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L’Italia ha bisogno di più educazione finanziaria

Un’ampia fascia della popolazione italiana è in una situazione di "analfabetismo finanziario".

E’ l’amara considerazione emersa al termine di un incontro tenutosi tra le 5 Autorità di vigilanza del mercato finanziario, che hanno siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di creare un piano nazionale di educazione finanziaria.

Il documento porta la firma del Governatore di Banca d’Italia Mario Draghi, insieme ai presidenti di Consob, Lamberto Cardia, di Covip, Antonio Finocchiaro, Isvap, Giancarlo Giannini e Antonio Catricalà dell’Antitrust.
 
Le indagini sulle abitudini del risparmi e degli investimenti evidenziano come "una percentuale significativa delle famiglie italiane tenga comportamenti in contrasto con il proprio benessere, a causa di un’insufficiente padronanza dei concetti di base di economia e finanza, di una ridotta capacità di calcolo, di una scarsa comprensione degli strumenti e dei prodotti finanziari esistenti".

Di conseguenza è inevitabile "una maggiore probabilità di cadere vittima delle frodi".

Per far fronte ad una tale carenza di nozioni basilari, le cinque Autorità di Vigilanza, oltre a predisporre un piano nazionale di educazione finanziaria, si impegnano ad estendere la partecipazione di altre istituzioni ai progetti di formazione già avviati presso le scuole, insieme a iniziative mirate su specifiche fasce di cittadini, attraverso anche l’inaugurazione di un portale web che fornisca il materiale didattico utile.

Secondo il vice direttore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola: "Oggi più che mai i cittadini hanno la necessità di essere preparati sui temi finanziari, conoscere le caratteristiche ed i rischi dei prodotti per fare scelte corrette. E’ una questione di equità, è un bisogno di stabilità e un contributo alla competizione".

Infine, la dirigente di via Nazionale ha ricordato che "nel nostro paese 1/4 della popolazione ignora le nozioni finanziarie di base, il 50% non ha familiarità con la diversificazione, il 30% ignora la differenza tra obbligazioni e azioni, pochi sono informati sull’importanza della previdenza complementare".

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