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Andrea Campilungo

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  • Primo articolo martedì 06 Giugno 2009
  • Moderatore da martedì 06 Giugno 2009
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Ultimi commenti

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 12:21

    Caro Damiano,

    non voglio distrarla dalla sua preparazione di una guerra civile. Per carità.
    Però chi pretende di salvare le sorti di una democrazia, dovrebbe essere sufficientemente tollerante da rispettare chi ha un’idea diversa. Che in questo caso poi non è neanche un’idea, ma è un dato di fatto.

    Che segnale dovrebbe dare il Presidente della Repubblica? Per dimostrare che una legge è incostituzionale dovrebbe fare qualcosa che a sua volta è incostituzionale? Molto ingegnoso come sistema...

    Non occorre che lei mi ricordi che cos’è la Corte Costituzionale. 1/3 dei giudici li nomina il Capo dello Stato, altrettanti il Parlamento in seduta comune a maggioranza qualificata dei 2/3, e altrettanti le supreme magistrature ordinarie ed amministrative. Questo ce lo hanno insegnato alle scuole elementari.
    Poi sarà così gentile da spiegarci su quale basi si fonda il suo giudizio sulla Corte Costituzionale, che invece è l’istituzione che forse funziona meglio in Italia. Se la sua opinione fosse vera, se la Consulta fosse schiava dei politici e dei magistrati politicizzati, non si capisce come mai questa quindicina di mascalzoni si sia permessa di bocciare la legge Schifani nel 2004....

    La ringrazio poi per i suggerimenti su come essere "un vero cittadino", ma, se permette, non credo di avere niente da imparare da lei.
    Conosco sufficientemente la Costituzione.
    Purtroppo lei ha difficoltà a mantenere il filo del discorso.
    Se vuole possiamo sputare fango sull’attuale classe politica per giorni di fila e mi troverà sempre d’accordo con lei. Non è questo il punto. Ed è la seconda volta che glielo faccio presente.
    Quello a cui mi sono limitato è la responsabilità del Capo dello Stato il merito alla legge Alfano. E l’ho fatto in modo oggettivo, con la Costituzione sotto gli occhi.
    In certe cose, al contrario di quello che dice lei, i toni bassi e la moderazione non sono solo possibili, ma persino necessari.
    Fare la gara a chi strilla di più è lo sport preferito del caro Cavaliere, che si diverte tanto a buttarla in caciara, perchè nella caciara vince sempre lui.
    Ripeto il concetto. Io per la legge Alfano me la prendo contro l’attuale maggioranza parlamentare. Lei, e Grillo, preferite invece prendervela con Napolitano. è una vostra scelta. Ma che non ha appigli giuridico-costituzionali. è un po’ come la storia del "piove, governo ladro"....

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 12:04

    Caro anonimo - ip 160xxx.xxx.xxx,
    ti ringrazio per l’affetto ma non sono un avvocato al soldo del Cavaliere, altrimenti probabilmente ora sarei pure deputato.
    I miei occhi sono sufficientemente aperti. Almeno quanto basta per capire che la responsabilità di questa legge è del Parlamento che l’ha fatta e non del Presidente della Repubblica che l’ha firmata.
    Chi se la sta prendendo con Napolitano finisce proprio per fare un favore al Cavaliere...

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 11:44

    Caro Biodrummer,

    fortunatamente abbiamo altri rimedi. Non siamo proprio nelle mani di Nessuno. Almeno questa volta.
    Se questa legge è incostituzionale, tra qualche mese ce lo dirà la Corte Costituzionale.
    Se poi questa legge orrenda è pure costituzionale, allora vorrà dire che andremo in massa a votare al referendum, promosso, ed è un suo merito, da Antonio di Pietro, e ce ne sbarazzeremo noi cittadini.
    Se poi il referendum non dovesse passare, vorrà dire che il paese vuole suicidarsi e a quel punto ci sarà davvero poco da fare...

    Ora, sulle dichiarazioni di Napolitano, non so cosa dirti. Io non voglio fare l’avvocato difensore personale di Napolitano. Ho solo precisato alcune cose sul ruolo del Presidente della Repubblica.
    Che Napolitano bacchetti ogni tanto i magistrati, ci sta. Ci sta perchè lui è anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, che è l’organo di autogoverno della magistratura. Quindi rientra nelle sue funzioni.Ci sta anche perchè i magistrati non sono perfetti.
    Tuttavia, anche i politici qualche bacchettata se la prendono.
    Ricordo quando disse, senza chiarire a chi si rivolgeva, che bisognava finirla con certa "retorica xenofoba". Ed era ovvio che si trattava della Lega Nord e della sua politica dell’immigrazione.
    Ricordo il caso Englaro, di cui ho parlato prima.
    Ricordo quando ha detto al Governo che deve darsi una regolata con i decreti-legge.
    Quindi, per bacchettare, bacchetta.

    Il problema secondo me è un altro.
    Il problema è che chi ci governa ha talmente esasperato i suoi cittadini che i cittadini, ed è comprensibile, vorrebbero che il Presidente della Repubblica mandasse i carabinieri a Palazzo Chigi e in Parlamento per toglierci dalle scatole questa massa di mafiosi-corrotti. Questo è un impulso comprensibile, che spesso ho anche io.
    Purtroppo, però, essere un’istituzione di garanzia, come il Capo dello Stato, è un ruolo molto delicato e scomodo. Deve porre dei limiti, dei paletti. Ma per farlo con autorevolezza, deve essere molto cauto, equilibrato. Altrimenti poi la gente comincia a vederlo come un’istituzione politicizzata, di parte, e a quel punto è finito tutto, la figura del Presidente della Repubblica si autodistruggerebbe.

    Grillo si è rivolto al Capo dello Stato con rispetto, per carità.
    Secondo me però la soluzione ai nostri problemi non è affidarci al Presidente della Repubblica, come se fosse il nostro salvatore. Perchè i suoi poteri sono pochi.
    La soluzione ai nostri problemi è contare fino a 10 prima di scrivere qualcosa sulla scheda elettorale. Se si facesse quello, oggi probabilmente non avremmo un certo governo e una certa maggioranza e di conseguenza non dovremmo stare a discutere di certe leggi imbarazzanti...

  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 11:28

    Caro Damiano,
    la invito a tenere i toni bassi come li sto tenendo io.
    Non si tratta di quello che dico io o di quello che dice un altro. Si tratta solo di un ragionamento. E dal 1948 in poi il ragionamento dice che un organo della Repubblica ha un potere solo se questo potere glielo riconosce la Costituzione, e non la piazza.
    Il Presidente della Repubblica non può decidere, da solo, che una legge è "contro i cittadini". Questo potere non ce l’ha. Lui può solo bloccare, una volta sola, una legge che appare incostituzionale.
    In questo caso, c’era una legge A che la corte costituzionale ha bocciato per 4 motivi.
    Il Parlamento ha rifatto una legge B, che è uguale alla legge A, ma che ha corretto quei 4 errori.
    Visti i poteri che ha, è più che ragionevole che il Presidente della Repubblica firmasse la legge.
    Altrimenti sarebbe stato facile dire "ecco, il presidente comunista, noi abbiamo corretto la legge precedente, e lui si inventa dei motivi di incostituzionalità che la corte costituzionale non ha citato". E l’autorevolezza del Capo dello Stato sarebbe andata in frantumi.
    Se questa legge è incostituzionale, lo deciderà tra qualche mese la Corte Costituzionale, e non la piazza.
    Anche se l’età e il modo di fare non lo danno a vedere, questo Presidente gli attributi ce li ha. Questo è un mio personalissimo parere. Ma ricordo bene cosa è successe nel caso Englaro. Il Governo ha approvato un decreto-legge che bloccava un provvedimento definitivo della Cassazione e ha sfidato il Capo dello Stato a non firmarlo. Beh, io credo che la scelta di non firmare, di fronte ad un Presidente del Consiglio che si ergeva ipocritamente a paladino della vita e della morale cattolica, con un consenso all’epoca altissimo, sia stata una scelta di coraggio. Una scelta che ha difeso la separazione dei poteri nel nostro paese.

    Su tutte le altre cose, come il fatto che l’attuale legge elettorale non sia il massimo della vita, siamo assolutamente d’accordo. Ma non è di questo che stiamo parlando...



  • Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 10:29

    Carissimo Damiano,
    la sfido a dimostrare, Costituzione alla mano, che ho detto delle falsità.
    Questi sono i poteri del nostro Presidente della Repubblica, piaccia o non piaccia. è una figura di garanzia, un arbitro tra gli altri organi costituzionali. Non è una figura politica come il presidente francese o statunitense.
    Quando ha potuto intervenire con più forza, come nel caso Eluana Englaro, lo ha fatto e lo ha fatto benissimo.
    Questa volta di più non poteva fare.
    La legge Alfano a me fa schifo, ma prendiamocela con il Parlamento che l’ha votata.

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