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L'olandese volante

L’olandese volante

L'olandese volante è condannato a solcare i mari per l'eternità senza una meta. Sono pochi i marinai che, incrociata la loro rotta con la sua, sono poi riusciti a ritornare a casa. Nell'immenso oceano delle possibili opinioni, l'olandese volante tenta di trovare la sua via per sfuggire finalmente alla maledizione che da troppo tempo lo condanna all'incertezza delle onde e dei pensieri.

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  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
  • Moderatore da mercoledì 09 Settembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di L’olandese volante (---.---.---.209) 5 gennaio 2012 22:23
    L'olandese volante

    Per chi voglia davvero informarsi su questa ENNESIMA bufala della rete, è sufficiente fare due cose: primo, leggersi la legge 148/2011 articolo 3 comma 5 (legge di Tremonti); secondo, leggere l’intervento del Presidente dell’Odg Iacopino sul sito dell’Ordine, di cui riporto un piccolissimo estratto:


    "Perché verrebbe denunciato chi scriverà più di 10 articoli? E perché 10 e non 8? O non 12: si può negare, oltre che il diritto ad una mela al giorno, anche il diritto ad un articolo al mese? Penso di no. Non solo perché c’è la Costituzione della Repubblica, ma soprattutto perché non c’è nulla nelle norme vigenti, ripeto nelle norme non nelle illazioni, che giustifichi una affermazione simile. "

    Insomma, una volta che ci si è informati, ci si rende conto che le dieci domande dei pubblicisti di Mainfatti, a cui l’articolista si associa, sono CAMPATE PER ARIA, dacché non c’è NESSUNA legge nè "disCquisizione" giuridica che, ad oggi, lasci supporre la messa in "fuori-legge" dei pubblicisti. Ed è singolare che questi stessi pubblicisti che in rete diffondono notizie false o incomplete, facendo dell’inutile allarmismo, siano poi in prima fila a lamentarsi dello sfruttamento della loro categoria, del fatto che sono troppi e troppo poco retribuiti, e che così non va bene e via dicendo. Buttate via queste dieci domande, e fatevene una: Perchè scrivo sciocchezze? Ne aggiungo altre due: E per le sciocchezze che scrivo, e per la GRAVE leggerezza (Verità, primo pilastro dell’etica) con cui le scrivo e le diffondo (il tam-tam in rete in merito alla questione dei pubblicisti è stato pressante) merito di essere assunto e/o ben retribuito da una testata? Se il sistema pubblicistico è disastrato, non ne abbiamo anche noi una bella fetta di colpa?

    Come diceva qualcuno, per trovare il colpevole, a volte, non c’è che da guardarsi allo specchio.
  • Di L’olandese volante (---.---.---.165) 21 novembre 2011 13:27
    L'olandese volante

    Non si capisce il riferimento alla "giornata da protagonista" nè tantomeno da cosa lei abbia dedotto che la crisi, a mio parere, sia un evento naturale, non avendolo nè scritto nè lasciato intendere, (infatti non la penso affatto così). Se questo non è un intervento qualunquista...


    Ps. Mi dispiace che lei sia così risentito solo perchè ho un’opinione contraria alla sua. Non si scaldi per così poco, i problemi sono altri. In fondo ci aspettano "tempi gravi con le cose brutte" smiley.

    Buona giornata
  • Di L’olandese volante (---.---.---.38) 20 novembre 2011 22:14
    L'olandese volante

    Ennesima perla: Peccato, perchè se Lei invece di inveire contro la sotttoscritta avesse riflettuto, avrebbe evitato di scrivere e farsi pubblicare questo articolo che a quanto pare ha molti lettori contrari.

    Perchè? La bontà di un articolo si misura sulla base del numero di pareri concordi con il suo contenuto?
    Ho il dubbio che lei lo faccia apposta a ridicolizzare i suoi punti di vista. Ne apprezzerei in tal caso l’impegno. Il risultato è tangibile. 


  • Di L’olandese volante (---.---.---.38) 20 novembre 2011 22:04
    L'olandese volante

    Cara Emilia, più leggo le critiche che mi vengono mosse, più mi rendo conto della loro frugalità. Quindi sono sempre più contento di aver scritto quest’articolo. La ringrazio per avermi pubblicizzato per la centesima volta il suo pezzo del lontano 2009. Ma certi articoli sono come i peperoni: possono essere mandati giù solo occasionalmente, perchè rimangono sullo stomaco. Non si vanti poi di essere la Musa del mio articolo, non lo è affatto: se avessi letto solo i suoi di pezzi, probabilmente non lo avrei scritto. E’ un fenomeno molto diffuso, il complottismo, di cui lei è solo una delle tante vittime. O forse sarebbe meglio dire dei carnefici, dacché lei non solo ci crede, ma ne scrive pure. Quindi mi dispensi dalle sue vanità, che sono due volte vane. Anche perchè la sua supponenza è inferiore soltanto alle banalità che scrive, di cui ogni volta mi trovo a doverne denudare l’inconsistenza: "a quale scopo fingere che non esistano realtà riconosciute e non voler riconoscere che - OVVIAMENTE - il tenore di segretezza non spinge proprio nessuno a pensare che siano "normali riunioni fra amici politici ed imprenditori del mondo intero" 
    Io non ho mai detto che sono riunioni di amici. Ma non vedo perchè debbano essere riunioni di golpisti. Non c’è un nesso logico in quanto scrive, le è partita la scheggia.
    Mi costringe sempre a fare chiarimenti di una banalità molesta. Non capisce che, nel tentativo di confutare il mio modo di ragionare, non fa alto che confutare il suo. Se vuole fare altri proseliti tra i complottisti, e lo dico davvero contro ogni mio interesse, è meglio che non scriva più. Vai a vedere che qualcuno si accorge dell’assurdità che va diffondendo? smiley Rifletta prima di agire.

  • Di L’olandese volante (---.---.---.38) 20 novembre 2011 21:36
    L'olandese volante

    La differenza tra i venditori di fregnacce e i nomi che cito c’è. "Da queste visioni, che se vogliamo trovano una loro ragion d’essere, seppur con dei punti di forte criticità – tralasciando poi le conclusioni cui arrivano (colpi di Stato, logge segrete, non pagare il debito) che hanno, almeno per chi ha un po’ di senso critico, tutta l’aria delle bestemmie - ne deriva il filone complottista molto diffuso sulla rete" ecc ecc. che poi definisco fregnacce.
    Comunque, non capisco dove sia il problema circa l’ "eccesso di democrazia". E’ vero che c’è. Il continuo evolversi delle società democratiche porta a una crescente burocratizzazione degli stati, e spesso le democrazie moderne, proprio a causa del loro sviluppo, tendono a bloccarsi. Non ne sto facendo una questione morale, se sia giusto o non giusto parlare di "eccesso di democrazia", ma non si può negare che sia un dato di fatto. Basta aprire un libro di Scienza politica e lo si capisce. Tutti i politologi sono concordi sul fatto che la democrazia non è la forma politica perfetta, ma è la "meno peggiore" rispetto alle altre. Perchè incorre, quanto più sviluppata, in blocchi crescenti. Weber e Schumpeter ne hanno scritte di cose in merito. E’ vero, quindi, che in alcuni stati ci possa essere un eccesso di democrazia. 
    E, non per essere scortese, di questo ne sono consapevoli tutti gli studiosi della materia. E se il rapporto della Trilateral ne parla in questo senso (com’è a mio avviso presumibile), beh, hanno scoperto l’acqua calda. Se ne parlava intendendo una volontà sottesa di attuare un golpe, sarebbe gravissimo. Ma, a parte il fatto che non lo sappiamo, l’idea del golpe rimane da scartare, c’è poco da fare. Rimane inverosimile.
    Piccolo ragionamento: Dato lo scalpore destato da questo "eccesso di democrazia", non potrebbe essere questa una plausibile motivazione sul perchè gli incontri restino segreti? Poniamo il caso che in uno di questi incontri si parli di appunto di "eccesso di democrazia" e la frase andasse su tutti i giornali che hanno assistito al "meeting", cosa crede che il lettore medio possa pensare? E’ ovvio, penserebbe a male. Anche io lo penserei, se non avessi fatto degli studi politici. Quindi, per concludere, mi auguro che Monti sia consapevole che spesso le democrazie moderne si possano, a ben vedere, definire eccessive. Sarebbe anzi preoccupante se non lo sapesse. Perchè vorrebbe dire che di politica, pur ricoprendo l’incarico di premier, non ci capisce granché. Come non ci capisce granché chi pensa che le democrazie, per sopravvivere, non debbano nutrirsi di segreti.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Economia Politica Cronaca

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