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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.222) 19 aprile 2014 16:33

    Considerando oggettivamente i pro e i contro si può dire con certezza che la UE ha tutto da perdere e nulla da guadagnare dall’associazione dell’Ucraina. 

    E poiché la UE non è la Croce Rossa, e non ha il dovere di andare in soccorso delle aspirazioni frustrate della componente pro europeista della società ucraina, non c’è nemmeno una giustificazione etica per l’avventura pericolosa e costosa in cui i burocrati di Bruxelles stanno cacciando l’Europa.

    Assumere il punto di vista dell’interesse della UE, a prescindere dai desiderata statunitensi e di quelli di chiunque altro, è a mio parere il miglior modo oggi per proteggere il futuro dell’Unione, per tentare di farne una patria comune nella quale i cittadini possano identificarsi.

    Si dovrebbe far capire ai burocrati di Bruxelles e ai politici nazionali che essi debbono la loro lealtà all’Europa, non agli USA; che i cittadini europei non hanno alcuna intenzione di aggravare lo stato dell’Unione e di portare verso il punto di rottura la tensione con la Russia che, fino alla crisi ucraina pilotota dalla CIA, è stato ed è tuttora un importante partner economico della UE.
    E quale occasione migliore delle elezioni europee per mandare loro un messaggio forte e chiaro: o fate gli interessi dell’Europa, come peraltro avete giurato di fare, o fate quelli degli USA. Nel secondo caso fareste bene a chiedere la cittadinanza americana perché noi di traditori e doppiogiochisti non ne vogliamo.

    Il fatto è che costoro sono di fronte ad una situazione inedita: prima era possibile fare gli interessi degli USA (lucrandone la riconoscenza) e contemporaneamente quelli dell’Europa, ora questo non è più possibile, giacché gli interessi di USA e UE ora divergono.

    Gli USA sono stati atterrati sia dall’ideologia ultraliberista reganian tatcheriana che ha liberato definitivamente il grande capitale dai vincoli della politica generando un gigantesco trasferimento di risorse finanziarie e tecnologiche verso i paesi del Mondo in cui era più conveniente stabilire la produzione, sia dall’ideologia imperialista dei neocon, che con il tentativo di impadronirsi dell’Asia Centrale per ficcare una spina nel fianco di Russia, Cina e India ha economicamente rovinato gli Stati Uniti in uno sforzo bellico senza precedenti.

    Ora gli USA si reggono su una montagna di carta, e temono come la morte un rapporto più stretto tra UE e Russia; tra UE e nordafrica-medio oriente: le due direzioni strategiche più naturali per la crescita dell’Europa sia come soggetto economico sia come soggetto politico sul piano internazionale.

    La crisi ucraina è l’asso nella manica degli USA per sbarrare la prima via; il dissesto del Medio Oriente e del Nordafrica è lo sbarramento alla seconda via, ottenuto grazie alla complicità di UK e Francia e alla ovvia partecipazione dell’Italia.

    Dunque sta a noi cittadini europei mandare a Strasburgo persone che abbiano scelto di stare con l’Europa senza infingimenti. Questa volta sarà il Parlamento Europeo ad eleggere il Presidente della Commissione: è importante che scelgano la persona giusta per l’Europa.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.222) 18 aprile 2014 15:14

    Lei dice: polacchi, ucraini, lituani, estoni, bielorussi, svizzeri, comunisti, arabi, inglesi, altri: tutti hanno perseguitato, ostacolato, ucciso gli ebrei.
    Mi dica: accusare queste "categorie" di persone di essere responsabili di ciò che di male è stato fatto agli ebrei non equivale concettualmente ad accusare "gli ebrei" di essere collettivamente responsabili di qualcosa? Ad esempio di "deicidio": accusa di provenienza cristiana che per per molti secoli ha giustificato ogni persecuzione contro di loro.

    Vede a cosa porta il rifiuto dell’universalismo dello Sterminio? A dare ragione a Hitler.

    Quanto all’uso dello Sterminio le posso dire con moderazione, ma anche con fermezza, che per quanto mi riguarda non ho bisogno dell’autorizzazione di nessuno per fare di quell’episodio storico l’uso che ritengo più idoneo a combattere la negazione della dignità e dei diritti dell’uomo, qualunque forma assuma oggi e qualunque essere umano ne sia la vittima.

    Temo che lei abbia imboccato una brutta china.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.222) 17 aprile 2014 21:33

    Cerco di essere schematico.

    Lo Sterminio nazista è un crimine che ha colpito sia la comunità ebraica (e le altre comunità oggetto dello Sterminio) sia l’intera comunità umana.

    Per la prima lo Sterminio si chiama Shoah ed ha significato primariamente come delitto contro gli ebrei; per la seconda lo Sterminio ha valore universale di delitto contro l’umanità (salvo per i nazisti, ovviamente, per i quali gli ebrei, ed altri, occupano un posto esterno e inferiore rispetto alla categoria degli umani).

    Nessuno pretende di dire alla comunità ebraica come rapportarsi alla Shoah; il portavoce della comunità ebraica pretende invece di dire al resto del mondo come rapportarsi allo Sterminio.

    Grillo ha usato il potere evocativo e ammonitore dello Sterminio in senso universalistico per denunciare quelli che, a suo giudizio, sono crimini contro l’umanità.

    Il portavoce della Comunità Ebraica non accetta questa declinazione universalistica della Shoah e si dichiara offeso, come se Grillo avesse usato una tragedia ebraica per scopi impropri, comunque non ebraici.

    Il portavoce ha torto; Grillo ha esagerato.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.127) 8 aprile 2014 21:36

    Lei scrive: "L’unico modo di sottrarsi al dominio globale delle multinazionali, per chi è in buona fede e non si rassegna, è non consumare nessuna delle merci che ci propongono".

    Sono d’accordo, ma questo significherebbe innescare una recessione.
    Il sistema è fatto in modo tale che se non c’è la crescita c’è il crollo. Il capitale investito deve necessariamente produrre un profitto, altrimenti non ci sarebbe nessun investimento. Questo impone una continua crescita economica, in mancanza della quale c’è la recessione e il crollo del sistema.

    Inoltre lei non considera il fatto che i politici dei paesi ad economia di mercato sono ampiamente soggetti al potere economico, in molti casi fin dalla fase della selezione delle candidature. Dunque essi rappresentano solo formalmente i cittadini mentre in realtà rappresentano il potere economico al quale devono l’elezione.

    Non è per niente facile uscirne, tanto che probabimente non ne usciremo.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.140) 1 aprile 2014 12:01

    << Non ho detto che lei fa confusione fra i termini, ho detto che parlando dell’incapacità della sinistra di elaborare un progetto minimale di coesione e di un qualche senso, parlare di ’sionismo’ non c’entra una beamata mazza. >>

    Guardi, il tema è complesso e sensibile, e non ho voglia di riassumerne i termini. Se ha voglia di capire di cosa parlo può iniziare con qualche ricerca in rete. Ad esempio può leggere criticamente questo articolo:

    http://www.veteranstoday.com/2013/0...

    Tenga presente che la mia opinione in merito al ruolo del sionismo quale ideologia ultranazionalista e organizzazione internazionalista nella elaborazione della politica estera americana in senso imperialista, nella promozione della politica di destra negli USA e nel resto del mondo e nella conseguente campagna a tutto campo per la sconfitta della Sinistra, non deriva dalla lettura di articoli come questo o dalle opinioni diffuse da movimenti o partiti politici. Deriva dalla lunga e attenta analisi dei fatti e dai molti riscontri ottenuti.

    La mia attuale ipotesi di lavoro è che per le forze più retrive del Capitalismo globale il sionismo odierno sia un utile cavallo di Troia, e all’occorrenza un comodo paravento, per attuare il progetto di un ordine mondiale funzionale alle loro esigenze di dominio.

    Tenga anche presente che non ho pregiudizi antisemiti, tutt’altro, e che non sono affatto anti israeliano, al contrario.

    << E poi non dimentico niente. Conosco benissimo, se non altro per averle vissute le manovre globali contro la sinistra. Ma - proprio per averle vissute - conosco anche bene le falle teoriche che hanno portato a un FALLIMENTO ben prima che si delineasse una SCONFITTA.
    Quindi ribadisco quello che ho già detto prima.>>

    Se non dimentica allora non collega i fatti tra loro. Forse è per questo che sbaglia a calcolare il peso relativo avuto nella sconfitta della Sinistra dalle falle teoriche (che pure ci sono state e ci sono) e dall’azione politica e militare dell’avversario ideologico. Esagera il peso delle prime e sminuisce quello delle seconde. E’ esattamente il contrario.

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