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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 23:27

    Ogni tanto sotto casa mi imbatto nel marmocchio dei vicini. Ha cinque anni, ed è capitato più volte che mi puntasse la sua pistola di plastica e premesse il grilletto. So per certo: glielo leggo in quegli occhi da impunito che ha, che se per le mani avesse una pistola autentica mi farebbe fuori.
    Allora ho deciso di uscire sempre di casa con la mia Beretta 98 cal.9 nella fondina ascellare, e la prossima volta che mi punta la sua pistola, con la chiara volontà di uccidermi, gli sparo in mezzo agli occhi.

    Ma il paragone che ho fatto non è pienamente calzante. Avrei dovuto dire: se il marmocchio mi punta la pistola prima ammazzo lui poi stermino tutta la sua famiglia, dopo averla segregata per un tempo congruo e debitamente torturata, ovviamente. Poi mi lamenterei molto con i vicini per la minaccia che ho dovuto sopportare.

    Pensa che io sia pazzo? Beh, avrebbe ragione di pensarlo se quello che ho scritto corrispondesse al vero.
    Anche io penso che lei sia pazzo, visto che confonde la volontà di uccidere con la capacità di farlo.

    Israele ha una tale potenzialità militare che sotto questo profilo nessuno degli Stati vicini è in grado di impensierirlo. E senza tenere conto degli alleati sui quali può contare. 

    Tantomeno può impensierirlo Hamas, che non ha forze armate regolari, non dispone di mezzi corazzati né di artiglieria pesante, non possiede aviazione, marina, apparati di controllo dello spazio aereo marino o terrestre. Dispone solo di armi leggere, di qualche antiquato razzo e di pericolosissime intenzioni, che peraltro metterebbe da parte a certe condizioni.

    Lei sa di essere pazzo?

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 19:55

    Non riesco ad addossare ad Obama la responsabilità di quello che sta avvenendo. Non ha quasi più voce in capitolo su nulla: è diventato una specie di uomo di paglia dei veri depositari del potere. L’ultima delle lobby che l’ha umiliato pubblicamente è stata la NRA, prima di questa hanno provveduto a farlo tutte le altre.

    Obama è stato investito di un autentico potere democratico: la sua elezione ha dimostrato che negli Stati Uniti, come in molti altri paesi, il custode di ultima istanza del senso delle istituzioni e dei valori democratici è il popolo.

    E’ stato eletto sulla base di un programma politico progressista e intelligente, largamente condiviso dalla maggioranza degli americani. E l’aver ereditato un paese massacrato dalla cricca neocon-sionista burattinaia di Bush jr per un certo periodo ha fatto sperare che potesse davvero ricostruire il paese sulla base dei principi civili e morali della Costituzione americana.

    Semplicemente è stato sconfitto e progressivamente svuotato di ogni potere reale, e il Presidente eletto dai cittadini americani è diventato un pupazzo.

    Tra i punti salienti del suo programma, cito a caso:
    - investimenti nelle energie rinnovabili; ora lo shale gas è il fulcro della politica energetica USA;
    - divieto delle trivellazioni offshore e nelle aree naturalistiche; ora c’è perforazione libera;
    - ridimensionamento della deregulation finanziaria; oggi le dark pool e i derivati fuori controllo succhiano il sangue all’economia mondiale;
    - distensione dei rapporti con la Russia, arresto del progetto di scudo spaziale; ora abbiamo la crisi ucraina che ha riportato indietro l’orologio alla guerra fredda, che qualcuno teme possa diventare calda;
    - soprattutto: un nuovo inizio dei rapporti col mondo islamico, che comportava la fine del conflitto israelo palestinese. Un conflitto che tiene accesa l’ostilità del mondo islamico contro l’occidente che sostiene Israele; oggi Netanyahu può permettersi di mandarlo a quel paese senza temere che vengano meno i 3,1 mld di dollari/anno di trasferimenti dagli USA a Israele; che venga meno il supporto totale in ogni sede, sul piano politico e diplomatico degli USA a Israele.

    E’ solo una breve lista, compilata a caso, tanto per dare una idea della entità della sconfitta inflitta dalle lobbies a Obama, e ai cittadini americani che lo hanno eletto.

    In particolare, la politica estera degli USA è tornata nelle mani della lobby sionista, come al tempo di Bush jr, grazie al controllo che esercita sul Congresso, su pezzi dell’amministrazione, sui mass media, su parti del mondo della finanza.

    E questo significa che dobbiamo aspettarci il peggio. La lobby sionista infatti ha in modo consistente introiettato la tattica indicata a suo tempo da Moshe Dayan: “Israele deve essere come un cane pazzo, troppo pericoloso da infastidire”.

    Il ripristino dell’uomo forte in Egitto ne è un esempio.
    Dopo che Obama, tenendo fede agli impegni presi al Cairo e tenendo a freno i militari, aveva consentito che si svolgesse la prima elezione democratica nella storia del paese, Kerry ha impresso una inversione a U alla politica USA, agevolando il ritorno al potere dei militari che garantisse una sponda affidabile a Israele. I militari stanno "ripristinando la democrazia"[Kerry].

    Ma anche la distruzione realizzata della Libia; quella avviata della Siria; il via libera all’ISIS; il richiamo all’ordine della Turchia; la destabilizzazione dell’Ucraina per riaprire lo scontro con la Russia; lo spionaggio della NSA; le ingerenze in Europa; e altro ancora, sono il segno della sconfitta di Obama e della vittoria della Lobby.

    Gli dei ci proteggano.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 11:37

    Dico che riguardo a Grillo & Casaleggio in linea generale hai ampiamente ragione.
    Lo prova il fatto che i due hanno sostanzialmente raggirato e deluso un quarto degli italiani.

    Tuttavia questo non fa di Grillo uno che dice sempre e comunque cose sbagliate. Al contrario: Grillo ha raccolto dall’underground della Rete: quello nel quale anche io e te ci aggiriamo, molta della sostanza che poi ha usato come programma politico.

    Ma col mio commento non volevo occuparmi di Grillo: ho finito il Maalox, dunque evito di farlo, quanto invece porre l’accento sull’operazione finanziaria e mediatica a danno dell’Argentina.

    L’operazione finanziaria conferma una tendenza preoccupante che sta crescendo negli USA: usare il potere del dollaro o come arma contro gli avversari o per spremere soldi agli "amici".
    Nel secondo caso alludo ai 10 miliardi di dollari di multa inflitti a BNP Paribas per aver disobbedito ad embarghi decisi dall’amministrazione americana, non dall’ONU.

    Nel caso dell’Argentina è stato sparato su tutte le prime pagine la notizia del suo default, e questo ovviamente non aiuterà l’economia di quel paese, che invece ha recentemente liquidato il suo debito col FMI della Lagarde.

    Il potere della corte federale sulla banca presso cui erano depositati i fondi necessari a pagare il debito argentino è stato efficace perché il debito stesso doveva essere denominato in dollari americani.
    Ovviamente all’amministrazione americana non dispiacerà che le ambizioni autonomiste del paese latinoamericano vengano pagate a caro prezzo. 

    A me invece impressiona la sostanziale mancanza di scrupoli e di capacità di previsione che si deduce da certe azioni. In questo condivido le preoccupazioni di Stiglitz.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 10:57

    Purtroppo non è la prima volta che una elite antidemocratica, manipolando l’opinione pubblica, riesce ad impadronirsi di un regime democratico.

    La ossessiva demonizzazione di Hamas, che peraltro è una creatura del regime israeliano, ha dato i suoi frutti: gli israeliani vorrebbero che fosse debellata definitivamente, vorrebbero liberarsi da questo incubo, continuamente evocato dal regime, che tiene sempre vive le loro paure più profonde: la negazione del loro diritto ad esistere come padroni di se stessi, il timore di essere colpiti senza motivo in ogni istante dell’esistenza per il solo fatto di essere ebrei.

    Naturalmente il regime israeliano si guarderà bene dallo sgominare Hamas. 

    Invece approfitterà del consenso che riceve per infliggere alla popolazione palestinese l’ennesima punizione collettiva;
    per affermare di nuovo, e con la chiarezza più brutale, che essa è completamente nelle sue mani e che nessuno al mondo può aiutarla;
    per dichiarare al mondo, con la stessa brutale chiarezza, che nessuno può far nulla per fermarlo, e che il resto del mondo deve rassegnarsi a prendere atto che dei suoi valori umanitari o di legalità il regime israeliano se ne infischia;
    infine per avvezzare l’opinione pubblica israeliana ad accettare il metodo della punizione collettiva dei palestinesi e della negazione dei loro diritti fondamentali.

    Questo affinché gli ebrei israeliani, dalla paura che giustifica il massacro di Gaza, passino gradualmente a considerare l’uso della forza contro i palestinesi come un loro diritto in quanto ebrei.

    Torna alla memoria la formidabile intervista di Amos Oz a Sharon, poi disconosciuta da quest’ultimo.

    Nell’intervista era dichiarato con grande chiarezza il programma dell’elite: fare degli ebrei un popolo duro, forte, al quale nessuno deve dire cosa fare e cosa non fare. E questo costringendolo a schiacciare i suoi nemici senza pietà e senza farsi distogliere da nessuna remora morale.

    Il programma va avanti.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 1 agosto 2014 20:07

    Attaccare l’ONU mettendone in dubbio i principi costitutivi è un evergreen sionista. Il motivo è evidente: Israele può vantare una casistica eccezionale di delibere ONU violate o inattuate.

    Lei non poteva certo esimersi dal dare il suo contributo nel gettare discredito sul diritto internazionale, del quale l’ONU rappresenta l’istituzione garante, mascherandolo sotto una loffia buona intenzione.
    Una buona intenzione risibile, in particolare parlando di diritti umani, dal momento che se si va a fare una grossolana casistica dei civili ammazzati, costretti alla fuga, deprivati dei beni essenziali, i paesi cosiddetti "liberi" non hanno nulla da invidiare a quelli "non liberi".

    Ad esempio, poiché ammazzare la gente costa, il congresso degli Stati Uniti ha recentemente deliberato di finanziare Israele, impegnato nel fare esercitare IDF nel tiro al piccione su quella galera che è Gaza, con 225 milioni di dollari (qualcuno dice che sono pure pochi) e l’ingresso libero alle riserve di armi statunitensi.

    Immagino che lei metterebbe questi due campioni della difesa dei diritti umani tra gli stati che avrebbero più diritto degli altri a far parte dell’organo delle Nazioni Unite che si occupa della materia.
    L’esperienza in questo settore sicuramente non gli manca, quantomeno sanno come violarli senza conseguenze.

    Quanto all’ONU e ai suoi principi fondatori, è difficile che questi vengano capiti da chi segue la dottrina della cricca neocon-sionista, burattinaia di Bush il giovane, sull’esportazione di democrazia in punta di baionetta. 

    La richiesta di ammissione equivale ad una assunzione di responsabilità per quanto riguarda il diritto condiviso e comporta l’accettazione dell’arbitrato dell’ONU nelle controversie.
    Ovviamente il riconoscimento di certi prerequisiti non ha nulla a che fare con questo.

    Passando a questioni più concrete: lo sa che è stato battuto il record di Piombo Fuso? Siamo a 1.422 contro 1.417, e ancora non è finita.

    A proposito: lei che va in giro col bilancino a pesare l’altrui equanimità nello sdegno per i civili ammazzati, non ha ancora offerto alla pesa la sua di equanimità nello sdegno riguardo a Gaza.

    Temo ci vorrà una bascula.

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