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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 21 luglio 2014 23:57

    << Vedo che i toni si fanno più concilianti. >>

    I miei toni sono sempre gli stessi. Sono i suoi toni a cambiare a seconda dell’argomento che affronto.

    Lei stesso fornisce la prova che parlare di sionismo di sinistra è un inganno, come lo è parlare di fascismo di sinistra.
    La prova è che mentre mezzo mondo assiste inorridito all’ennesima mattanza di civili palestinesi, ed esprime il suo dissenso verso il governo israeliano, lei tace, non esprime né contrarietà né condanna per quello che un potente esercito sta facendo contro una popolazione inerme, chiusa in un enorme recinto. Come tacciono molti altri che si definiscono sionisti, di sinistra o no: per quel che vale questa definizione.
    Ciò che la induce a tacere non ha nulla a che fare col Sionismo. Infatti non danneggerebbe Israele se alzasse la voce contro la strage. Al contrario: proteggerebbe Israele, distinguendola da una classe dirigente fascista che la sta portando alla rovina.
    Ma questo lei non lo capisce, pur avendo le capacità e tutti gli elementi per riuscire a farlo. Per questo le suggerivo di chiedere consiglio ad un analista.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 20 luglio 2014 23:14

    << Abbiamo già discusso molte volte su questa questione. Francamente non riesco a capire qual è il motivo per cui continua a leggere i miei articoli. Io ho smesso da un pezzo di leggere i suoi. La sua assomiglia sempre più a un’ossessione. >>

    Leggo tutti gli articoli in cui mi imbatto, e rispondo a tutti quelli di cui non condivido il contenuto.

    << Nel merito: sionismo oggi, come ieri, ha componenti di destra e componenti di sinistra. Lei lo nega e io non so che cosa farci.>>

    Non lo nego: non ho una idea così romantica del Sionismo. La differenza però è che il Sionismo di Herzl aveva lo scopo, giusto e condivisibile, di fondare uno Stato, anche se a volte con metodi non condivisibili; il sionismo di Netanyahu invece guida uno Stato, compie scelte spesso discutibili per gli stessi interessi di quello Stato, pone in essere azioni che a volte sono criminali, persegue e afferma una ideologia indecente. Questa è la differenza che lei non vuole cogliere.

    << Ma l’ottusità di chi come lei continua a vedere un solo aspetto della cosa è sconcertante. Dal 2001 sono stati sparati su Israele 15200 tra missili e colpi di mortaio: sono tre colpi al giorno di media, tutti i giorni per 13 anni ininterrotti; è una indiscutibile tendenza alla trattativa ! E ben prima che Netanyahu arrivasse al governo. L’intenzionalità, se non - ancora - la capacità di sterminare civili israeliani è plateale. Ma per lei questo banalmente non esiste. >>

    Lei conta i razzi, io preferisco contare le vittime civili (della sorte degli armati non mi importa un fico). Ma non tratto di questa tragedia come se fosse una diatriba calcistica: la mia posizione è che chiunque si opponga alla risoluzione del conflitto è responsabile delle conseguenze e va contrastato. Compreso il governo israeliano e tutta la lobby sionista.

    << Ma d’ora in poi non le risponderò più. Lei mi puzza di conosciuto, però vigliacco. Io almeno ci metto nome e cognome. Lei le sue superpippe le fa coperto da anonimato. >>

    E che differenza farebbe conoscere il mio nome? Sapere che mi chiamo Gino Rossi piuttosto che Ugo Bianchi cambierebbe i termini della discussione?

    Se scrivo con uno pseudonimo è per evitare fastidi. In passato certi pasdaran che non gradivano le mie argomentazioni hanno pensato bene di spargere ingiurie e calunnie di ogni genere associandole al mio nome; di diffondere in rete le mie informazioni personali, compreso l’indirizzo della mia abitazione; di lanciare minacce per nulla generiche, arrivando perfino ad attivare certi loro basisti nel mio luogo di lavoro.
    Vede, io sono un uomo pacifico: se posso evito tribunali e scontri fisici. Non mi piace far del male alle persone.

    Ma se proprio ci tiene posso fornirle in privato tutti i dati che vuole: basta che me lo chieda. Le dico subito però che questo comporterebbe delle responsabilità da parte sua.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 20 luglio 2014 19:41

    << Come lei consideri l’attuale dirigenza sionista e il sionismo contemporaneo lo so già. L’avrà ripetuto decine di volte e la cosa non mi scuote. >>

    Già, lo vedo che non la scuote. E quando a non farsi scuotere dall’ideologia ultranazionalista (per usare una definizione estremamente benevola) dell’attuale dirigenza sionista sono molte altre persone la cosa diventa preoccupante.
    Milioni di persone ragionano su Israele e sul suo futuro partendo dalla premessa (oggettivamente farneticante) che tra Theodor Herzl e Benjamin Netanyahu non vi siano differenze di scopo e di visione; che il Sionismo di Herzl: il cui scopo era di dare agli ebrei una patria nella quale essere al sicuro dalle persecuzioni e dalle costrizioni, è uguale a quello della attuale dirigenza (sedicente) sionista, che afferma un Blut und Boden in salsa ebraica.

    << Il paragone tra israeliani e nazisti l’hanno fatto in tanti, delirando sui numeri come Odifreddi o negando evidenze plateali nella storia attuale o passata. >>

    Non confondo e non ho mai confuso "sionisti" con "israeliani"; tanto meno ho mai confuso "sionisti" con "ebrei". Questa è una sua illazione ingiuriosa, è il pregiudizio falso e tendenzioso che le permette di "non farsi scuotere", qualunque evidenza le possa porre davanti sulla natura dell’attuale dirigenza sionista.

    << Lei cerca di farlo dandosi una patina intellettuale, ma la cosa non cambia. La storia del ’sangue e terra’ è insostenibile perché non c’è alle spalle una elaborazione teorica e filosofica che lo sostenesse. Né quando il sionismo è nato né ora. Al più ci sono rivendicazioni "bibliche" cioè religiose, così come religiose sono le rivendicazioni islamiche sulla seconda città santa dell’Islam, che è una bufala tarda, inesistente nelle scritture coraniche.
    In conclusione "le implicazioni "ideologiche" che ne derivano", cambiano eccome; checché lei ne dica.
    Né i sogni - che considero deliranti - di rifondazione della "Grande Israele", storicamente insostenibile, sono diversi dalla pretesa di considerare palestinese tutto il territorio dal Giordano al mare, territorio che "palestinese" non è mai stato.>>

    Sono d’accordo con lei. Non le rimane che aprire gli occhi sugli scopi e sull’ideologia del gruppo dirigente del "sionismo" attuale.

    «Ad affermare che il diritto di Israele ad esistere deriva dal legame eterno tra ebrei e terra di Israele non sono né io né nessun altro di rilevante: sono i sedicenti "sionisti". E lei, che ne difende le ragioni»...

    << Almeno impari a leggere (oltre che a scrivere): io ho contestato al signore algerino l’idea del legame "biologico" con quella terra. Chiunque lo dica è un co..ione. Idem l’idea di un legame "biologico o genealogico" dei palestinesi con la stessa terra che il signore sostiene apertamente. I motivi sono sempre e solo storici. E la storia degli ebrei nell’ultimo secolo è nota.>>

    Bravo. Ma sa cosa mi ha colpito sfavorevolmente del suo articolo? Il fatto che, nel momento in cui il governo Netanyahu lancia l’ennesima punizione collettiva sulla gente di Gaza in base ad un evidente pretesto e ad un’altrettanto evidente ideologia para-nazista, lei si occupi di un algerino che manifesta le stesse idee.

    Lei ha capacità di attenzione e di analisi sufficienti a individuare e denunciare le farneticanti teorie sul legame tra popolo e terra pubblicate su facebook da un intellettuale algerino ma è totalmente incapace di individuare e denunciare le stesse teorie quando a manifestarle, e a metterle in pratica, è il governo israeliano.

    Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Massimo Fagioli di questo singolare fenomeno di rimozione. Sempre che non si tratti di una omissione consapevole.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 19 luglio 2014 20:03

    Il mio commento dimostra solo che considero l’attuale dirigenza sionista portatrice del concetto di legame inalterabile tra popolo ebraico e terra di Israele, affine al Blut und Boden nazista.
    Che la terra di Israele sia individuata "laicamente" attraverso le fonti storiche o "religiosamente" attraverso la descrizione che ne viene fatta delle Sacre Scritture non ne cambia il significato e nemmeno le implicazioni "ideologiche" che ne derivano.
    Come ho ripetuto più volte le motivazioni del Sionismo risorgimentale erano profondamente diverse da quelle dal movimento ultranazionalista che ne oggi ne usurpa il nome.
    Non è a me che deve dirlo: deve dirlo a sé stesso.

    A me sono chiarissimi i motivi che hanno portato alla fondazione di Israele, e mi è chiarissimo che non hanno nulla a che vedere, se non in frange marginali, con i concetti paranazisti sui miti di fondazione e i sogni di ricostituzione della Grande Israele che oggi coltivano Netanyahu, il suo governo, le formazioni politiche che lo sostengono, il nucleo dirigente della Lobby "sionista", parte della Diaspora.
    Come non hanno nulla a che vedere con le motivazioni della Comunità Internazionale che ha riconosciuto il nuovo Stato di Israele.

    Ad affermare che il diritto di Israele ad esistere deriva dal legame eterno tra ebrei e terra di Israele non sono né io né nessun altro di rilevante: sono i sedicenti "sionisti". E lei, che ne difende le ragioni.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 18 luglio 2014 21:43

    Ad affermare il principio del Blut und Boden come fonte di legittimità all’esistenza di uno Stato sono rimasti solo il signore di cui parla e il governo israeliano.

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