Temo che ci vorrà l’equivalente politico e civile di un bel schiaffo in faccia per destare di Italioti dal percorso di catastrofe che il bene amato Silvio ha fatto intraprendere a tutti noi.
Mussolini, all’epoca, lo osannavano non dico tutti ma la maggior parte degli italiani, solo dopo l’evidente disastro militare a cui il duce aveva condotto il paese fece cambiare idea alla gente.
Il grande condottiero cerca, in ogni modo, di ricompattare i ranghi e di “avvertire” a quelli che lo danno politicamente defunto, che lui è vivo e vegeto.
Della serie: Signori, attenzione a quello che fatte perché potreste pentirvene.
Noi non conosciamo il dietro le quinte ma si può ipotizzare che certe manifestazioni denuncino il progressivo sfaldamento del potere del leader.
La differenza tra un’informazione apparsa sul web e la stessa apparsa su un supporto cartaceo sta nella rapidità di recupero che la versione digitale offre.
Mettiamo il caso di una notizia x apparsa due anni fa sui giornali, per recuperarla in versione cartacea occorre un po’ di tempo, cosa che potrebbe scoraggiare se veramente non siamo poi tanto interessati a farlo, mentre nella versione digitale il recupero è questione di pochi minuti, se non di secondi.
Purtroppo capita molto spesso che un giornale sbagli nel riportare alcune notizie.
La settimana scorsa, ad esempio, la versione online de La Repubblica dava notizia di un fatto di cronaca accaduto nei dintorni di Cagliari, ebbene ha sbagliato non solo il nome della località ma anche il cognome della vittima.
Un’altra volta, un altro giornale dava per esistente, a Cagliari, un lungomare che nella realtà non esiste.
Non mi meraviglio che molte notizie, anche importanti, vengano troppo spesso riportate in modo erroneo.
Conosciamo Fede da anni e, oramai, non ci sorprendiamo più di nulla.
La Sardegna è stata una delle prime regioni ad essere stata totalmente “digitalizzata”.
È stata la prima “vittima” di un sistema che ha molti difetti.
Trovo che sia stato scorretto costringere la gente ad adottare, in tempi relativamente brevi, il sistema digitale, costringendo a spendere di tasca propria per scelte fatte sulla loro testa.
Avrebbero dovuto lasciare i due sistemi, analogico e digitale, per almeno cinque anni, in modo da far passare la transizione in maniera soft, dando il tempo sia di correggere i problemi, numerosi che hanno colpito in molte zone, problemi non presenti con il sistema analogico, sia di rendere meno pressante la spesa da parte dei cittadini.