Avviso a Conte. Non scherziamo con il fuoco
Da sempre comunista (non militante), o per meglio dire di sinistra come valori etici e morali di riferimento, dopo la cannibalizzazione del partito più rappresentativo di quell'area da parte dei margheritini, ovvero di quei democristiani sopravissuti a mani pulite, sono entrato nell'area dell'astensionismo militante. Più per nausea che per scelta logica. Infatti chi non vota non solo non incide ma delega altri a votare per lui.
All'alba del 2013, come molti altri orfani, ho intravisto nell'emergente M5S una qualche ancora di salvezza. Certo non tutto quagliava come si deve e proprio su questo blog avevo rivolto pesanti critiche ai grillini. Prima di tutto sulla posizione di quel Beppe Grillo fondatore che, pur con grande intuito aveva percepito il vuoto politico che si era creato. Ma anche sui rischi di scadere nel qualunquismo ideologico fine a se stesso. Infine la presenza di alcuni personaggi sui quali, già allora, nutrivo forti perplessità. Un partito che cresce al 25% in un botto, partendo da zero, non può esimersi dall'imbarcare anche la merdaccia più varia. Già l'esperienza di Di Pietro, e prima ancora dei radicali di Pannella, aveva insegnato qualcosa in proposito. Purtuttavia il convento non passava niente di meglio e quindi, sempre in posizione di viglianza critica, sono diventato elettore del M5S (non militante).
A distanza di anni non solo non mi pento della scelta ma ne resto ancora più convinto. Al netto di tutto, compreso il fondatore comico obnubilato che ha forzato il movimento, allora forza politica maggiore, ad entrare nel governo Draghi, senza dubbio il peggiore nella storia della repubblica, le cose buone fatte superano di gran lunga gli errori. Ma l'errore che ho mal digerito è stato ancora precedente, ovvero nell'avere imbarcato l'indecente PD, straziato dal renzismo, nel governo Conte 2. Certo per forza maggiore, visto un balordo che ha decretato la fine del Conte 1 anzitempo in piena pandemia da Covid, ma purtuttavia nessun fine giustifica i mezzi. E l'imperativo prioritario era stare ben alla larga dal PD perché chi lo conosce lo evita. Ciò non è stato e se ne sono viste le conseguenze. Ma peggio può ancora accadere. E qui lancio un avviso a Conte, del quale ho la massima stima e ho anche apprezzato il suo recentissimo "distinguo" da Beppe Grillo su come rifondare la "Costituente" del M5S.
Davanti all'evidente sfacelo istituzionale che sta procurando al paese il governo Meloni, gestito da improvvisati che farebbero risplendere di luce propria l'asilo Mariuccia, si avverte la necessità di un grande fronte unito di sinistra alternativo a questa destra di autentici "scappati di casa". Il termine è quanto di più appropriato e mi ricorda quando il potere mediatico del mainstream nazionale lo usava proprio per connotare i pentastellati. Fronte unito o "campo largo" che dir si voglia viene inteso in termini ultra estensivi dalla segretaria del PD Elly Schlein. Ovvero imbarcare nel gruppo anche il fringuello di Rignano sull'Arno, all'anagrafe Matteo Renzi. Già infatti il personagio si è fatto avanti con una delle sue solite piroette che lo ha reso famoso nell'arte di come ciurlare il prossimo. Passi Carlo Calenda che fa tenerezza e suscita quindi il perdono. Ma il friggitore di qualsiasi dignità politica deve restarne assolutamente fuori. Ergo Conte attento, Renzi imbarcato significa in automatico fuga in massa dal M5S.
A tutto c'è un limite.
Foto Wikimedia da governo
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