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Strangelove

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Il socialismo nelle sue varie forme è la cancrena dell’umanità. Giustamente il liberale Von Hayek lo ha definito la via della servitù.

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  • Primo articolo martedì 07 Luglio 2010
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Ultimi commenti

  • Di Strangelove (---.---.---.137) 30 giugno 2011 19:07
    Strangelove

    Condivido.

    Non c’è la volontà di tagliare la spesa.

    Il risultato è che alla fine della fiera Tremonti risulta indistinguibile da Visco.

    Anzi molto peggio, visto che con questa "riforma" si tradiscono un bel po’ di promesse elettorali.

    L’aumento delle tasse sul risparmio rende la cosa evidente.

  • Di Strangelove (---.---.---.137) 30 giugno 2011 16:35
    Strangelove

    Fatto sta che la tassazione dei capital gain colpisce solo la rivalutazione di fondi, prodotti bancari e azioni posseduti dalle persone fisiche. Ossia dai piccoli risparmiatori.

    Nessun grande patrimonio viene colpito.

    De Facto quindi la tassazione sui capital gain è completamente una farsa che finisce per colpire solo il risparmio dei ceti medio bassi.

    Quanto poi al liberalsocialismo è una contraddizione in termini che serve solo a presentare il socialismo in una maniera più edulcorata. La denominazione più adatta sarebbe socialismo alla vasellina.

  • Di Strangelove (---.---.---.0) 30 giugno 2011 15:34
    Strangelove

    E’ un po’ che questa storia continua. Direi alcuni decenni.

    I lavoratori dovrebbero finalmente capire cosa sono diventati i 3 sindacati italiani. Una corporazione che persegue finalità proprie e che usa la rappresentanza dei lavoratori come merce di scambio per ottenere vantaggi e rendite di posizione.

    Ogni volta che il sindacato cede diritti e pretese del mondo del lavoro ottiene prebende.

    In questo momento la triade ha in mente un unica cosa: lo sviluppo dei fondi pensione di matrice sindacale.

    Pensate un attimo alla storia degli ultimi anni. Il TFR passa in gestione ai fondi pensione, scippando di fatto il lavoro dipendente della disponibilità di questa somma alla fine del rapporto. In cambio confindustria riesce a spuntare tutti i vantaggi legati al taglio del cuneo fiscale. In concomitanza a questo Prodi rimodula le aliquote per far cassa colpendo le persone fisiche a più basso reddito: le piccole partite iva legate spesso a precari.

    Oggi la storia si ripete: i 3 sindacalisti nel ritratto ottengono tasse più alte sul risparmio delle persone fornendo così un vantaggio fiscale ai loro fondi pensione.

    I lavoratori dovrebbero ragionare su tutto questo. La tassazione delle rendite finanziarie finisce per colpire solo i ceti medio bassi. La storiella che queste tasse colpiscono i grandi patrimoni è una cosa indecente da ingoiare credo anche per i più sprovveduti. I sindacati di base e quelli che forse cercano di lottare veramente per i lavoratori dovrebbero cercare di superare una certa retorica demagogica e comunisteggiante che vede nel semplice possesso di attività finanziarie un male. Alla fine si finisce per danneggiare solo i più deboli.

    Il discorso dei fondi pensione è un’altra cosa che non credo proprio vada a vantaggio dei lavoratori. In pratica il sindacato sta cercando di intermediare non solo il reddito dei lavoratori ma anche il risparmio. L’intermediazione dei sindacati confederali è stata positiva in questi anni? Non è difficile prevedere che il risparmio farà la stessa fine che ha fatto il potere di acuisto del reddito. Ai lavoratori non si lascia nulla se non i figli, e la loro vita lavorativa. Francamente questa è una visione di società che ha un sapore medioevale.

    Il problema primo dei lavoratori sono loro stessi se si lasciano rappresentare da figuri come la Camusso, Bonanni e Angeletti.

    Personalmente sono liberista e antisocialista. Ma ritengo che in una società libera ci debbano essere anche rapprentanze reali delle istanze dei lavoratori che si confrontino realmente con il mondo imprenditoriale. Oggi in una società ipersindacalizzata e ipersocialista come quella italiana, i sindacati vendono i lavoratori inseguendo i loro particolari interessi. La conflittualità è stata sosituita da un indecente farsa fatta da avidi personaggi.

    Se i lavoratori vogliono superare il loro stato di servitù attuale dovrebbero fare anche uno sforzo per superare le demagogie ideologiche che li tengono incatenati.

  • Di Strangelove (---.---.---.0) 30 giugno 2011 14:56
    Strangelove

    Ma non è così. Mi sorprende che una che si dica liberale dica simili baggianate. La tassazione italiana sulle azioni è particolarmente pesante per le persone fisiche (ossia per i piccoli risparmiatori).

    Per esempio in Svizzera, Belgio, Olanda i capital gain non vengono tassati. In Austria e Germania, se il possessore di un titolo è tale da un certo numero di mesi, allora anche in questi paesi non si paga nessun capital gain.

    Inoltre alla cosiddetta tassazione sulle rendite si aggiunge anche quella a livello aziendale. La tassazione totale sui dividendi è molto elevata per il piccolo azionista.

    Oltre a questo una persona che si dice liberale e che in qualche modo giustifica la tassazione del risparmio individuale fa nascere diverse perplessità.

    Liberale in che senso? In senso liberalsocialista?

    La realtà è che l’Italia per le persone fisiche è un inferno fiscale. E tassare il risparmio dei cittadini è probabilmente una delle cose più liberticide e schiavizzanti.

     

  • Di Strangelove (---.---.---.206) 22 giugno 2011 15:34
    Strangelove

    Caro Enea,

    è uno dei più grossi speculatori che operano sulla piazza italiana a chiedere da tempo di alzare le tasse sui capital gain per i cittadini italiani: il De Benedetti. Più volte costui è stato multato dalla consob anche per insider trading a causa delle sue operazioni.

    I grossi speculatori (ti piace il termine? solletica la tua estetica di sinistra?) non pagano le tasse sui capital gain ai governi nazionali delle borse in cui operano. Le pagherebbero solo se fossero residenti in quei paesi. Ma in tutta legalità essi possono risiedere in paesi come la Svizzera dove queste tasse non esistono. O in tutta legalità possono operare attraverso società con sede nei paradisi fiscali. Paesi come le Bermuda, le isole Cayman sono sede di così tante società finanziarie e assicurative e di hedge funds che la popolazione societaria sopravanza di gran lunga la popolazione indigena.

    Tassare i capital gain come proponi, significa soltanto tassare i piccoli risparmiatori che investono in azioni. Sarebbero questi i ricchi speculatori?

    E a proposito della Germania: i risparmiatori che possiedono un titolo azionario da un certo numero di mesi sono esentati da qualsiasi tassa sui capital gain. L’aliquota fiscale tedesca per il risparmiatore tedesco è pari a 0. Cosa che non è in Italia dove essi pagano ben il 12,5%, anche se posseggono il titolo da molti anni.

    D’altra parte, caro Enea, non ti sovviene qualche dubbio quando senti che anche il direttorato di confindustria usa la stessa demagogia della Camusso, di Bonnanni e di Angeletti?

    Il problema della sinistra, carissimo amico, è sempre quello. La sinistra si sofferma sull’estetica ma tralascia la sostanza. Ma gratta, gratta e scopri D’alema, Bonanni e la Marcegaglia che pasteggiano a caviale e champagne a spese del semplice cittadino. Ma finchè c’è l’estetica il cittadino di sinistra è ottusamente contento.

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Politica Economia Tribuna Libera

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