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Elia Banelli

Elia Banelli

Giornalista pubblicista e consulente finanziario,
Dal 2006 al 2009 ho lavorato per The Blog Tv, società di produzione televisiva, contribuendo alla realizzazione di programmi "user generated content" per La3Sport e 7Gold (Tifosi 2.0), per National Geographic Channel (Blog Notes su Sky 405) e per Ycs Channel, prima sul canale Sky 863 e successivamente per Music Box (Sky 703). Ho gestito il blog "In Viaggio Con Obama". Appassionato di politica, economia, finanza, informazione e giustizia.

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  • Primo articolo giovedì 07 Luglio 2008
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Ultimi commenti

  • Di Elia Banelli (---.---.---.40) 9 dicembre 2009 15:53
    Elia Banelli

    Infatti, semmai il problema sarebbe le "agevolazioni" che il Giornale potrebbe avere rispetto ad altri concorrenti. Ma è ingenuo pensare che questi riguardino solo il nostro presidente del Consiglio e le sue aziende. E comunque ritorniamo all’eterno problema del conflitto d’interessi (che in questo paese purtroppo non ha solo Berlusconi ). Inoltre parlare di "violazione del mercato" è azzardato se non sappiamo quale sia stata realmente la fonte
    (servizi segreti, la questura, fonti riservate,ecc...), dando così per scontato che gli altri giornali non adottino le stesse "strategie" quando possono.....!!!
    Per cui non starei tanto a grattarmi il capo su questioni di secondaria importanza.
    Il fatto cruciale è stata la cattura, poi possiamo aprire tutte le polemiche che vogliamo,
    ma a quale scopo alla fine???

  • Di Elia Banelli (---.---.---.40) 9 dicembre 2009 15:39
    Elia Banelli

    Ovviamente è superfluo sottolineare che con le vicende boliviane l’Italia non ha proprio niente a che fare!!! Ma come si possono fare paragoni del genere! E’ un’offesa all’intelligenza delle persone.
    Il decreto Ronchi non prevede nessuna "privatizzazione dell’acqua", questa è una bufala colossale.
    Si tratta semplicemente di aprire al mercato la "distribuzione" dell’acqua nei vari comuni, dando la possibilità anche a società private, dopo appositi bandi di gara, di gestire il servizio, sempre attraverso il controllo dello Stato e degli Enti locali con l’istituzione di un Authority ad hoc.
    Si dà per scontatto che il modello attuale sia efficiente e che le società pubbliche ed i comuni gestiscono la distribuzione dell’acqua in maniera equilibrata.
    Vogliamo parlare degli enormi sprechi dell’acquedotto pugliese (pubblico) che è arrivato a perdere il 50% dell’acqua???
    Questo è un modo a mio avviso "scorretto" di fare informazione che non analizza con sobrietà i problemi reali ma rincorre facili slogan e banali allarmismi.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.40) 9 dicembre 2009 13:31
    Elia Banelli

    Non ci vedo nulla di così strano. Per qualsiasi esperto di "giornalismo" battere il tempo sui concorrenti è un’ottima mossa, soprattutto trattandosi di "scoop" e se sono trascorse poche ore e non settimane (dove c’è il rischio di fuga illecita di notizie).
    Sicuramente, essendo organo del fratello del presidente del Consiglio, Il Giornale ha ottime fonti interne al governo.
    Però mi sembra ci si attacchi troppo a dettagli alla fine poco rilevanti.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.123) 21 novembre 2009 15:56
    Elia Banelli

    Non sono d’accordo sulla non efficacia delle liberalizzazioni in generale.
    Faccio qualche esempio molto sintetico anche a livello internazionale.
    Nel settore aereo l’ingresso delle low cost è stato senza dubbio un fattore positivo.
    In campo energetico con il decreto Bersani del 1999 sono nate nuove società che hanno fatto concorrenza all’ENEL e all’ENI in molti casi riuscendo a garantire un buon servizio e riducendo le tariffe.
    Nel mercato della telefonia immaginiamo se adesso ci fossero solo TELECOM e TIM e non esistessero WIND, TRE, VODAFONE, TISCALI, FASTWEB, INFOSTRADA, ecc...
    Non credo che sarebbe uno scenario rassicurante.
    Ogni processo di liberalizzazione porta con sè numerosi vantaggi se ben gestito e controllato dallo Stato attraverso Authority indipendenti.
    Per cui resto del parere che le liberalizzazioni siano la strada migliore da seguire. Per la produttività, la competitività del paese, l’aumento dell’occupazione e la qualità dei servizi offerti al cittadino-consumatore.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.123) 21 novembre 2009 14:11
    Elia Banelli

    Credo che prima di ogni considerazione bisogna partire da una semplice domanda: il sistema attuale va bene? La situazione del servizio idrico in Italia è efficiente e di qualità?
    Sappiamo che nella maggioranza dei casi no, e potrebbe essere migliore.
    Il mercato entrerà in azione nel momento in cui un gestore (pubblico o privato che sia) impone tariffe troppo alte o attua una gestione ineficciente, con perdite e sprechi.
    Mentre per le società pubbliche è normale andare in perdita o incorrere in cattive gestioni (tanto pagano lo Stato ed i cittadini) per il privato, e l’imprenditore che investe, questo "privilegio" è meno concesso, perchè rischeirebbe di più da un fallimento delle sue operazioni.
    Ci sarà comunque un Authority che vigilerà sulla corretta attuazione del decreto.
    Se per esempio in un comune una società privata fa pagare 1 euro al metro cubo ed il servizio è inefficiente (mentre in un altro si pagano 80 centesimi ed il servizio è discreto) si possono prevedere nuovi bandi di gara e far entrare nel settore altre aziende (sulla base di requisiti di qualità). O per esempio se una società privata fallisce nel suo obiettivo, può essere sostituita da un ente pubblico o un comune giudicato "virtuoso".
    Sono ovviamente esempi banali e semplici ma credo rendano l’idea. Liberalizzare in un mercato rigido come quello idrico significa in sostanza dare la possibilità di cambiare, di evitare casi estremi come l’acquedotto pugliese e tanti altri.
    E’ una possibilità in più, considerato che l’attuale sistema non è dei migliori.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Economia Cronaca Politica

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