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Seconda condanna e rinvio a giudizio per corruzione per Silvio Berlusconi

Ieri la conferma in Appello della condanna a 4 anni di carcere (e 5 anni, ben più importanti, di interdizione dai pubblici uffici) per frode fiscale nell'ambito del Processo Mediaset per le frequenze tv. Oggi, il rinvio a giudizio chiesto dai PM di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, per i 3 milioni che Silvio Berlusconi avrebbe "donato" all'ex senatore dell'Idv Sergio De Gregorio (LEGGI L'INTERVISTA) per convincerlo a passare al Pdl. Il suo voto di sfiducia, nel 2008, contribuì alla caduta del Governo Prodi. L'ipotesi di reato è corruzione

E nell'ambito della inchiesta sulla cosiddetta "compravendita dei senatori" è stato chiesto il rinvio a giudizio dello stesso De Gregorio, insieme all'ex direttore de l'Avanti! Walter Lavitola, costituitosi lo scorso settembre dopo una latitanza di 8 mesi, già condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per tentata estorsione ai danni dello stesso Berlusconi.

È stato il faccendiere salernitano, rifugiatosi a Panama, a svelare la trattativa (andata a buon fine) tra Berlusconi e l'ex socialista De Gregorio, che verrà rieletto senatore alle elezioni politiche del 2008, ma nelle file del Pdl. (Leggi anche: L'INCHIESTA SUI CONTRIBUTI ALL'EDITORIA). 

Pronta la risposta del Pdl, che ha parlato di "persecuzione giudiziaria" ai danni dell'ex Premier: "Il Popolo della Libertà scende in piazza in difesa di Silvio Berlusconi. La manifestazione si svolgerà sabato 11 maggio a Brescia, alle 16 in piazza Duomo, con la partecipazione del presidente del Popolo della Libertà", dichiara la segreteria del partito in un comunicato diramato poco fa.

Le cose si complicano per il Cavaliere, che insieme al giudizio definitivo per il processo Mediaset attende la sentenza di primo grado nel processo Ruby, dove è accusato di concussione e prostituzione minorile (pena prevista: dai 6 ai 12 anni di carcere). Una "tempesta perfetta" di condanne per le quali Berlusconi ha già preso qualche contromisura. A partire dalla nomina dell'avvocato Franco Coppi, ex legale di Giulio Andreotti, che lo difenderà in Cassazione. Basterà a salvare il Caimano?

 

LEGGI ANCHE: Intervista a Franco Coppi, nuovo avvocato del Cavaliere 

 

 

 

 

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