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Disordini e spari a Rosarno mentre la gente invoca l’aiuto della ’ndrangheta

Il Ministro degli Interni Maroni, intanto, dai microfoni di Mediaset accusa il governo Prodi e la sinistra di aver creato diffuse situazioni di immigrazione irregolare.

Secondo giorno di gravi disordini tra le vie di Rosarno a seguito dell’agguato mafioso contro due immigrati, impiegati come schiavi nel lavoro nei campi della Piana di Gioia Tauro, avvenuto l’altra sera per mano, c’era da scommetterlo, di un commando della ’ndrangheta. Due lavoratori africani, un rifugiato politico del Togo ed un suo compagno munito di regolare permesso di soggiorno, sono stati feriti forse perché avevano timidamente osato chiedere condizioni di vita più umane.
 
Il fatto ha scatenato la rivolta di questi novelli “Spartachi” del terzo millennio che ieri hanno messo a ferro e fuoco la cittadina di Rosarno, ferendo alcuni italiani e rimanendo a loro volta feriti in duri scontri con le forze dell’ordine in tenuta anti- sommossa. Poi, dopo che l’ultima notte è trascorsa tranquilla, stamattina sono ripresi virulenti gli scontri nel corso dei quali una persona originaria del posto, da un terrazzo, ha addirittura sparato un colpo d’arma da fuoco, cosa non certo infrequente in una cittadina dove le armi, tra bocche da fuoco detenute legalmente od illegalmente, sono più numerose degli abitanti. L’uomo avrebbe sparato per salvare dal saccheggio la propria abitazione in cui poi comunque gruppi di extra-comunitari sono entrati distruggendo tutto.
 
Per quale motivo sia stata puntata dagli insorti proprio quell’abitazione non è dato sapere ma forse in merito sarebbe meglio approfondire le indagini. Gli stranieri, quasi tutti provenienti dall’Africa nera - ma tra di loro si sono visti anche qualche magrebino e qualche albanese - si sono poi diretti verso il Municipio, retto manco a dirlo da un Commissario prefettizio. I rosarnesi hanno a lungo inveito non solo contro i protestatari ma anche contro le forze dell’ordine ree, ai loro occhi, di non aver avuto il coraggio di sparare contro i “negri”. Poi con toni minacciosi hanno invocato l’aiuto della ‘ndrangheta, che qui è il vero Stato, per ripulire le strade della Calabria da questi “morti di fame di stranieri che ci rubano il lavoro e stuprano ed uccidono le nostre donne”. Il Governatore uscente della Calabria, Agazio Loiero del Partito Democratico, ha attribuito l’origine della rivolta al “particolare clima di intimidazione mafiosa e xenofoba che aleggia da tempo in Calabria”. In realtà la ’ndrangheta che, giova ricordarlo, è una delle più temibili mafie a livello planetario da anni sfrutta il lavoro di questi extra-comunitari, in parte clandestini in parte no, che tratta come schiavi sia nei campi del Tavoliere pugliese durante la stagione della raccolta dei pomodori sia nell’agro rosarnese, cioè a casa sua. Una parte dei miseri guadagni di questa gente, che vorrebbe invece spedirli in Africa per sostenere la famiglia lontana, viene poi loro confiscata dai mammasantissima a mo’ di tassa sulle persone fisiche.
 
Probabilmente i due africani feriti nell’agguato mafioso non intendevano cedere agli emissari della ‘ndrangheta parte del loro guadagno, rigorosamente in nero.
 
Stamattina il Ministro degli Interni Maroni, dai microfoni di Mediaset, ha accusato il governo Prodi e la sinistra di aver creato così tante diffuse situazioni di immigrazione irregolare e che, quindi, ormai l’unica ricetta sia quella di una lotta senza quartiere, estesa a tutt’Italia, nei confronti dei lavoratori stranieri. Se non ci fossero gli extra-comunitari, clandestini o meno che siano, in Italia non ci sarebbe il loro sfruttamento mafioso e quindi non sarebbero accaduti i fatti di Rosarno: questo in soldoni il ragionamento del Ministro Maroni. Proprio ieri a Reggio Calabria il Ministro in “camicia verde” aveva mostrato i muscoli contro la ‘ndrangheta salvo oggi invece difendere la “brava” gente di Rosarno contro i cattivoni stranieri. Un pizzico di schizofrenia o meglio una pigrizia mentale nel capire lo stato delle cose, utile in vista delle imminenti elezioni regionali?
 
Credits Foto: rossofajettu.blogspot.com

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.123) 8 gennaio 2010 16:58

    Miope ed ipocrita è scoprire solo ora le masse di immigrati che vivono in condizioni disumane e sono schiavizzati da organizzazioni criminali. E’ quella SAGA dei clandestini voluta da coloro che vorrebbero negargli anche il diritto di esistere. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.149) 8 gennaio 2010 17:02
    Damiano Mazzotti

    Il classico scaricabarile.. La responsabilità e di tutti...

    L’Italia mafiosa e quella paramafiosa sta portando l’ITalia al collasso e i primi a farne la spesa sono gli immigrati... Poi sarà il turno degli italiani svantaggiati.

    L’Italia intera andrebbe commissariata... Almeno dieci anni di governo e direzioni di sanità, ferrovie e aereoporti in mano a commissari internazionali...

  • Di (---.---.---.165) 8 gennaio 2010 18:52

    partendo dal presupposto che "nelle cose davvero importanti non si è mai davvero diversi",credo che fosse un avvenimento più che prevedibile quello che si è appena verificato: lo schiavo che si ribella al padrone! ovviamente il Ministro Degli Interni invece di guardare la trave nel nostro occhio,trave assai dolorosa dato che si tratta di un fenomeno tutto italiano,ricco di stragi da una vita,la mafia; preferisce puntare il dito sugli immigrati! bene ora mi chiedo: non sarebbe opportuno trattare meglio dei lavoratori che si fanno il culo tutto il giorno a coltivare la "nostra terra che altrimenti nessun "onesto cittadino italiano" si prenderebbe la briga di zappare???magari lo stesso Ministro Maroni vorrebbe imbracciare la vanga e con le sue mani "100 per 100 italiane" iniziare a rivoltare il suolo italico!

  • Di vitof (---.---.---.190) 8 gennaio 2010 19:41
    vitof

    Per moltissimi anni ho trascorso le mie vacanze in paesini vicino a Rosarno come, San Ferdinando e Nicotera. Mare bellissimo e posti tranquilli, li vicino opera anche il Valtur. In quelle zone esistono vaste piantagioni di pomidori, raccolti da extra comunitari in condizzioni di estrema indigenza, sfruttati da caporali senza scrupoli. Proprio quelle aree sono "amministrate" da famiglie di capi bastone nel pieno triangolo della ndrangheta. Non si muove foglia che la ’ndrangheta non voglia. Il tempo, in quelle zone, si è fermato in un perenne abbandono, gli unici edifici pubblici risalgono al periodo del ventennio fascista, tanto per dare un’idea. Gli "Ultimi" non potevano trovare posto migliore. Ultimi a casa degli ultimi.Una cosa è certa: in questa "guerra" fra ultimi, a sbagliare siamo in tanti.

  • Di giovanni (---.---.---.152) 9 gennaio 2010 00:42

    Una coincidenza che dovrebbe far riflettere è il fatto che questi scontri tra lavoratori immigrati e italiani di Rosarno siano stati provocati dall’ndrangheta proprio in seguito all’attentato alla Procura di Reggio che tanto allarme ha suscitato negli organi dello Stato. Cosa può voler dire? Forse che la ’ndrangheta ha interesse a distogliere l’attenzione dei media e delle procure dagli interessi economico-mafiosi in Calabria e, fomentando scontri interraziali, far focalizzare l’attenzione dei media sulle violenze compiute dai "famigerati clandestini africani"? Immigrati che,per inciso, sbarcano sulla nostra penisola "grazie" ai traffici della tante mafie che prosperano in Italia e nel Mediterraneo. Di sicuro c’è che la ’ndrangheta vuole schiacciare sul nascere questa ribellione di "schiavi" che rivendicano solo il rispetto di elementari diritti...

  • Di AndyNet (---.---.---.53) 9 gennaio 2010 11:46

    Ma come... proprio il partito dell’amore, della cristianità e del "giochiamo a predicare la moderazione perchè se no qua ci linciano per strada", va a dire queste cose...

    Signor ministro (dei miei) Maroni, vada a mordere qualche altro polpaccio ai carabinieri perchè di manganellate ne ha ricevute troppo poche.

  • Di poetto (---.---.---.220) 11 gennaio 2010 17:29

     Una cosa ha colpito la mia attenzione: queste persone fanno i lavori che gli italiani non sono più disposti a fare.

    In una terra di forte disoccupazione questa affermazione risulta piuttosto strana.

    Perché non dicono come stanno realmente le cose? ossia che italiani disposti a lavorare per 10 o più ore al giorno per una paga ridicola si fa fatica a trovarli.

    Perché non si sono fatti i dovuti controlli per vedere le condizioni di lavoro di queste persone?

    Non erano due o tre lavoratori ma migliaia.

    Era evidente che tutta quella gente viveva in condizioni di disagio estremo, nessuno, però, si è preoccupato per controllare, verificare la situazione.

    Lavori che gli italiani non vogliono fare...basta con questa solfa!

    Chi è disposto a lavorare per dodici ore al giorno per un salario di dieci euro?

    Quei poveri ragazzi, venuti dalla lontana Africa, si sono trovati invischiati in un meccanismo perverso.

    Sono venuti da noi nella speranza di trovare delle condizioni di vita migliori, invece si sono trovati in un inferno da cui risultava difficile uscirne.

    Le colpe sono di tanti, ma quelle maggiori sono di chi ha omesso di controllare, verificare se queste persone lavorassero in condizioni, e con un salario, accettabili; come sono ugualmente colpevoli quelli che hanno sfruttato questi ragazzi, che hanno accettato condizioni inumane pur di guadagnare qualcosa da mandare alle proprie famiglie.


  • Di (---.---.---.61) 17 gennaio 2010 20:45

    E’ la storia della schiavitù degli uomini che si ripete, ma questa volta si manifesta proprio qui in Italia..Da troppo tempo abbiamo chiuso gli occhi ed il cuore! Ci siamo forse scordati di quante vessazioni, ingiustizie e sofferenze hanno dovuto subire i nostri genitori , nonni e bisnonni che, senza lavoro, senza pane e per la maggioranza di essi, senza saper leggere e scrivere, emigrarono in tutto il mondo!!!!!!?????????????Hanno mangiato pane e disprezzo per tanti troppi anni.
     Basta con tutti questi territori di mafia!!!!!!!!! Dove ci stanno portando?? Aiutiamo invece gli africani che hanno avuto il coraggio di lottare per tenere il loro lavoro (anche se in condizion di schiavtù) di volerlo migliorare, hanno lottato per riappropiarsi della loro dignità.  Aiutiamo quegli africani che hanno avuto il coraggio di ribellarsi alla MAFIA, italiana e/o rumena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Questo "fenomeno" è da sempre un nostro problema. Ma ci rendiamo conto di cosa invece è accaduto? 

    • Di (---.---.---.250) 18 gennaio 2010 09:46

      Non ruiesco a capire, scusate ma sono decerebrato, il riferimento ai romeni. Stai a vedere che i romeni comandano anche la ’ndrangheta di Rosarno. Chi ve l’ha detto Saviano? E’ proprio vero: Rosarno, Provincia di Bucarest. Mah!
      Sergio Bagnoli

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