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Iaia Leone

Iaia Leone

 
"In quel mondo [quello della nascente scienza moderna agli albori del '600, ndr] ogni affermazione deve essere “pubblica”, cioè legata al controllo da parte di altri, deve essere presentata e dimostrata, discussa e soggetta a possibili confutazioni. In quel mondo ci sono persone che ammettono di avere sbagliato, di non riuscire a dimostrare ciò che intendevano dimostrare, che debbono arrendersi alle evidenze che altri hanno addotto. In quel mondo si teorizza che il modo di comportarsi, nelle contrapposizioni e nelle discussioni, debba essere severo verso gli errori, ma cortese verso le persone." -Paolo Rossi, Il tempo dei maghi-

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  • Primo articolo giovedì 03 Marzo 2012
  • Moderatore da sabato 03 Marzo 2012
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Ultimi commenti

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.161) 22 dicembre 2013 19:45
    Iaia Leone

    Dunque, senta, mi permetta un attimo di fare il punto della situazione: lo studio che lei ha linkato dice che sembra esistere un’associazione tra vaccinazione e autismo, ma che non si è riusciti a dimostrare alcun nesso causale. Inoltre, basta mettere su Google il titolo dell’articolo per accorgersi che è stato più e più volte contestato e discusso. Io credo che ci sia un equivoco di fondo su come funziona la scienza: non c’è una scienza buona e una cattiva (o almeno non in linea di massima), ci sono scienziati, persone che fanno ricerca. Ora. esiste una comunità scientifica che discute dei risultati ottenuti. Ogni verità è ovviamente una verità provvisoria, se seguiamo il principio popperiano secondo cui una legge, una teoria, un paradigma sono veri finché non sono falsi. Il lavoro dello scienziato è proprio quello di cercare di falsificarli. Nessuno ha interesse nel dimostrare qualcosa che non è ’vero’. Non so se lei conosce il caso del talidomide, farmaco anti ansia somministrato alle donne in gravidanza, che provocò la nascita di feti deformi. Messo in commercio nel 1957, fu ritirato 4 anni dopo, non appena le sperimentazioni sugli animali dimostrarono che c’era effettivamente una correlazione causale. Certo, fu un disastro. Fu intenzionale? No. Lei capisce bene che, per quanto ci possano essere interessi da parte delle case farmaceutiche (e su questo argomento la invito a leggere l’ultimo libro di Ben Goldacre) non conviene a nessuno promuovere farmaci, trattamenti, vaccini dannosi ed è invece interesse di tutti studiare se esistano o meno delle correlazioni causali tra vaccini e autismo. Pensi quanti guadagni per quelle case farmacuetiche che riuscisseroad approntare vaccini efficaci ma senza sostanze eventualmente nocive. Il punto è che fino ad ora il nesso causale vaccini-autismo non è stata dimostrato. Ci sono studi su questo? Certamente. Moltissimi. E questo a riprova che non c’è nessun tipo di oscurantismo. Ci sono dibattiti? Ovviamente, come sempre nella scienza. Dove le persone sono pagate per non essere d’accordo con i loro colleghi (cit.). 

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.161) 20 dicembre 2013 14:53
    Iaia Leone

    Dunque, a parte il fatto che la ’commentatrice’ e la sottoscritta non coincidono, quindi non sono io ad aver scritto che non ho né tempo né voglia di cercare ecc. ecc.

    In secondo luogo, diffido sempre dalle accuse di oscurantismo e complottismo, perché sono per lo più semplificazioni che fanno di tutta l’erba un fascio, certo comode e immediate, ma purtroppo superficialmente miopi e dettate da una misera ignoranza. 
    Terzo, per dimostrare la correlazione tra autismo e vaccini lei a chi si rivolgerebbe se non a ricercatori? Mi spiego meglio: quando deve cambiare le gomme alla macchina, dove va? dal panettiere o dal gommista? E non pensa che il gommista sia guidato da interessi economici? Smette di andarci oppure si basa sulla buona fede, l’affidabilità della persona, una conoscenza personale, referenze e esperienze passate? Per cui, non capisco: per qualsiasi cosa ci affidiamo alla professionalità di chi ha acquisito le competenze in lunghi anni di lavoro, perché non dovrebbe essere così anche per la medicina? Qual è la differenza? certo, le case farmaceutiche guadagnano, ed è anche giusto, visti gli ingenti investimenti richiesti dalla ricerca di laboratorio. Guadagna il gommista l’idraulico l’elettricista guadagna il commercialista l’insegnante la commessa. E dunque? Non le pare un po’ sbrigativo e povero come ragionamento liquidare tutto con un ’ci fanno vaccinare i figli perché c’è un ritorno economico?’ Sicuro che c’è, c’è in tutte le cose, non vedo perché non dovrebbe esserci nel campo dell’industria farmaceutica. Ma lei è proprio sicuro di conoscere i tassi di mortalità infantile prima che venissero introdotti i vaccini?
  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.161) 19 dicembre 2013 22:48
    Iaia Leone

    potrebbe gentilmente segnalarmi una qualche fonte dove si dica che esiste una correlazione tra autismo e vaccini?

  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.201) 13 agosto 2013 09:03
    Iaia Leone

    La ringrazio del suo intervento. 


    Tuttavia, dire che "l’immissione massiccia di organismi geneticamente modificati mediante ingegneria genetica comporta rischi difficilmente prevedibili e quantificabili" mi sembra un’affermazione sommaria e inesatta. Sulla base di che cosa lei sostiene che i rischi sarebbero difficilmente prevedibili e quantificabili? Mi può fare un esempio?

    Inoltre, è sicuro che "la coltivazione di OGM manda fuori mercato le coltivazioni tradizionali e asservisce i contadini ai produttori di semenze"? Anche qui, come può argomentare la sua posizione?
  • Di Ilaria Ampollini (---.---.---.76) 8 agosto 2013 19:39
    Iaia Leone

    Mah, guardi, basta leggere i comunicati stampa di Greenpeace per trovare espressioni come "rischio evidente per l’ambiente" e simili. Il problema dei brevetti sugli Ogm c’è, è vero, ma molte discussioni o prese di posizione vertano più sul concetto di innaturale. Le faccio inoltre notare che anche i farmaci sono brevettati (come qualsiasi altra invenzione), ma non mi sembra che la conseguenza necessaria sia vietarli. 


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