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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.148) 10 ottobre 2018 21:26

    Scrive: "Dove ha letto le soluzioni atte a "ripagare il debito" sul DEF?" Mi sono espresso male, intendevo "pagare gli interessi sul debito". Riguardo alle misure per lo sviluppo previste dal DEF per ora sono solo parole, ma sono parole che dovranno essere tradotte in pratica dopo l’approvazione.
    Quando Salvini dice che se sale lo spread verrà chiesto aiuto agli italiani sta pensando a come ridurre la quota di debito in mani straniere facendo acquistare agli investitori italiani i titoli di debito italiani. Sappiamo tutti del Giappone, che avendo tenuto il debito in casa può permettersi di sopportare un rapporto debito/pil stratosferico. Il nostro debito pubblico invece è per oltre un terzo nelle mani di investitori stranieri, alcuni dei quali lo usano strumentalmente per spremere il più possibile profitto giostrando sullo spread. Visto che il risparmo privato degli italiani ammonta a circa il doppio del debito pubblico, non vedo dove sia lo scandalo nell’augurarsi che una parte di questo sia incoraggiato ad acquisire titoli di Stato italiani per metterli al sicuro dai pescecani della finanza internazionale, non potendolo più fare la Banca d’Italia. Troppo banale come idea?
    Riguardo alle "non risposte" di Di Maio. E’ noto che Repubblica sta fortemente remando contro questo governo per disposizione dell’editore, cercando ogni occasione per diffondere sfiducia sulle sue capacità. Ebbene, una tecnica per "dimostrare" che questo governo non ha risposte consiste nel porre domande che una risposta non possono averla, a meno di saper leggere in una sfera di cristallo fatata. Le variabili coinvolte nella applicazione di una manovra complessa come quella prevista dal DEF sono troppe per poterle prevedere tutte in anticipo: un giornalista anche non esperto di economia dovrebbe saperlo. E poi, cosa si vuole dimostrare, cosa vuole dimostrare Repubblica, che quelli che hanno vinto le elezioni e ora sono al governo non sono competenti? Che è l’argomento principe delle opposizioni. E’ troppo facile rispondere che a condurre il Paese a questo punto sono stati proprio "i competenti" che adesso guardano con superiorità chi è succeduto loro alla guida del Paese.
    Lei dubita che Cassa Depositi e Prestiti, che ora comprende i risparmi postali, sia a rischio. Lo capisco, ma le ricordo che questo governo si è insediato dal primo giugno scorso e che a decidere l’assetto attuale di CdP sono stati i goveni precedenti.
    Un’altro dei "meme" messi in circolazione da quei "patrioti" che si augurano che l’Italia vada in default solo perché in questo modo sperano che cada il governo è che le forze politiche di maggioranza agiscono come agiscono per fini elettoralistici. Capisco che per loro, per i"competenti" professionisti della politica, mantenere le promesse fatte in campagna elettorale sia considerata una depravazione populista, da plebei, ma quello che stanno facendo Lega e Cinquestelle è proprio questo: mantenere le promesse per le quali sono stati votati. E non lo stanno facendo in campagna elettorale, giacché le elezioni si sono già svolte, per cui dove sarebbero le azioni puramente elettorali?
    Io non so come andrà a finire, non so se questo governo saprà resistere all’attacco concentrico delle opposizioni interne, della Commissione Europea, degli interessi di Francia e Germania, praticamente di tutti gli organi di informazione, delle agenzie di rating, della grande finanza. So però che questo Paese era su una china discendente, con sempre meno fiducia in se stesso e nel proprio futuro, con i giovani che se ne vanno all’estero o rimangono tappati in casa, con i diritti del lavoro dissipati nell’indifferenza di sindacati annichiliti, con una scuola che definire depressa è dire poco, con un esproprio progressivo di sovranità e di identità. Non so lei, ma io sono per combattere prima di arrendersi. La saluto.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.148) 10 ottobre 2018 16:31
    Vado a memoria, ma qualche tempo fa la CGIA di Mestre: una associazione di artigiani e piccole imprese con un centro studi molto attivo, si prese la briga di calcolare l’ammontare complessivo delle imposte, dirette, indirette, statali e locali, gravanti su una piccola impresa. Ne venne fuori che per alcune tipologie commerciali quasi il 70% del reddito d’impresa doveva essere dedicato a pagare le imposte. In tali condizioni, di fatto, gli imprenditori sono posti davanti alla scelta tra evadere o chiudere. Si può biasimare quelli che cercano di evadere il possibile? O si deve biasimare la politica dissennata di chi li ha posti davanti a questa alternativa?
    E non so se tra i costi relativi al pagamento delle imposte sono stati compresi anche i costi necessari al calcolo e alla liquidazione di quanto dovuto. Alcune aziende devono mantenere un corposo settore dedicato a districarsi nella cervellotica normativa fiscale che nel corso degli anni ha stratificato l’uno sull’altro con sempre nuovi provvedimenti, norme, aliquote, detrazioni, deduzioni, sovrattasse ecc. al punto che perfino la categoria dei commercialisti è scesa in piazza per protestare! Sulla flat tax si possono fare molte osservazioni critiche, ma se applicarla comportasse una drastica semplificazione della materia fiscale e una sostanziosa riduzione del peso dell’imposizione sulle aziende oneste, credo varrebbe la pena applicarla.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.148) 10 ottobre 2018 15:57
    Nell’impostare la manovra si trattava di scegliere se proseguire sulla strada tracciata (meglio: imposta) dell’austerità o di intraprendere una strada alternativa finalizzata all’espansione dell’economia. La prima è quella che stiamo praticando da almeno 20 anni e della quale conosciamo (meglio di noi li conoscono i greci) esattamente i risultati: aumento del debito pubblico e depressione economica. La maggioranza degli italiani, votando M5S e Lega di Salvini, hanno scelto di provare una strada diversa, e a mio avviso c’è del buonsenso in questa scelta. E’ legittimo disapprovarla, certo, ma a mio avviso non è lecito per un democratico dichiararla illegittima. Neanche è lecito, sempre a mio avviso, cercare di sabotarla come stanno facendo le opposizioni alleate con i rigoristi burocrati europei e le forze ultraliberiste espressione dei grandi interessi finanziari, se si ha a cuore il proprio Paese più della propria ideologia. Fare debito quel tanto che basta per ripagare il proprio debito ma non per fare investimenti che diano impulso all’economia può avere il solo effetto di far lievitare l’indebitamento. Fino al punto in cui si è costretti a vendere sottocosto tutto ciò che è vendibile (vedi Grecia, di nuovo). I cosiddetti "fondi avvoltoio" non aspettano altro che questo, così come alcuni dei nostri "amici competitori" europei, in particolare tedeschi. Il governo ha deciso di fare una manovra nella quale c’è di che ripagare gli interessi sul debito *e anche* di che fare investimenti per lo sviluppo. Nulla di rivoluzionario, nulla di troppo azzardato, ma per chi aveva imposto la fallimentare politica di austerità solo questa minima deviazione suona come intollerabile disobbedienza. Beh, da italiano, spero che quei "signori", cooptati nella Commissione senza alcuna legittimazione democratica, perdano il braccio di ferro che hanno ingaggiato col governo italiano.
    Comunque, per chi voglia approfondire anche dal punto di vista tecnico la struttura della manovra e i suoi obiettivi consiglio di ascoltare la conferenza stampa tenuta dal prof. Paolo Savona ieri l’altro.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.148) 3 ottobre 2018 00:31
    Sembra che il sindaco Mimmo Lucano abbia commesso una serie di violazioni di legge per favorire alcuni immigrati irregolari.

    Alcune di queste violazioni sarebbero configurabili come reati, e per questo è stato denunciato alla magistratura e arrestato.

    In attesa che vengano accertate le sue responsabilità la manifestazione a sostegno del Sindaco avrebbe dunque il senso di una manifestazione contro le norme di legge che egli avrebbe violato e a favore della violazione delle medesime.

    Non mi pare una scelta opportuna.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.17) 17 settembre 2018 19:39
    Il fallimento del PD è molto più del fallimento di un partito destinato a raccogliere assieme ciò che restava dell’eredità del PCI e della sinistra DC, è il fallimento del progetto, molto più rilevante della sorte di un partito, che era quello di implementare in Italia il modello bipolare di marca statunitense.
    Due partiti che si alternano al potere: uno più a destra e uno più a sinistra, entrambi garanti politici dell’ordine economico e sociale capitalista. Uno schema funzionale che offre agli elettori l’illusione di una vera democrazia ma che, di fatto, escludono ogni scelta alternativa allo status quo. Uno schema che è saltato non solo in Italia, dove ha avuto vita breve, ma perfino negli USA, dove ha vinto la presidenza un outsider formalmente appartenente a uno dei due poli ma sostanzialmente eversivo rispetto all’ordine bipolare. Questo significa che il PD non è riformabile, essendo venuta meno la sua stessa ragione sociale. Che non era quella della rappresentanza della Sinistra bensì quella della sua sostituzione con una sua forma addomesticata e castrata della eredità anticapitalista. Anche gli "inventori" del PD hanno capito che il fallimento di questo progetto è fallito, perfino Veltroni l’americano e D’alema il liberale, col regista Napolitano sullo sfondo, non credono più che sia possibile riprenderlo nel breve termine. Anche perché nel frattempo il PD è stato scalato e ha cambiato amministratore delegato e consiglio di amministrazione, finendo in mano a Renzi "Uomo del Mossad" (cit. Massimo D’Alema) e alla torbida lobby neocon-sionista (vedi il padrino di Renzi: Michel Ledeen). E’ troppo anche per dei convinti e fedeli filoatlantisti come loro.

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