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Elia Banelli

Elia Banelli

Giornalista pubblicista e consulente finanziario,
Dal 2006 al 2009 ho lavorato per The Blog Tv, società di produzione televisiva, contribuendo alla realizzazione di programmi "user generated content" per La3Sport e 7Gold (Tifosi 2.0), per National Geographic Channel (Blog Notes su Sky 405) e per Ycs Channel, prima sul canale Sky 863 e successivamente per Music Box (Sky 703). Ho gestito il blog "In Viaggio Con Obama". Appassionato di politica, economia, finanza, informazione e giustizia.

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  • Primo articolo giovedì 07 Luglio 2008
  • Moderatore da martedì 07 Luglio 2008
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Ultimi commenti

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 29 dicembre 2008 13:40
    Elia Banelli

    Ti ringrazio per la doverosa precisazione e chiedo scusa per l’errore. Tra l’altro rientra nell’ennesima bufala scritta da Il Giornale. E’ probabile che a breve venga inserito comunque nel registro degli indagati se ci sarà una pista seguibile dal riscontro delle intercettazioni.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 5 dicembre 2008 11:09
    Elia Banelli

    Vespa purtroppo è l’ennesimo simbolo vivente della disinformazione e della squallida malafede di molti giornalisti. Per chi ha seguito dal principio il caso de Magistris (vi rimando all’ottimo libro di Antonio Massari, edito da Aliberti), sa che la Procura di Salerno stava da tempo indagando sulla sua avocazione da pm e la perdita delle preziose inchieste. Adesso i media sollevano il caso come se all’improvviso fosse scoppiata una lotta intestina tra i magistrati. In realtà la lotta c’è ma tra due modi diversi di gestire una procura.
    Chi si allea con il potere da una parte, accettando prebende e complicità con ambienti affaristici poco raccomandabili, e chi pone al di sopra di tutto il rispetto della legge e va contro ogni forma di compromesso che abbassi la guardia del controllo di legalità.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.62) 19 settembre 2008 11:14
    Elia Banelli

    Sempre per Astrolab, e per Mifra a questo punto, ricordo che la custodia cautelare in Italia, che non dura più di un mese, viene disposta in carcere o agli arresti domiciliari (o nelle case di cura), per un motivo ben preciso: evitare pericoli di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato.
    E’ una garanzia che l’imputato non renda ancora più difficile il compito di accertare la sua colpevolezza.
    Eppoi finiamola con questa storia del carcere, in Italia in galera non ci va più nessuno di quelli che contano,
    Ci andavano i politici all’epoca di Tangentopoli, perchè avevano talmente corroso il sistema economico che il debito pubblico italiano è nato lì, grazie ai miliardi sotratti a tutti i cittadini ed al bene comune. Craxi si è persino ritirato in esilio per non farsi processare.
    L’80% dei detenuti oggi sono immigrati o tossicodipendenti, per i piccoli reati con una pena inferiore ai 3 anni si va ai servizi sociali. Il furto di un etto di formaggio al supermercato è punito quasi quanto un crack finanziario di milioni di euro. Negli Stati Uniti si sono processati e condannati i responsabili del fallimento di Enron e Worldcom, sono stati risarciti i danni ai cittadini e agli azionisti. In Italia è appena iniziato il processo per i crack Cirio e Parmalat e chissà quando arriverà a sentenza definitiva.
    In Italia la Giustizia non funziona perchè il potere politico vuole che non funzioni. Una giustizia libera e indipendente fa paura.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.62) 19 settembre 2008 10:40
    Elia Banelli

    Per Astrolab, consiglio la lettura del libro di Bruno Tinti, sostituto procuratore di Torino, dal titolo "Toghe Rotte",
    Il problema della Giustizia in Italia non è la separazione delle carriere ma le 150 leggi che negli ultimi anni la politica ha portato avanti per imbavagliare e garantire l’impunità alla Casta.
    Alcune soluzioni semplici per sveltire i processi?
    Eliminiamo un grado di giudizio, da tre a due, e cancelliamo i termini di prescrizione, così se l’imputato sa che il processo non scadrà per decorrenza dei termini sarà tentato di patteggiare e il processo si velocizza.
    Oppure aumentiamo i finanziamenti a procure e tribunali, dove spesso mancano le risorse minime per lavorare.
    Oppure costringiamo i concessionari telefonici a fare sconti o a non far pagare i pm che richiedono i tabulati delle intercettazioni.
    Negli ultimi 15 anni a Reggio Calabria c’è stato un solo condannato in via definitiva per corruzione, in Sicilia manca il 20% di personale nelle procure.
    A Torino, una delle migliori procure d’Italia, ci sono 36 giudici per 10.000 processi che si dovrebbero fare ogni anno.
    Mi raccomando, continuamo con il lodo Alfano, limitiamo le intercettazioni e separiamo le carriere.
    Abbiamo davvero centrato il nocciolo della questione, complimenti.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.62) 17 settembre 2008 15:20
    Elia Banelli

    Per chi è interessato ad un progetto innovativo su Obama, vi consiglio www.inviaggioconobama.it
    Due ragazzi sono negli Stati Uniti per seguire le varie convention democratiche e producono video, news, interviste che vanno in onda su Yks, un canale satellitare (Sky 863) completamente generato dagli utenti della rete.
    Una bella iniziativa per sostenere Barack Obama.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Economia Cronaca Politica

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