta era una risposta a "Ma continui a credere che i referendum servono a qualcosa?". Sì continuo a credere che promuovere e far convocare dei referendum serva per costringere giornalisti, televisioni e politici a dibattere su quegli argomenti e quindi portare alla gente le diverse problematiche. Quindi ci credo; quando non sono quesiti astratti ovviamente, ma questi non lo erano.

  • Di paolo (---.---.---.49) 5 ottobre 2013 08:33

    Caro FDP
    Cosi’ a occhio e croce ,senza pretesa di verità assoluta ,le ragioni per le quali i referendum non hanno raggiunto complessivamente il quorum è imputabile sostanzialmente al fatto che il Partito Radicale si è alienato le simpatie politiche della " sinistra " (nel suo complesso) .
    A ragione o a torto ,Pannella , e quindi tutto il partito ,viene percepito come contiguo a Berlusconi e pensare pertanto che la "destra " di questo paese voti quesiti referendari fondati su principi di civiltà e legalità propri di uno stato etico è pia illusione .

    Fa eccezione il quesito sulla "giustizia giusta" (definizione pleonastica ) votato da Silvio Berlusconi con la stessa modalità con la quale il calamaro sparge inchiostro quando fugge .E’ stata una marchetta , un "coup de theatre " da quel grande illusionista che è per confondere le idee , per dare il senso che lui ha a cuore la legalità e la giustizia ,ma quella "vera " , ovvero quella che non lo condanna .L’aiuto di Silvio ha castrato gli altri referendum ,era inevitabile .

    Poi metti in conto anche una certa stanchezza generale per questo istituto di raccolta della volontà popolare che in passato ha lasciato dubbi e malcontento ,sia per il successivo mancato rispetto degli esiti ,sia per un abnorme utilizzo che imporrebbe una riforma del meccanismo referendario stesso .
    ciao
     

    • Di (---.---.---.27) 5 ottobre 2013 09:46

      Sì certo, tutto quello che dici è comprensibile.

      Ma dire che che "il Partito Radicale si è alienato le simpatie politiche della sinistra" in quanto percepito come "contiguo a Berlusconi" non è da ridere dal momento che il maggior partito della sinistra (o almeno percepito come storicamente di sinistra) sta al governo proprio con Berlusconi ? E mentre questo accade, non viene continuamente rinfacciato ai radicali di essere stati al governo con Berlusconi... vent’anni fa, anche dagli stessi militanti di quel partito democratico ? Ma cosa sono, le comiche finali ?

      Allora se la contiguità con Berlusconi percepita (ma mai reale, se non appunto vent’anni fa) non è più considerato il limite invalicabile dal PD - che lo ha oltrepassato in modo esplicito alleandosi con B. - non si sarebbe dovuti andare oltre la superficie delle accuse politiche per cogliere i contenuti delle proposte referendarie ? In parole povere andare al di là di chi li proponeva per guardare cosa veniva proposto ? Almeno da parte del PD, no ? Invece è capitato che ad alcune feste del PD i radicali andati a raccogliere le firme fossero cacciati in malo modo...

      E i grillini ? Vogliono abolire il finanziamento pubblico dei partiti, che era uno dei referendum proposti. Li hai per caso visti o sentiti appoggiare il referendum ? Non mi pare.

      Quello che mi preme evidenziare in questa occasione è che la sostanza delle cose viene volutamente cancellata dalla superficie delle cose. Anche da parte di gente intelligente che alla fine si è comportata in modo stupido. E sostenendo di essersi comportata volutamente in modo coerente; c’è stato chi ha esplicitamente invitato a boicottare i referendum e che adesso, dopo la tragedia di Lampedusa, pretende a gran voce l’abrogazione della Bossi-Fini... tu come li definiresti ?

      Non si firma il referendum sull’ottoxmille, ma poi si protesta contro l’ottoxmille; non si firma per abrogare la Bossi-Fini, ma subito dopo si protesta per la Bossi-Fini. Eccetera.

      Io la definirei schizofrenia politica grave. E molto più diffusa di quanto pensavo.
      Ciao.

    • Di paolo (---.---.---.49) 5 ottobre 2013 10:56

      Hai tutte le ragioni del mondo ,ci sono evidenti incongruenze sia nel boicottare quesiti referendari che dovrebbero essere a cuore di tutti (a parole) ,sia nei comportamenti dei partiti .
      Per il PD la differenza è che adesso (dopo l’era degli inciuci) viene percepito come quello che si sacrifica per un governo di servizio ( tra l’altro uno dei ministri è la Bonino) ,immagine rafforzata dalla tenuta intransigente sulla questione legalitaria della legge Severino.In sostanza ha sgravato lo stereotipo (forse).

      Per quanto invece concerne i grillini la spiegazione è che questi non faranno mai nulla che può essere inteso come apparentamento con qualcun altro . Vogliono il copyright ,sono gli altri che devono accodarsi alle loro prese di posizione .Quando dicono che sono disposti a votare una cosa giusta è una balla ,perché è giusta solo se l’hanno già proposta loro e se si vota su una loro risoluzione.

      Ma è vero , è una politica impazzita ,dove la logica non ha alcun senso se non quella di raggiungere il potere ,gli interessi generali del popolo non fregano a nessuno o comunque passano in subordine a quelli di parte . Ma d’altra parte in un paese dominato da vent’anni di berlusconismo e annessa consorteria ,poteva essere diverso ?
      Ancora oggi vediamo il circo Barnum dei berluscones impazzare sui media con un unico messaggio . " E’ legittimo non rispettare le leggi " .E vuoi che questi malandrini ,padroni quasi totali dell’informazione italiana , non siano riusciti ad inculcare nella testa di gran parte del popolo (anche non berlusconiano) un messaggio che in fondo fa comodo a molti (malavitosi ,politici ladri ,evasori ,abusivisti ecc..?
      E secondo te questi hanno a cuore le battaglie di principio ?
      E’ un paese che ha perso il senso etico delle cose ,dove la morale è ai minimi termini cosi’ come la capacità di indignarsi .Ormai siamo vaccinati a tutto , non ci si meraviglia più di niente .

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 5 ottobre 2013 18:00
      Fabio Della Pergola

      Aggiungo due considerazioni tratte da Marco Rovelli, oggi su l’Unità. Titolo: "Quando il silenzio diventa negazionismo". Nel testo: "Ci chiediamo spesso come fosse possibile che i tedeschi non sapessero dei lager, come fosse possibile lasciar correre quella catastrofe immane. Rispondere è facile. Basta guardare ciò che siamo noi....Basta fingere che non accada nulla. Come quei pescatori che sono passati per quelle acque, che hanno visto quegli uomini e quelle donne affogare, e che sono andati oltre. Lo fanno perché la legge impone di non intervenire, pena il sequestro della barca, e magari l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina...Non sono mostri quei pescatori. Sono come noi, che vediamo e passiamo oltre. Che accettiamo in buona coscienza le leggi che determinano tutto questo, rendendo illegale l’ingresso in Europa...La Bossi-Fini (ma ancora prima, ricordiamolo, Turco-Napolitano) è la legge più repressiva e escludente d’Europa, che pure il governo di centrosinistra si è ben guardato dal cambiare. Proviamo sgomento per quelle centinaia di morti? Sì? E allora vogliamo continuare con la nostra ipocrisia? Non basta un ministro nero, a salvarsi l’anima. Ci vogliono fatti concreti, avere il coraggio di pronunciare parole non di compassione, ma di azione".

      Appunto. Quello che i radicali hanno cercato di fare - fatti concreti - e che la maggior parte della gente di sinistra ha impedito. Perché ha preferito continuare con la sua ipocrisia. E adesso piagne...

      That’s all, folks!

  • Di (---.---.---.118) 5 ottobre 2013 20:26

    L’ipocrisia e stata del PD e dei radicali per il loro legame con il PDL. Noi elettori siamo la vittima di questa partitocrazia. Il ministro della difesa Mauro, giovedì da Santoro, secondo lui questa partitocrazia e alla fine per fallimento nel cambiamento della politica. Mauro si è dato qualche mese e se non ci sono evoluzioni evidenti, se non verranno cacciati si dimetteranno. Si è dato del nano di fronte ad una massa di astensionisti e dei movimenti che crescono e vogliono cambiare questa classe politica. Una ammissione di fallimento. Speriamo si avveri. Rispetto al M5s sono stati gli unici con sel a votare la mozione proposta da giachetti. Secondo voi sulla tav, sui f35, sulle legge sulla corruzione si deve trattare? Il PD lo fa da 20 anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se vi informaste onestamente sulla rete in parlamento il M5S ha trattato su molti argomenti, su quelli dove non puoi trattare non si tratta. La tav ne fai solo metà? Gli F35 ne compri 45? La legge sull’omosessualità sapete come è finita? La vostra disonesta e la rovina dell’Italia.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 6 ottobre 2013 00:39
      Fabio Della Pergola

      Tu chiacchieri tanto, ma qui si trattava solo di mettere una firma per convocare dei referendum popolari abrogativi. Fra questi, oltre alla legge Bossi-Fini che improvvisamente adesso tutti vogliono abolire, c’erano anche l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, la Fini-Giovanardi, l’ottoxmille. il divorzio breve. Tutti temi a forte contenuto civile, alcuni dei quali fanno parte del programma 5S.

      L’hai firmati ? il M5S li ha firmati ? No. E allora non la fare lunga, sei come tutti gli altri e non è che sei diverso solo perché ti firmi Grillino o Grilluccio

    • Di paolo (---.---.---.49) 6 ottobre 2013 11:52

      E’ la solita tiritera che non porta a nulla , andare a rinvangare la storia inciucesca (indubbiamente vergognosa) del PD e l’universo mondo è un pretesto ; e poi bisognerebbe anche conoscere bene la storia politica di questo paese e come si sono sviluppati determinati rapporti di forza.

      La sostanza è che li’ sul piatto referendario c’erano quattro quesiti in croce ,che a parole condividete ma che di fatto non avete votato . E’ il vostro limite che vi ha reso ininfluenti nel quadro politico .Continuate cosi’ e vediamo dove arrivate.

  • Di (---.---.---.118) 6 ottobre 2013 11:50

    Un’ultimo appunto sui referendum e poi taccio per sempre. Se chi ha appoggiato i quesiti sono politici che stanno in parlamento, anzi il leder di un grosso partito ha firmato tutti i referendum, ma perché non propongono leggi loro visto che stanno al governo? Magari tolgono la bossi fini e fanno la letta giovanardi. Questo e’ uno dei motivi per cui non ho firmato. Infine se rispondo al tuo articolo e’ per avere un confronto, anche rimanendo ognuno delle proprie idee, ma non assumendo il tono di essere il portatore della verità assoluta e trattare gli altri come "sei come tutti gli altri e non è che sei diverso solo perché ti firmi grillino o grilluccio". Penso che il rispetto della singola persona sia fondamentale, anche se non la pensa come te

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 6 ottobre 2013 12:53
      Fabio Della Pergola

      il problema non è costituito evidentemente da Berlusconi che i "suoi" referendum (ma non si capisce perché mai dovrebbe trarne vantaggio) li ha appoggiati e fatti firmare.

      Il problema sta, lo ripeto - e mi scuso per il tono brusco che ho usato, non è questione personale ma politica - in quei partiti che non hanno appoggiato, pubblicizzato, sostenuta la raccolta di firme e fatto firmare gli altri referendum. Che ponevano quesiti di rilevanza sociale a cui i partiti di sinistra e il M5S sono manifestamente interessati. E lo vediamo in questi giorni con la polemica sulla Bossi-Fini 8sinistra), come in altri tempi su finaziamento dei partiti (M5S) o ottoxmille (M5S e sinistra radicale) eccetera.

      Ma fino a ieri né i partiti di sinistra né il M5S hanno mosso un dito. Perché ? Perché la proposta veniva dai radicali. Ti sembra un buon motivo ? Un motivo sensato ? Intelligente ? A me no.

      Quindi non faccio differenze tra sinistra (tutta) e cinquestelle, perché in questa occasione non c’è stata alcuna differenza: tutti a casa a guardarsi lo spettacolo. Bel risultato.

  • Di (---.---.---.160) 7 ottobre 2013 12:38

    A mio avviso, quello che accade molto spesso nel piccolo di Della Pergola accade in grande ai radicali: anche quando afferrano qualche brandello di realtà in modo corretto, nel proporsi, nel produrre pensiero, cioè rapporto, finiscono per avere miseramente torto. Cioè non producono pensiero che costruisce, non producono rapporto, condivisione.

    In questo Della Pergola è perfettamente integrato al partito pannelliano. Da quando lo "seguo" è difficile trovare articoli "limpidamente" motivati nelle loro asserzioni; lo stesso può dirsi per l’azione del partito radicale, a meno di non risalire agli anni ’80 se non fino alle gloriose battaglie dei ’70. Vi trovo sempre un retro-pensiero, aspetto che non apprezzo in sé, che va in altre direzioni, in genere a me poco congeniali.
    Lo strumento referendum ha dimostrato nel tempo di essere inefficace: non solo per colpa dei radicali, ma un po’ anche loro. 
    Proporlo è azione civile, ma anche politica e l’aspetto era chiaro già negli anni ’70 e non è venuto meno successivamente. Dipende proprio dalla risposta dei politici, quando si schierano apertamente pro o contro un quesito referendario.
    Questa è la realtà attuale, già nota a molti, a me e a Pannella di sicuro (penso anche a Della Pergola). Se lo utilizzi devi fare i conti con la realtà: è uno strumento (non un ideale), bellezza!
    Infatti Pannella ne ha fatto un uso "politico": ad esempio, i quesiti sulla giustizia, nel momento storico attuale sono tale; ad esempio invitare con gran cassa " Berlusconi and his olgettinos" al banchetto della firma.
    Quindi uno strumento inefficace ormai, purtroppo- depauperato proprio dall’uso politico trascorso, abusato anche da Pannella - che l’elettorato, correttamente legge come tale: politico. E dà una risposta politica: i "destri" vanno a firmare solo perché il loro burattinaio ha tirato quel filo (pro domo sua), le persone di sinistra non ci vanno proprio - alcune anche con un certo malincuore - perché è diventato strumento di propaganda (quindi non solo inutile, ma pure dannoso) sia dell’ambivalenza di Pannella, che dell’opera-devastante-la-democrazia di Berlusconi.
    Chi vogliamo ringraziare? 
    Qui si continua a dire: tutta colpa degli altri che non capiscono, bla bla bla bla...
    E vabbè...
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 7 ottobre 2013 15:46
      Fabio Della Pergola

      E vabbé. Quindi teniamoci la minestra fatta da Berlusconi e mai decostruita dal PD. Oppure la vulgata grillesca sulla democrazia via web senza piattaforma né controlli. Ma non ho detto "colpa di tutti gli altri che non capiscono..." sia chiaro. Ho chiaramente detto che tutti gli altri hanno capito benissimo e hanno agito di conseguenza. Con una attività di boicottaggio più o meno esplicito.

      Lei avrebbe ragione se altri avessero avanzato proposte politiche - relativamente ai temi in discussione - per modificarli, se non per abrogarli. Ma è noto a tutti che nessuno ha mai proposto niente. Quindi il suo commento si esaurisce nella solita vecchia pappardella - uno strumento anche questo, bellezza! - di chi sta a guardare per criticare e avere poi la "ottima" giustificazione dell’attuale nulla di fatto.

      Che è esattamente quello che succede da decenni e che è esattamente quello che viene determinato da altri; cioè da chi frappone ostilità, oscuramento, boicottaggio.

      Naturalmente la responsabilità poi - viene detto - sarebbe dell’uso "politico del referendum" da parte dei radicali, non l’uso "politico del boicottaggio" fatto da altri - PD in testa - in un fantasioso - e un po’ ridicolo - ribaltamento della frittata.

      La differenza sta nel fatto che i motivi politici di Pannella portano - almeno in questo caso - a iniziative evolutive della qualità del vivere civile di questo paese (con l’ipotesi di abrogazione di leggi palesemente fascistoidi), mentre i motivi politici avversi - favorevoli al boicottaggio - portano alla conferma di uno status palesemente incivile. A casa mia si chiama evoluzione contro involuzione.

      Ma naturalmente questo è troppo per chi legge tutto in termini "politici", pensando che i referendum siano stati ’rifiutati’ dalla massa in quanto espressione di un "strumento di propaganda" di Pannella. E non piuttosto per l’evidente, macroscopica ostilità di chi, nel frattempo, sta al governo con Berlusconi. Oppure alla finestra a contare le ore che passano, condannato all’irrilevanza più clamorosa.
       
      Lei ha deciso da che parte stare; contento lei, contenti tutti. Per il resto vale la conclusione che ho dato ad altri commenti critici qui sopra.

    • Di (---.---.---.160) 8 ottobre 2013 02:14

      Mi pare che si sia una mancata comprensione (ehhh!)

      Io sono convinto che nella giustizia italiana molte cose vadano cambiate: ma non nel senso proposto dai radicali che tanto piace – o sarebbe piaciuto - a Berlusconi.

      Così come sono un convinto difensore dei diritti etici e civili che ispirano altri quesiti referendari.

      Però sono convinto che la confusione tra politica – nel senso italiota del termine – abbia agito negativamente sullo strumento “referendum”, che pure era un bello strumento e che parte della responsabilità sia proprio del suo mentore. Ma non mi interessa sottolinearlo: ormai le cose stanno così, quest’ultima tornata lo manifesta, ma non dimentico neanche quelli di qualche anno fa, proposti dai grillini, che pure firmai (meno uno). Ma avendoli ridotti a strumento con la lingua biforcuta – proprio il suo mentore più di molti altri – perché lamentarsi se le persone ne sono state alla larga? È buon segno direi...purtroppo. Invece lo si è riproposto: indice di biforcutaggine? Io direi proprio di sì, Pannella ormai lo conosciamo...

      Lei invece che non mi conosce, neanche mi capisce: dalla sua risposta arguisco che non abbia compreso “la mia parte”.

      Io sono convinto che le riforme devono essere fatte dal e nel parlamento e che occorre concentrarci seriamente per ottenerle “agendo” su di esso, direttamente e cercando di liberarsi dei tanti buffoni che continuano a spuntare in Italia: berlusconi e Pannella compresi...

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 8 ottobre 2013 08:19
      Fabio Della Pergola

      Adesso che ha smesso di fare il fine indagatore del mio io profondo, finalmente si spiega meglio. Lei vuole trasformare il parlamento italiano cacciandone i buffoni come Pannella (che non sta nel parlamento) e Berlusconi (che fra poco ne sarà cacciato senza aspettare lei).

      In ogni caso, si tranquillizzi e agisca. Appena sarà riuscito a trasformare il Parlamento mi chiami. Sarò senz’altro al suo fianco. Saluti e vivissimi auguri.

    • Di (---.---.---.66) 12 ottobre 2013 00:01

      Mai asserito che Pannella stia in parlamento, né dico di voler trasformare... baah, si dubita a volte che lei sappia leggere. 

      Poi quella dell’occuparmi del suo profondo davvero non si spiega da dove sbuchi, a parte l’arguire da qualche sua lacuna personale. 
      Non mi occupo dell’uno né dell’altra, si tranquillizzi...
    • Di (---.---.---.27) 12 ottobre 2013 08:17

      avrò sbagliato commentatore...se ogni tanto vi firmaste almeno con uno pseudonimo sarebbe tutto un po’ più facile.

      FDP

  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 7 ottobre 2013 17:11
    Truman Burbank

    Vale la pena di ricordare che oggi i radicali sono al governo insieme a Berlusconi. Fanno sempre le vittime, però poi si alleano con chiunque possa dare loro potere.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 7 ottobre 2013 17:16
      Fabio Della Pergola

      Piccolo appunto: Emma Bonino è stata personalmente chiamata al governo da Enrico Letta. E quindi si trova nella compagine di governo di larghe intese. I Radicali non mi risulta che siano stati nemmeno consultati.

      Sul "potere" che i Radicali hanno acquisito in Italia nel corso degli ultimi sessant’anni preferisco invece sorvolare, perché oggi non ho tanta voglia di sganasciarmi dalle risate. probabilmente ne ha di più Truman Capote qui sopra che tutti i radicali messi assieme.

    • Di (---.---.---.44) 7 ottobre 2013 19:55

      Se per questo, ancora si ricorda il contratto di sovvenzione stipulato negli anni 90 con Berlusconi. E gli eletti radicali nelle liste del PD che poi seguirono altri richiami.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 7 ottobre 2013 20:37
      Fabio Della Pergola

      e questo farebbe il ’potere’ dei radicali ? Suvvia, per favore.

    • Di (---.---.---.19) 8 ottobre 2013 01:43

      No, non è questione di potere, ma di coerenza. In vendita al migliore offerente.


      E questi sarebbe quelli che si permettono di fare la morale al PD di Letta? L’inciucio PD-PDL risale al 2013, almeno ufficialmente.

      Quello Radicali-PDL a quando si data? E poi vogliono anche i voti di sinistra?

      Per riconoscere e stigmatizzare un inciucio bisogna essere esperti.

      Vorrei far presente che i radicali hanno appoggiato governi di centrodestra che comprendevano la lega che voleva prendere le impronte dei piedi agli immigrati. E oggi tuonano contro la bossi-fini, che di certo non è stata votata dal PD.

      Coerenza, mai sentito parlare?

      Avete candidato Sgarbi, parliamone.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 8 ottobre 2013 08:29
      Fabio Della Pergola

      Va bene, lei ha ragione. I Radicali hanno appoggiato il governo Berlusconi più o meno 20 (venti) anni fa, per un annetto o due. Reprobi. Quindi non si possono appoggiare le loro proposte politiche per questo motivo. Ma naturalmente non si potranno più appoggiare (per almeno altri vent’anni) le proposte politiche del PD dal momento che al governo con Berlusconi ci sta adesso e fin dall’epoca Monti. Né le proposte del M5S perché Grillo è un pregiudicato condannato per omicidio colposo plurimo e il suo alter-ego Casaleggio un tot di anni fa fu candidato in una lista apparentata con Forza Italia (quindi con Berlusconi). Resta Vendola che però rilasciò dichiarazioni molto ambigue sulla libertà dei bambini di fare sesso con adulti (che a casa mia si chiama pedofilia). Tenendo conto che Di Pietro è kaputt per certe vicende poco chiare e che Ingroia è out e tutti gli altri con Berlusconi ci hanno bazzicato... mi pare che ci si possa rivolgere solo ai Verdi le cuii proposte politiche però mi sono sconosciute o a qualche partito straniero. Scelga lei.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 8 ottobre 2013 08:35
      Fabio Della Pergola

      Avete candidato Calearo, parliamone.

    • Di (---.---.---.155) 9 ottobre 2013 14:48
      Strano concetto del tempo: venti anni fa quando si tratta di appoggio al governo berlusconi, robbetta vecchia insomma, ma quando si tratta dei referendum sul divorzio e aborto il tempo non conta, è sempre attuale. Ma poi erano davvero due o tre anni? Elio Vito, Taradash, parliamone.

      Io non ho candidato nessuno, non avendo tessere di partito. Né voto PD, la battuta polemica ha mancato il bersaglio.

      In compenso però il PD, oltre che Calearo, ha candidato anche la Bonino. Cosa che ha dato visibilità ai radicali. Mica pizza e fichi.

      Parliamone.

      Strano un partito che vuole abolire la bossi-fini ma appoggia il governo di chi vuole prendere le impronte dei piedi agli immigrati e aveva tra i suoi elettori la Fallaci, quella dei minareti e dei campanili.


      Ma un po’ di coerenza? Mica è colpa altrui se i radicali non risultano credibili.


      Ribadisco il concetto: il gioco al ribasso non interessa, è tipico di una dialettica politica snaturata, per cui invece di proporre si distrugge l’avversario. E’ molto più facile, ma poco interessante.

      Fanno tutti schifo (sua tesi)? Questo non rende appetibili i radicali. Non sono meglio degli altri. Se tutto è uguale, allora si può votare col pendolo, a casaccio.

      Oppure esistono gradazioni di schifo e in tal caso, si sceglie il meno peggio.

      Io non tifo per un partito politico e non mi interessa l’appoggio acritico da ultras. Preferisco ragionare sulle proposte e apprezzo la coerenza.
    • Di (---.---.---.27) 10 ottobre 2013 02:32

      " Preferisco ragionare sulle proposte"...appunto, si vede. FDP

    • Di (---.---.---.186) 10 ottobre 2013 11:12

      Abrogare non è una proposta, è la cancellazione di qualcosa.



      A chi sa solo depennare preferisco chi propone qualcosa che non debba essere cancellata anni dopo dai cittadini stufi.

      Le leggi si fanno in parlamento e sulla politica si agisce votando con coscienza.

      Io la mia firma la metto solo per cose di cui sono convinto, se tu firmi a casaccio buon per te. Il mondo è bello perché è vario.

      Del resto tu contesti tanto la posizione di chi non convinto non ha firmato, ma in fondo sei in contraddizione: se ti scaldi tanto è perché ci credevi. In caso contrario neanche avresti scritto questo articolo. Magari la gente si limitasse a fare cose SOLO quando ci crede davvero, avremmo meno storture. Invece ci si muove per cose controverse, perché lo fanno tutti, perché è passata una visione quantitativa della politica piuttosto che qualitativa, per cui si snocciolano le decine di leggi che si è fatti in un governo (o le decine di referendum proposti) come se fossero dei meriti, solo che uno ascolta e pensa: si, ok, hai realizzato tot riforme. Ne avessi fatta una buona, su tutte quelle che hai fatto... e invece sono una peggio dell’altra e infatti poi ci ritroviamo a doverle cassare coi referendum. 

      Non UN referendum, anche qui: decine di referendum, se ne si propone uno solo non fa scena. Oppure si conta sull’effetto traino, per cui si spera che chi si schiera per l’abolizione della bossi-fini poi firmi anche i referendum sulla giustizia, comodi per altri.

      Tra parentesi, le questione sollevate dai singoli quesiti sono sufficientemente complesse, in termini di implicazioni, da essere difficilmente spiegate in una campagna referendaria se affrontate singolarmente. Messe tutte assieme diventa impossibile capirci qualcosa, per l’italiano medio. Volete cittadini informati e consapevoli o branchi di pecore che firmano in massa senza capire neanche di cosa si tratti?

      Volete abolire la bossi-fini? Mi sembra già una battaglia complessa. Perché aggiungere altri referendum a contorno? Una cosa per volta.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 10 ottobre 2013 11:52
      Fabio Della Pergola

      Non ho mai detto di firmare a casaccio. Personalmente ho firmato su alcune proposte, ma non su tutte, perché anch’io cerco di usare la testa, visto che ne ho una e non saprei che farci se non per pensare. Quello che contesto, in fondo - ed è vero che mi ci sono surriscaldato perché la cosa mi ha fatto imbestialire - è il fatto, molto presente anche nei commenti a questo articolo ma non solo, che non si sono firmati i referendum in quanto “proposti dai radicali”, per l’inaffidabilità dei radicali. Non nel merito delle proposte quindi, ma per una sorta di dispetto, di ripicca antiradicale, che mi sembra una cosa del tutto priva di senso, così stupida e infantile da non riuscire a crederci.

      Intanto così si è perduta un’occasione di intervenire sulle scelte politiche, cosa ampiamente preclusa al popolo bue da sempre. In particolare sui quesiti a carattere "civile" che erano i primi sei proposti.

      C’è poi un fatto assolutamente rilevante: firmare per i referendum non significa abrogare la legge, ma fare in modo che la questione diventi di pubblico dominio e che i politici si debbano esprimere senza infingimenti portando la questione nel dibattito pubblico. Argomenti difficili ? Sì, certo, ma argomenti su cui avremmo potuto discutere, argomentare, dibattere, approfondire e, al limite, cambiare idea. Ma almeno parlare. Oggi invece non si parla. Non si discute mai se non in quei guazzabugli televisivi che ti fanno venire voglia solo di ricorrere alla ghigliottina. Non si approfondisce mai niente. Ogni partito ritiene di avere il diritto di dire tutto e il contrario di tutto...poi deciderà nelle segrete stanze. E lo stesso fa il M5S che si era presentato come l’alternativa realmente democratica, poi in realtà decidono il gatto e la volpe.

      Oggi sull’onda della commozione per il naufragio di Lampedusa, Repubblica raccoglie le firme. Per abrogare la stessa legge Bossi-Fini che faceva parte del pacchetto radicale.

      In prima fila i soliti noti, dai big del PD a Dario Fo e via discorrendo. Dibattito ? Zero. Utilità ? Zero. Tutto viene rimandato ancora ai politici che “ci penseranno loro”. Ma come ci sentiremo la coscienza a posto se avremo speso venti secondi a firmare !

      “Volete cittadini informati e consapevoli o branchi di pecore che firmano in massa senza capire neanche di cosa si tratti?” mi chiedi, dandomi del voi. Io vorrei che si dibattesse, ma questo non è possibile, proprio perché i referendum non sono passati, non per il contrario! Nessuno si esprimerà mai sulle problematiche del ’divorzio breve’ ad esempio. O sull’ottoxmille. O sulla Fini-Giovanardi che ha equiparato le droghe leggere alle droghe pesanti e grazie alla quale un terzo dei carcerati (poi si parla si sovrappopolamento delle carceri) sta dentro per spaccio di spinelli.

      C’è un’obiezione giusta in quello che dici: troppi referendum. Si è volutamente aggregato in un secondo tempo quelli sulla giustizia – su cui peraltro in parte concordo (ma non su tutto) – a quelli di carattere civile. E sicuramente i radicali contavano sull’effetto traino. Non mi è piaciuto, ma così è andata. Tanto per chiarire, io non sono un iscritto radicale né ho alcuna voce in capitolo nelle scelte del partito radicale; a volte approvo e a volte disapprovo. Ma almeno riconosco che propongono di dibattere, non di infilare qualsiasi cosa sotto al tappeto ché poi ci pensa qualcun’altro.


  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 7 ottobre 2013 18:14
    Truman Burbank

    Nel classico Manuale Cencelli il Ministero degli Esteri era uno di quelli che pesavano. L’affermazione che un ministero del genere non sia potere è tipica di chi è abituato a negare ogni evidenza. Solitamente sono persone convinte che la logorrea possa supplire alla logica. Spesso sono radicali.

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