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Iaia Leone

Iaia Leone

 
"In quel mondo [quello della nascente scienza moderna agli albori del '600, ndr] ogni affermazione deve essere “pubblica”, cioè legata al controllo da parte di altri, deve essere presentata e dimostrata, discussa e soggetta a possibili confutazioni. In quel mondo ci sono persone che ammettono di avere sbagliato, di non riuscire a dimostrare ciò che intendevano dimostrare, che debbono arrendersi alle evidenze che altri hanno addotto. In quel mondo si teorizza che il modo di comportarsi, nelle contrapposizioni e nelle discussioni, debba essere severo verso gli errori, ma cortese verso le persone." -Paolo Rossi, Il tempo dei maghi-

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  • Primo articolo giovedì 03 Marzo 2012
  • Moderatore da sabato 03 Marzo 2012
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Ultimi commenti

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.93) 31 maggio 2012 13:11
    Iaia Leone

    Per qualche strano motivo la scienza le richiama alla mente solo immagini sessuali, da Rocco Siffredi ai peni di ragazzi e bambini.

    Le stime probabilistiche o la conoscenza della sismicità di un territorio (pur sempre revisionabile) vanno oltre la semplice misurazione. Comunque, di nuovo, queste critiche/osservazioni non sono una legittimazione delle previsioni di Giuliani, anzi.

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.93) 31 maggio 2012 11:52
    Iaia Leone

    Penso che non sia così e la rinvio ai link di cui sopra.
    In ogni caso, il punto non cambia: ad oggi i terremoti non sono prevedibili, Giuliani non li può prevedere e se anche li potesse prevedere, i suoi rilevatori localizzati in Abruzzo sono totalmente insufficienti né possono essere usati a sostegno delle sue elucubrazioni su terremoti in Calabria, Molise o Emilia Romagna.

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.93) 31 maggio 2012 11:46
    Iaia Leone

    Invece la metafora è una figura retorica, consiste nell’utilizzare un termine per indicarne un altro affine, ma non identico (si ditingue dalla similitudine perché tace il ’come’).

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.93) 31 maggio 2012 10:48
    Iaia Leone

    No no no e no e ancora no.

    Non è mai nato il genio che ha rivoluzionato tutto. Tutti i gèni, Einstein e Galileo compresi, sono il risultato di decenni di ricerche, intuizioni, calcoli, revisioni, errori. E liquidare come ipotesi infantili gli studi di geologi, sismologi, vulcanologi non solo italiani, ma di tutto il mondo, è sleale.

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.93) 31 maggio 2012 09:42
    Iaia Leone

    Mi spiace contraddirla, ma la differenza tra scienze esatte e non è piuttosto chiara.
    I propri pensieri si esprimono nelle lettere al direttore, non con dichiarazioni che vantano dati che non ci sono.
    Le stime probabilistiche sui terremoti ci sono, ma ad oggi restano probabilistiche. Saprà meglio di me che discorsi simili valgono per la meteorologia, che è una scienza particolarmente complessa, ma non per questo non è una scienza. Sono possibili previsioni su larga scala, ma più si scende nello specifico di tempi e luogi più le previsioni perdono in precisione e attendibilità. Ma questo non dipende dal fatto che la meteorologia non sia una scienza. Dipende dal fatto che le variabili da considerare sono talmente tante e il sistema così complesso che per ora non disponiamo di dati e rielaborazioni di dati sufficienti per estrapolarne previsioni attendibili.

    Stessa, o simile, cosa per i terremoti. Le stazioni di monitoraggio sulle variazioni di radon ci sono, in Turchia come in Italia, in Giappone come in Russia, ma nessuno riesce a cortuirci sopra delle previsioni attendibili o in qualche modo utili, eccezion fatta, guardi un po’, per Giuliani. Stiamo scherzando?

    Ultima cosa: il fatto che noi oggi ’non sappiamo’, non vuol dire che ’non sapremo mai’. Così funziona la scienza. Ma continuare a dire che sappiamo quando non è vero, invece di restare ancorati alle evidenze, non porta da nessuna parte. Questo sì che è immaturo.


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