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Andrea Campilungo

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  • Primo articolo martedì 06 Giugno 2009
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Ultimi commenti

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.152) 12 ottobre 2009 20:21

    Grazie Davide.

    Fammelo sapere quando pubblicano il tuo articolo, anche tramite il mio contatto facebook che trovi su agoravox.

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.69) 16 luglio 2009 12:43

    Errata corrige: leggere "retroattività" al posto di "irretroattività"

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.237) 4 luglio 2009 17:15

    Io non sono d’accordo con l’articolo di dAW, ma mi farebbe piacere che i commentatori contestassero l’articolo nel merito piuttosto che attaccare direttamente l’autore e mancargli di rispetto.
    Il rispetto per le opinioni altrui, soprattutto quando molto distanti dalle proprie, è la base di ogni democrazia.
    Se manca questo, sono poco credibili le critiche (giustissime) ai problemi attuali della democrazia italiana.

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.155) 22 giugno 2009 01:55

    Caro Tabache,

    il tuo commento è molto pertinente.

    Le correzioni previste dalla legge Alfano sono quelle due che citi tu (possibilità di rinunciare all’immunità, che tutela il diritto di difesa + durata limite di una legislatura, per tutelare la ragionevole durata del processo), ma anche la possibilità per la parte civile di trasferire l’azione in sede civile senza subire la sospensione (che protegge il diritto alla tutela giurisdizionale dei propri diritti e interessi legittimi) e di assumere delle prove non rinviabili (che tutela l’efficienza del processo).

    Se guardiamo gli interessi costituzionali che erano stati violati dalla legge Schifani e che sono invece rispettati dalla legge Alfano, non si può dire che la modifica sia stata di poco conto o che "Non vengono rispettate nessuna delle condizioni che aveva posto la Corte Costituzionale".

    Per quanto riguarda la generalità della legge, cioè il fatto di sospendere i processi per tutti i reati, la Corte non dice quello che tu affermi.

    La Corte ne parla quando dice che la sospensione prevista dalla legge Schifani era "GENERALE, automatica e di durata non determinata".

    Poi specificava che la legge in questione (come anche la legge Alfano) si applicava a TUTTI i "reati extrafunzionali", cioè commessi NON nell’esercizio delle proprie funzioni. Per i reati funzionali, la legge fa invece salva l’applicazione delle disposizioni costituzionali in materia (art. 90 e 96 Cost) e quindi la legge Alfano non si applica.

    La Corte Costituzionale però non torna su questo argomento quando parla dei profili di incostituzionalità di quella legge. Non dice assolutamente nulla. Quindi la "generalità" della legge, cioè la sospensione di tutti i processi per reati extrafunzionali, non è incostituzionale.

    Più problematico invece è il "fritto misto" di cariche "immunizzate" di cui parla giustamente e correttamente il tuo commento.

    La Corte Costituzionale si è espressa su questo punto e in particolare sul fatto che la legge Schifani si applicasse anche al Presidente della Corte Costituzionale.

    Ora, una legge costituzionale del 1948 estendeva l’immunità prevista per i parlamentari a TUTTI i giudici costituzionali, senza fare differenze tra il Presidente e gli altri.

    La legge Alfano è intervenuta solo su questo secondo aspetto e infatti la nuova normativa non riguarda più il Presidente della Corte Costituzionale.

    Sul fritto misto delle altre cariche, invece, nulla è stato fatto. E secondo me, facendo un pronostico, questo sarà il motivo per cui la Corte Costituzionale dichiarerà incostituzionale la legge Alfano.

    Per quanto riguarda il comportamento del Presidente della Repubblica, le cose si possono leggere diversamente da come le vedi tu.

    La legge Schifani è stata bocciata per 5 motivi (durata indeterminata della sospensione, automaticità della sospensione, sospensione anche dell’azione civile, fritto misto delle alte cariche dello Stato, fritto misto in particolare tra Presidente della Corte Costituzionale e gli altri giudici costituzionali).

    La legge Alfano ne ha eliminati 4 su 5.

    Siccome il Presidente della Repubblica interviene solo per profili di MANIFESTA incostituzionalità, non essendo lui il giudice della Costituzione, continua a sembrarmi equilibrato e ragionevole che il Capo dello Stato abbia deciso di promulgare la legge, delegando poi alla Corte Costituzionale la responsabilità di accertare se questo problema del fritto misto sia da solo SUFFICIENTE ad abbattere la legge.

    Dico "abbattere la legge" perchè il problema, anche politico poi, è proprio quello.

    Il discorso del fritto misto avrebbe come conseguenza di escludere tutte le cariche da questa immunità, tranne il Capo dello Stato.

    Infatti, come dici tu, il Presidente del Consiglio dei Ministri giuridicamente non è nulla di diverso da un ministro e i Presidenti delle Camere non sono nulla di diverso dai parlamentari.

    L’unico che potrebbe beneficiare di questa immunità sarebbe il Presidente della Repubblica, che non è il presidente di un collegio, come gli altri, ma è un organo costizionale MONOCRATICO. E questo è talmente vero che ad esempio in Francia un sistema persino più protettivo della legge Alfano è previsto dalla Costituzione francese SOLO per il Capo dello Stato.

    Rifiutando eventualmente la promulgazione, Napolitano non avrebbe rinviato alle Camere una legge perchè il Parlamento facesse una specie di "manutenzione" su singoli aspetti, come poteva essere per gli altri motivi di incostituzionalità, ma sostanzialmente avrebbe messo un muro invalicabile alla promulgazione della legge, una sua bocciatura in toto.

    Dal punto di vista dell’equilibrio dei poteri, questo avrebbe esposto eccessivamente il Presidente della Repubblica nei confronti del Parlamento ed è quindi più che ragionevole che il Capo dello Stato abbia pensato qualcosa tipo

    "va bene, su 5 cazzate, ne hanno tolte 4. Se mi fisso sulla cazzata che è rimasta, è come se distruggessi questa legge nel suo complesso.

    Siccome questa legge la stanno facendo per salvare il culo a Berlusconi, in seconda approvazione non potranno mai limitare l’immunità al solo Presidente della Repubblica, quindi me l’approvano tale e quale e a quel punto dovrei comunque promulgarla, perchè me lo impone la Costituzione. Quindi mi conviene rifiutare di promulgare? Che ci guadagno? Nulla. Produco uno scontro istituzionale e alla fine poi dovrò comunque promulgarla così com’è.

    Per non parlare poi del fatto che se dicessi al Parlamento di limitare questa legge solo al Capo dello Stato, cioè a me, la gente penserebbe che sono io a volermi salvare il culo, e non Berlusconi! Quindi oltre al danno la beffa!!!

    Quindi, chi me la fa fare? Siccome non risolvo nulla, la promulgo e passo la patata bollente alla Corte Costituzionale che deciderà se il fritto misto puzza così tanto da causare l’incostituzionalità di tutta la legge"

    Grosso modo credo sia andata così.

    Il tuo commento quindi va proprio al centro della questione che si sta presentando ora alla Corte Costituzionale che sta esaminando la legge Alfano.

    Speriamo che tolgano di mezzo questa legge-vergogna.

    A beneficio dei lettori di agoravox, riporto il virgolettato della sentenza sulla legge Schifani che parla del fritto misto e che potrebbe poi essere decisivo per la futura sentenza sulla legge Alfano

    "Questa, infatti, accomuna in unica disciplina cariche diverse non soltanto per le fonti di investitura, ma anche per la natura delle funzioni e distingue, per la prima volta sotto il profilo della parità riguardo ai principi fondamentali della giurisdizione, i Presidenti delle Camere, del Consiglio dei ministri e della Corte costituzionale rispetto agli altri componenti degli organi da loro presieduti".

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.121) 21 giugno 2009 03:31

    Volendo invece cercare di fare une riflessione generale sul dibattito che è scaturito da questo articolo, posso dire che Marko Nero ha espresso tutto ciò che penso con parole migliori di quelle che avrei utilizzato io stesso. Non potrei aggiungervi niente che non fosse superfluo.

    Posso invece ringraziare TUTTI quelli che hanno letto e commentato questo articolo. TUTTI. Anche quelli che mi hanno offeso personalmente e ai quali ho dovuto rispondere con un po’ di sarcasmo o ironia. Perchè credo che anche loro fossero mossi non da sentimenti negativi nei miei confronti ma piuttosto da quella "passione" di cui parla Marko Nero.

    Credo possa essere interessante spiegare anche lo spirito con cui ho scritto questo articolo.

    Avrei potuto scrivere la stessa quantità di righe coprendo di insulti Napolitano per aver promulgato la legge Alfano e vomitando veleno su tutto il sistema politico, su tutta la classe politica, ecc...

    Probabilmente avrei ricevuto applausi a scena aperta e un consenso bulgaro.

    Ma probabilmente un articolo del genere non avrebbe "aggiunto" niente.

    Ho invece fatto questo articolo-provocazione per stimolare un dibattito su un tema di attualità, un dibattito vero. Un dibattito cioè che andasse "in profondità", che scavalcasse le pulsioni del momento, la repellenza verso questa classe politica e la situazione attuali che tutti condividiamo, per cercare di capire, INSIEME, qualcosa in più.

    è stato un dibattito acceso, appassionato, ma che pian piano si è spinto sempre più in profondità, ha sviscerato e vivisezionato questo tema e siamo riusciti, INSIEME, ad allontanarci da una certe superficialità che ci circonda e a comprendere la COMPLESSITà.

    Da studente di giurisprudenza poi, sono particolarmente contento di essere riuscito a far discutere di questo tema non attraverso parolacce o insulti o anatemi contro i politici attuali, ma attraverso articoli della Costituzione, sentenze della Corte Costituzionale, citazioni di dottrina giuridica, ecc... che sono rimbalzati da un commento all’altro, attraverso la PARTECIPAZIONE di TUTTI.

    Spesso i politici si sciacquano la bocca con elogi finti e di circostanza alla Costituzione. Credo che in questa piccolissima, minuscola, esperienza, tutti coloro che hanno partecipato si sono avvicinati, anche solo un poco, alla Costituzione. Ed io sono il primo ad essermi avvicinato, grazie a voi.

    Avvicinarsi alla Costituzione. Può sembrare una frase banalissima. Io penso che sia una rivoluzione. Io penso che se quel testo vecchio di 60 anni "esce" dai manuali e dalle aule universitarie o parlamentari ed inizia ad entrare nella nostra "coscienza critica", a quel punto la situazione non solo "potrà" cambiare, ma "cambierà". Inevitabilmente.

    Quel testo è così bello perchè scritto col sangue dei martiri partigiani ed è stata la spinta alla costruzione della nostra democrazia, fino a quando il ricordo degli uomini che l’avevano in varie maniere prodotto era ancora vivo nei cittadini.

    Oggi quel testo può apparire una roba complicata scritta ormai 60 anni fa... Ma se dietro a quel testo ci rimettiamo la "memoria" di chi ha lottato per la nostra libertà e la nostra democrazia...e se con umiltà ma determinazione dietro a quel testo ci mettiamo anche noi...allora ogni sillaba, ogni virgola di quel testo diventerà "vita" attraverso la PARTECIPAZIONE di tanti cittadini, come noi, che si "riappropriano" della cosa pubblica, che un sistema politico malato, partitocratico e corrotto gli ha confiscato.

    Sono quindi soddisfatto. Anche perchè l’intento del mio articolo, che considero realizzato, rientra in una considerazione più generale.

    Personaggi come Grillo (ps ho firmato la proposta di legge "Parlamento Pulito" e sono iscritto al suo blog!), Travaglio, Rizzo e Stella, autori de "La Casta", e altri, hanno avuto il merito di dare una "scossa" al paese. Questo è un merito che io considero molto importante.

    è come se qualcuno ci avesse bruscamente buttati giù dal letto.

    Quando qualcuno ti butta giù dal letto, sei verosimilmente molto incazzato ma non hai ancora le idee chiare. Ti sei svegliato, ma non sei ancora sveglio. Vedi ancora tutto fumoso. Non riesci ad organizzare ed associare bene le idee.

    Io credo che ora noi siamo in questo stato. Che è comunque molto meglio del sonno profondo di prima. Ma che non basta.

    E siccome non basta, bisogna andare oltre. Bisogna non accontentarsi di "strillare" contro lo schifo attuale, attaccando una "indistinta" massa di merda che identifichiamo con la politica. Questo non cambierà mai il paese.

    Per cambiare il paese, dobbiamo tornare pienamente coscienti, lavarci per bene la faccia, prendere un buon caffé e cominciare a riflettere sul da farsi.

    Questo si fa solo con dibattiti scomodi, accesi, non banali, come quello a cui TUTTI avete dato vita.

    Il rischio che mi spaventa e che mi ha spinto a scrivere l’articolo, è che chi ci ha buttati giù dal letto (e non mi riferisco specificamente a Grillo), per paura inconsapevole e incolpevole di perdere il proprio protagonismo (perchè nella fase successiva di cui parlo io non ci sono "protagonisti", ma saremo tutti ugualmente "partecipanti") finisca, anche senza volerlo, col tenerci ancora in quello stato di rincoglionimento da caduta da letto, magari strillandoci nelle orecchie.

    Questo è un pericolo da evitare assolutamente.

    Dormivamo distesi. Ora siamo per terra, svegli ma confusi. Il prossimo passo deve essere di aprire gli occhi e "alzarci", per stare in piedi, con la schiena dritta.

    Anche così potremo "formare futuro".

TEMATICHE DELL'AUTORE

Politica Società Cronaca

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