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paolo

L'età avanza e perciò la lascio perdere ,coniugato con figlio ,milite assolto ,laurea in fisica + corsi post ,vita lavorativa intensa e a tipologia variabile dall'insegnante(breve) all'autonomo con passaggi in mutinazionali .
Interessi personali in elettronica ed informatica .

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  • Primo articolo martedì 08 Agosto 2010
  • Moderatore da martedì 11 Novembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di paolo (---.---.---.115) 9 ottobre 2010 12:16

    Concordo pienamente con pv21 . Direi che e’ del tutto normale e anzi auspicabile che si esprima un senso di gratitudine per chi salva la vita di un tuo famigliare . 

    Nell’immediatezza dell’evento mi sembra addirittura una cosa scontata . 
    Se poi col tempo i contorni della vicenda lasciano spazio ai dubbi la targa rimane ma e’ anche lecito cambiare opinione . Oltretutto Gerardo D’Ambrosio non e’ detto che sia stato subito d’accordo con la scelta dei fratelli , magari avrebbe preferito prima aspettare le risultanze delle indagini .
    Ma e’ mai possibile che questo caposcorta Alessandro M. si trovi sempre coinvolto in vicende dai contorni fumosi , prive di prove e di riscontri oggettivi ?

    paolo
       
  • Di paolo (---.---.---.115) 5 ottobre 2010 15:53

    a  Zanon 


    Giustissimo la religione non viene percepita . Pero’ il mio termine " percezione " si riferiva al concetto di "creazione " che e’ insito nell’animo umano .Lo definirei il senso dei sensi .
    Cronotopo e’ un termine  usato in fisica per definire l’entita’ spaziotemporale , ossia le tre dimensioni spaziali piu’ la dimensione temporale .
    Qualunque evento fisico (conosciuto) si sviluppa in un sistema quadrimensionale . 
    La teoria della relativita’ , fondata sulla invarianza della velocita’ della luce in qualsiasi sistema di riferimento , si fonda proprio sul legame intrinseco che unisce spazio geometrico e dimensione temporale .
    Il punto da stabilire e’ fino a che punto la teoria della relativita’ (generale)che trova riscontri sperimentali oggettivi , puo’ essere applicata a tutto l’universo o a tutti gli universi . Per es. in uno spazio n-demensionale .
    Galileo e Newton avevano trovato la soluzione a tutti i problemi di natura meccanica che l’uomo affrontava nella vita quotidiana . Le leggi della meccanica classica .
    La meccanica quantistica ha mostrato i limiti di questa teoria che non puo’ essere applicata a tutti i fenomeni fisici .
    Quello che io intendevo dire e’ che " inizio e fine "potrebbero valere soltanto nei limiti ristretti della nostra "percezione " umana e quindi conseguentemente potrebbe non avere senso la" creazione " sulla quale viene strutturata tutta l’impalcatura di una qualsiasi religione .
    Ossia se manca un’ inizio ed una fine non c’e’ bisogno di un creatore e tutte le religioni vanno a ramengo . 
    A meno che non si faccia come gli inquisitori di Galileo che non vollero guardare attraverso due vetri infilati in un tubo . E amen .
    Comunque ti ringrazio per le tue precisazioni e ti leggo sempre con grande piacere .

    ciao - paolo



    ciao - paolo
  • Di paolo (---.---.---.153) 4 ottobre 2010 20:56

    a Giancarlo Zanon


    Ti ringrazio per avere colto il significato delle mie parole . Ateo significa "senza dio" e quindi puo’ essere facilmente affibiato a tutti coloro che non sono religiosi , dove per religioso si intende colui che e’ conforme ai precetti morali e rituali di una determinata religione (dogmi).
    Senza dio viene pertanto associato a senza senso religioso , ossia puro materialismo.
    Quello che io sostengo e’ che la religiosita’ , nella sua accezione piu’ ampia , e’ il sentimento che spinge l’uomo alla ricerca della verita’ attraverso il dubbio .
    Ecco il dubbio e’ il sentimento religioso che e’ insito nel pensiero scientifico .
    Tieni inoltre presente che l’esperienza umana si sviluppa in una realta’ quadrimensionale (cronotopo) che attribuisce significati come " inizio e fine " ma che non e’ detto siano necessariamente universali .
    Quindi anche la creazione ,che necessita logicamente di un creatore , potrebbe essere limitata alla percezione umana ma non necessariamente vera .
    Concludo dicendo che uno scienziato non credente non e’ quindi un’ateo ma semplicemente un’individuo che non ha bisogno di un feticcio per credere in qualcosa .

    paolo




  • Di paolo (---.---.---.153) 1 ottobre 2010 14:07

    Non sono un teologo, non sono un teologo scienziato e neppure uno scienziato teologo . Pertanto probabilmente non ho i requisiti giusti per inserirmi in questa dotta dissertazione sull’eterno conflitto tra scienza e religione .

    Tuttavia la mia particolare cultura scientifica mi induce a proporre una chiave di lettura un po’ diversa , con la precisazione , in via preliminare , che sottoscrivo sul piano della sostanza l’articolo di Zanon dalla prima all’ultima parola . Quindi , come dicevo , probabilmente non sono l’interlocutore con cui l’autore auspicherebbe confrontarsi . Spero di essere perdonato .
    Scienza e religione sono come le due facce di una stessa medaglia , se vedi l’una non puoi vedere l’altra e ogni compromesso e’ funzionale a qualcosa . Nel caso di Galileo e’ servito a salvargli la pelle . 
    In matematica la maggior parte delle equazioni hanno soluzioni complesse , ossia soluzioni che hanno una parte "reale " e che suddividono in quantita’ concrete una torta , ed una parte " immaginaria " preceduta convenzionalmente dalla lettera "i" che soddisfa ad un puro esercizio di astrazione .
    Tuttavia e’ capitato che queste soluzioni complesse siano servite come supporto matematico alla analisi vettoriale che spiega fenomeni fisici reali con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni , per es. i campi elettromagnetici .
    Quindi una astrazione puramente "immaginaria " ha consentito di spiegare fenomeni fisici concreti e reali .
    Quello che purtroppo la scienza non e’ ancora riuscita a fare e’ quello di dare concretezza reale all’immaginario o , detto in altri termini , l’equazione Dio = esiste non ha per il momento soluzioni reali ma soltanto immaginarie . Ossia Dio esiste perche’ non avendo qualcosa di reale che dimostra il contrario affermo che esiste e la chiamo fede.
    A questi punti le due strade si dividono implacabilmente tra chi cerca disperatamente giorno dopo giorno di dimostrare l’esistenza di Dio e quelli che ci credono punto e basta .
    Questo postulato "Dio esiste" , riduce o elimina la fatica di comprendere e promette un futuro dopo la morte . La scienza non puo’ fare niente di tutto questo , ti puo’ curare la malattia ,ti puo’ innondare di nuove tecnologie che soddisfano la vita di tutti i giorni , ma non puo ’ regalarti il sogno dell’immortalita’ dell’anima .
    Concludo quindi dicendo che il tentativo di conciliare posizioni cosi’ diverse e’ puro esercizio accademico .

    paolo
  • Di paolo (---.---.---.153) 1 ottobre 2010 09:38

    Ad Alessandro voglio dire che sarei tentato di sposare le sue considerazioni al 100% . Indubbiamente anche in politica , come in tutti i casi della vita ,vale il principio del relativismo o della reciprocita’ che dir si voglia. La stessa verita’ puo’ essere diversa secondo i punti di vista . 

    Tuttavia nel suo ragionamento apparentemente impeccabile , ci sono , a mio modesto avviso , almeno un paio di cosette che non quadrano . Mi spiego meglio .
    Supponiamo (ipotesi non proprio remota) che alle prossime elezioni politiche Il Popolo delle Liberta’ (sintetizzo B.) , depurato di Futuro e Liberta’ , prenda il 26% dei voti degli elettori e che al voto si rechi il 75% degli aventi diritto (sono ottimista) , poiche’ le percentuali sono moltiplicative , B. ottiene il 19,5% dei consensi del "popolo sovrano" ossia un quinto . Mettiamoci pure in conto un 12% della Lega anche se si tratta piu’ di un’alleanza a ricatto incrociato che ideologica e arriviamo al 32% circa , ossia un terzo dell’elettorato . Gli altri due terzi o sono contrari o non si esprimono . Non mi sembra francamente un plebiscito . Ha vinto una maggioranza "relativa" che , per carita’ non vorrei essere frainteso , ha tutta la dignita’ e il diritto di governare .Quindi nessuna mancanza di rispetto per nessuno .
    Se valutiamo il potere di fuoco mediatico di cui dispone B. , mi sembra tutto sommato perfino un risultato percentualmente modesto .
    La seconda cosa che non mi convince e’ che B. sta alla politica come il piccione alla fava e qui pero’ l’opinione si forma soltanto grattando strato dopo strato e con qualche elementare ragionamento induttivo .
    Infine vorrei chiarire che la mia ammirazione per Di Pietro si limita alla circostanza che in un paese a moralita’ malata come il nostro , uno che non si vende al re francamente non mi dispiace, a prescindere . Per quanto attiene invece al mio sostegno , preciso che e’ soltanto funzionale allo scopo . Ovviamente non concordo assolutamente sulle altre tue considerazioni , sono piu’ preoccupato che in giro ci siano magistrati giudicanti dalla mazzetta facile che politicizzati anche perche’ , seguendo il tuo ragionamento , potrebbero essere di destra come di sinistra , ma la mazzetta non ha colore. 
    Un salutone - paolo

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