Ci siamo presi cura di verificare tutte le notizie che abbiamo riportato nell’articolo. Se qualche imprecisione dovesse esserci sfuggita, vi preghiamo di segnalarcela. Teniamo a precisare che nessuno dei tre candidati di cui abbiamo scritto ha mai ricevuto, che si sappia, finanziamenti illeciti di alcun tipo. Non è di reati (fatta eccezione per il caso di Vendola, per cui sono ancora in corso le indagini) che stiamo parlando. Tra i tre candidati, Renzi è, per ora, l’unico che abbia dichiarato di pubblicare i nomi di tutti i finanziatori consenzienti che lo sostengono.
Il giudizio etico non segue regole oggettive, ciascuno ha il suo personale. Per quanto ci riguarda pensiamo che un politico debba intrattenere i dovuti rapporti con i titolari di concessioni pubbliche e con la grande finanza solo in contesti istituzionali e davanti a testimoni. E riteniamo che imprenditori e manager come Gavio e Consorte non siano persone raccomandabili. È solo l’opinione personale di chi scrive, contestabile come tutte. I conflitti di interessi, i dati e le indagini che abbiamo riportato, però, sono fatti, e restano tali.
Ci siamo presi cura di verificare tutte le notizie che abbiamo riportato nell’articolo. Se qualche imprecisione dovesse esserci sfuggita vi preghiamo di segnalarcela. Teniamo a precisare che nessuno dei tre candidati di cui abbiamo scritto ha mai ricevuto, che si sappia, finanziamenti illeciti di alcun tipo. Non è di reati (fatta eccezione per il caso di Vendola, per cui sono ancora in corso le indagini) che stiamo parlando. Tra i tre candidati Renzi è, per ora, l’unico che abbia dichiarato di pubblicare i nomi di tutti i finanziatori consenzienti che lo sostengono.
Il giudizio etico non segue regole oggettive, ciascuno ha il suo. Per quanto ci riguarda, pensiamo che un politico debba intrattenere i dovuti rapporti con i titolari di concessioni pubbliche e con la grande finanza solo in contesti istituzionali e davanti a testimoni. E riteniamo che imprenditori e manager come Gavio e Consorte non siano persone raccomandabili. È solo l’opinione personale di chi scrive, contestabile come tutte. I conflitti di interessi, i dati e le indagini riportate nell’articolo, però, sono fatti, e restano tali.
Pensiamo che non sia compito del giornalismo interessarsi di chi commette reati. A noi interessano le notizie, tutte quelle che possono essere di pubblico interesse, a prescindere dalla loro eventuale rilevanza penale. A partire da quelle che documentano una situazione oggettiva di conflitto d’interessi in chi aspira a governare il paese. Il conflitto d’interessi è, per definizione, il principio per cui si diffida dell’onestà del singolo come garanzia di correttezza. Mantenere un atteggiamento sospettoso e distaccato è, quindi, doveroso, senza per questo mettere in discussione l’integrità morale delle persone di cui si riportano notizie. Siamo convinti di avere lavorato con correttezza. Tutti i fatti elencati nell’articolo, peraltro, sono noti e documentati.
Sbagli: i politici, in questo caso Vendola, Italia dei Valori, Lega Nord, Udc, Pdci, Rifondazione e Alemanno hanno aderito subito a #no2giugno. La decisione di confermare la parata l’hanno presa Napolitano e il ministero.