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 Home page > Tribuna Libera > Lettera aperta al signor Walter Veltroni (e soci)

Lettera aperta al signor Walter Veltroni (e soci)

Premetto che non ho nulla di personale verso di lei o verso il partito che rappresenta, ma semplicemente perché in questi giorni il suo nome è comparso diverse volte in Internet associato alla notizia che il suo vitalizio, la pensione cioè, ha superato i novemila euro al mese. Mi rivolgo a lei anche perché, sempre esulando dalle idee che rappresenta, parla in modo pacato, persino con l’aria di pensare a ciò che dice, al contrario di altri che urlano e arrotano gli occhi anche solo chiedendo un caffè al bar.

Ora non le chiedo se prova un minimo di vergogna pensando alle pensioni minime, ai precari che la pensione forse non la vedranno mai, e a tutte le diseguaglianze sociali per le quali vi scambiate accuse fra le varie parti, ma semplicemente le chiedo se ritiene tali cifre giustificate, e con quali motivi.

Ovviamente la domanda (del tutto bipartisan) è rivolta a tutti, i Casini, i Fini, i D’Alema, le Bindi, a tutti i politici con più di cinque legislature, e lasciamo perdere per carità di patria, quelli che ne hanno più di dieci, gli Andreotti, gli Scalfaro, gli Ingrao e compagnia bella.

E sui livelli pensionistici dei dipendenti di Camera e Senato cosa ci racconta? Anche questi hanno giustificazioni valide per le altre categorie meno vicine al Paradiso?

La ringrazio per l’attenzione, anche se non conto molto su una risposta.

Commenti all'articolo

  • Di yepbo (---.---.---.202) 9 aprile 2011 15:18

    Temo propio che la risposta non verrà mai, l’ attenzione sarà nulla e tuttalpiù, un vago sentore di fastidio da parte dell’ interpellato.

    Daltronde, dovrebbe essere oramai arcinoto che, in Italia, il sistema giuridico/istituzionale, é finalizzato eslusivamente ad essere mantenuto inalterato ed inalterabile, allo scopo di assicurare una comoda esistenza ed una dorata pensione, ai vari inutili ometti della politica nostrana.
  • Di pv21 (---.---.---.190) 9 aprile 2011 19:50

    A chi governa >

    Il reddito dichiarato da Berlusconi è passato dagli 8,6 mln di euro del 2000 agli oltre 23 mln di euro del 2009 (+ 268%). Nel corso del 2010 il reddito del Cavaliere è cresciuto di altri 17,8 milioni (+75%) raggiungendo quota 41 milioni.
    Sempre nel 2010 Berlusconi ha visto crescere l’utile netto di Mediaset del 29% (+80 milioni) ed il suo dividendo del 59%.
    E il paese?
    Il PIL del 2010 è pari al 94,7% di quello ante-crisi (2007). Dal 2008 l’inflazione è cresciuta del 7,4% e la capacità di spesa delle famiglie si è ridotta di oltre 1300 euro. Il Debito pubblico è aumentato di oltre 210 miliardi ed ha raggiunto i 1880 miliardi. L’indebitamento delle famiglie è cresciuto del 28,7% superando i 20mila euro.
    Tremonti afferma che "stiamo andando nella direzione giusta".

    Intanto una Tagliola Tributaria corrode il potere di acquisto di dipendenti e pensionati ...

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