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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.250) 25 settembre 2014 00:37

    Mi piacerebbe potermi augurare che Assad cada, in modo che il ribelle moderato possa vedersela con l’ISIS e i suoi fratelli.
    Purtroppo non posso farlo: ci andrebbe di mezzo anche la gente vera, non solo i pupazzi creati da SiriaLibano.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.210) 23 settembre 2014 18:04

    Il 3 giugno si insedia il nuovo governo di unità nazionale palestinese, frutto dello storico accordo di riconciliazione tra Fatah e Hamas.
    Un accordo che oggettivamente migliora le prospettive di pace assicurando ad Israele un interlocutore palestinese unico e dunque degli impegni unitari. Ma non solo: accettando la riconciliazione con l’affidabile Abu Mazen, Hamas mostra segni di ragionevolezza che fanno sperare in posizioni meno oltranziste da parte sua e indica in modo chiaro che intende abbandonare la linea dura e intransigente verso Israele.

    Ottimo, no? Non per il governo israeliano, che entra in fibrillazione e si produce in minacce e azioni ostili, lanciando una vivace azione diplomatica tesa ad affermare un semplice concetto: "Chi vuole la pace con Hamas non è interessato alla pace con Israele. [Netanyahu]".

    Il 12 giugno tre ragazzi israeliani vengono rapiti. Netanyahu punta immediatamente il dito contro Hamas e scatena una brutale caccia all’uomo nella West Bank, con specifico "riguardo" per gli aderenti ad Hamas. Tanto brutale che, infine, qualcuno da Gaza lancia qualche razzo. E questo scatena l’ennesimo massacro.

    La stranezza del comportamento di Hamas balza agli occhi (non a tutti gli occhi: chi ne tiene uno aperto e l’altro chiuso non la rileva): prima affronta un difficile percorso di riconciliazione con Fatah e poi offre a Netanyahu l’occasione che cercava per "dimostrare" che con Fatah e Hamas insieme non si può trattare, che la riconciliazione è inaccettabile.

    Per fissare bene questo risultato Netanyahu ordina la consueta mattanza di gazani, interrotta solo dopo il "ritardo" nella consegna di munizioni per iron dome da parte degli americani. Dopo la strage gli avversari interni verso la riconciliazione sono forniti di argomenti più convincenti.

    La stranezza è probabilmente dovuta all’esistenza di una componente oltranzista minoritaria dentro Hamas che si oppone a qualsiasi soluzione negoziata del conflitto. In questo caso tale componente ha dimostrato di essere di fatto alleata di Netanyahu e dell’ultradestra che governa Israele.
    Oppure è dovuta all’azione di militanti di Hamas a libro paga degli israeliani. Chissà.

    In ogni caso è confermato ciò che da tempo è evidente a chiunque abbia entrambi gli occhi aperti: questa dirigenza israeliana non intende affrontare una trattativa seria per risolvere il conflitto.
    Ha il potere per imporre questa scelta sul campo; ha avuto il potere di opporsi alla forte pressione esercitata dalla presidenza Obama: grazie alla lobby sionista di Washington, pur conservando il cospicuo supporto finanziario, militare, economico in generale, che riceve dagli USA: grazie all’ascendente che la stessa lobby esercita sul Congresso. 

    Sotto il gran polverone di chiacchiere la realtà è questa. Ma di questa realtà nel suo articolo non c’è traccia apprezzabile.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.31) 22 settembre 2014 19:13

    Allora, caro 181, ti rispondo sperando di essere conclusivo.

    1. salvo un pugno di persone ai vertici dei servizi e dell’amministrazione statunitense con potere di accesso diretto e completo ai documenti, nessuno può esprimere un giudizio definitivo e fondato sulla matrice del 9/11. Di conseguenza sul fatto si possono solo esprimere opinioni ricavate dalle informazioni trasmesse dai mass media. Per questo motivo sul 9/11 mi astengo dall’esprimere giudizi definitivi. Se ti può aiutare ad inquadrare meglio la mia posizione considerami agnostico.

    2. A causa del mio essere agnostico riguardo al 9/11 accetto e valuto ogni elemento che possa orientare la mia opinione in un senso o nell’altro. Per questo motivo accetto la testimonianza di Loredana Berté non avendo elementi per dichiararla falsa.

    3. A prescindere dall’identità degli attentatori, sulla quale come ho detto non do un giudizio definitivo, rilevo che l’attentato ha facilitato e reso possibile l’attuazione delle preesistenti strategie del gruppo ideologico politico che in quel momento occupava i posti di maggiore rilievo nell’amministrazione USA. Questa è la constatazione di un fatto. Il giudizio politico sull’amministrazione Bush Jr si basa su questo, e non ha bisogno di altri supporti.

    4. Sulla base del 9/11 e di altri pretesti inconsistenti l’amministrazione Bush Jr ha intrapreso due guerre in contemporanea che, secondo alcune fonti, hanno causato un milione di vittime, qualche milione di profughi, distruzioni enormi. 
    A fronte di questa determinazione nel porre in essere le sue strategie, è lecito pensare che la morte di tremila newyorkesi non sarebbe stata un ostacolo per l’amministrazione neocon.
    Per questi e altri motivi la mia opinione è che sia più probabile che l’attentato abbia avuto origine endogena piuttosto che esogena. Non insinuo: affermo.

    Spero di averti fornito una risposta definitiva.

    Riguardo alla Lobby sionista. Sei a conoscenza della forte influenza esercitata dalla lobby pro israeliana (io la chiamo lobby sionista) sulla politica estera degli Stati Uniti?

  • Di Persio Flacco (---.---.---.31) 20 settembre 2014 20:28

    Dunque noi dovremmo giustificare il massacro di Sabra e Chatila? E’ questo che vuoi dire, caro 181?

    Oppure vuoi solo dire che dovremmo dimenticare che a rendere possibile il massacro furono le forze armate israeliane, schierate tutto intorno ai campi palestinesi, che hanno consentito l’accesso ai carnefici e impedito alle vittime di fuggire?

    Dovremmo rimproverare, a posteriori, quei molti israeliani che scesero in piazza per protestare per il comportamento delle loro forze armate e che ottennero una commissione d’inchiesta e le dimissioni di Sharon? Anche loro non giustificarono il massacro di Sabra e Chatila con quello di Damur o con l’assassinio di Gemayel.

    Forse sono scesi in piazza perché ripudiavano l’idea razzista che tutti i palestinesi sono responsabili di quel che fanno alcuni di essi.
    E magari ripudiavano anche l’idea nazista che meno palestinesi sono in vita meglio è per Israele.

    L’avessero pensata come te non ci sarebbe nessuna manifestazione di protesta, e Sharon sarebbe stato giustificato e forse premiato.

    Speriamo che in Israele non siano molti quelli che condividono il tuo modo di vedere.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.31) 20 settembre 2014 19:41

    181 - 20 settembre 09:46 ha scritto:

    << "se al-Qaeda e l’11/9 non fossero esistiti avrebbero dovuto inventarseli"...

    è quindi una frase sparata a caxxo ? o ti si è intrecciato il cervello ? >>

    Non so come spiegartelo, caro 181.
    Posso farti un esempio molto semplice.

    Poniamo che tu sia uno scapolone che da tempo ha adocchiato la bella moglie del vicino di pianerottolo. 

    Poniamo che un bel giorno questa signora non riesca ad aprire la porta e che, essendo suo marito al lavoro, suoni per aiuto al campanello più vicino: il tuo.

    Ecco l’occasione che aspettavi per fare due chiacchiere a tu per tu con lei e offrirle un the con pasticcini nel salotto del tuo appartamento mentre aspettate il fabbro.

    Dal punto di vista del marito, ha importanza sapere se la serratura si è rotta da sé o se l’hai sabotata tu?

    No, quello che conta è che avevi già messo gli occhi su sua moglie e che l’incidente ti ha dato l’occasione per provarci con lei.

    Il 9/11 ha fornito l’occasione di cui Bush Jr. e i neocon dietro di lui avevano bisogno per attuare le loro strategie.
    Non saprei come spiegarlo in modo più semplice.

    << sei un gomblottista !!! >> 
    Dunque hai deciso di strapparle quelle pagine di complotti dai libri di Storia? Da leggere te ne rimarranno poche.

    Sai qual’è il termine che esprime il contrario di "complottista"?
    Ti dico subito che è offensivo.

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