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Tassazione delle rendite finanziarie: la riforma fiscale vista da Abete

Scorrendo le notizie ho notato alcune dichiarazione di Abete: "se la riforma fiscale non sarà complessiva le lobby si opporranno".

Che cosa intende Abete per riforma fiscale complessiva?

Abete chiede in "primo luogo" di abbassare le tasse alle imprese e ai lavoratori con un incremento dell'iva. E poi "bisogna riequilibrare" innalzando le tasse sulle rendite finanziarie al 20%.

Bisogna sapere che l'iva per le aziende è completamente neutra in quanto viene pagata dai consumatori finali. Le aziende non pagano neppure la cosiddetta tassazione delle rendite. Buona parte degli imprenditori che siedono in Confindustria proteggono i loro patrimoni con holding lussemburghesi inaccessibili al fisco italiano.

Stringi, stringi Abete vuole ridurre le tasse alle imprese aumentandole ai cittadini italiani. Una classica manovra come quelle fatte nel passato dalla "sinistra" italiana incarnata nel PD. I cosiddetti lavoratori vedranno aumentare le tasse sull'iva e sui loro risparmi per finanziare una riduzione di aliquote che beneficia solo ed unicamente confindustria.

Naturalmente Abete non fa un cenno ai fondi e ai sussidi a fondo perduto che lo Stato Italiano ogni anno versa a un sistema industriale spesso parassitario.

"Se la riforma fiscale non sarà complessiva, le lobby si opporranno" dice Abete. Le lobby appunto. Di questo parliamo. Abete è presidente di un'associazione di imprese quotate in borsa, l'ASSONIME. Ed era stato anche presidente di BNL. E costui chiede l'aumento delle tasse sulle rendite finanziarie. Questo solo fatto dovrebbe rendere leggermente dubbiosi quei poveri esaltati di sinistra che chiedono queste misure fiscali. Dovrebbero cominciare a chiedersi perchè mai le lobby sono completamente in linea con quanto va dicendo ormai da un bel po' di tempo Bersani.

In realtà la tassazione delle rendite è una misura di tipo fiscale che va a colpire solo ed unicamente i piccoli risparmiatori. In un paese come l'Italia in cui il risparmio privato supplisce la previdenza pubblica ormai allo sbando, aumentare queste tasse significa soltanto deprimere ancora di più il tessuto economico italiano. Significa incentivare l'evasione e la fuga legale ed illegale di capitali italiani verso la Svizzera, paese che non tassa il risparmio dei suoi residenti.

Oggettivamente aumentare la tassazione delle rendite finanziarie è la cosa peggiore che si possa fare. Un male minore e tutto sommato accettabile è l'innalzamento dell'iva, ma non per ridurre le tasse alle imprese. Bensì per ridurre le tasse alle persone fisiche. E per evitare che questa sia solo una partita di giro, sarebbe opportuno abolire completamente quei trasferimenti a fondo perduto verso un sistema confindustriale decrepito ed improduttivo e dirottarli quindi verso l'abbassamento delle aliquote gravanti sui cittadini.

Sicuramente a una riforma come questa le lobby di Abete, dei sindacati, della Marcegaglia si opporranno.

E questo sarà il bollino di garanzia che il governo sta agendo bene.

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