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Pere Duchesne

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  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.87) 19 dicembre 2010 11:10
    Pere Duchesne

    Caro Filippo

    mi permetto di dissentire. Sul primo punto, è sempre la storia di chi grida “al lupo, al lupo” e quando arriva non ci crede più nessuno. Ormai sembra che anche quando nevica la colpa sia di B.

    Sicuramente è stata controproducente un critica basata esclusivamente sulla sua persona, sui gossip, ma poco sulle effettive magagne, e la gente ci ride ormai sopra. Ed a proposito di problemi reali, mi sai spiegare perché i governi della sinistra, dopo la prima entrata in scena di B., non hanno mai fatto una legge sul conflitto di competenze e sulle televisioni, cioè sulla questioni che sono alla base di tutto? Faccio tre ipotesi: prima, conviene così, per avere sempre un motivo per attaccare la persona; seconda, le televisioni meglio lasciarle stare, ci lavorano tutti i nostri galoppini, ed è meglio non entrare nel merito; terza, sono solo stupidi. E qui vengo al tuo secondo punto, la validità delle alternative. Ma hai esaminato i curricula dei Fini, Casini, D’Alema, Bersani, Rutelli, Bindi, Fassino, Franceschini (!!) e compagnia bella? Polli di batteria, allevati nelle parrocchie dei partiti, lontani dalla vita reale dove si deve faticare per trovare un posto di lavoro. Personaggi con almeno sei o sette legislature alle spalle che scambiano per reale la vita che fanno passando da un talk show ad un altro, e che incassano i lauti stipendi e i benefit convinti di meritarli, e che la cosa più rischiosa che fanno è salire una scala su un tetto?. Sono persone dalla ideologie sicure, ed infatti sono tutti ex di qualcosa di cui vergognarsi, e qualcuno è ex due o tre volte. L’alternativa di una sinistra che pensa di allearsi a Fini, quello del MSI, l’ex-fascista? Va bene che si tratta gente che ha avuto lo stomaco di allearsi a Mastella, e quindi capace di questo ed altro. Personaggi così validi che per vincere le elezioni hanno dovuto affidare la leadership ad un boiardo di stato ex democristiano, famoso per alcune transazioni sui beni di stato. Hai mai pensato che una delle cause delle vittorie elettorali di B. sia dovuta al fatto che la gente vede in lui un personaggio diverso dai politici tradizionali, sicuramente più vero, anche quando va a donne (cosa di cui alla gente non potrebbe “fregare di meno” tanto per usare un colorito modo di dire). Beato te che ci credi, io ho purtroppo paura che con questo ventaglio di valide alternative, alle quali possiamo aggiungere i Cola da Rienzo alla Di Pietro, ci dovremo sorbire ancora mister B., magari non più con oltre il 70% di voti, ridimensionato, ma sempre in maggioranza. Che potremo fare allora? Un colpo di stato per dire che la maggioranza eletta non è valida, perché contano di più i voti della minoranza? E chi lo fa il colpo di stato?

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.87) 19 dicembre 2010 10:25
    Pere Duchesne

    Mi è sfuggita la perla più vistosa del suo scritto “siamo in una dittatura”. Ma Lai ha idea cosa sia una dittatura? Ad esempio Lei dopo il Suo scritto, avrebbe già avuto a casa una Stasi o simili polizie che l’avrebbe prelevato per liete destinazioni. Per la Sua età non ha certo avuto la felicità di conoscere la vita nei paesi dell’Est prima del 1990, e forse ci penserebbe due volte a parlare di dittatura. Non è certo stato in Russia, non dico quella di Stalin, ma dei successori, dove poteva muoversi solo con la continua sorveglianza di qualcuno, per impedire i contatti con la popolazione. Non è certo stato nella Spagna franchista, quando per andarci ci voleva il benestare del parroco, a godersi l’assordante silenzio mortifero che copriva la vita sociale. Immagino che sarà andato a Cuba, e avrà visto la vita dei cubani dal club delle vacanze e avrà dedotto che in quel paese c’è la vera libertà. Purtroppo viene da pensare che i piccoli borghesi come Lei avrebbero proprio bisogno di provare una vera dittatura, e forse allora si renderebbe conto delle bestemmie che dice.

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.100) 18 dicembre 2010 15:37
    Pere Duchesne

    Sono letteralmente allibito nel leggere la Sua lettera (anch’io mi guardo bene di darle del tu). Sono allibito perché non credevo che Lei, classe 1980, parlasse con gli slogan degli anni 50 che si riferivano ad una situazione politica e sociale completamente diversa da quella attuale. Lei quella situazione la conosce evidentemente per sentito dire, e non ha idea di quanto fosse diversa; e sempre relativamente alla Sua età, cosa conosce Lei della Resistenza in più di quello che potrebbe conoscere il sig. Saviano? Ma ciò che addirittura è sconvolgente, è il leggere che “esiste un governo senza legittimità popolare”, quando oltre il 70% degli italiani ha votato (purtroppo) Berlusconi. Non mi piace, ma questo è il governo eletto dagli italiani, farò il possibile per cambiarlo, ma intanto devo accettarlo. Lei evidentemente appartiene alla schiera di quelli che impersonano la volontà popolare, l’unica, la vera, e se siete anche quattro gatti, va ugualmente bene, perché Voi siete gli eletti del Popolo, quello con la P maiscola, non quello che vota in Italia. Fra le perle da Lei scritte, mi sarei aspettato di leggere anche che Berlusconi ha avuta la maggioranza perché le schede erano gia precompilate, ed in più sono state cestinate quelle degli eletti, tra i quali evidentemente mette i Rifondini, sui quali erano piovuti fiumi di voti.

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.138) 17 dicembre 2010 09:44
    Pere Duchesne

    Che noia, che barba! E’ dal 68 che sento ripetere le stesse banalità, le stesse frasi fatte, la stessa disinformazione, la rivoluzione fatta dai piccoli borghesi, ai quali si aggiungono gli squadristi organizzati, rossi o nei che siano. E la scuola peggiora, gli studenti sono poco più che alfabeti (secondo Invalsi due terzi degli studenti universitari hanno difficoltà di connessioni logiche sui testi), ma guai a parlare di riforma, che sia fatta da Berlinguer o dalla Gelmini. L’importante è che nulla cambi, sia fatta la volontà dei baroni, il cui gioco è retto dagli studenti, consciamente o inconsciamente. Qualunque riforma è perfettibile, l’importante è iniziare a cambiare. E in quanto ai soldi mancanti, in che paese vivete? Non vedete la mancanza di lavoro, la precarietà? La Grecia non vi dice niente? O siamo ancora al salario “variabile indipendente dell’economia”? Tutti devono iniziare a tirare la cinghia, magari ad iniziare da quei baroni culturali (registi e compagnia bella) che guadagnano alte cifre con i contributi statali, diretti o indiretti; ad iniziare dai politici, di tutti gli schieramenti nessuno escluso, che intascano i milioni mancanti alle riforme sotto forma di emolumenti, rimborsi elettorali, rimborsi ai giornali, pensioni dopo 35 mesi. Quando i leader si arrampicano sui tetti a cercare facile popolarità, nessuno gli chede conto di queste cose. Situazioni come le attuali serviranno solo a creare altri piccoli leader (si fa per dire) alla Capanna, che vivranno bene per tutto il resto della vita a carico dello Stato. L’economia reale può andare a rotoli anche se tutti gli studenti d’Italia si mettono a gridare che non è vero.

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.81) 15 dicembre 2010 15:28
    Pere Duchesne

    Troppo bello per essere vero, si potrebbe dire. Ma questa è informazione o disinformazione? Perchè uno dovrebbe crederti? che prove hai? Se vuoi, ti posso fare anch’io un resconto di alcuni fatti della giornata. Non c’ero, ma posso benissimo inventare un racconto di parte, o una o l’altra, come mi gira, o come mi conviene.

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