• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Il libro elettronico è virtuale

Il libro elettronico è virtuale

Gli ebook non sono nostri, non li possiamo prestare né lasciare in eredità, sono effimeri, li possiamo perdere in qualsiasi momento per cui li consideriamo meno seriamente dei libri di carta.

Leggere su Kindle è come leggere su carta. Il libro è bi-dimensionale come lo è un Kindle, perciò sono uguali. All'articolo di Rudy Bandiera in cui ci sono le affermazioni precedenti faccio seguire questo testo in cui propongo una idea alternativa del fatto che leggere sul Kindle è come leggere su carta.

Il fatto che il libro sia bidimensionale o tridimensionale è più un fatto psicologico-emotivo che un dato di fatto. Il libro è "stabile", può solo essere bruciato, se cade per terra le parole non si rovinano, ha un suo spessore, se guardiamo quanto spesse sono le pagine che abbiamo già letto ci rendiamo conto di avere letto una certa parte del libro. Il libro non è virtuale, è fatto di inchiostro e alberi morti, l'unica maniera per distruggerlo è il fuoco e pochi altri metodi estremi.

Gli ebook fatti di e-paper, di carta elettronica, sono una cosa virtuale, non hanno uno spessore delle pagine, hanno un contatore virtuale delle pagine lette, non hanno una resistenza fisica se non una resistenza virtuale. Se cade un e-reader si può rompere in un modo completamente aleatorio, quasi magico o da terno al lotto, un libro se cade al massimo si ammacca ma non perde le parole. Un e-reader si può rompere in qualsiasi momento, un libro non si può rompere. C'è della magia nel modo in cui gli ebook si possono perdere per via degli spiritelli che decidono che l'e-reader debba smettere di fare il suo compito.

Il libro elettronico (epub con drm) non è nostro come fatto notare da un recente articolo su Repubblica.it, noi compriamo un nulla, compriamo dei diritti virtuali che sono lontani dalla realtà del possesso. Per esempio gli ebook non possono essere lasciati in eredità perché non sono nostri ma sono di Apple o di Amazon o delle case editrici. Il software che permette a noi di leggere un ebook sul kindle non è nostro ma è di Amazon, senza quel software noi non possiamo più leggere i nostri libri elettronici. Travasare un ebook da un dispositivo a un altro può essere fatto solo con il software di Amazon e comunque con le autorizzazioni di Amazon. E se Amazon fallisce?


Se Amazon fallisce o vende o cambia idea i nostri ebook si possono dissolvere perché non sono nostri. Per fare un esempio Amazon può cancellare un nostro ebook che abbiamo sul kindle perché non è nostro ma è suo e per qualsiasi ragione può cancellarlo.

Per tutti questi motivi l'ebook non è reale ed è più qualcosa di immaginario senza alcun contatto con la realtà e quindi è più difficile memorizzarlo ed è più difficile considerarlo con qualche collegamento con la realtà. Già il libro ha qualche difficoltà in questo senso, l'ebook ha estremizzato il concetto di vicinanza con l'irrealtà e lo sradicamento di qualsiasi contatto col reale.

Un qualsiasi oggetto può essere prestato, l'ebook non è prestabile, può essere lasciato in eredità, l'ebook non può essere lasciato in eredità, è nostro, l'ebook non è nostro, ha una resistenza fisica, l'ebook è molto fragile, non dipende dalla volontà degli altri, l'ebook dipende dalle decisioni e volontà di Amazon.

La virtualità del libro elettronico è in molti oggetti che contengono parole, come gli sms e i telefonini, come gli articoli di Internet sul PC, come questo testo sul mio monitor, quindi siamo parzialmente abituati al virtuale ma lo consideriamo volubile e meno affidabile di un libro di carta o della stessa TV dove le parole sono ancora più incise sulla sabbia perché solo dette da signori che non sappiamo chi siano. Il libro elettronico è in questo filone di oggetti che contengono l'effimero, il volubile, il virtuale e si colloca in una posizione piuttosto distante dalla realtà tangibile, stabile, concreta.

Gli stessi tecnici dell'informatica sono soliti dire nei forum che parlano di computer che un ebook va bene per quel materiale testuale che deperisce presto, che diventa obsoleto in qualche anno o alcuni mesi mentre il libro di carta è per quello che rimane stabile nel tempo. Usano il libro elettronico per i manuali o per la documentazione che cambierà a breve e che di solito usano per fabbricare altro materiale virtuale come i programmi per i computer. Dicono in modo diverso che l'ebook è virtuale mentre il libro è reale.

Invece di sostituire il libro di carta con il libro di bit, si potrebbe fare una cosa più intelligente e cioè fare entrambe le scelte e fornire libro+ebook con il secondo gratis e magari nelle vecchie e polverose librerie che tanto piacciono ai lettori. Così ha fatto l'editore indipendente Angry Robot Books che propone a chi compra i suoi libri nella libreria Mostly Books in Abingdon (Gran Bretagna) di lasciare alla cassiera la propria email dove gli verrà spedita una copia del libro in formato elettronico e libero da lucchetti, quindi liberamente esportabile su qualsiasi dispositivo elettronico.

Le vendite di libri della Angry Robot sono schizzate alle stelle triplicando il volume di vendita. Questo chiedevano i lettori e loro hanno fatto così, che sia la soluzione alla guerra tra carta e bit?

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.48) 14 settembre 2012 10:18
    Damiano Mazzotti

    Ottimo articolo e il finale dimostra la strada da percorrere, anche per evitare un ampliamento dei poteri della censura del potere affaristico delle multinazionali, che potrebbe far sparire milioni di copie di un libro con un semplice click.

  • Di (---.---.---.208) 14 settembre 2012 12:36

    Complimenti davvero. Ha ricordato una sacrosanta verità. Purtroppo oggi tutto è virtuale: dalla libertà individuale, alla moneta, ai libri....Tutto capita per l’ignoranza che adesso più di prima affligge il manipolabile volgo. Si potrà uscire fuori da questo terrificante vortice? Seguitando a diffondersi l’ignoranza, credo purtroppo di no. Grazie per il prezioso contributo offerto.

  • Di (---.---.---.50) 17 settembre 2012 10:38

    caro Sandro, leggo su e-book e su cartaceo... adoro i libri in tulle le forme... e credo che il libro digitale sia una "rivoluzione" di cui vedremo la reale potenzialità solo nei prossimi anni. Gli editori hanno fatto e fanno sparire i libri cartacei con la semplice decisione di non ristamparli, proprio grazie all’e-book stanno ritornando in catalogo libri scomparsi.

    Per favore, non consideriamo l’e-book e le tecnologie digitali come il diavoli, cerchiamo di valutarne i lati positivi.
    Grazie
    Marinella
    • Di (---.---.---.51) 17 settembre 2012 12:41

      Cara Marinella,
      i libri elettronici hanno i loro lati positivi, quello da te mostrato è senz’altro un loro punto a favore. I distributori di ebook, gli shop, non hanno costi per avere in magazzino gli ebook per cui i libri scomparsi possono essere messi a listino senza costi. Però non è una questione di buona volontà dei vari Amazon ma solo di costi bassissimi nell’avere un listino enorme. A fronte di questo ti danno in prestito il libro che hai comprato e non ti danno la proprietà dell’ebook ma lo paghi uguale al libro di carta.

    • Di Sandro kensan (---.---.---.51) 17 settembre 2012 12:42
      Sandro kensan

      Cara Marinella,
      i libri elettronici hanno i loro lati positivi, quello da te mostrato è senz’altro un loro punto a favore. I distributori di ebook, gli shop, non hanno costi per avere in magazzino gli ebook per cui i libri scomparsi possono essere messi a listino senza costi. Però non è una questione di buona volontà dei vari Amazon ma solo di costi bassissimi nell’avere un listino enorme. A fronte di questo ti danno in prestito il libro che hai comprato e non ti danno la proprietà dell’ebook ma lo paghi uguale al libro di carta.

  • Di (---.---.---.77) 8 gennaio 2013 15:34

    Perchè pensare sempre alla "guerra", alla contrapposizione? mi pare corretto pensare, piuttosto, ad un’integrazione: il libro di carta ha delle limitazioni che l’e-book non ha (peso, incapacità di mostrare contenuti multimediali, non aggiornabilità), l’e-book ha delle limitazioni che il libro tradizionale non ha (appunto perchè non è aggiornabile, non possono modificarcelo/cancellarcelo sotto il naso, stabilità nel tempo, proprietà effettiva del bene, "fisicità"... e chi ha mai sentito che un libro finisse le batterie?).

    La scelta della Angry Robots mi pare la migliore, nel senso dell’integrazione.
    Personalmente, considerando il libro cartaceo come un livello di evoluzione delle tecnologie impiegate da quando qualcuno s’è messo a tracciare disegni sulle pareti di una grotta, sarei propenso anche a cercare il passo successivo: un "libro" digitale inalterabile nel tempo, che non abbisogni di batterie per funzionare e che un eventuale E.T. possa riuscire a leggere, venendo a trovarci, fra un milione di anni. Sembra fantascienza, lo so, ma chi si occupa di memorizzazione dei dati si sta ponendo esattamente questo problema, e qualche soluzione sta iniziando ad uscirne.

    Sky

    P.S.
    ottimo articolo, Sandro.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares