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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.102) 1 gennaio 2019 22:48

    Salvare la democrazia affidandosi alla oligarchia dei "competenti patentati" mi sembra vagamente contraddittorio. Peraltro, di fatto, è già così che funziona.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 25 dicembre 2018 23:40

    La sua preoccupazione è comprensibile ma lo stato delle cose non lo si analizza correttamente se non si prende in considerazione anche il pregresso, se ci si limita all’attualità. E’ vero, è in corso una specie di rimbalzo da un eccesso all’altro. 

    Migrazioni. Prima i generosi (col c.lo degli altri ovviamente) hanno consentito l’afflusso massiccio di migranti per poi abbandonarli a loro stessi. Poi, quando queste persone, senza un lavoro (se non lo schiavismo), senza una casa, senza una prospettiva, hanno iniziato a popolare le periferie, le stazioni, i parchi cittadini. 

    Quando alcuni tra i migranti hanno iniziato ad arrangiarsi con spaccio e delinquenza comune e il livello di malessere prodotto nel tessuto sociale degli "autoctoni" ha superato il livello di guardia, dalla carità pelosa dei politici si è passati al rigetto sia per i migranti sia per i politici che hanno deciso di accoglierli tutti e per le loro grancasse mediatiche. 

    E’ normale, è umano, e se si vuole rintracciare davvero gli autori dello sbrego etico bisogna risalire alle cause. Lo stesso vale per altre derive etiche. 

    La democrazia è in pericolo? Non si è accorto che da 70 anni la democrazia in questo Paese è solo virtuale? Che la cosiddetta "costituzione materiale" ha di fatto sostituito la Costituzione formale e sostanziale? Che a governare sono i partiti e non le istituzioni legittimate dal voto popolare?

    Armi. Lo Stato deve avere il monopolio dell’uso della forza in modo che i cittadini non debbano difendersi da sé. Ma se grazie alle leggi ipergarantiste l’autore di un furto, di una rapina, di uno spaccio, viene arrestato e subito rimesso in libertà "in attesa di processo", così che può tranquillamente prendere a pernacchie le forze dell’ordine e le sue vittime, non crede sia umano che un cittadino possa volersi difendere da solo? Non è giusto, non è eticamente corretto, ma credo sia comprensibile.

    E se i truffati da una Banca o da una azienda per avere giustizia debbono attendere 10-15 anni grazie alle leggi che garantiscono al condannato il diritto di ricorrere *senza giustificazione* al grado successivo di giudizio, non crede che possano desiderare di linciare i responsabili delle loro disgrazie? Insomma, è facile strillare alla distruzione dell’etica senza curarsi di prendere in considerazione tutti gli aspetti della realtà. Ora si tratta di impedire che l’eccesso di reazione diventi strutturale, e per farlo occorre rimediare alle storture che sono alla sua radice e che si è fatto finta di non vedere prima.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 17 dicembre 2018 23:51

    Volevo dire "Obiettivamente il secondo caso a me sembra il meno peggio."

  • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 17 dicembre 2018 23:48

    Visto che per 70 anni, dalla proclamazione della Repubblica ad oggi, col proporzionale nessun partito ha mai raggiunto la maggioranza assoluta, la condizione che i grillini si erano autoimposti equivaleva alla rinuncia a giungere al governo e ad isolarsi in Parlamento. Altri 5 anni a non contare nulla e probabilmente il M5S si sarebbe disgregato. I dirigenti grillini devono averlo capito. Oppure hanno voluto darsi tempo per formare una classe dirigente in grado di gestire il lavoro parlamentare e il governo. In ogni caso stavolta non avevano scelta: la legge elettorale promulgata a colpi di maggioranza dal PD era calibrata da una parte per sbarrare il passo ai grillini nel caso avessero raggiunto la maggioranza relativa e dall’altra per aprire la strada all’inciucione PD-FI-Lega per formare un governo di "responsabilità". Per nostra fortuna PD e FI+Lega hanno perso male e il programma è saltato. Il M5S, senza crederci troppo e probabilmente incrociando le dita, hanno proposto una alleanza di governo al PD e, al suo rifiuto, si prospettavano solo tre possibilità: nuove elezioni, e probabilmente con lo stesso risultato; alleanza con la Lega; governo "tecnico" o del Presidente. Obiettivamente il terzo caso a me sembra il meno peggio. Quanto alla nuova legge elettorale, la prospettiva che assicuri il "bipolarismo" a me sembra deleteria. Il bipolarismo è una parodia della democrazia, serve a restringere il campo delle possibilità di scelta dell’elettorato limitandolo entro un recinto rassicurante per certi interessi. Ad esempio è assai probabile i due partiti sarebbero entrambi "europeisti" e che questo impedisca che allignino forze politiche che si prefiggano la riforma radicale della UE. Oppure, perché no? che presentino col programma di uscire dall’Unione Europea. Ma soprattutto, col campo di scelta ridotto a due partiti, di sicuro nessuno metterebbe in programma riforme in materia di finanza ed economia che si prefiggano modelli diversi da quello standard imperante. L’architettura costituzionale originaria prevede un Parlamento il più possibile rappresentativo, dunque eletto col sistema proporzionale, nel quale i rappresentanti liberi da vincoli di partito formano col lavoro politico le maggioranze possibili. In questo senso la Costituzione è ancora inattuata. Sarebbe "rivoluzionario" attuarla, finalmente, allontanando i partiti dalla gestione del potere e restituendolo ai cittadini e alle istituzioni.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 11 dicembre 2018 00:16

    La diatriba, paradossalmente, prende l’avvio dalle parole di soddisfazione espresse dal ministro dell’interno a proposito di due operazioni di polizia: la prima a Palermo contro la cupola di Cosa Nostra, la seconda a Torino per il fermo di 15 presunti mafiosi nigeriani immigrati irregolari, di cui 8 poi arrestati per traffico di droga. 

    A dirigere l’operazione torinese è il procuratore capo Armando Spataro, magistrato stimato e prossimo alla pensione, che ritiene fuori luogo le parole del ministro dell’interno e risponde con un comunicato stampa:

    "Ci si augura che, per il futuro, il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso, così rispettando le prerogative dei titolari dell’azione penale in ordine alla diffusione delle relative notizie. Al di là delle modalità di diffusione, la notizia in questione è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa". 

    Il rilievo è ovviamente assai grave e offensivo essendo rivolto al ministro dell’interno, e nella sostanza si tratta di una accusa di improvvida dabbenaggine nei confronti di Salvini.

    A questa accusa Salvini risponde di aver emesso il suo comunicato solo dopo che i suoi uffici gli avevano comunicato la conclusione delle operazioni. E aggiunge, secondo il suo stile comunicativo, parole molto dure all’indirizzo del magistrato:

    "Basta parole a sproposito. Inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato".

    Nella polemica si inseriscono vari soggetti, politici e non, che si schierano a difesa del procuratore capo di Torino. Tra questi il vicepresidente del CSM David Ermini (un fedelissimo di Renzi piazzato nel suo ruolo grazie al contributo dei berlusconiani) che stigmatizza come "sprezzanti" i toni usati dal ministro nei confronti di "grande e leale servitore dello Stato (Spataro)".

    Alle critiche Salvini risponde: "Non si permetta nessuno dire che il ministro dell’Interno mette a rischio un’operazione di polizia perché fa un tweet un’ora dopo la comunicazione ufficiale [del capo della polizia Franco Gabrielli]".

    Ora, si può pensare tutto il male possibile di Salvini come ministro dell’interno, ma è certo che l’accusa nei suoi confronti da parte del procuratore capo Spataro, oltre ad essere espressa in modo irrituale con un comunicato stampa, acquisendo in tal modo un significato eminentemente politico, è anche inaccettabile nel merito, giacché equivale al dare dello stupido improvvido al ministro.

    Se è vero, e non ci sono smentite in proposito, che il comunicato del ministro: di elogio, lo ripeto, è stato diffuso un’ora dopo la conclusione delle operazioni di Palermo e di Torino, ad aver commesso una offensiva e irrituale scorrettezza è stato il procuratore Spataro, non Salvini.

    In conclusione, e lo dico nell’interesse della sua credibilità personale, la prossima volta prima di strillare "Al lupo!" unendosi al coro dei saviani e dei piddini, si accerti che il lupo ci sia.

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