• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Il flop dei referendum radicali


Vedi tutti i commenti di questo articolo

9 ottobre 2013 14:48
Strano concetto del tempo: venti anni fa quando si tratta di appoggio al governo berlusconi, robbetta vecchia insomma, ma quando si tratta dei referendum sul divorzio e aborto il tempo non conta, è sempre attuale. Ma poi erano davvero due o tre anni? Elio Vito, Taradash, parliamone.

Io non ho candidato nessuno, non avendo tessere di partito. Né voto PD, la battuta polemica ha mancato il bersaglio.

In compenso però il PD, oltre che Calearo, ha candidato anche la Bonino. Cosa che ha dato visibilità ai radicali. Mica pizza e fichi.

Parliamone.

Strano un partito che vuole abolire la bossi-fini ma appoggia il governo di chi vuole prendere le impronte dei piedi agli immigrati e aveva tra i suoi elettori la Fallaci, quella dei minareti e dei campanili.


Ma un po’ di coerenza? Mica è colpa altrui se i radicali non risultano credibili.


Ribadisco il concetto: il gioco al ribasso non interessa, è tipico di una dialettica politica snaturata, per cui invece di proporre si distrugge l’avversario. E’ molto più facile, ma poco interessante.

Fanno tutti schifo (sua tesi)? Questo non rende appetibili i radicali. Non sono meglio degli altri. Se tutto è uguale, allora si può votare col pendolo, a casaccio.

Oppure esistono gradazioni di schifo e in tal caso, si sceglie il meno peggio.

Io non tifo per un partito politico e non mi interessa l’appoggio acritico da ultras. Preferisco ragionare sulle proposte e apprezzo la coerenza.

Vedi la discussione






Palmares