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Ultimi commenti

  • Di poetto (---.---.---.153) 17 dicembre 2009 10:51

     La gente non ha creduto alla pericolosità del virus.

    Se veramente era dieci volte meno pericoloso di quello della banale influenza stagionale, perché mai vaccinarsi?

    Perché mai correre il rischio di iniettarsi un vaccino, che a parole non è per nulla pericoloso, che non è stato testato abbastanza e che può potenzialmente creare qualche problema?

    La gente non ha creduto nel fatto che il virus potesse mutare e causare danni come l’influenza spagnola del 1918.

    i fatti stanno dando ragione a chi a preferito non vaccinarsi.

  • Di poetto (---.---.---.244) 13 dicembre 2009 21:53

     Già dall’inizio della sua carriera da imprenditore, su Silvio, aleggia un sospetto, quello di aver utilizzato fondi di provenienza “misteriosa” per avviare la propria attività imprenditoriale.

    Il sospetto di una connivenza con un potere illecito, come quello della mafia, è di vecchia data.

    Certo, una cosa è il sospetto ed altro è la prova, la certezza che quelle connivenze siano realmente avvenute.

    Quello che ha detto Spatuzza non ha avuto, almeno fino ad ora, un riscontro sul campo, anzi, uno dei personaggi tirati in ballo smentisce la sua versione dei fatti.

    Bisogna capire ora chi ha ragione.

    Ha ragione Spatuzza? Pentito dopo molto tempo. Non si decideva a parlare in quanto a capo del Governo c’era proprio la persona che, a suo dire, era mandante di terribili attentati, decidendo la propria collaborazione durante il Governo Prodi.

    Ha ragione uno dei fratelli Graviano? Che, a quanto mi risulta, non si è pentito del proprio operato.

    I giornalisti, visto l’accentramento di poteri del nostro Primo Ministro, sembrano orientati verso un operato che disturbi il meno possibile l’immagine del nostro gran capo.

    D’altronde anche loro tengono famiglia, anche loro devono arrivare a fine mese e, di certo, non ambiscono, nel caso uno “sfortunato” servizio giornalistico, a finire come Enzo Biagi.

  • Di poetto (---.---.---.166) 11 dicembre 2009 10:28

     In effetti dare il premio Nobel per la pace ad Obama appare prematuro, per non dire altro.

    È, evidentemente, un premio alla fiducia, ossia si ritiene che, in un futuro prossimo, lui possa portare la pace sulla terra.

    I fatti, trentamila soldati in più in Afghanistan, stanno dando torto al pensiero di un presidente di pace.

    Anche le sue parole sembrano poco pacifiche: per avere la pace si può fare la guerra, recita, più o meno così, una parte del discorso di Obama al ritiro del premio.

    Se proprio volevano premiarlo sarebbe stato più opportuno attendere la fine del suo mandato, quando si sarebbe potuto avere un quadro più chiaro e preciso riguardo al suo modus operandi.

  • Di poetto (---.---.---.166) 11 dicembre 2009 10:05

     Se la chiesa avesse avuto, veramente, come punto di riferimento la lotta alla povertà, nel nostro paese, con tutti i soldi che hanno avuto nel tempo, non ci sarebbe dovuto essere neanche un povero.

    Appare evidente che l’aiutare il poverello non rientra nelle priorità.

    Tante, troppe cose non quadrano.

    Le chiese, intese come luogo di culto, sono troppo spesso, una ostentazione di ricchezza, uno schiaffo a piene mani alla povertà.

    Basta vedere il Vaticano per rendersi conto dello sfarzo esagerato.

    Certo, quella chiesa è stata eseguita nell’arco di molti anni ed in un passato non tanto vicino a noi, però, il messaggio di carità cristiana valeva ieri come vale oggi.

    Perché spendere tutti quei soldi, che sarebbero potuti servire per alleviare le sofferenze di tanti poveri Cristi, in una costruzione così esagerata? Non è anche questo un modo, ossia lo spreco di denaro, per non ottemperare alla parola del signore?

  • Di poetto (---.---.---.195) 2 dicembre 2009 12:35

     

    Il processo breve dovrebbe essere un diritto per tutti i cittadini italiani, però, non bisogna confondere le cose.

    Dire che se non si riesce a concludere un processo dopo due anni questo smette di esistere è semplicemente pazzesco.

    Questo vuol dire mancare di rispetto per le vittime, o per i loro famigliari, di un crimine ma anche lasciare nel dubbio della colpevolezza un imputato, che se innocente deve, giustamente, essere riconosciuto come tale.

    Occorrerebbe una riforma generale di tutta la giustizia italiana, occorrono più mezzi, strutture, personale.

    Vedendo alcuni programmi televisivi, si vedono le difficoltà materiali di molte strutture giudiziarie, che si trovano, troppo spesso, a dover affrontare compiti immani confronto alle loro possibilità.

    L’uomo della strada di oggi non è una specie di scimmione analfabeta che passa le sue giornate nella beata ignoranza dei fatti, questo, forse, poteva valere trent’anni fa non ora.

    Oggi sono pochi quelli che non seguono un telegiornale, un programma di approfondimento o una notizia su internet.

    Il cittadino medio si informa preferibilmente tramite la televisione ma anche tramite internet.

    Tenendo conto anche di questo fatto è incredibile che una persona sola riesca a controllare il cuore dell’informazione italiana.

    L’antitrust, nel nostro paese, sembra avere non le famose fette di prosciutto negli occhi ma l’intero edificio che produce il prosciutto medesimo.


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