La fine di Babilonia o la crisi gestita?
La crisi economica mondiale che stiamo vivendo è drammatica ma, a differenza del 1929, si riesce a non farla precipitare perchè questo mondo è migliore di quello
I giornali la sparano grossa: le immagini bibliche, che così tanto influenzano l’incoscio collettivo, riemergono dal profondo.
Dunque Babilonia, la grande prostituta, brucia?
Sono portato a pensare che questa è probabilmente un’immagine eccessiva rispetto a quello che stiamo osservando e questo lo dico non perchè sono un inguaribile ottimista ma perchè traggo le mie convinzioni da fatti che sono sotto gli occhi di tutti.
Certamente la mole deglio interventi di finanza pubblica sia nel
sostegno dei mercati che nel salvataggio di realtà private, in via di fallimento, non ha precedenza nella storia del capitalismo e qualche riflessione la
meritano.
Detto in altre parole ed andando subito al dunque la domanda potrebbe
essere posta in questi termini:
Perchè per molto meno nel 1929 il mondo crollò ed oggi non va così?
Chi conosce un pò di storia sa che nel 29 il crollo fu terribile,clamoroso e
mise per strada le economie di tutto il mondo, tra l’altro, oltre a carestie, la crisi ci regalò il nazismo con tutte le sue fosche e tragiche conseguenze.
Oggi la crisi è molto forte ma la situazione, che a livello
macroeconomico è veramente grave, appare controllata e gestita dagli
organismi internazionali ed in praticolare dalla Federal Reserve e dalla
BCE.
Non è detto che queste importanti istituzioni riescano a controllarla questa crisi ma già il fatto che siano estremamente attive nel cercare di evitarla è una cosa di assoluta rilevanza.
Avrete sentito che la FR è intervenuta per salvare prima le due F,
accollando sulle spalle dei consumatori americani, ben 300 miliardi di
$ (10 finanziarie italiane) e ierisera, di fronte alla preoccupazione
che atterriva le borse di tutto il mondo, sempre la FR ha impegnato circa 85i miliardi di $ per salvare Aig.
Il comportamente della FR è stato selettivo: intervenire quando il
crollo poteva avere ampia rilevanza internazionale ma lasciare fallire
quando la cosa riguardava sostanzialmente gli americani, come nel caso della Lehman. E’ difficile fare una separazione così netta in un mondo integrato, però grosso modo rende l’idea sul comportamento concreto del FR.
Le borse stamattina hanno ripreso fiato e la situazione appare oggi
meno drammatica di ieri.
Anche la BCE ha impegnato,negli ultimi due mesi, più 200 miliardi di Euro in vari momenti offendo liquidità alle borse europee e gli analisti dicono che senza
queste mosse la situazione sarebbe precipitata, soprattutto nela borsa inglese troppo contigua con gli affari americani.
E’ finita la crisi? Non credo proprio.
Non si sa quanto vasta sia l’infezione dei derivati, cioè di quella massa mostruosa che sta nei bilanci occulti di tante ma tante imprese di tutto il mondo e chi spinge tanti analisti, che fino a ieri ne tessevano gli elogi, a chiedere la trasparenza.
Però una speranza di gestione appare non soltanto possibile ma più che reale.
C’è una grande differenza tra il mondo del 1929 e quello del 2008 e,
secondo me, questo mondo è migliore di quello, non fosse altro perchè,
grazie alla tecnologia che però deriva dall’evoluzione della specie,
oggi si sanno cose che allora non si sapevano e si riteneva
impossibile sapere.
Poi l’esperienza di una guerra mondiale ed una lunga guerra fredda hanno senz’altro migliorato la capacità di governo di cose complesse come una pesantissima crisi economica.
Concludendo io sono convinto che riusciremo a gestire anche questa
trragedia liberandoci, nel frattempo, di autentici mascalzoni come il
presidente Bush ed i suoi tanti amici.
Se c’è una cosa chiara è che la gestione repubblicana del sistema americano è un fallimento totale, non solo militare e di credibilità ma anche economico.
W Obama, dunque, e la speranza in un mondo migliore riprenderà forza.
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