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Sandro kensan

Sandro kensan

Sono un Internauta della prima ora. Quando c'era Internet ma il web non era ancora stato inventato io c'ero. Mi occupo solitamente di argomenti dove i numeri fanno la differenza tra una opinione fondata e una discussione tra tifosi. Il sito dove sono raccolte le mie opinioni è www.kensan.it site.

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Ultimi commenti

  • Di Sandro kensan (---.---.---.232) 14 dicembre 2011 21:11
    Sandro kensan

    @ Gio «900 e rotti onorevoli a governare un paese come l’itaila, ne basterebbero un terzo che facessero davvero quello x il quale si sono spontaneamente candidati a fare.»

    Qui secondo me commetti un errore, i 900 e rotti parlamentari sono li a fare gli interessi degli italiani (che li hanno eletti) e anche i propri in un binomio inscindibile.

    Se io sono un farmacista voto te che sai fare i miei interessi a costo di fare pagare il doppio le tasse agli altri e però di salvare i miei privilegi. Se sei poco onesto è ottimo perché saprai fare bene il compito che ti affido altrimenti per questioni morali mi applichi tasse o fai liberalizzazioni che io non voglio.

    Anzi se sei uguale a me andiamo sul sicuro, quindi hai il permesso di rubare (agli altri) purché tu mi difenda anche se lo Stato dovesse fallire.

    Questo è il livello culturale della maggior parte degli italiani e dei politici che vengono votati (da loro).

  • Di Sandro kensan (---.---.---.202) 12 dicembre 2011 22:21
    Sandro kensan

    Tanti auguri per la prossima avventura Piccinini, io sono nuovo ma mi è rimasta impressa l’intervista Julian Assange fatta da Francesco, un autentico scoop. Dacché ho iniziato ad apprezzare sempre di più questo giornale e poi un paio di giorni fa mi sono messo, come tanti, a scrivere un pezzo, il mio primo pezzo.

    Spero che quei lustri appena rammentati saranno replicati a breve dal nuovo direttore.

    Buona fortuna :)

  • Di Sandro kensan (---.---.---.126) 12 dicembre 2011 12:22
    Sandro kensan

    > * Bene Sandro, poniamo l’argomento strettamente sulla base > dell’aritmetica, ignorando le vere ragioni dell’ostracismo alle > pensioni di anzianità.

    Non mi pare tanto una questione di aritmetica, se ti prestano 1000 euro devi dare di ritorno mille euro più gli interessi, se io do allo stato mille euro di contributi mi aspetto questa cifra indietro in pensione magari rivalutata. > > Poniamo anche il caso che, come tu affermi, con l’attuale gettito > contributivo l’INPS (nelle cui casse, per inciso, hanno attinto per > decenni tutti i partiti di governo), non disponga dei fondi necessari > per pagare le pensioni di anzianità.

    L’INPS ha i soldi per pagare le pensioni di anzianità, chi ha detto il contrario? Basta prelevare i soldi dalle tasche dei giovani.

    > Cosa bisogna fare? Aumentare la contribuzione ad un livello adeguato > o, come si vuole fare per un atto di giustizia intergenerazionale, > elevare l’età pensionabile.

    Fare a meno di pesare sulle spalle dei giovani, questo è il senso del mio testo.

    > Ma la permanenza al lavoro oltre una determinata soglia di età, > genera una rarefazione della disponibilità dei posti lavoro, già > aggravata dalla costante crescita dell’uso di macchine in luogo del > fare dell’uomo. Non per nulla negli scorsi anni si è praticato in > nome di questa alternanza generazionale, un’azione d’incentivo > all’abbandono dei posti di lavoro con incentivi al prepensionamento.

    I giovani andranno in pensione con il sistema contributivo per cui avranno una pensione pari a una bassa percentuale del loro ultimo stipendio. Anche gli attuali pensionati potrebbero andare in pensione a prematuramente con il 40-50% del loro ultimo stipendio, liberando un posto di lavoro. Direi di più, la riforma della Fornero da la possibilità di uscire dal lavoro in anticipo pagando una penale (che penale non è, solo una questione di soldi: tot hai versato e tot ti diamo di pensione).

    > Inoltre, le aziende tendono ad assumere giovani ad elevata > scolarizzazione per posizioni medio.basse,nelle quali sostiuire i > cinquantenni e trattenere nelle elevate direttive i più attempati, > impedendo il ricambio ai vertici. > > Insomma, c’è quantomeno una certa incoerenza di prospettiva rispetto > alle enunciazioni ad effetto: lavoro ai giovani ed alle donne, > prolungamento del periodo di lavoro ed effetiva applicazione di > questi criteri nel mondo del lavoro.

    In parole povere servono i soldi nei padri per darli ai figli. Questo è molto chiaro. Con i soldi dei padri si possono fare politiche sociali come assistenza a chi è disoccupato.

    > Ciò detto, per ovviare almeno in parte a queste discrepanze reali del > mondo del lavoro e far coincidere coerentemente gli enunciati di > facciata di questo governo, con la realtà dei fatti, si potrebbe, > anche, oltre all’elevazione dell’età pensionabile, aumentare la > percentuale di contribuzione per la pensione. E’ evidente che > quest’intervento dovrebbe essere realizzato considerando quanto, al > minimo, dovrebbe guadagnare al netto della busta paga, un qualsiasi > lavoratore che debba sostenere i costi della sua esistenza > quotidiana. E’ evidente che a parte alcune categorie professionali, > caratterizzate da elevata redditualità, per le altre l’unica > soluzione sarebbe quella di elevarne il reddito, onde evitare che il > lavoro si trasformasse in un costo presente a fronte di incerto, data > la caducità della vita, guadagno futuro. > > Sandro, lascia stare i numeri e considera l’esistenza dell’egoismo e > della propaganda... > > C’è una spesa da contrarre immediatamente in Italia ed in Europa: > quella per la politica, per la burocrazia, per le smisurate eccedenze > reddituali dei manger e dei consulenti degli isituti di credito e > degli enti di stato. In Italia ci sarebbe denaro per una cospicua > finanziaria e per incrementare il reddito ridicolo di chi, con questi > livelli di costo della vita, non può viverne una dignitosa, qualunque > siano le sue scarse attitudini e capacità.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.126) 12 dicembre 2011 12:03
    Sandro kensan

    Un solo appunto al tuo testo:
    «

    L’equilibrio deve essere sul sistema fiscale complessivo . Poi è chiaro che anche l’INPS deve avere un bilancio entrate e uscite in equilibrio per non entrare in crisi di liquidità .E mi risulta che l’Inps sia ben patrimonializzata ed in attivo di bilancio .»

    Alcune casse previdenziali avevano, come detto da te, molti immobili comprati con i soldi dei futuri pensionati. Penso sia questo che tu dici quando parli di INPS "ben patrimonializzata". Vuoi dire che ci sono molte case di proprietà dell’INPS e degli altri enti di previdenza comprati con i soldi di chi ha versato i contributi pensionistici.

    Forse ti è sfuggita la cartolarizzazione del Governo Berlusconi e del Ministro Tremonti che ha assunto la proprietà di questi immobili (palazzi nei centri delle città) e li ha svenduti. Appartamenti da 300 mila euro sono stati venduti a 100 mila euro per fare cassa visto che lo Stato non aveva liquidi.

    Quindi non ci sono più patrimoni che appartengono all’INPS. La stessa sede dell’INPS della mia città non appartiene più all’INPS il quale ente è in affitto, quindi i soldi delle pensioni sono andati alla fiscalità generale e non l’inverso, come affermi tu.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.122) 10 dicembre 2011 18:36
    Sandro kensan

    Opsss. Come sempre questo sistema dove bisogna loggarsi in continuazione è una rottura. Il commento sopra è il mio.


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