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Doriana Goracci

Doriana Goracci

Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo, usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia.

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  • Primo articolo giovedì 08 Agosto 2009
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2009
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Ultimi commenti

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.51) 25 novembre 2022 16:34
    Doriana Goracci

    oggi è stato pubblicato un articolo, credo scritto poche ore fa https://www.aljazeera.com/news/2022/11/25/why-are-some-iran-fans-protesting-world-cup-explainer E’ molto esplicativo per quanto accade ed è accaduto in Iran: "Ci sono recentissimi e attuali video. Il titolo tradotto è Perché alcuni tifosi iraniani stanno protestando ai Mondiali? La presenza dell’Iran ai Mondiali ha attirato maggiore attenzione sul Paese dove continuano le proteste antigovernative." non dando niente per scontato...
     

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.152) 3 ottobre 2022 13:36
    Doriana Goracci

    dalla mia pagina Facebook, quanto ho scritto, apprendendo la notizia https://www.facebook.com/doriana.goracci NON RIESCO AD ANDARMENE DA QUI, è Alessia nella foto e le sue parole al 28 settembre, dall’ Iran: ’Siamo molto preoccupati. Ci ha chiamato piangendo, chiedendo aiuto’. E’ una travel blogger, in uno dei suoi ultimi post: ’Non riesco ad andarmene da qui’.È stata arrestata mentre festeggiava il suo compleanno Alessia Piperno, romana, fermata a Teheran.Stamattina vi chiedevo di condividere il più possibile, per aiutare il movimento delle Donne in Iran. Ora mi accodo alla supplica di questo papà, aiutiamola Valentina a farla tornare...diamo almeno un passaggio sulle nostre pagine di Facebook.

    • VI PREGO ANCHE IO dal 28 settembre non si sa più niente di lei...
      Condivido dall’ Ansa e tutto quello che sto scrivendo lo metto come aggiornamento al mio ultimo post sulle donne in Iran. Questo posso fare...https://www.agoravox.it/Iran-donne-cani-e-altri.html
      L’uomo, titolare di una libreria nel quartiere Tuscolano di Roma, ha ricevuto diversi attestati di solidarietà per la vicenda. Il viaggio in Iran di Alessia Piperno era uno dei tanti che la ragazza continuava a fare ormai da sette anni, da quando aveva deciso di diventare una travel blogger molto conosciuta sui social.
      In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, Alessia faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la "decisione più saggia" sarebbe quella di lasciare il Paese ma - scrive - "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai". "E non lo faccio per sfidare la sorte - continua - ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio."Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso". Così all’ANSA Alberto Piperno, il padre di Alessia . "Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie, non l’abbiamo più sentita", aggiunge."In questo momento non possiamo parlare, ci dispiace, è un momento delicato". Sono queste le parole di uno dei dipendenti della libreria della famiglia di Alessia Piperno. Nella libreria di famiglia, nel quartiere Tuscolano a Roma, si respira preoccupazione: è aperta come ogni giorno ma all’interno i titolari preferiscono non parlare con i giornalisti così come consigliato loro. All’interno del negozio c’è solo la mamma della ragazza.Segue su https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/10/03/ragazza-italiana-arrestata-in-iran-lappello-del-papa-su-fb_3afb7315-21cc-46b6-b40a-85fa1af19505.html
  • Di Doriana Goracci (---.---.---.13) 24 settembre 2022 16:28
    Doriana Goracci

    Grazie, per aver commentato, risposto...CIAO !

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.79) 23 settembre 2022 19:33
    Doriana Goracci

    AGGIORNAMENTO, LEGGETE BENE FINO IN FONDO: Sono almeno 50 le persone rimaste uccise nella repressione delle proteste in Iran.Le manifestazioni sono seguite alla morte di Mahsa Amini, la 22enne deceduta mentre era sotto la custodia dalla polizia morale per non aver indossato correttamente lo hijab.Lo ha reso noto oggi l’ong Iran Human Rights (IHR) che ha sede ad Oslo. Migliaia di persone hanno manifestato oggi in tutto l’Iran venerdì in occasione di contro-manifestazioni pro-velo promosse dal governo, dopo una settimana di sanguinose proteste per la morte di Mahsa Amin. E oggi migliaia di persone sono scese in piazza a sostegno dell’hijab e di un codice di abbigliamento conservatore in contro-manifestazioni sostenute dal governo a Teheran e in altre città tra cui Ahvaz, Isfahan, Qom e Tabriz. "La grande manifestazione del popolo iraniano che condanna i cospiratori ei sacrileghi contro la religione è avvenuta oggi", ha affermato l’agenzia di stampa iraniana Mehr. L’imam Seyed Ahmad Khatami ha dato il tono alle preghiere settimanali a Teheran, esortando "la magistratura ad agire rapidamente contro i rivoltosi che brutalizzano le persone, danno fuoco alle proprietà pubbliche e bruciano il Corano". "Sostenere la fine del velo è fare politica alla maniera americana", cantavano i fedeli, che tenevano in alto i cartelli ringraziando le forze di sicurezza e condannando le donne che hanno bruciato l’hijab in pubblico.@ANSA

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.83) 22 settembre 2022 19:37
    Doriana Goracci

    Non hanno paura hanno tanto coraggio le donne in Iran

    "Almeno 31 morti nelle proteste per #MahsaAmini , la giovane di origine curda Mahsa Amini, 22enne, deceduta dopo essere stata arrestata dalla ’polizia morale’ a Teheran con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo. 31 civili sono stati uccisi nella repressione della polizia della Repubblica islamica (Polizia morale) sulle proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini in Iran. Si dice che dopo la morte della donna, le manifestanti si sono infuriate e giovedì le stazioni di polizia e i veicoli sono stati dati alle fiamme in molte zone della città. Il direttore di Iran Human Rights (IHR) Mahmoud Amiri-Moghaddam ha dichiarato : “Il popolo iraniano è sceso in piazza per far valere i propri diritti fondamentali e la propria dignità umana, e il governo sta rispondendo alla loro protesta pacifica con i proiettili. Che ha fortemente criticato. Iran Human Rights ha affermato di aver confermato le proteste in corso in più di 30 città e paesi.  Le proteste contro la morte di Amini sono iniziate nella provincia settentrionale del Kurdistan, dove Amini è nata, ma ora si sono diffuse in tutto il paese. L’IHR ha detto che 11 persone sono state uccise nella manifestazione di mercoledì notte nella città di Amol, nella provincia settentrionale di Mazandaran e sei a Babol, nella stessa provincia. A parte questo, nelle proteste di Tabriz è stata confermata la morte di una persona.

    D’altra parte, dopo la morte di Mehsa Amini, la situazione sembra andare fuori controllo. La gente è scesa in piazza e ha manifestato contro la morte di Mahsa. Gradualmente questa manifestazione si è diffusa in più di 50 città e paesi dell’Iran. La polizia ha usato la forza per fermare i manifestanti. Ci sono state anche segnalazioni di proteste scoppiate da molti luoghi, dove i manifestanti hanno dato alle fiamme le stazioni di polizia ei loro veicoli.
    E veniamo all’intervista mancata...Dopo un’attesa durata 40 minuti, Ebrahim Raisi ha preteso che Christiane Amanpour indossasse il velo, "per rispetto", nonostante fosse a New York Il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ebrahim Raisi ha cancellato all’ultimo minuto un’intervista con la Cnn, a margine dei lavori dell’Assemblea Generale di New York, perché Christiane Amanpour non ha voluto indossare il velo. È quanto rivela la famosa anchorwoman, raccontando che si era preparata a chiedere a Raisi “delle proteste in Iran, delle donne che stanno bruciando i hijab dopo la morte di Masha Amini”. E invece si è trovata ad aspettare il presidente iraniano davanti ad una poltrona vuota per 40 minuti. Fino a quando si è presentato un collaboratore di Raisi che “suggerito che io indossassi il velo, chiarendo che non ci sarebbe stata intervista se non avessi il capo coperto, parlando di ‘una questione di rispetto’ e riferendosi ’alla situazione in Iran’, alludendo alle proteste nel Paese”. Amanpour - cresciuta a Teheran che ha lasciato con la famiglia per Londra dopo la rivoluzione del ’79 - è stata ferma. “Siamo a New York - ha detto all’uomo di Raisi - dove c’è nessuna legge o tradizione riguardo al velo, ho argomentato dicendo che nessun altro presidente iraniano ha fatto una richiesta del genere quando li ho intervistati fuori dall’Iran. Ho detto che non potevo accettare questa condizioni senza precedenti e sorprendente”. “Così siamo andati via, non c’è stata l’intervista, mentre le proteste continuano in Iran e la gente viene uccisa, sarebbe stato un momento importante per parlare con Raisi”, conclude la famosa giornalista, ricordando che questa sarebbe stata “la prima intervista di Raisi negli Usa” e che “erano state necessarie settimane per organizzarla e otto ore per sistemare l’equipaggiamento per la traduzione, le luci e le telecamere”.La scorsa settimana Raisi è stato intervistato, in Iran, dalla giornalista della Cbs Leslie Stahl per il programma ’60 Minutes’. Stahl, che ovviamente ha indossato il velo durante l’intervista, ha raccontato poi che, prima di registrare l’intervista, le sono state date indicazioni precise su “come vestirsi, come evitare di sedersi direttamente di fronte a lui ed evitare di interromperlo”. "


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