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Commento di Fabio Della Pergola

su Il flop dei referendum radicali


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 7 ottobre 2013 15:46

E vabbé. Quindi teniamoci la minestra fatta da Berlusconi e mai decostruita dal PD. Oppure la vulgata grillesca sulla democrazia via web senza piattaforma né controlli. Ma non ho detto "colpa di tutti gli altri che non capiscono..." sia chiaro. Ho chiaramente detto che tutti gli altri hanno capito benissimo e hanno agito di conseguenza. Con una attività di boicottaggio più o meno esplicito.

Lei avrebbe ragione se altri avessero avanzato proposte politiche - relativamente ai temi in discussione - per modificarli, se non per abrogarli. Ma è noto a tutti che nessuno ha mai proposto niente. Quindi il suo commento si esaurisce nella solita vecchia pappardella - uno strumento anche questo, bellezza! - di chi sta a guardare per criticare e avere poi la "ottima" giustificazione dell’attuale nulla di fatto.

Che è esattamente quello che succede da decenni e che è esattamente quello che viene determinato da altri; cioè da chi frappone ostilità, oscuramento, boicottaggio.

Naturalmente la responsabilità poi - viene detto - sarebbe dell’uso "politico del referendum" da parte dei radicali, non l’uso "politico del boicottaggio" fatto da altri - PD in testa - in un fantasioso - e un po’ ridicolo - ribaltamento della frittata.

La differenza sta nel fatto che i motivi politici di Pannella portano - almeno in questo caso - a iniziative evolutive della qualità del vivere civile di questo paese (con l’ipotesi di abrogazione di leggi palesemente fascistoidi), mentre i motivi politici avversi - favorevoli al boicottaggio - portano alla conferma di uno status palesemente incivile. A casa mia si chiama evoluzione contro involuzione.

Ma naturalmente questo è troppo per chi legge tutto in termini "politici", pensando che i referendum siano stati ’rifiutati’ dalla massa in quanto espressione di un "strumento di propaganda" di Pannella. E non piuttosto per l’evidente, macroscopica ostilità di chi, nel frattempo, sta al governo con Berlusconi. Oppure alla finestra a contare le ore che passano, condannato all’irrilevanza più clamorosa.
 
Lei ha deciso da che parte stare; contento lei, contenti tutti. Per il resto vale la conclusione che ho dato ad altri commenti critici qui sopra.


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