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Iaia Leone

Iaia Leone

 
"In quel mondo [quello della nascente scienza moderna agli albori del '600, ndr] ogni affermazione deve essere “pubblica”, cioè legata al controllo da parte di altri, deve essere presentata e dimostrata, discussa e soggetta a possibili confutazioni. In quel mondo ci sono persone che ammettono di avere sbagliato, di non riuscire a dimostrare ciò che intendevano dimostrare, che debbono arrendersi alle evidenze che altri hanno addotto. In quel mondo si teorizza che il modo di comportarsi, nelle contrapposizioni e nelle discussioni, debba essere severo verso gli errori, ma cortese verso le persone." -Paolo Rossi, Il tempo dei maghi-

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  • Primo articolo giovedì 03 Marzo 2012
  • Moderatore da sabato 03 Marzo 2012
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Ultimi commenti

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.33) 3 giugno 2014 11:18
    Iaia Leone

    Buongiorno, mi scusi se ho tardato nel rispondere, ma ho riflettuto su quanto ha scritto. Io ho tre considerazioni, molto sintetiche, da fare.


    1) la fiducia di cui lei parla non è concessa a priori, ma al contrario è una fiducia data a una forma di sapere che si è costituita nel tempo, a partire dalle popolazioni più antiche, perfezionandosi lentamente e sbagliando anche (gli errori sono fondamentali, altrimenti non ci sarebbe progresso). Fidarsi della ’medicina convenzionale’ oggi significa fidarsi del percorso del pensiero scientifico, che comprende anche Pitagora, Archimede, così come Paracelso, Newton o Galeno. 

    2) non è questione di negare l’efficacia. Il problema è un problema di responsabilità: il fatto che una cura abbia funzionato (siamo sicuri? cosa mi dice di eventuali recidive?) su una persona non significa molto per la medicina, perché quello che si cerca è una cura che funzioni il meglio possibile per il più alto numero di persone. 

    3) concepire o proporre nuove terapie è sicuramente possibile, ma bisogna rispettare le regole del gioco. Quindi, protocollo alla mano, per dimostrare la validità di una cura (che io non chiamerei alternativa, ma semplicemente non scientificamente dimostrata) è necessario sperimentarla su un determinato numero di pazienti, in doppio cieco, poi verificare se il suo effetto è assimilabile a un placebo o maggiore. La cosa più importante resta comunque la collaborazione con la comunità scientifica: non possono e non devono esistere cure magiche o segrete, i cui principi siano fumosi, non misurabili o non riproducibili. Questo è un principio non calato dall’alto da un qualche testo sacro dogmatico, ma è una regola metodologica fondamentale, nata poco per volta da Galileo in poi, confermata dai successi della chimica dopo Lavoisier e utilizzata dalla scienza moderna. 
  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.38) 1 giugno 2014 02:33
    Iaia Leone

    Buonasera,


    volevo ricordarle di farmi avere (per posta privata o nei commenti ai miei articoli) le osservazioni dei suoi amici professionisti. Credo potrebbero essermi utili. 

    Grazie..
  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.38) 30 maggio 2014 21:42
    Iaia Leone

    Buonasera,


    la ringrazio delle osservazioni. Al fine di ricevere una critica costruttiva, le chiederei gentilmente di specificare quali sono i passaggi in cui ho mostrato incompetenza o ho parlato a vanvera. 
    Vorrei nel frattempo specificare che io non ho riportato mie convinzioni, ma la posizione della comunità scientifica. Dove ho risposto in modo assurdo? 
  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.38) 30 maggio 2014 18:26
    Iaia Leone
    Mah, guardi, le tematiche che tratto mi riguardano. Non so come dimostrarglielo, se non rinviandola nuovamente al mio profilo Linkedin o citandole nel dettaglio in che cosa consiste la mia formazione, universitaria e lavorativa. 
    Poi, se lei e i suoi amici professionisti concordate tutti sulla mia disinformazione ecc. mi faccia pure scrivere per posta privata ([email protected]) contestandomi i punti in cui, a vostro giudizio, le mie competenze non sono sufficienti. Sono ben disposta a mettermi in discussione, ma soprattutto a fare tesoro della cultura di altre persone. 

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.38) 30 maggio 2014 17:44
    Iaia Leone

    Gentile Roberta,


    grazie dell’interessamento. Sono laureata con 110/110 con lode in Filosofia (indirizzo filosofia e storia della scienza) all’Università di Bologna e attualmente dottoranda con borsa in Storia della scienza presso l’Università di Trento. Porto avanti progetti di divulgazione scientifica rivolti sia ai bambini che agli studenti delle classi superiori. Trova il mio profilo completo su Linkedin

    Se lei legge i miei articoli si accorgerà che non è che mi occupo di tutto, anzi. Piuttosto, tutti gli argomenti che lei cita sono accomunati da un problema epistemologico, prima ancora che di contenuti, che risulta dunque evidente anche senza entrare nel merito delle questioni. Non sono tanto le nozioni, quanto proprio l’approccio. Per lavoro e per passione mi occupo di come si sia venuto a delineare, nella storia del pensiero filosofico e scientifico, il metodo sperimentale come lo conosciamo noi oggi e del progressivo differenziarsi di scienza e pseudo-scienza (e magia). 



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