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poetto

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Ultimi commenti

  • Di poetto (---.---.---.175) 19 novembre 2009 22:49

     Può darsi che qualcuno, con i permessi sindacali, ci marci, anche di brutto, ma pensare che lo facciano tutti mi pare un po’ troppo.

    Il vero guaio dei sindacati, e i dipendenti pubblici se ne sono accorti abbondantemente, è che non ottengono, troppo spesso, un risultato utile per il dipendente.

    Anche localmente, si incomincia a sentire una certa resa del sindacato al volere dei vertici aziendali.

    Il ministro Brunetta ha evidenziato l’impressione, in questi ultimi mesi, d’incapacità dei sindacati italiani nell’arginare l’esuberanza di quest’ultimo, l’incapacità di essere una vera e propria controparte che faccia l’interesse del lavoratore.

    Nulla, o poco, è stato fatto per rispondere all’accusa di “fannullonismo”, la cosa più grave è la adozione di tanti provvedimenti, una vera e propria pioggia di provvedimenti, che modificano in modo sensibile la vita di tutti i lavoratori pubblici italiani senza che il sindacato abbia replicato in modo fermo a quelli più “difficili” per il dipendente.


  • Di poetto (---.---.---.192) 17 novembre 2009 12:02

     L’uso delle armi per rimuovere il presente governo è un’assurdità.

    Come si può pensare di rimuovere in quel modo il presente governo e presentarti come alternativa democratica?

    Penso che i mass media contribuiscono a confondere la gente sulla reale potenzialità dei terroristi, o presunti tali.

    Fini, ad esempio, ha detto che le informazioni prese su di lui dal kamikaze di Milano, e dai suoi amici, erano dei ritagli di giornale ed altro materiale facilmente reperibile, non era, quindi, una organizzazione da prendere seriamente in considerazione; i mass media, invece, avevano fatto intendere che quelle persone potevano rappresentare una reale minaccia.

    Secondo me, ne se sa ancora troppo poco per capire veramente se le nuove organizzazioni terroristiche possano rappresentare una reale minaccia.

    Non bisogna dimenticare che al di là degli intenti sulla carta ci sono, sul campo, sul terreno, degli innocenti che potrebbero pagare la strategia dei terroristi, delle persone che facendo onestamente il loro lavoro, si troverebbero ad essere capo espiatorio per organizzazioni che vedono nella loro fine il raggiungimento di un obbiettivo politico.

  • Di poetto (---.---.---.192) 17 novembre 2009 11:03

     Ultimamente è un proliferare di gente che, a vario titolo e per varie motivazioni, ti domanda dei soldi.

    Mi trovo perfettamente d’accordo sul fatto che le varie strutture che si occupano della fame nel mondo utilizzano una grossa parte del proprio introito più per mantenere se stesse che per lo scopo per cui sono nate.

    Questo fatto è stato denunciato già diversi anni fa in un libro di Mario Giordano.

    Con il titolo: Attenti ai buoni, l’autore del libro poneva l’attenzione proprio sul fatto che, troppo spesso, dietro la macchina della solidarietà si nasconde un qualcosa di oscuro.

    Prendiamo i mezzi di trasporto che vengono utilizzati da alcune associazioni in alcuni paesi africani, questi sono, molto spesso, dei costosi fuoristrada i quali sono un vero e proprio pugno nell’occhio, fanno a botte con la causa da perseguire.

    L’altro giorno Striscia la notizia ha, con mia grande sorpresa, toccato un intoccabile, ossia il Papa.

    Il Santo Padre ha tuonato contro il lusso e l’opulenza che sono un’offesa per chi non ha nulla, giustamente, a mio parere, Greggio ha fatto notare che anche il Papa vive ed usufruisce di servizi che possono a ben diritto rientrare nella voce opulenza e lusso.

    Purtroppo ci sono tanti che predicano bene ma razzolano un po’ peggio.

    Mi pare che non esista un vero interesse a vincere, o per lo meno ridurre sensibilmente, la fame nel mondo.

    Naturalmente ci sono delle organizzazioni che operano dando il massimo ed utilizzando realmente la maggior parte dei fondi in loro possesso per lo scopo per cui sono nate, ma in generale, l’impressione che si ha è quella di uno scarso interesse al risolvere realmente la questione fame nel mondo.

    Se ci fosse questo interesse allora le strutture sarebbero ridotte all’essenziale, i mezzi sarebbero i più economici per svolgere quella determinata mansione e così via.

  • Di poetto (---.---.---.149) 14 novembre 2009 17:28

     Penso che l’universo contenga molti, moltissimi pianeti e, ritengo, diversi di questi abitati.
    Fino a non molto tempo fa non esisteva la certezza dell’esistenza di pianeti al di fuori del sistema solare, solo recentemente è stata dimostrata la loro presenza.

    Secondo alcuni scienziati è possibile che esistano un numero elevatissimo di pianeti, la maggior parte dei quali inadatti alla vita così come noi la conosciamo, altri potrebbero ospitare dei microrganismi, che nel nostro pianeta sono presenti in condizioni di temperatura, luce o altro estreme.

    Fino ad ora non è stato possibile trovare un pianeta simile al nostro con creature simili a noi, questo non vuol dire che non esistono.

    L’universo è talmente grande che potrebbero esserci migliaia di pianeti simili al nostro, abitato da creature simili a noi, che possono sfuggire alla ricerca per anni se non per sempre.

    Una cosa è credere all’esistenza di pianeti abitati altro è credere agli Ufo, io, per tutta una serie di motivi, non credo agli Ufo.

    Ritengo la notizia su Obama che parlerà degli Ufo una buffala.

  • Di poetto (---.---.---.253) 13 novembre 2009 14:33

     Sono anni che si sente parlare dei danni che potrebbero causare i cellulari ma nulla di certo è stato, fino ad ora, scoperto.

    Quando i raggi x fecero la loro apparizione pochi conoscevano la loro reale pericolosità, spesso le persone si sottoponevano ad inutili, quanto estremamente dannosi, esposizioni ai raggi senza sapere minimamente a quale rischio, a quale pericolo andavano incontro.

    Non voglio certo paragonare i raggi x con le emissioni dei cellulari ma voglio solo porre l’attenzione sul fatto che, per determinate tecnologie, ci vuole tempo per scoprire possibili implicazioni, possibili danni; per capire se quella determinata tecnologia sia innocua o possa creare danni di varia natura.



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