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Grillo, la mammografia e gli italiani. Il primo passo falso della cattiva scienza

Durante la marcia per il reddito di cittadinanza ad Assisi, Grillo ha fatto pesanti insinuazioni sulle capagne di prevenzione per il tumore al seno, che nasconderebbero un giro di interessi tra la fondazione Veronesi e la General Eletrics, fornitore dei mammografi. La lista delle accuse che il leader pentastellato ha mosso contro il mondo della scienza è lunghissima: dai vaccini causa di autismo all'invenzione dell'HIV, dal pericolo delle scie chimiche all'inutilità della sperimentazione animale. Con la differenza che su cancro al seno e prevenzione, fortunatamente, la maggior parte dei cittadini italiani è ben informata: così, le affermazioni di questo vate del complottismo per la prima volta non hanno trovato terreno fertile. 

Quando, a fine Settecento, l'Académie des Sciences di Parigi dichiarò il magnetismo animale inefficace e infondato, furono in tanti a difendere il suo promotore, il medico tedesco Mesmer. Gli scienziati suoi detrattori furono accusati di difendere una scienza miope, ingessata in una sterile ortodossia, in precetti rigidi e desueti volti unicamente a difendere un'élite e i suoi interessi. Nei salotti della capitale francese, d'altronde, le cure di Mesmer erano ormai alla moda: i suoi pazienti, grazie all'imposizione di una bacchetta metallica dalle proprietà taumaturgiche, guarivano dai più svariati disturbi.

Così oggi non stupisce se, ogniqualvolta viene messo al bando lo stregone di turno, si leva uno scudo di voci contrarie. Lo psicologo Vannoni sosteneva di poter curare gravissime malattie neurodegenerative tramite infiltrazioni di cellule staminali: il dibattito sull'efficacia della sua terapia ha visto un altissimo numero di persone (anche Gina Lollobrigida scese in campo) schierarsi contro la medicina ufficiale, che avrebbe ostacolato il sedicente benefattore a causa di interessi economici e altre bieche, inconsistenti motivazioni.

La stessa cosa sta succedendo ora con la dottoressa Mereu: e poco importa che la dolce signora urli ai malati di Parkinson o agli epilettici che sono degli scansafatiche e dei paraculo, che interroghi un pendolo per avere indicazioni sui fiori di Bach da prescrivere, che suggerisca di sospendere chemio e radioterapia, che curi i disturbi a utero e ovaie tramite l'inserimento di una medaglietta con Madonna (la Madonna, non la cantante) in vagina. La sua terapia verbale riempie le sale congressi; le sue visite, effettuate senza rilascio di alcuna ricevuta, registrano prenotazioni continue e chi si rivolge a lei attacca i medici ortodossi, che sarebbero solo dei venduti alle case farmaceutiche, tutti quanti, senza distinzione. 

E alla fine arriva Grillo: durante la Marcia per il reddito di cittadinanza, il leader dei 5 Stelle ha attaccato la Fondazione Veronesi, sostenendo che, dietro le continue campagne a favore della mammografia, ci sia soltanto un giro di interessi. La General Eletrics, che fornisce i macchinari alla Fondazione, darebbe sovvenzioni al prof. Veronesi, affinché incrementi il numero di esami e dunque di mammografi necessari. Il pentastellato ha proseguito affermando che questa spinta verso la prevenzione è ingiustificata, poiché le statistiche mostrerebbero un calo irrisorio di mortalità. 

Dopo l'allarme sulle scie chimiche, gli incoraggiamenti a non vaccinare i bambini, i post sulla cura Di Bella, gli interventi volti a svelare che l'HIV non esiste non poteva mancare l'incursione nel campo del cancro al seno, in occasione -pensate che ironia- della Festa della Mamma.

L'argomento cambia, ma lo schema è sempre lo stesso: i medici e i ricercatori sono pagati dalle case farmaceutiche, divulgano dunque informazioni false per incrementare i propri guadagni e i pazienti sono vittime inconsapevoli di persone ignobili che lucrano sulla loro pelle. L'argomento cambia e lo schema rimane vincente: funziona ogni volta, sia che lo proponga Grillo dal suo educato megafono, sia che lo utilizzi chiunque altro.

Ha funzionato con i servizi de Le Iene sul cancro: la chemioterapia fa gli interessi delle case farmaceutiche, curatevi con l'aloe e un'alimentazione vegana, sottraetevi a dottori e ospedali e non ascoltate chi vi dice che quel mix di farmaci, tossico e pericoloso, può salvarvi la vita. Funziona con l'omeopatia: è molto meglio curarsi con i preparati della Boiron e simili, piuttosto che con l'aspirina, gli antibiotici o gli antiepiretici allopatici (termine del tutto improprio per indicare i farmaci tradizionali), che finanziano l'industria farmaceutica e hanno bugiardini pieni di effetti collaterali. Lo schema funziona perché è semplice, immediatamente comprensibile, riutilizzabile e dunque green, poco dispendioso, adattabile a qualsiasi situazione e a qualsiasi nuovo caso ad libitum e soprattutto serba in sé un piccolo germe di complottismo, che amplifica il successo di ogni campagna contro qualcuno

Funziona sempre, ma non questa volta. Non sulla mammografia, non sulla prevenzione per il cancro al seno. Al contrario, abbiamo assistito a una vera e propria sollevazione della rete contro le dichiarazioni di Grillo. Su Twitter in centinaia hanno sintetizzato, nei classici 140 caratteri, quanto sia importante sottoporsi a esami di controllo per ridurre i rischi connessi al tumore al seno. C'è chi ha scritto di dovere la propria vita o quella della madre proprio a una mammografia; chi ha postato le immagini dei grafici, che mostrano la diminuizione della mortalità per questo tipo di carcinoma; chi ha invitato Grillo a fare una mammografia vista la mole del petto strabordante. 

E dunque se non c'è nulla di nuovo nelle dichiarazioni pseudoscientifiche di questo personaggio politico (che si perdono nel mare delle tante bufale facilmente rintracciabili sul suo blog), c'è molto di nuovo nella generalizzata ondata di protesta che si è alzata non, come al solito, contro i medici, ma, a sopresa, contro lo stesso Grillo. Questa inaspettata reazione deve indubbiamente tantissimo alle continue e costanti campagne di informazione per la prevenzione dei tumori, nonché alle evidenze a favore dei programmi di screening. Come cittadini italiani, sappiamo -perché lo leggiamo sui giornali, lo dicono in televisione, lo troviamo scritto sul sito dell'AIRC- quanto è importante fare quegli esami di controllo, che la nostra età richiede, sappiamo che è essenziale mantenere uno stile di vita il più possibile sano, -non fumare, evitare gli alcolici, fare sport, mangiare frutta e verdura in abbondanza- e sappiamo che per tutalarci dal cancro dobbiamo innanzitutto giocare di prevenzione. Grillo e le sue oscenità complottiste, per la prima volta, non hanno trovato il terreno fertile (in ogni caso, non tutto quello che ci si sarebbe aspettati). 

Ora, sarebbe bello che, come troviamo facile inorridire davanti alle affermazioni sulla mammografia, trovassimo facile inorridire davanti a Vannoni e alla Mereu, al succo d'aloe e ai vaccini che provocano l'autismo. La vicenda di questi giorni dimostra che è solo una questione di buona informazione, di cultura scientifica e di livelli di alfabetizzazione. E ricordiamoci che, per quanto la medicina possa sbagliare e per quanto le case farmaceutiche abbiano interessi economici, l'ignoranza e la stupidità di certe campagne pseudo-scientifiche sono sempre e comunque molto, ma molto più pericolose. 

Per chi sostiene che Grillo non abbia detto quello che ha detto, rimandiamo a questi link (datati, ma molto eloquenti): 

Beppe Grillo sull'AIDS.

Beppe Grillo sulla medicina

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.140) 13 maggio 2015 07:58

    Non so esattamente cosa intendesse dire Grillo sulla mammografia ,ossia se la sua era una denuncia con qualche fondamento oppure l’ennesima "puttanata " del tipo "pallina magica " ,L’AIDS non esiste ,i miracoli della cura Di Bella ecc.. . Non credo che la sua sia malafede o soltanto opportunismo politico-mediatico ,come non penso volesse ,in questo caso ,mettere in discussione il valore medico della prevenzione che salva la vita di molte donne.
    Grillo ,purtroppo per lui e per chi ci crede ,è un ignorante che fa marketing della parola . Un comunicatore che deve stupire ,richiamare sempre su di se l’attenzione . A volte , anche come comico , dice cose giuste ,spesso dice cretinate .L’errore lo fanno i media a stare costantemente sul pezzo, a pendere dalle sue labbra.
    A proposito Davide Vanoni (metodo Stamina) non è uno psicologo ,ma laureato in scienze della comunicazione , il che è tutto dire .
    Comunque ottimo articolo che richiama l’attenzione sui cialtroni di ogni epoca .
    saluti

  • Di Dr Gottardo (---.---.---.86) 13 maggio 2015 19:19
    Dr Gottardo

    "vate del complottismo"... ma prima di azionare la lingua (o la tastiera) avete azionato il cervello? Avete esaminato attentamente quello che ha detto Grillo sulla mammografia? Non ha mai detto che non bisogna farla, ha detto che probabilmente Veronesi è sovvenzionato dalla General Electrics (non ci sarebbe niente di strano).

    Le case farmaceutiche spingono per fare prevenzione, per poter vendere farmaci anche quando è quasi inutile (non lo dice solo Grillo). Non è complottismo, è la semplice realtà, ed è anche risaputa.

    Qui: http://www.partecipasalute.it/cms_2...

    si citano studi dove risulta che "il tumore al seno in donne da 40 a 50 anni raggiunge il 39%, quello alla prostata in uomini dai 50 ai 70 anni il 46%". Vogliamo dire che quasi una persona su due oltre i 40 anni ha qualche forma, anche leggera, di tumore? Quella persona su due, se non muore di tumore, è un paziente mancato, povere case farmaceutiche... il giro di soldi che c’è dietro è impressionante. E non dimentichiamoci che c’è il colesterolo (assumiamo steroli), carenza di vitamina D (assumiamo colecalciferolo, lo passa la mutua), ma poi si vanno a vedere le statistiche e si scopre che il miglioramento è del 3%, o addirittura che certe "prevenzioni" come "assumere calcio per fortificare le ossa" sono controproducenti perché in realtà le rendono più fragili (però fortificano certe industrie). Un caso analogo si è verificato per la PSA.

    Insomma, Grillo come tutti può sparare cavolate, ma questa volta non l’ha fatto. Chiunque, prima di parlare o scrivere, dovrebbe informarsi e ragionare.

    • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.37) 14 maggio 2015 10:39
      Iaia Leone

      Senta, lei sta facendo una confusione enorme e controproducente. Se vuole discutere, discutiamo, ma cerchi di costruire un discorso che abbia capo e coda e di portare argomentazioni intelligibili

      La frase da lei riportata "il tumore al seno in donne da 40 a 50 anni raggiunge il 39%, quello alla prostata in uomini dai 50 ai 70 anni il 46%" termina con la seguente considerazione: "Siamo dunque una “riserva” di tumori che fortunatamente in larghissima misura rimane silente". Questo significa che in assenza di sintomi clinici, spesso la diagnosi non viene fatta (soprattutto se si parla di soggetti anziani) o, se viene fatta, non porta a terapie, che sarebbero in molti casi inutili e non necessarie. 

      Lei è libero di pensarla come vuole su Grillo, Veronesi e la mammografia. Ma un leader politico che, durante una marcia per il reddito di cittadinanza, sente la necessità di dichiarare che ’le mammografie hanno ridotto la mortalità per cancro in percentuale bassissima’, sottintendendone dunque l’inutilità, è quanto meno criticabile. Oppure no? (Altrimenti ne parli con le donne a cui una mammografia ha salvato la vita, tipo la mia professoressa che a 39 anni in sette mesi è guarita da un carcinoma al seno preso per fortuna in tempo, con una mammografia che lei neanche voleva fare). 

      Le case farmaceutiche hanno degli interessi. Certamente. Ovvio. Mi pare che qualsiasi azienda li abbia. Se non guadagnano, non sopravvivono. Se vuole, possiamo auspicarci che tutta l’industria farmaceutica fallisca, ma non credo sia una bella idea. Anche il meccanico ha interessi economici, così come l’elettricista, il veterinario, l’imprenditore e qualsiasi altra persona che lavori per vivere e voglia mandare avanti un’attività. Dunque cosa facciamo? Accusiamo il meccanico di mentire sulle gomme da cambiare, l’olio da sostituire o le pastiglie dei freni da buttare? Oppure ci fidiamo delle sue competenze?

      Se lei non vuole fare prevenzione, fare screening, curarsi il colesterolo o la pressione alta, per non arricchire le case farmaceutiche, è liberissimo di farlo. Si ricordi, in ogni caso, che il primo interesse delle case farmaceutiche è CURARCI, perché più a lungo la popolazione vive, più emergeranno disturbi cronici (tradotto: guadagno sicuro protratto su lungo tempo).

      Forse allora il vero problema è l’ignoranza, che ostacola qualsiasi capacità di discernimento tra ciò che è ragionevole e ciò che è invece irresponsabile e assurdo, al di là di ogni dubbio. Ma se vogliamo dare la colpa alle case farmaceutiche, a Veronesi, ai medici e fidarci del pifferaio magico, nessuno ci vieta di farlo. 

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.37) 14 maggio 2015 10:43
    Iaia Leone

    Ps: sul sito dell’AIRC trova percentuali di sopravvivenza, incidenza di tumori, prognosi, programmi di screening, consigli per la prevenzione (sempre che lei si fidi dell’AIRC, sa com’è, riceveranno sovvenzioni pure loro...)




  • Di Dr Gottardo (---.---.---.187) 14 maggio 2015 15:59
    Dr Gottardo

    Gentile signora Ilaria, non credo di aver fatto confusione: ho scritto che Grillo non ha mai detto che non bisogna fare la mammografia; ha sostenuto invece che le statistiche mostrano che il contributo positivo di quell’esame è basso, e che Veronesi insiste probabilmente spinto da un fornitore, come succede troppo sovente. Ho quindi riportato una statistica che spiega perché il fornitore è tanto contento di sovvenzionare un medico. Infine ho riportato alcuni paralleli, per allargare il discorso e fornire maggiori esempi. Il tono del mio primo commento era adeguato ai "pifferai magici" e ai "vati del complottismo".

    Ora le sembrerò cinico, ma le assicuro che non lo sono. Il problema è che le risorse a disposizione della sanità non sono infinite. Se lo fossero, ogni persona potrebbe sottoporsi una volta l’anno a tutti gli esami possibili e immaginabili, così da essere sicura di fare diagnosi precoce su qualsiasi malattia conosciuta. Ma non si può, le risorse non ci sono. E allora occorre impiegare bene le risorse disponibili, basandosi su competenza e dati statistici, che non è esattamente la stessa cosa che credere a quello che dice un medico, specialmente se si dubita che quel medico parli perché è sovvenzionato da qualche fornitore. Mi piace pensare che Veronesi sia sincero, ma non è che magari è appassionato di tumori e dimentica gl’infarti? Può essere che sia così appassionato da perdere di vista l’obiettività e la trasparenza?

    Ognuno è libero di pensarla come vuole su Grillo, su Veronesi e sulla mammografia. Io preferisco guardare caso per caso: Grillo e Veronesi, come tutti, possono fare uscite stupide, ed esistono singole mammografie inutili e perfino sbagliate. Cerco di valutare caso per caso. Nel caso in questione, le dichiarazioni di Grillo, è vero che le mammografie hanno ridotto la mortalità del 3%. Questo 3% può essere tanto oppure poco, dipende dal termine di paragone. Se con la stessa spesa si potesse ridurre del 14% il rischio di morte per malattie del sistema circolatorio, che cosa mi direbbe lei? Consideri che tale problema è la causa più comune di decesso in Italia. Le sembro cinico? Le ripeto che non lo sono.

    Poi lei si lancia in una sorta di giustificazione: "Le case farmaceutiche hanno degli interessi. Certamente. Ovvio. Mi pare che qualsiasi azienda li abbia". Sono d’accordo con lei, specialmente quando fa il paragone con un meccanico o un gommista. Difatti mi occupo io della manutenzione dell’auto di mia moglie - se no tocca spendere il doppio. Lo sa perché? Perché io a differenza di mia moglie qualche cosa di motori gomme e freni lo capisco. Neanche tanto, l’importante è che il meccanico creda così. Ecco dove sta la differenza. E con le case farmaceutiche occorre fare la stessa cosa: non essere *totalmente* sprovveduti. Non si parla di noccioline: si parla di vite umane e di una gestione nazionale e mondiale della sanità pubblica, con un giro di affari e implicazioni etiche chiaramente non paragonabili a quelle di un gommista. Ergo, informazione trasparenza competenza serietà e posatezza sono molto importanti.

    Infine lei mi accorda il permesso di non fare screening e non curarmi il colesterolo alto per non arricchire le case farmaceutiche. Bene, casca proprio a fagiolo. Lo screening l’ho fatto (si ricordi che non sono contrario agli esami clinici a prescindere); il medico mi ha detto di assumere regolarmente un certo prodotto chiamato XXXanacol, molto pubblicizzato. Quello che non pubblicizzano sono i lati negativi di tale prodotto, e guarda caso anche il medico non ne ha fatto menzione. Io mi sono sistemato diversamente, non per non far arricchire XXXanone, ma semplicemente perché potevo fare di meglio. Almeno in quel caso, ho potuto. Certo, ho dovuto "informarmi" e non prendere per oro colato quello che dicevano il medico e la pubblicità in TV.

    Per ultimo, lei ragiona sull’ignoranza che è d’ostacolo a discernere tra ciò che è ragionevole e ciò che non lo è. Sono pienamente d’accordo. Ma devo dire che noi, comuni mortali, non possiamo non essere ignoranti. Però possiamo esigere trasparenza. Il discorso di Grillo verteva per l’80% sulla necessità di trasparenza; un coro di voci furiose, inclusa la sua signora Ilaria, ha risposto concentrandosi sul 20% di denuncia introduttiva e non sull’80% di proposta positiva. C’è di più, perché quella denuncia lei la giustifica pure ("Le case farmaceutiche hanno degli interessi. Certamente. Ovvio. Mi pare che qualsiasi azienda li abbia"). Diciamo che "sapere" che le case farmaceutiche hanno interessi che non coincidono con quelli dei pazienti è un primo passo. meglio che niente. Lei ha scritto giustamente "Si ricordi, in ogni caso, che il primo interesse delle case farmaceutiche è CURARCI". Brava. Lei ha scritto CURARCI, non GUARIRCI. Non è una differenza da poco. Ci pensi.

    Saluti,
    Gottardo

    • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.37) 15 maggio 2015 10:43
      Iaia Leone

      Ripeto e confermo: lei sta facendo confusione. La Fondazione di Veronesi è un’istituto privato. Ciò vuol dire che non è una questione di risorse limitate, perché non si tratta di esami che gravano sulla sanità pubblica. In ogni caso, le mammografie coperte dal SSN, quelle gratuite per l’utente, coprono la fascia di età dai 45 ai 69 anni, per una frequenza di una ogni due anni. Il SSN copre anche, per esempio, i costi del pap-test, che è gratuito dai 25 anni (mi pare) in su. Se vuole possiamo confrontare anche la mortalità di tumore alle ovaie e all’utero e infarti e fare un discorso di re-indirizzamento delle risorse, la qual cosa mi sembra in realtà molto sterile. O possiamo ipotizzare che ci siano giri di interesse anche dietro ai pap-test. Forse lì sono i produttori di quei bastoncini che l’ostetrica infila in vagina a fare pressioni. 

      La Fondazione Veronesi (e da qui deduco che lei sia un po’ impreparato sull’argomento) non si occupa solo di oncologia, ma anche di cardiologia, neuroscienze, pediatria e ginecologia, per cui dimenticare gli infarti non va certo a loro vantaggio. Se lei si fa un giro sul sito della Fondazione, vedrà che sono tantissimi gli articoli che affrontano il problema della prevenzione: a fianco dei programmi di screening, l’accento è posto su alimentazione e sport. Dunque vogliamo pensare che Veronesi sia sovvenzionato da fruttivendoli e palestre? 

      Mi spiace che lei non si fidi del suo medico e non assuma il farmaco che le è stato prescritto. Le consiglio di cambiare medico. Il mio medico di base è totalmente trasparente su effetti indesiderati, trials clinici falsati (le suggerisco l’ottimo Effetti collaterali, di Ben Goldacre, che analizza in dettaglio il problema) e efficacia delle terapie. Essendo i dottori uomini, come i meccanici o gli insegnanti, è ovvio ce ne siano di più e di meno bravi, di onesti e di disonesti, di competenti e di impreparati. Evidentemente lei non è in buone mani. 

      A me della proposta ’positiva’, della pars contruens del discorso di Grillo non interessa NULLA. Anche concentrandosi su quell’80% di cui sopra, tutto ciò che si nota, purtroppo, è che il leader 5 Stelle ha nuovamente buttato lì frasi fumose e insensate, come nel suo stile. 
      Per quanto riguarda il 20%, infine, le faccio notare che non è un 20% innocuo, dal momento che sul blog del pifferaio (confermo la definizione) c’è (o c’era, perché molti post sono stati, guardi un po’, cancellati dopo un articolo di Wired) PIENO di articoli su malattie che non esistono, cancro provocato dai vaccini, trivalente e autismo, AIDS che non esiste... Capisce bene quindi che quel 20% è solo la punta di un iceberg, che speriamo si sciolga il prima possibile, trascinando con sé l’ignoranza di un movimento a-scientifico. 
    • Di Dr Gottardo (---.---.---.73) 15 maggio 2015 17:38
      Dr Gottardo

      Si calmi... la sua risposta è intrisa d’acrimonia che certamente non le gioverà.

      Mi sembra che lei estremizzi troppo, i concetti dai quali tutto è partito erano che la mammografia migliora le cose del 3% (statistica), che "forse Veronesi è sponsorizzato da General Electric" (illazione), che la sanità è bene o male un businness (scontato), che in America esiste una legge per la trasparenza che sarebbe utile anche in italia (80% del discorso).

      Grazie per il consiglio di cambiare medico (certo ci sono medici meno onesti di altri... qualche leggina aiuterebbe).

      Saluti,
      Gottardo

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