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Truman Burbank

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  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2012
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Ultimi commenti

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 2 marzo 2018 13:54
    Truman Burbank

    Pur condividendo parecchi punti dell’analisi di Giannuli, la penso in modo esattamente opposto per quanto riguarda il risultato globale. Il motivo lo spiega Juncker che era preoccupato della governabilità dell’Italia. Preoccupazioni condivise anche da altri, come Giannuli.

    Il problema è che con la parola "governabilità" Juncker intende l’obbedienza del governo italiano a direttive scritte esternamente all’Italia. Ecco, io credo che buona parte del disastro italiano sia stata prodotta da quelli che lavoravano per l’Europa, gli USA, le banche, i mercati (che poi sono sempre le banche) invece che per l’Italia e il popolo italiano. Adesso arriva una fase in cui sarà difficile eseguire pedissequamente gli ordini di Bruxelles e altre cupole mafiose.

    E qui si apre qualche spazio per l’Italia, o almeno si dà respiro a nuove forze che si potrebbero preparare a servire l’Italia invece che la Merkel, Obama (o lady Clinton), o Juncker, o Netanyahu, Erdogan,...

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 2 marzo 2018 12:21
    Truman Burbank

    Vorrei aggiungere qualche indicazione per gli adulti.

    Secondo me la regola principale da fornire a chi vota è: "Quando perdi, non perdere la lezione". E quindi l’elezione non si esaurisce assolutamente nel voto, vanno seguiti i risultati, sia nell’immediato che nel tempo.

    Ci sono molte lezioni da apprendere in questo modo, spesso lezioni impreviste.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 2 marzo 2018 12:16
    Truman Burbank

    Quanta fatica tocca fare: non solo se mi intervistano dovrò mentire sulle mie intenzioni di voto, ma anche su quelle dei miei conoscenti. Ma non sarebbe più semplice riconoscere che i sondaggi servono soprattutto a chi li paga?

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 2 marzo 2018 12:12
    Truman Burbank

    Condivido la frase: "Mi hanno insegnato che si è prossimi alla dittatura quando la narrazione politico-culturale inizia a negare l’evidenza fattuale."

    E quindi resto estasiato nel vedere che gli infiniti fallimenti di quel consorzio di banche che molti chiamano pomposamente "Europa" vengano negati sostenendo che la dose di veleno non è stata sufficiente.

    L’Europa ci ha imposto politiche deflattive che hanno fatto crescere il debito pubblico, la disoccupazione, la miseria. Invito chiunque avesse dubbi a fare una ricerca per vedere quanto valevano questi indicatori nel 1999 e quanto sono adesso.

    I giornali sono pieni di gente fatta a pezzi, di famiglie che si scannano, di criminali ignoti che uccidono vecchietti, ma soprattutto di incidenti mortali, perché la macchina Italia è stata sabotata da quelli che lavorano per l’Europa.

    Di Rella dice che la criminalità è diminuita. Allora spiegasse cosa è successo nella stampa, perché i giornali sono pieni di crimini violenti.

    E l’Europa nel frattempo continua a distruggere come un Golem impazzito, la Grecia è devastata, Cipro pure, l’Italia si avvia sulla stessa strada.

    Potevamo fare la fine della Svizzera, ma gli europeisti vogliono che finiamo come la Grecia.

    E ritorno alla frase iniziale: solo quando la dittatura è vicina alla sua realizzazione si possono raccontare impunemente balle così colossali.

    Ma sostiene Pereira che chi è deciso a resistere un modo per combattere la dittatura lo trova sempre, fosse pure nei necrologi o nei commenti di un blog.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 14 febbraio 2018 18:38
    Truman Burbank

    Mi resta il dubbio che il vero scrittore sia semplicemente il tramite tra una storia che ha bisogno di essere raccontata e i suoi lettori. Una specie di sacra prostituzione. Intendo dire che lo scrittore che vuole apparire non capirà mai gran che delle parole che devono essere scritte. Forse Wu Ming concorderebbe.

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