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Corte Suprema di Cassazione. Le Donne del Muro Alto nel dramma "Olympe"

ROMA - Il comma 3 dell’art. 27 della Costituzione dice: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. 

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Le Donne del Muro Alto alla Corte di Cassazione

Il Comitato Pari Opportunità (CPO) della Suprema Corte di Cassazione, in occasione del convegno sul tema “Art. 27, Comma 3 della Costituzione: valore e attuazione della rieducazione della pena” - il 1 aprile nell’Aula Magna della Cassazione ha invitato Le Donne del Muro Alto, detenute o ex detenute diventate attrici, per dar luogo allo spettacolo teatrale “Olympe”, tributo alla figura storica di Olympe De Gouges. Si è trattato di un confronto, nella sede simbolica del Palazzo di Giustizia, tra chi ha il compito di assicurare la certezza nell’interpretazione della legge e chi ha scontato o sconta misure detentive, sulla valenza della “rieducazione del condannato” e la sua effettiva attuazione nelle carceri italiane. I saluti di Margherita Cassano, Prima Presidente della Corte di Cassazione e di Pietro Gaeta Procuratore generale della Corte di Cassazione sono arrivati a un pubblico attento e numeroso. Elisabetta Ceniccola, Presidente del CPO, ha illustrato con esaustività, chiarezza e partecipazione, questa iniziativa che, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, riafferma attraverso i diritti femminili l’importanza dei valori costituzionali.

“Olympe”, scritto e diretto da Francesca Tricarico, è un omaggio alla drammaturga e attivista francese vissuta tra il 1748 e il 1793, Olympe De Gouges pseudonimo di Marie Gouze, donna coraggiosissima che nel 1788 pubblicò Réflexions sur les hommes nègres, Riflessione sugli uomini neri, che condannava l’esercizio della schiavitù. Nel 1791 diede alle stampe “La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, testo giuridico francese in cui sosteneva l’uguaglianza politica e sociale tra i due sessi. La De Gouges fu ghigliottinata per la sua opposizione alla pena di morte a Luigi XVI. Le sue parole di giustizia e uguaglianza, durante la Rivoluzione, sono echeggiate con forza drammatica dalle labbra delle attrici ex detenute del sistema penitenziario moderno. La tragedia rappresentata dalle Donne del Muro Alto con professionalità e talento racconta l’ultimo periodo della prigionia di Olympe e, oltre a essere una riflessione sulla condizione femminile, ricorda l’attualità della nostra purtroppo fragile e insidiata democrazia. Una rappresentazione che, come nella natura maieutica del teatro, non pretende risposte definitive ma sollecita domande. Bruna Arceri, Daniela Savu, Chiara Ferri e Raquel Electra Robaina Tort, attrici della compagnia “Le Donne del Muro Alto”, sono entrate dal fondo dell’Aula Magna passando tra le due ali di spettatori, ciascuna raccontandosi con voce alta e chiara: simbologia che ha avvalorato la capacità del teatro di annullare le distanze.

 

Ideatrice e responsabile del Progetto Le Donne del Muro Alto, che dal 2013 si occupa di teatro nelle carceri femminili con l’associazione Per Ananke, è l’attrice e regista Francesca Tricarico – assistente alla regia dei fratelli Taviani per “Cesare deve morire”, girato a Rebibbia con detenuti e vincitore nel 2012 dell’Orso d’oro al festival di Berlino. Grazie alla collaborazione con la Casa circondariale femminile di Rebibbia, il progetto è rivolto a detenute ed ex detenute, che attraverso questa forma di arte portano avanti percorsi di formazione e inclusione. Dal 2020 tale attività si svolge anche fuori dal carcere con donne ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione provenienti da Rebibbia. Dal 2018 le produzioni teatrali de “Le donne del Muro Alto” vanno in scena in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione “La Festa per il Sociale”, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma. In Corte di Cassazione, la regista Francesca Tricarico con gratitudine sincera ha ringraziato tutti coloro che hanno permesso la rappresentazione di “Olympe” e ha tenuto a sottolineare come Le Donne del Muro Alto non siano sfruttate ma, dopo ogni replica, vengano pagate per le loro prestazioni.

Olympe

Dramma scritto e diretto da Francesca Tricarico

Interpreti Bruna Arceri, Daniela Savu, Chiara Ferri e Raquel Electra Robaina Tort

 

 

 

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