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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.160) 1 ottobre 2013 12:06

    Se abolire il divieto del velo negli uffici pubblici corrisponde alla volontà della maggioranza dei cittadini turchi allora quello del governo Erdogan è nella sostanza un atto di democratizzazione.Purché tuteli il diritto della minoranza di non portarlo.

    Personalmente preferirei che la Turchia conservasse la sua eredità laica, ma non sta me dire ai turchi cosa è meglio per loro.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.83) 29 settembre 2013 18:49

    <<Un’ultima considerazione che mi vedo costretto a farle presente, come già in altre occasioni: la definizione di “commento” è molto diversa da quella di “dibattito”... spero che lo tenga presente.>>

    Cosa? Un’altra ramanzina? Ma se è lei che provoca...

  • Di Persio Flacco (---.---.---.122) 29 settembre 2013 13:14

    << Quello su cui lei "dissente" sono esattamente le conferme scientifiche alla teoria di Fagioli.
    Lei continua a parlare di "vista" equiparandola agli altri sensi, udito, tatto eccetera. Ma qui non si sta parlando affatto del senso della vista, ma della prima stimolazione assoluta che la luce fa sulla sostanza cerebrale, attivandola (come dimostrano i tracciati elettroencefalici: "nel canale del parto gli stimoli pressori ...non producono modificazioni del tracciato elettroencefalografico. Dopo la nascita, registrazioni elettroencefalografiche indicano un intenso flusso di nuove stimolazioni sensoriali...").
    Solo dopo l’attivazione della sostanza cerebrale si può parlare di ’sensi’, se prima della nascita gli stimoli non producono modificazioni del tracciato... non esistono sensi.
    Alla nascita si forma un’attività psichica inesistente nel feto. Ed è la psiche che ’fa’ l’essere umano. >>

    Non ho nessuna intenzione di contestare le risultanze scientifiche delle ricerche di Fagioli: non ne ho le competenze, né rilevo particolari implicazioni che discendono dall’affermazione che sarebbe la stimolazione luminosa della retina ad attivare le funzioni cerebrali elevate. Non vedrei alcuna differenza se la ricerca avesse dimostrato che ad attivare le funzioni cerebrali fossero state stimolazioni sensoriali di altro genere. A meno che non si discuta di aborto e del valore da attribuire al feto. In tal caso la teoria di Fagioli assumerebbe una certa rilevanza, visto che pone una condizione diversa del bambino prima e un dopo la nascita riguardo alle funzioni cerebrali "elevate".

    Quello che contesto è l’interpretazione che Fagioli propone riguardo alla funzione della luce nel processo di formazione della persona, per due motivi:
    1. la luce è solo una gamma di frequenze della radiazione elettromagnetica e, a meno che Fagioli non teorizzi che attraverso la luce vengono diffusi particolari contenuti che hanno il potere di "accendere" la mente, la stimolazione sensoriale che essa esercita sull’encefalo di un neonato incapace di apprezzarne i significati è pari a quella esercitata da qualsiasi altro input esterno.
    Certo, la vista è di enorme rilevanza nello sviluppo delle facoltà cognitive del bambino, in particolare per quanto riguarda il controllo posturale e le relazioni sociali, e i bambini nati ciechi soffrono di ritardi cognitivi gravi rispetto ai normovedenti. Tuttavia non per questo rimangono "esseri biologici" per tutta la loro vita: gli altri sensi suppliscono in qualche modo alla perdita.

    2. alle funzioni cerebrali del neonato attivate dalla luce viene attribuito il potere di trasformare in "essere umano" quello che è un mero essere biologico. Come scrivevo nel precedente intervento non sono le potenzialità cerebrali a fare di un essere biologico una persona umana.

    << --- non diventa "persona" da un istante all’altro appena apre gli occhi alla luce ---
    Se con il termine ’persona’ intende ’essere umano’, è appunto quello che sostiene Fagioli, che si pone in contrasto sia con l’ideologia religiosa (parlando di azione attivatrice dell’energia sulla pura biologia fetale) che con quella razionale che è quella che sostiene lei (il neonato diventerà persona, via via che la vita "scrive" su quelle pagine bianche: in conclusione il neonato non è una "persona umana" ma una potenzialità di persona). Il neonato quindi cos’è, se non è una ’persona’? un sottoumano ? un animale? che altro?
     Ovviamente qui dissento io.>>

    NOTA: uso il termine "persona" per includere la varietà di dimensioni: culturali, sociali, individuali, affettive ecc. (oltre ovviamente alla sua dimensione biologica e filogenetica) che solitamente possiede un essere umano nel pieno del suo sviluppo.
    [...] a. Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale e sim., considerato sia come elemento a sé stante, sia come facente parte di un gruppo o di una collettività [...] (Vocabolario Treccani) Lo considero un termine molto più ampio di "essere umano".

    Concordo sulla definizione di neonato come promessa di persona. Al netto della potente istintualità riproduttiva: una energia di "basso livello" che hanno tutti gli esseri viventi hanno inscritta nel DNA e che mobilita la protezione materna e paterna verso il cucciolo, il neonato da essere biologico diventa persona perché la comunità nella quale nasce, prima famigliare e poi sociale e culturale, è questo che vuole. Ed è una promessa di persona prima ancora del concepimento, perché sia la femmina che il maschio sono geneticamente predisposti per questo.

    << --- ...tutto questo ha fatto di lei la persona che è ora --- ovviamente i rapporti e le esperienze agiscono sulla formazione di una persona "in divenire", che si completerà nel tempo, ma questo non sposta di una virgola quello che ho scritto: il primo passaggio è la trasformazione radicale tra non essere ed essere, il secondo (e successivi) è la modifica progressiva di un essere in qualcosa di più completo fino allo sviluppo completo dell’adulto con linguaggio articolato, mente riflessiva, completa maturazione sessuale eccetera. Fino alla fine dell’essere che torna ad essere ’non essere’.>>

    Cosa sarebbe il "non essere"? Come fa qualcosa che è (il feto) a non essere? Quantomeno è "una parte" della madre, che vuole faarne per istinto e per scelta una persona; è anche "un pezzo" del padre, che ha delle aspettative su di esso. Il valore del feto è quello che gli attribuiscono quelli che gli hanno dato vita e quelli che lo accoglieranno nella comunità. Non ha un valore intrinseco trascendente, non vi sarebbe nessun feto senza di questo.

    << Che gli animali abbiano una loro forma di attività cerebrale è indubbio, ma perché mai dovrebbe essere uguale a quella umana ? Le specificità delle specie esistono. Animali che producono ’arte’ non se ne sono mai visti...che paragoni fa ? >>

    Anche solo sfiorare l’argomento arte richiederebbe un fottio di spazio. Evito di farlo.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.93) 28 settembre 2013 20:20

    <<"...sono in prima battuta le esperienze sensoriali". Appunto. La luce, per un neonato, che cos’è se non un’esperienza sensoriale ?>>

    E gli altri sensi sarebbero inutili? Può darsi che in certe fasi dello sviluppo la vista abbia un ruolo preponderante, non discuto, ma un essere biologico della specie Homo non diventa "persona" da un istante all’altro appena apre gli occhi alla luce. Pensare questo presuppone una concezione "magica" della persona, che avrebbe in sé in potenza la propria completezza già alla nascita. E’ una concezione prossima a quella religiosa.
    Non è così. La mente di essere umano alla nascita è come un quaderno con le pagine bianche: ha una sua struttura, sulla carta può essere più o meno facile scrivere, può essere più o meno facile da sfogliare, le sue pagine possono accogliere più o meno caratteri rispetto ad altri quaderni, contiene già scritte alcune informazioni di base. Ma nel suo complesso i significati che la mente contiene vi vengono scritti da ciò che entra dai sensi e che viene fissato dalla memoria. E acquista coerenza e completezza a mano a mano che le sue pagine si riempiono, fino al punto di scrivere essa stessa i propri contenuti.
    Ma questo lei già lo sa. Se ripensa alle esperienze che ha vissuto, alle persone che ha incontrato, alle cose brutte o belle (o mezz’ e mezz) che ha visto, alla musica che ha ascoltato, alle letture, alle discussioni che ha avuto, al piacere o al dolore che le ha dato il suo corpo, alla pelle, all’odore, alle forme di chi ha amato, lei sa che tutto questo ha fatto di lei la persona che è ora.
    Non c’è nulla di misterioso in questo.

    << "Il cervello crea rappresentazioni interne della realtà": prima di creare rappresentazione interne bisogna che la sua attività sia psichica, non solo neurologica. E come fa a diventare capacità psichica, partendo da un ammasso di cellule che, ovviamente, di psichico non hanno niente ? La domanda è tutta qui.>>

    E’ facile rispondere allora. Ciò che dai sensi entra nel cervello incontra la memoria, e su questa viene fissato a seconda della sua rilevanza e secondo l’ordine che vi regna. L’attività psichica è tanto più complessa e articolata quanto più ha incamerato e ordinato esperienze. Ma, a mio parere, non c’è un vero limite tra assenza e presenza di attività psichica se si concepisce l’essere vivente dotato di encefalo nel modo descritto sopra. Se ha avuto un gatto in vita sua le sarà sicuramente capitato di vederlo sognare, se ha avuto un cane saprà certamente che esso è capace di stabilire una complessa relazione coi membri umani del suo branco. Percorrendo verso il basso la linea filogenetica, da maggiore a minore sviluppo cerebrale, si renderà conto che non ci sono vuoti ma una progressione dal complesso al semplice. Perfino un’ameba potrebbe possedere una sua elementarissima psiche, per noi impercepibile.

    << Le risposte di Fagioli che costituiscono il tessuto teorico di base - trovano conferma nelle esperienze di laboratorio. Si legga qui http://www.associazionelucacoscioni... ..."La gravidanza è una fase di sviluppo e di maturazione biologica: solo alla nascita dalla biologia prende forma la realtà psichica, il pensiero che è specificamente umano"..."Nel feto non si può parlare né di sonno, né di sogno, né di veglia, né di capacità percettiva" e ancora "Nel canale del parto gli stimoli pressori di notevole intensità non producono modificazioni del tracciato elettroencefalografico. Dopo la nascita, registrazioni elettroencefalografiche indicano un intenso flusso di nuove stimolazioni sensoriali..." >>

    Dissento.

    <<La differenza su cui ho costruito l’articolo (anzi la serie di quattro articoli) sta tutta nell’evidenziare il momento della nascita come momento in cui il materiale biologico, per una "esperienza sensoriale" fondamentale (la luce), diventa persona umana. E questo fa la differenza sostanziale con l’impostazione religiosa, ma anche con quella scalfariana della bestia con mente riflessiva...>>

    Non fa molta differenza se si presuppone che da qualche parte dell’essere biologico esiste già alla nascita la "persona" nella sua interezza.

    << "Immagini di confinare nell’isolamento più assoluto un bambino appena nato: cosa diventerebbe?": in condizioni di isolamento assoluto un neonato non sopravviverebbe.

    In condizioni "successive" di isolamento diventerebbe un bambino. Che altro ? nel senso che le caratteristiche specie-specifiche restano tali a prescindere dalle condizioni di vita, di sviluppo eccetera. Che cosa pensa che diventerebbe, un cavallo ?>>

    Ah ah ah, divertente. No, diventerebbe come un quaderno con le pagine bianche, salvo per quelle scritte dalla memoria ancestrale ereditata col DNA.

    Mi sono dilungato troppo, e di questo chiedo scusa.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.62) 28 settembre 2013 00:27

    <<E’ "l’emergenza antropologica" su cui scivola tutta l’intellighenzia di sinistra che finisce con l’accettare l’idea religiosa che l’uomo si distingue dall’animale per l’immagine divina che ha in sé "dal momento del concepimento".>>

    Se accetta questa idea l’intellighenzia di sinistra sta messa male, molto.

    <<Evidentemente c’è invece un salto trasformativo al momento della nascita e la teoria di Fagioli spiega come questa trasformazione, che permette la formazione della psiche dalla materia biologica, avviene. Ponendosi nei fatti come unica alternativa all’imago dei.>>

    Guardi che non c’è nulla di particolarmente misterioso nel modo in cui la "materia biologica" genera la psiche. Fagioli è andato vicino a capirlo ma si è fermato al pensiero magico del concetto di "luce-energia". Avesse detto che a fare di una macchina organica come il cervello una mente sono in prima battuta le esperienze sensoriali e poi le interazioni culturali avrebbe colto nel segno. Il cervello crea rappresentazioni interne della realtà: quello che lei percepisce è una rappresentazione, e non avrebbe senso se tale rappresentazione non fosse determinata dall’eredità culturale e non fosse in costante contatto sensoriale col Mondo. Uno dei più comuni fraintendimenti è quello di immaginare la mente come una entità separata dal mondo fisico, da cui discende il concetto di anima di origine divina ed eterna. Non è così, naturalmente.

    << Dopo la nascita non esiste "massa biologica inerme": si chiama bambino>>

    Quello che fa di una "massa biologica" (organizzata) un bambino, una persona, sono le interazioni culturali e sensoriali. Immagini di confinare nell’isolamento più assoluto un bambino appena nato: cosa diventerebbe?

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