Aggiungo qualche dato sulla criminalità, l’Istat mi fornisce dati parecchio dettagliati dal 2006 al 2016. Confermo la tendenza alla dimunuzione della criminalità citata da Di Rella.
In controtendenza un certo numero di crimini:
- furti in abitazioni passa da 141mila a 214mila dal 2006 al 2016
- rapine in abitazione passa da 2125 a 2562.
Anche altre categorie crescono (es. crimini informatici) ma qui mi interessa notare che la sensazione di insicurezza che i cittadini ricavano dalle notizie ha qualche giustificazione.
Debito pubblico 2016: 2218 miliardi. Grazie, Europa
Disoccupazione nel 1999: 11%
Disoccupazione nel 2017: 11,7% . Grazie, Europa
Povertà
incidenza
di povertà relativa individuale (% di persone che vivono in famiglie in
povertà relativa sui residenti)
Nel 1999: 11,2
Nel 2016: 14
Più interessanti i dati di povertà assoluta, ma l’ISTAT li fornisce dal 2005
incidenza
di povertà assoluta individuale (% di persone che vivono in famiglie in
povertà assoluta sui residenti)
Nel 2005: 3,3
Nel 2016: 7,9
Grazie, Europa.
Visto che li ho sottomano aggiungo i dati sulla crescita del PIL (indice di sviluppo economico)
1999: 2,5
2016: 0,9 Grazie, Europa.
Per evitare di infierire evito di citare i dati sulla produzione industriale, che chiunque può trovare. Mi limito a far notare che secondo me chi a Bruxelles ha pianificato questi risultati non può essere così assurdamente stupido. Questi risultati mi appaiono, almeno in parte, voluti.
Pur condividendo parecchi punti dell’analisi di Giannuli, la penso in modo esattamente opposto per quanto riguarda il risultato globale. Il motivo lo spiega Juncker che era preoccupato della governabilità dell’Italia. Preoccupazioni condivise anche da altri, come Giannuli.
Il problema è che con la parola "governabilità" Juncker intende l’obbedienza del governo italiano a direttive scritte esternamente all’Italia. Ecco, io credo che buona parte del disastro italiano sia stata prodotta da quelli che lavoravano per l’Europa, gli USA, le banche, i mercati (che poi sono sempre le banche) invece che per l’Italia e il popolo italiano. Adesso arriva una fase in cui sarà difficile eseguire pedissequamente gli ordini di Bruxelles e altre cupole mafiose.
E qui si apre qualche spazio per l’Italia, o almeno si dà respiro a nuove forze che si potrebbero preparare a servire l’Italia invece che la Merkel, Obama (o lady Clinton), o Juncker, o Netanyahu, Erdogan,...
Vorrei aggiungere qualche indicazione per gli adulti.
Secondo me la regola principale da fornire a chi vota è: "Quando perdi, non perdere la lezione". E quindi l’elezione non si esaurisce assolutamente nel voto, vanno seguiti i risultati, sia nell’immediato che nel tempo.
Ci sono molte lezioni da apprendere in questo modo, spesso lezioni impreviste.
Quanta fatica tocca fare: non solo se mi intervistano dovrò mentire sulle mie intenzioni di voto, ma anche su quelle dei miei conoscenti.
Ma non sarebbe più semplice riconoscere che i sondaggi servono soprattutto a chi li paga?