Quello che sta succedendo L’Aquila era da aspettarselo.
Purtroppo quando si hanno in mente altre priorità, come il creare nuove leggi ad personam, allora le “altre” priorità, soprattutto quelle dei poveri “diavoli”, vengono in secondo, terzo piano, con tutto quello che consegue.
Passato il primo momento e fatte le prime frettolose “sistemazioni” allora, grazie ad un potente e reverente sistema mediatico, il tutto si può far apparire in ordine, con la gente sistemata in comode abitazioni...tutto apposto!
Speriamo che le cose si risolvano al più presto con il nuovo, che stando come stanno le cose non dovrebbe tardare ad arrivare, governo.
Le concessioni che vengono attribuite alla Chiesa, da parte dello Stato italiano, sono veramente tante e, a mio modo di vedere, molto spesso inopportune.
In uno Stato che si dichiara laico tutte queste concessioni non dovrebbero esistere, invece ci sono...eccome se ci sono!
Si parte dall’otto per mille, dove, non si capisce per quale motivo, molti che destinano quella somma allo Stato vedono i loro soldi, di riffa e di raffa, andare comunque alla Chiesa...vai a capire il mistero!
Si va poi all’esenzione per l’Ici, che nelle intenzioni di chi l’aveva pensata era destinata solamente alle attività non commerciali, cioè se un pellegrino, ad esempio, andava a Roma e nel suo viaggio aveva bisogno di un posto dove passare la notte, allora le strutture religiose che lo avrebbero ospitato, gratis o a cifre irrisorie, non avrebbero dovuto pagare l’Ici, invece molte strutture religiose funzionano da veri e propri alberghi con tanto di prezzi da albergo, tutti lo sanno ma, chi di merito, nessuno fa nulla.
Le cose da dire sarebbero veramente tante.
Quello che si percepisce é: che lo Stato non è laico, come vorrebbero farci credere; che le varie confessioni religiose presenti non nostro paese non vengono trattate allo stesso modo; che le concessioni alla religione cattolica danneggiano le altre confessioni religiose; che ...
Quello che succede nel nostro paese ha
dell’incredibile.
Davanti a gravi offese, peraltro non
nuove, si finisce a tarallucci e vino anziché con
provvedimenti seri.
Un ministro, che dovrebbe rappresentare
tutti i cittadini italiani, denigra ripetutamente, offende, usa il
turpiloquio come un’arma, i suoi amici di governo che fanno?
Organizzano un pranzo anziché sbatterlo fuori a
pedate...assurdo!!!
Qualcuno si sarà domandato: in cosa consiste mai questo conflitto di interessi? Ebbene, ecco qua la risposta.
Una risposta chiara e inequivocabile, almeno dal mio punto di vista.
Grazie alla disponibilità di mezzi, sia economici che mediatici, il “nostro” riesce a colpire, screditare, distruggere, o almeno tenta di farlo, chiunque gli si pari contro.
Le vittime sono varie, dalla signora Veronica a Fini.
La vicenda Mercegaglia fa chiaramente capire che qua non si sta parlando di giornalismo d’inchiesta, ma di pure e semplici operazioni atte a distruggere l’eventuale nemico di turno.
Oltre a essere utilizzato per screditare, e non per fare giornalismo, questo modo di agire serve anche per mandare un messaggio a chi, eventualmente, tentenna nella propria “fede” di partito, a chi rema contro le opinioni del capo.
I poteri forti si sono resi conto che lui è più interessato a risolvere i suoi problemi personali che quelli del paese.
La crisi, sottovalutata se non quasi esclusa, non ha “svegliato” il premier, anzi, se non ci fosse stato Tremonti, forse staremo peggio, questo perché nel suo: “non scontentare nessuno”, lui restava sostanzialmente fermo, non cercava quelle riforme, seppur minime, per uscire dalla crisi.
Mercegaglia ha chiaramente ribadito che il nostro paese non sta meglio degli altri, il che vuole significare che quello che si è fatto, e si fa, non è assolutamente sufficiente per riprendere la carreggiata economica.
Basta vedere i dati di vendita dell’auto per farci un’idea di come la crisi stia continuando a creare problemi.
Vedremo se la passione dei poteri forti per il premier si sia solo raffreddata o se sia scomparsa del tutto.