• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Nubi nere sull’Europa. Qualcuno se ne è accorto?

Nubi nere sull’Europa. Qualcuno se ne è accorto?

È tutta colpa della Russia, dei russi, dei russofoni. Così si dice dalle parti della Nato a proposito della crisi in Ucraina. E i grandi media italiani, pecoroni come sempre quando si tratta degli Usa, ripetono le veline del Pentagono senza cambiare una virgola, senza un barlume di autonomia. Non uno che ricordi che la crisi attuale è nata con il colpo di stato di Kiev, quando bande armate di ultra nazionalisti hanno rovesciato con manifestazioni di piazza e l'occupazione dei palazzi del potere il precedente governo. Non uno che ricordi che l'attuale governo ucraino è composto da oligarchi filo Usa, ladri di stato, nazisti e canaglie varie. Sia ben chiaro, non che il precedente governo Yanukovich non fosse anch'esso composto da oligarchi filo Russia, ladri stato e canaglie varie, ma almeno era stato eletto dalla maggioranza degli ucraini con regolari elezioni certificate dall'Ue e garantiva una situazione di stabilità interna, anche se precaria.

E, per finire, non uno che ricordi che xenofobi e antisemiti sono già al governo in due importanti paesi europei, l'Ungheria e l'Ucraina, oltre ad essere presenti quasi ovunque in Europa come partiti dal 10-20%, e che il contagio si sta estendendo grazie soprattutto alle politiche di austerità imposte dai tecnocrati di Bruxelles. Questo va bene alla Merkel? E l'UE che dice? E che dice Renzi, sì Renzi. O non gliene frega niente dell'antifascismo e della democrazia in Europa, tutto preso com'è a correre dietro all'eutanasia del senato e a fare vertici con Berlusconi?

La situazione sta evolvendo rapidamente verso il peggio. Se continua così, è probabile che nelle regioni orientali e meridionali in Ucraina si arrivi alla guerra civile. Ma non è escluso che si arrivi ad una situazione ancora peggiore, cioè ad una qualche forma di confronto armato fra Nato e Russia in tutta la regione, cioè con il coinvolgimento dei paesi europei. E non dimentichiamo che i due maggiori contendenti sono entrambi grandi potenze nucleari. Queste cose si sa come iniziano ma non si sa come finiscono. La scintilla che a suo tempo innescò la prima guerra mondiale fu un fatto assolutamente imprevisto da tutte le potenze europee di allora. Oggi, uno scambio anche parziale di missili nucleari ridurrebbe l'Europa a un cimitero. Scenario apocalittico e inverosimile? Può essere. Ma forse è meglio pensarci.

In questa situazione il mondo politico italiano sembra fatto da deficienti. Tutti a correre dietro a Renzi, a Grillo e a Berlusconi, oppure a giocare a “euro sì, euro no”, mentre si sta sviluppando in Europa (l'Ucraina è in Europa, forse qualcuno l'ha dimenticato?) una situazione pericolosissima ed esplosiva.

Per evitare di essere sopraffatti da un sentimento di impotenza, per cercare di reagire, occorre far nascere un movimento per la pace che chieda conto a governi e partiti in vista delle elezioni europee. Che appoggi il progetto di assetto federale dello stato ucraino in modo da garantire forti autonomie locali. E che ad esempio proponga l'intervento di forze Onu di interposizione ai confini fra Ucraina e Russia e in Ucraina fra popolazioni di lingua ucraina e di lingua russa, come fu fatto in Libano con l'interposizione di forze Onu fra Hezbollah e israeliani, il che che permise di porre fine alla guerra in quel paese. Per non affidarci completamente alle telefonate fra Obama e Putin e assistere passivi alla rovina generale.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.104) 19 aprile 2014 14:33

    Finalmente un ottimo articolo equilibrato e veritiero sull’Ucraina,dopo parecchi(troppi)scritti riportando solo il punto di vista e le opinioni degli USA/NATO/UE sulla attuale situazione in Ucraina.

    ps

    la stragrande maggioranza degli altri articoli pubblicati precedentemente su Agoravox sembravano solo delle"veline"filo-NATO/USA/UE,senza mai tenere in conto la posizione sia della Russia che dei Russi o Russofoni dell’Ucraina,x cui a buon intenditor poche parole!

    Bravo Bruno Carchedi,continua così!

    un saluto

    Alexfaro

  • Di (---.---.---.36) 19 aprile 2014 15:19

    Caro Luca,
    io non sto dalla parte dei russi, se questo vuol dire stare dalla parte di Putin, né sto dalla parte della Nato. Cerco nel mio piccolo di leggere i fatti criticamente e questi mi dicono che la crisi ucraina è stata innescata dal rovesciamento violento di un governo democraticamente eletto (anche se sono lontano mille miglia dall’oligarca Yanukovich) da parte di milizie naziste (che siano naziste non lo dico io ma lo dicono loro di se stessi). Ora l’Ue, invece di stare alla coda degli Usa e di continuare a fare scena muta dovrebbe assumere un ruolo attivo per promuovere la pace nella regione. Speriamo.
    Bruno Carchedi
    www.puntorossoblog.com

  • Di Persio Flacco (---.---.---.222) 19 aprile 2014 16:33

    Considerando oggettivamente i pro e i contro si può dire con certezza che la UE ha tutto da perdere e nulla da guadagnare dall’associazione dell’Ucraina. 

    E poiché la UE non è la Croce Rossa, e non ha il dovere di andare in soccorso delle aspirazioni frustrate della componente pro europeista della società ucraina, non c’è nemmeno una giustificazione etica per l’avventura pericolosa e costosa in cui i burocrati di Bruxelles stanno cacciando l’Europa.

    Assumere il punto di vista dell’interesse della UE, a prescindere dai desiderata statunitensi e di quelli di chiunque altro, è a mio parere il miglior modo oggi per proteggere il futuro dell’Unione, per tentare di farne una patria comune nella quale i cittadini possano identificarsi.

    Si dovrebbe far capire ai burocrati di Bruxelles e ai politici nazionali che essi debbono la loro lealtà all’Europa, non agli USA; che i cittadini europei non hanno alcuna intenzione di aggravare lo stato dell’Unione e di portare verso il punto di rottura la tensione con la Russia che, fino alla crisi ucraina pilotota dalla CIA, è stato ed è tuttora un importante partner economico della UE.
    E quale occasione migliore delle elezioni europee per mandare loro un messaggio forte e chiaro: o fate gli interessi dell’Europa, come peraltro avete giurato di fare, o fate quelli degli USA. Nel secondo caso fareste bene a chiedere la cittadinanza americana perché noi di traditori e doppiogiochisti non ne vogliamo.

    Il fatto è che costoro sono di fronte ad una situazione inedita: prima era possibile fare gli interessi degli USA (lucrandone la riconoscenza) e contemporaneamente quelli dell’Europa, ora questo non è più possibile, giacché gli interessi di USA e UE ora divergono.

    Gli USA sono stati atterrati sia dall’ideologia ultraliberista reganian tatcheriana che ha liberato definitivamente il grande capitale dai vincoli della politica generando un gigantesco trasferimento di risorse finanziarie e tecnologiche verso i paesi del Mondo in cui era più conveniente stabilire la produzione, sia dall’ideologia imperialista dei neocon, che con il tentativo di impadronirsi dell’Asia Centrale per ficcare una spina nel fianco di Russia, Cina e India ha economicamente rovinato gli Stati Uniti in uno sforzo bellico senza precedenti.

    Ora gli USA si reggono su una montagna di carta, e temono come la morte un rapporto più stretto tra UE e Russia; tra UE e nordafrica-medio oriente: le due direzioni strategiche più naturali per la crescita dell’Europa sia come soggetto economico sia come soggetto politico sul piano internazionale.

    La crisi ucraina è l’asso nella manica degli USA per sbarrare la prima via; il dissesto del Medio Oriente e del Nordafrica è lo sbarramento alla seconda via, ottenuto grazie alla complicità di UK e Francia e alla ovvia partecipazione dell’Italia.

    Dunque sta a noi cittadini europei mandare a Strasburgo persone che abbiano scelto di stare con l’Europa senza infingimenti. Questa volta sarà il Parlamento Europeo ad eleggere il Presidente della Commissione: è importante che scelgano la persona giusta per l’Europa.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità