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poetto

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  • Di poetto (---.---.---.109) 28 settembre 2010 14:01

     Dopo anni di esternazioni di basso livello, mi sorprendo che ci siano ancora personaggi politici, della sua stessa coalizione, che si indignano per quello che Bossi dice.

    Sono anni e anni che questa persona dice cose gravi, e gravissime, contro il nostro Paese.

    Quelli della sua coalizione anziché sbatterlo fuori a pedate, davanti a queste gravi provocazioni, stanno lì a scusarlo a trovare la scusa pronta, a fare e dire un mucchio di cretinate pur di averlo come compagno di viaggio.

    In un paese serio, degno di questo nome, un personaggio del genere sarebbe già stato buttato alle ortiche della politica, avrebbe terminato da tempo la sua carriera di insultatore, da noi, invece, prospera e diventa addirittura ministro dello Stato.


  • Di poetto (---.---.---.197) 22 settembre 2010 11:38

     Pur capendo che questo spettacolo da l’opportunità, veramente notevole, di una brillante carriera nel mondo della moda e dello spettacolo, a me non è mai piaciuto.

    Come gli altri anni, anche quest’anno, ho seguito solo di “striscio” questa manifestazione, è letteralmente impossibile, seguendo una normale giornata televisiva in chiaro, non imbattersi su notizie di Miss Italia, ho visto, quindi il principe e Lapo.

    In effetti la Rai ha usato due pesi e due misure, ha escluso Morgan da un programma tivu’ per le ragioni che tutti conoscono, mentre ha accettato la presenza di una persona che ha creato molto scalpore e scandalo per le tristi vicende di qualche anno fa.

    A volte viene il dubbio, diciamo così, che anche il nome conti, che la stessa identica azione fatta da un tizio comune ha un valore, un peso e un’importanza diversa da quella fatta da un personaggio di un certo peso.

    Qui viene il sospetto che il nome abbia fatto la differenza.

  • Di poetto (---.---.---.197) 22 settembre 2010 11:12

     Penso che i danni che il Paese ha subito, e sta subendo, a causa della sottovalutazione della crisi, da ricercarsi nel fatto che per il capoccia i problemi da risolvere sono altri, verranno fuori quando, si spera presto, il berlusconismo sarà finito.

    Il nostro Paese vive un momento di forte difficoltà sia economica sia di identità.

    La crisi ha fatto perdere molti posti di lavoro, anche in zone e in settori fino a ieri economicamente “felici”.

    Solo poche trasmissioni televisive e pochi reportage della stampa strappano un velo sulla reale situazione del paese.

    La crisi sta esasperando anche molte zone del Nord, che vedono nella Lega un loro punto di riferimento per poterne uscire fuori, sottovalutando il fatto che obiettivo di questo partito è la scissione del Paese, sottovalutando il pericolo di balcanizzazione.

    Il Berlusconismo, se non sarà fermato in tempo, potrà essere ritenuto co artefice di un, impensabile fino a pochi anni fa, effetto Bosnia.


  • Di poetto (---.---.---.187) 10 settembre 2010 17:04

     Ho già sentito questa denuncia riguardo gli ospedali di Madre Teresa, non ho elementi per sapere se sia veritiera o meno, non mi è mai capitato di vedere nessun reportage televisivo o leggere un articolo, da parte di importanti organi di informazione, in merito.

    Visto che la notizia “gira” da un po’ di tempo nella rete, sarebbe interessante fare delle serie ricerche giornalistiche, ma anche giudiziarie, per vedere se la storia regge o meno.

    Nel malaugurato caso in cui questa fosse vera, ossia, come mi è capitato di leggere da altre parti in internet, i pazienti venivano lasciati a se stessi senza ricevere le cure di cui necessitavano, sarebbe giusto che tutta la vicenda venisse a galla e venisse denunciata sia dal punto di vista penale, dalle autorità indiane, che dall’opinione pubblica.


  • Di poetto (---.---.---.194) 8 settembre 2010 14:15

     

    I musei Vaticani, se non erro, rientrano nei beni dello Stato Vaticano, quindi, così come l’Italia non dà spiegazioni alla Francia, ad esempio, di come usa le sue entrate, il Vaticano non deve spiegazioni sull’utilizzo delle entrate dei Musei allo Stato italiano.

    Sinceramente, invece, non capisco il perché anche dove c’è un evidente sfruttamento economico del bene situato in pieno territorio italiano, a soli fini di lucro, vedi ad esempio le varie realtà ricettive, soprattutto per il turismo religioso, gestite direttamente da religiosi dove vengono dati dei soldi, da parte di chi vi alloggia, e non si viene invece “ospitati” in modo gratuito, non vedo il perché, dicevo, davanti a queste realtà lo Stato italiano non esige il pagamento delle tasse alla stesso modo di come accade agli altri operatori del settore.

    A mio avviso andrebbe rivisto tutto l’impianto dell’otto per mille, rivisto il fatto che il Vaticano non paghi, per strutture esistenti nello Stato italiano, l’Ici e altre imposte.

    Il discorso sarebbe troppo lungo per essere affrontato in questo spazio.


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