• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

poetto

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 0 116 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0

Ultimi commenti

  • Di poetto (---.---.---.3) 13 gennaio 2010 12:39

     Non ho visto il film in questione e, dunque, non riesco a comprendere le lamentele del Vaticano.

    Penso che la chiesa abbia, al di là di questo specifico fatto, perso il contatto con la società.

    Condanne a destra e manca su comportamenti che tutti, e ripeto tutti, fanno, senza esserne minimamente turbati, anzi ritenendoli corretti, come ad esempio l’uso del preservativo per rapporti protetti.

    Chi crede, comunque, deve accettare determinate regole; è come una partita di calcio, tutti sanno che se si fa un gol tirando il pallone con le mani questo viene annullato, allora anche i fedeli dovrebbero sapere che determinati comportamenti non rientrano nella sfera di quello che si può definire cristiano.

    Il fatto è che la lista di questi comportamenti impattano notevolmente con il buon senso.

    Scavalcando il buon senso è logico attendersi che molti si sentano legittimati a violare determinate regole.

    In questo caso o il Vaticano si rifiuta di accettare chi viola determinati comportamenti, e in questo caso si troverebbe con le chiese mezzo vuote, oppure fa un attento esame e accetta determinati comportamenti.

  • Di poetto (---.---.---.220) 11 gennaio 2010 17:29

     Una cosa ha colpito la mia attenzione: queste persone fanno i lavori che gli italiani non sono più disposti a fare.

    In una terra di forte disoccupazione questa affermazione risulta piuttosto strana.

    Perché non dicono come stanno realmente le cose? ossia che italiani disposti a lavorare per 10 o più ore al giorno per una paga ridicola si fa fatica a trovarli.

    Perché non si sono fatti i dovuti controlli per vedere le condizioni di lavoro di queste persone?

    Non erano due o tre lavoratori ma migliaia.

    Era evidente che tutta quella gente viveva in condizioni di disagio estremo, nessuno, però, si è preoccupato per controllare, verificare la situazione.

    Lavori che gli italiani non vogliono fare...basta con questa solfa!

    Chi è disposto a lavorare per dodici ore al giorno per un salario di dieci euro?

    Quei poveri ragazzi, venuti dalla lontana Africa, si sono trovati invischiati in un meccanismo perverso.

    Sono venuti da noi nella speranza di trovare delle condizioni di vita migliori, invece si sono trovati in un inferno da cui risultava difficile uscirne.

    Le colpe sono di tanti, ma quelle maggiori sono di chi ha omesso di controllare, verificare se queste persone lavorassero in condizioni, e con un salario, accettabili; come sono ugualmente colpevoli quelli che hanno sfruttato questi ragazzi, che hanno accettato condizioni inumane pur di guadagnare qualcosa da mandare alle proprie famiglie.


  • Di poetto (---.---.---.42) 10 gennaio 2010 10:30

     Inizialmente pensavo che l’influenza suina potesse essere una pericolosa novità per salute di tutti noi, con il passare del tempo, e con un numero maggiore di informazioni, mi sono reso conto che tutta questa pericolosità non esisteva.

    Per questa influenza o si è sopravalutato l’evento, che poi si è rivelato essere di bassissimo rischio, oppure i vari governi sono stati “vittime” delle case farmaceutiche, le quali sono riuscite a piazzare milioni di dosi, a questo punto penso di poterlo dire, di inutili vaccini.

    Sinceramente propendo alla prima ipotesi.

    Per me è stato un eccesso di precauzione, con grande soddisfazione delle case farmaceutiche.

  • Di poetto (---.---.---.28) 8 gennaio 2010 12:30

     Per la sicurezza siamo disposti a sopportare delle plateali invasioni della nostra privacy.

    Tutto in nome della nostra sicurezza.

    Il problema è che gli obbiettivi che possono prendere di mira eventuali attentatori sono molteplici.

    Se un aereo in volo diventerà un obbiettivo difficile, sarà logico attendersi che le attenzioni saranno riversate su altri possibili, e altrettanto efficaci, obbiettivi.

    Pensiamo, ad esempio, cosa potrebbe succedere se quattro kamikaze si facessero esplodere all’interno di uno stadio durante un’affollata partita di calcio.

    Pensiamo alla folla di gente che prende d’assalto i centri commerciali in alcuni periodi dell’anno.

    Esistono, purtroppo, un’ampia possibilità di bersagli che non sono facilmente difendibili.

    Penso, ahimè, che il passo da attendersi, dai terroristi, sia quello di bersagli come treni, stazioni, centri commerciali, stadi di calcio etc.

    Pensate ai kamikaze di Baghdad, molti di loro si sono fatti esplodere in mercati affollati.

    Ben vengano le misure di sicurezza per il volo senza, però, dimenticare che l’aereo non è l’unico possibile bersaglio.

  • Di poetto (---.---.---.14) 3 gennaio 2010 14:40

     

    Che dire?

    Ogni commento ad un’azione così stupida, strafottente e incurante delle esigenze dei tanti che volavano su quella compagnia aerea, diviene superfluo.

    La cosa bella, se così vogliamo definirla, è che noi, se si dovesse ripresentare per una prossima legislatura in parlamento, con il nostro voto non possiamo “punirla” per quel gesto.

    Un mezzo di democrazia, ossia non votare chi, per qualche motivo, non riteniamo degno della nostra fiducia, ci è stato tolto.

    Il gesto, se è realmente accaduto, si commenta da se.


Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità