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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.113) 3 luglio 2014 23:52

    La metafora delle macchine che usano gli umani come macchine ha con la realtà una corrispondenza in più rispetto a quelle citate nell’articolo.
    Infatti, quelli che comunemente vengono individuati come responsabili della massificazione, sono a loro volta ridotti a svolgere un compito "utile" al funzionamento di un sistema che è simile ad una macchina.

    Mi spiego con un esempio. Qualche anno fa Warren Buffet: uno degli uomini più ricchi del mondo, scoprì di pagare in proporzione molte meno tasse dei suoi dipendenti, e chiese alla politica di rimediare a questa anomalia: http://www.lastampa.it/2011/08/15/e...

    Il sistema assegna a Buffet e ad altri un ruolo che egli non vorrebbe nei termini in cui gli è dato. Certo, potrebbe rifiutarlo, potrebbe cambiarlo, ma il suo ruolo verrebbe assunto da un altro e il sistema non cambierebbe comunque. Ed egli andrebbe si ad assumere un ruolo diverso, ma nello stesso sistema.

    Ciò che massifica e riduce gli umani simili a macchine, componenti di una macchina più grande, è il Sistema.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.113) 3 luglio 2014 20:11

    La versione di Brahimi è quella mainstream (del resto non l’avrebbero scelto come mediatore altrimenti) ma ciò non significa che la sua sia la versione conforme ai principi del diritto internazionale.

    La Siria è uno stato sovrano. Questa osservazione è da una parte ovvia e dall’altra sorprendente se rapportata al senso comune creato dai mass media.

    Se in uno stato sovrano si verificano sollevazioni popolari la comunità internazionale e gli altri stati dovrebbero mantenersi neutrali rispetto alle parti in conflitto. Le rivolte sono fatti interni che il governo legittimo ha diritto di risolvere con i suoi mezzi.

    La comunità internazionale (cioé l’ONU) e gli altri paesi possono offrire la loro mediazione neutrale come contributo alla pacificazione, se lo vogliono. 
    Oppure possono dover intervenire con i mezzi legali a loro disposizione per scongiurare minacce alla pace e alla stabilità mondiale e/o massicce violazioni dei diritti umani a danno della popolazione civile commesse da una o da tutt’e due le parti in conflitto.
    Ponendo a confronto quello che dovrebbe essere il comportamento corretto della comunità internazionale e dei paesi terzi rispetto a ciò che è avvenuto in Siria (ma anche in Libia, in Ucraina, in altri paesi) si può apprezzare in pieno la malafede di Brahimi e di altri.

    Innanzitutto vi sono indizi e prove che dimostrano il coinvolgimento di paesi stranieri nella progettazione e nell’esecuzione della rivolta siriana. Questo genere di azioni contro uno stato sovrano è illegale sotto ogni profilo, e chi le ha promosse è direttamente responsabile delle conseguenze.

    A rivolta iniziata un certo numero di paesi stranieri hanno preso decisamente le parti dei rivoltosi sostenendoli politicamente, logisticamente e militarmente. Anche questo è illegale sotto ogni profilo, e chi ha assunto tale posizione è direttamente responsabile delle conseguenze delle sue azioni.

    Brahimi dice di aver sperato che Bashar al-Assad si facesse da parte in modo ordinato. Non è compito di un mediatore ONU prefiggersi lo scopo di far cedere il potere ai rivoltosi. Il mediatore deve essere neutrale, tanto più se rappresenta l’ONU, altrimenti non è un mediatore: è una parte in causa.

    La realtà è che il comportamento dei cosiddetti Amici della Siria e dello stesso ONU indica in modo inequivocabile che lo scopo era, ed è ancora, un cambio di regime in Siria. Senza badare al prezzo che la popolazione civile siriana ha pagato, sta pagando e pagherà in futuro per questo.

    Tutto ciò a prescindere dal giudizio sul regime e sui rivoltosi.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.113) 2 luglio 2014 22:38

    Non sono un esperto di finanza, ma poiché gli esperti di finanza certe cose non le dicono, o forse i media non pubblicano quelli che le dicono, ho dovuto darmi da fare per capire cosa sta effettivamente accadendo.

    Quello che credo di aver capito è che i capitali finanziari non diventano credito per imprese e persone, cioé carburante per l’economia reale, perché gli investitori trovano più redditizio speculare sull’andamento dei titoli.
    La pratica dell’high frequency trading (scambi ad alta frequenza), che in alcuni casi raggiunge il 70% degli scambi totali, mantiene in un circuito speculativo i capitali sottraendoli alle imprese.
    Questo comporta anche una alta volatilità dei mercati, con aziende le cui quotazioni scendono o salgono per motivi che nulla hanno a che fare con eventi reali.
    In queste condizioni non serve aumentare la liquidità o regalare il denaro, dal momento che la maggior parte delle risorse viene impiegato per scommettere sui titoli.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.113) 1 luglio 2014 22:50

    Agire militarmente e finanziariamente potrà, si spera, fermare l’ISIS nella sua avanzata per impadronirsi del medioriente, ma non risolverà il problema. Chi pensa questo non conosce abbastanza il mondo islamico, la sua struttura policentrica, liquida, ma capace di addensarsi in strutture combattenti in ogni suo punto e in ogni momento sotto l’azione di un catalizzatore.
    Il catalizzatore è il conflitto tra Israele e palestinesi.
    Quello che sta avvenendo, e quello che è avvenuto prima, è la conseguenza dell’odio diffuso nel mondo islamico a causa della umiliazione del popolo palestinese: una parte della Umma, della comunità islamica.
    E’ per questo, per non essere travolti dagli effetti di questo odio, che i regnanti sauditi si fecero promotori nel 2002 una iniziativa di pace che offriva il riconoscimento di Israele da parte dei regimi arabi in cambio della pace tra Israele e palestinesi.
    Iniziativa del tutto ignorata da Israele e dagli USA.
    Può darsi che l’ISIS verrà fermato, come è stata parzialmente fermata al Qaeda, ma se anche fosse nasceranno altre al Qaeda, altri ISIS, se agli integralisti non verrà tolto di mano il catalizzatore per formarne altri.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 22 giugno 2014 12:21

    Poi c’è chi non capisce quello che legge e interviene solo per dire "Sono qui!" ed esporre i suoi pregiudizi stantii.

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