Gloria
Nel 1981 (era nata nel 1926) dopo una carriera come ballerina, dopo aver aperto la sua accademia di danza e aver ricevuto tantissimi riconoscimenti, è la coreografa del musical “Cats”. Si chiamava Gillian Lynne.
Che c'entra mai questa storia con Gloria, opera prima della 36enne regista Margherita Vicario, cantautrice, attrice e musicista? Sono sue le musiche originali. C'entra quanto a seguire le proprie passioni e sviluppare le proprie doti, farne un'arte o un mestiere per la vita: la Teresa protagonista (Galatéa Bellugi) che interpreta il film come servetta muta del parroco di Sant'Ignazio al Lido di Venezia alla fine del 1700, ha la musica e il ritmo nel sangue, nelle sue occupazioni “sente”, immagina, che i rumori del collegio di orfanelle dove vive, i suoni prodotti dalle loro opere quotidiane siano una musica guidata da un'orchestra spontanea.
Deve venire addirittura il papa Pio VII° in visita nell'isola, bisogna riceverlo con tutti gli onori, di ciò si preoccupa il parroco, maldestro e preoccupato con quel branco di diseredate (così vengono appellate) che sembrano non apprendere la musica come lui vorrebbe. Teresa scopre un pianoforte dove poter suonare, lo impara, comincia a parlare, guida le altre ragazze, qualcuna canta i suoi pensieri, visi che s'illuminano per la consapevolezza di valere doti ben maggiori di ciò che la vita ha assegnato loro fino a quel momento, che l'ambiente non si cura di riconoscere.
Del concerto ecclesiastico in onore del Papa si approprieranno esse stesse col pianoforte e gli archi, si rivela un concerto di musica varia, un rock ante-litteram molto gradito ai fedeli e alle ragazze stesse, si può dire una messa cantata, ma pagana, e meno noiosa di quelle tradizionali, poco importa che il Papa esterrefatto dichiari tutti scomunicati. La musica e il ritmo hanno regnato.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox