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Tea Party, i socialisti del PdL e la tassazione sulle rendite finanziarie

Berlusconi esulta. La correzione di rotta sulla manovra è una vittoria del Premier sulla forze involutive della sinistra, dice Stracquadanio. E che non si parli più di socialismo nel PdL, aggiungono Cicchitto e compagni.

L'accusa al Pdl di essere socialista sta cominciando a creare un certo imbarazzo nella coalizione di Berlusconi e quindi non sorprende il recente show di Arcore.

Personalmente ho sempre sospettato che il contributo di solidarità fosse una misura messa lì proprio per poterla poi togliere e declamarne la sparizione.

Al di là però di questa pagliacciata rimane la manovra fatta di tasse e di mancati tagli alla spesa pubblica.

Tasse sulle rendite finanziarie al 20% per fondi, polizze vita, azioni e obbligazioni. L'imposizione fiscale sui piccoli risparmiatori viene quasi raddoppiata mentre i miliardari alla De Benedetti dalla Svizzera (dove non pagano nulla) sfottono quei poveracci che mantengono la loro residenza fiscale in Italia e che per di più hanno votato per Berlusconi.

Imposte di bollo a livelli monstre sui depositi titoli per i correntisti italiani.

A tutto ciò aggiungiamo la totale incapacità di tagliare la spesa pubblica e gli sprechi associati alla politica con cui la Lega sembra ricordare i peggiori esempi di statalismo parassitario.

E' ovvio che questa manovra lascia l'amaro in bocca agli elettori (o meglio agli ex elettori) del centro destra: più tasse (proprio quelle che si era promesso di non alzare, più altre di nuove) e mantenimento se non crescita della spesa pubblica.

Su quali basi il PdL si differenzia dal PD? Come distinguiamo fra questi due soggetti politici? Sulla base del numero degli inquisiti per tangenti?

Il problema di fondo è questo: nei vari anni la coalizione di PdL e Lega si è dimostrata incapace di tagliare la spesa pubblica e quindi il debito pubblico. E adesso si ritrovano ad alzare le tasse. La natura socialista e l'incapacità di questi politici era in essere da tempo ma questa si sta estrinsecando solo ora al loro elettorato di riferimento in una maniera molto visibile e tangibile: più tasse.

Il tracollo nei sondaggi del berlusconismo e della Lega è solo iniziato.

Rimane il problema che in Italia il centro destra dei tea party, anti tasse e antistatalista, non viene rappresentato da un soggetto politico. Ma i tempi sono maturi per archiviare definitivamente anche quell'aborto politico chiamato PdL e che si declina come un centro destra di genere socialista.

Commenti all'articolo

  • Di Libero Mercato (---.---.---.235) 31 agosto 2011 16:49
    Libero Mercato

    Volevo aggiungere una precisazione in merito ai contenuti dell’articolo. L’aumento della tassazione dal 12,5% al 20% sulle rendite finanziarie non riguarda le polizze vita a carattere previdenziale (che mantengono l’attuale tassazione all’11%) e le obbligazioni governative (titoli di stato).
    Giusto per una maggiore e corretta informazione.

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