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Crolla un controsoffitto al Liceo Scientifico Charles Darwin di Rivoli, muore un ragazzo di 17 anni

Mi ricordo. Mi ricordo che 10 anni fa cominciavo a percorrere la salita che porta al liceo Charles Darwin di Rivoli, un po’ svogliata e un po’ impaurita, come tutti i liceali del mondo. Ricordo l’ansia nel percorrere quella strada tutte le mattine, soprattutto in quelle in cui era prevista un’interrogazione, al liceo ho conosciuto molti dei miei attuali amici e molti ne ho persi, lungo la strada del cambiamento e delle scelte formative differenti. Nell’intervallo i primi anni si ascoltava l’amico talentuoso suonare la chitarra con sguardo invidioso, durante gli ultimi si faceva tardi al bar, accampando la scusa delle code. Ricordo anche le numerose autogestioni, spesso per futili motivi c’è da ammetterlo, ma aggreganti come non mai, che mettevano in relazione ragazzi di età diverse e stili diversi. Quel liceo è uno dei pochi posti a Torino e in provincia in cui se ti presenti con i capelli blu e la maglia fatta ai ferri della nonna nessuno ti guarda per più di due secondi.

Oggi, purtroppo, dopo la notizia del crollo del tetto di una delle aule in cui è rimasto ucciso un ragazzo di 17 anni e molti altri sono rimasti feriti, mi è tornato alla mente che già dieci anni fa le condizioni strutturali della scuola non erano eccellenti. Il riscaldamento spesso non funzionava , in alcune aule non riusciva ad arrivare il calore, tanto da costringerci ad azioni sovversive di gruppo evitando di mettere piede in classe. Alcuni corridoi e ali dello stabile erano già inaccessibili perchè non in condizioni di piena sicurezza e a causa di forti piogge spesso alcune aule si allagavano mettendo in moto il fuggi fuggi generale con il conseguente cambio di postazione in preda alla stanchezza da sfollati.

Mai nulla di grave comunque era successo fino a stamattina intorno alle ore undici. Vito Scafidi, 17 anni ha perso la vita nel luogo che forse, alla sua età già considerava stretto e opprimente, ma comunque un luogo dove incontrare i suoi compagni di studio quotidiani. Il controsoffitto della sua aula è crollato provocando altri 17 feriti tra cui uno grave, che rischia la paralisi permanente. Dopo i sopralluoghi delle forze dell’ordine e della presidente della regione Mercedes Bresso, sembra che il ragazzo vittima della tragedia sia stato colpito da un tubo in ghisa, sganciatosi dai cavi in acciaio che lo reggevano. Si parla di "fatalità", perchè nelle aule vicine non c’è traccia di crepe o infiltrazioni, ne di cedimenti visibili. Le prime stime fatte dai vigili del fuoco in prima battuta tendevano ad escludere che il forte vento, abbattutosi sulla regione tra ieri sera e la giornata di oggi, avesse contribuito al cedimento strutturale, anche se fino ad ora non è da considerare un elemento da sottovalutare. Il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha visitato il liceo nel pomeriggio dichiarando di considerare l’accaduto una "tragedia incomprensibile" e ribadendo la sua presenza per "esprimere la mia vicinanza personale e del Governo a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia. Ai ragazzi e alle loro famiglie e, in modo particolare, alla famiglia del ragazzo che qui ha perso la vita".



Intanto rimane solo una rabbia sorda, per un episodio forse evitabile, forse semplicemente ingiusto e fatale.

Non credo sia già il momento della ricerca delle colpe anche se l’evitabilità del crollo è un pensiero che circola nelle menti di tutti. Soprattutto di chi ha fatto parte della vita dell’istituto per un po’ di tempo. Ora è il momento dei "perchè?" senza risposta, della partecipazione al dolore dei genitori di Vito che hanno perso un figlio e a quello dei compagni che hanno perso un amico.

Commenti all'articolo

  • Di gloria esposito (---.---.---.126) 22 novembre 2008 22:10

    ciao cafènoir,
    la prima cosa che ho pensato anch’io quando ho sentito questa tragedia è che pure le condizioni del mio liceo non erano granchè(e il mio liceo è uno dei piu’ famosi di Napoli il che mi fa inorridire immaginando lo stato in cui versano istituti magari meno conosciuti).
    Ma l’altra cosa forse piu’ cattiva a cui non sono riuscita a non pensare ,è che la Gelmini (distrutta per quello che è successo)con la sua riforma ha tagliato crica 8 miliardi all’istruzione ,di cui una parte si sarebbe potuta utilizzare non per prevenire questa disgrazia (perchè spero sia stato un fatto imponderabile) ma per creare delle commissioni di valutazione per verificare e migliorare le condizioni strutturali degli istituti.
    Adesso (se è possibile)credo ancor di piu’ alla necessità di maggior risorse alle nostre scuole.

    • Di cafenoir (---.---.---.237) 23 novembre 2008 01:58

      Cara Gloria,
      anch’io in effetti ho pensato al secondo punto del tuo commento, certo i fondi tagliati su cui tanto si è discusso ultimamente non fanno che portare a riflettere sulle priorità che questi fondi dovrebbero coprire come ad esempio le spese per sistemare le strutture. Vero è che ho parlato di dieci anni fa un po’ perchè mi sento davvero coinvolta, come tutti i miei ex colleghi di studio in quel posto, dalla situazione, ma anche per fissare il punto fondamentale che i problemi ci sono sempre stati, come dici tu anche nel tuo (purtroppo e schifosamente purtroppo direi) le condizioni non sono mai state un granchè. Mi ha fatto pensare che le scuole non sono mai state sicure, Gelmini o non Gelmini al governo e che come spesso capita deve succedere una tragedia per far riflettere sulle cose. Rimane che un decreto per la sicurezza o qualche organo apposito andrebbe istituito visto che dovrebbe essere sacrosanto il diritto di poter studiare senza rischiare la vita.Spero che almeno questo pensiero sfiori chi di dovere...

  • Di Silvia (---.---.---.209) 23 novembre 2008 12:27

    Cara Cafenoir,
    sono un’attuale studentessa del Liceo scientifco Charles Darwin, di Rivoli. Ho 17 anche io, e devo dire che la faccenda mi ha abbastanza sconvolto, pur non conoscendo Vito personalmente. La struttura al momento è molto diversa da come la ricordi tu, tanto è vero che in 4 anni di liceo on ho mai visto aule allagate dalla pioggia, il riscaldamento funziona a tal punto da dover aprire le finestre a causa del caldo(cosa che, a quanto pare dalla testimonianza di una ragazza della 4G, è riuscita a permettere a molti ragazzi di non soffocare) e non ho mai visto corridoi inaccessibili se non chiusi a chiave dietro porte di sicurezza.
    Vero è che i soffitti non sono il forte di questa scuola. L’anno scorso mi sono ritrovata in una classe dove pannelli del soffitto, fatti di carton gesso e di struttura differente da quelli della classe in questione, erano mezzi rotti e cadenti. Dopo un controllo durante l’estate questi e molti altri problemi sono stati risolti mediante una ristrutturazione dell’edificio, gia incomiciata qualche anno fa. Io mi chiedo solo se con controlli piu accurati una tragedia del genere non si sarebbe potuta evitare. Mi unisco al dolore che accomuna tutto il liceo e mi auguro che tragedie del genere con la precauzione si possano evitare

  • Di Chiara (---.---.---.82) 23 novembre 2008 16:06

    Ciao Cafenoir,

    come tu sai bene, anch’io sono una ex del mitico liceo LSD, e percorrevo la stessa salita sempre nel mio mondo, eternamente con le cuffiette, in cerca di me stessa o forse della forza per interagire con gli altri.
    Io ero una di quelle ragazze con l’ombretto nero che all’intervallo stava in classe a leggere o a sognare che il compagno di banco si accorgesse delle mie attenzioni.
    Abbiamo vissuto gli stessi anni io e te, sotto lo stesso tetto, e come racconti giustamente tu di infrazioni alle più elementari norme di sicurezza ne ho viste a milioni, a cominciare dal fatto che per 4 anni la mia classe è stata sbattuta nelle aule del seminterrato, dove non c’era allarme antincendio. Forse il bagno maschile davanti alla nostra porta con una finestra altezza uomo da cui entravamo sempre per tagliare la prima ora, veniva considerata come uscita di emergenza; se però il fuoco fosse partito proprio da un mozzicone di sigaretta lasciato mezzo acceso dai ragazzi che usavano quel posto come salottino privato, beh, allora forse lì sorgeva un problema... ma visto che non è mai successo andava bene così!
    Ricordo bene anche quell’aula maledetta, durante la mia prima autogestione ci avevano proiettato Once were warriors, un film molto violento, e io avevo passato tutto il tempo a guardare il murales che adornava la stanza per la paura.
    Immagina che bello è stato sapere, un anno dopo il diploma, che l’auditorium dove per 5 anni avevo fatto corsi pomeridiani di teatro, espressione corporea con la prof di ginnastica e addirittura l’unico concerto invernale del darwin era rivestito di amianto, un materiale altamente cancerogeno.

    Silvia, collega del darwin del "futuro", se proprio sei curiosa di sapere dove sono i corridoi interrotti vai a farti un giro nel secondo seminterrato, dove ci sono le palestre sfigate. Io un giorno mi ero rifugiata lì per ripassare prima di un’interrogazione e ho vissuto momenti davvero di paura.
    Se invece li hanno ristrutturati e tutto funziona bene allora la domanda: cosa ci faceva un tubo di ghisa in un controsoffitto? assume tratti ancora più agghiaccianti, perché le cosiddette migliorie sono state fatte male e la tragedia si può ripetere.

    Quasi tutta la mia famiglia è andata al Darwin: due cugini, un cognato e una serie interminabile di amici che oramai considero parenti. Lì ho vissuto alcune delle esperienze più belle della mia vita e ho conosciuto professori che mi hanno fatta maturare. Forse è questo che mi fa così male in questa storia, pensare al posto dove cresciuta come una scena del crimine. Oltre all’idea di una vita stroncata a 17 anni.

    • Di cafenoir (---.---.---.245) 23 novembre 2008 17:43

      Chiara ha centrato il punto, cara Silvia il mio a parte un riportare i fatti è un ricordo piacevole, certo che sono stati begli anni quelli e ho i miei ottimi ricordi che prescindono l’argomento dell’articolo. Come esprime anche la mia ex collega di annata Chiara i problemi c’erano eccome... sono lieta che non si verifichino più. certo che sì! E’ il minimo e non è mia intenzione fare la disfattista, ma a quanto pare se racconti che ci sono stati dei controlli recenti mi chiedo che razza di controlli fossero... perchè non credi siano stati accurati...E’ inevitabile, non credi? Dopo una tragedia. Non sono una di quelle che punta il dito a caso, i problemi ci sono e ci sono sempre stati, che poi in parte siano stati risolti è qualcosa che doveva succedere prima, se vogliamo dirla tutta... Credo che ogni ragazzo della tua età abbia il diritto di andare a scuola senza dover rischiare la salute... spero che la situazione migliori ancora, per chi ancora deve passarci degli anni spensierati in quel posto :)

  • Di Elena P. (---.---.---.161) 23 novembre 2008 21:31

    Quanto è successo è qualcosa di sconvolgente; prima di tutto la morte di un adolescente è sempre qualcosa di difficile da accettare, ancora di più se questa avviene in uno di quei luoghi che tutti dovrebbero percepire come sicuri: la scuola. Secondariamente sconvolgente perchè in quella scuola, assieme a Caffenoir, ho trascorso tantisimi momenti cruciali che hanno cambiato per sempre ed in modo indelebile le donne che oggi siamo. C’è da dirlo: il Darwin è sempre stato un posto particolare, che puoi amare ed odiare allo stesso momento. Così come molti licei di un certo stampo o orientamento sporcamente politico. Ma questo non c’entra, lo so. Ma subito, alla mente, mi sono balzati i ricordi di una Elena diciassettenne, quando dieci anni orsono raccoglieva tutta la sua buona volontà ed anche lei saliva quella scalinata troppo lunga.
    Tutto quello che riesco ad esprimere è rabbia, perchè un ragazzo non può morire così. Ora, quello in cui spero è che la giustizia infligga ai colpevoli le giuste colpe, perchè TUTTI DEVONO prendersi le proprie responsabilità. E fare in modo che questo non possa più avvenire, ma non solo qui, in qualsiasi scuola.

    Un altro ricordo è emerso: le famose prove antincendio. Il luogo sicuro, ritrovo di tutte le classi in caso di emergenza, era l’atrio interno della scuola, chiuso in tutto il perimetro dalle mura interne dalla struttura.
    Con questo, vorrei concludere, conservando nel cuore tanta speranza per i quattro giovani in grave condizioni ora in prognosi riservata.


     

  • Di cafenoir (---.---.---.205) 26 novembre 2008 15:01

    Oggi alle 15 nella chiesa di S.S. Pietro e Paolo di Pianezza si svolgeranno i funerali di Vito Scafidi. Il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino e le strade sono chiuse e monitorate da mezzogiorno.
    La sottoscritta partecipa al dolore della famiglia e degli amici, di chi conosceva Vito e di chi ha condiviso questa tragedia con lui, sperando che gli strascichi fisici e mentali diventino, con il tempo, sempre più leggeri.
    Causa tam tam mediatico che poco ho apprezzato ho deciso di non scrivere nient’altro a riguardo, la rabbia è troppa, il silenzio a volte vale davvero mille parole.

  • Di Aquila (---.---.---.58) 30 novembre 2008 15:13

    Si continua a parlare troppo....ma anzichè incriminare Berlusconi e Brunetta (che parlano troppo anche loro) non si potrebbe indagare e capire per qual motivo in tanti anni nessuno si è accorto che il soffitto poteva cadere?
    Ma non esistono i vari Enti preposti a controllare con superpagati dirigenti? Non dico i professori che da laureati
    certe cose non le sanno o non le voglion capire o se ne fregano pure, ma i bidelli cosa fanno per Dio.
    Meno menefreghismo e più attenzione alle cose pubbliche che come tutte le cose con il trascorrere del tempo
    necessitano di manutenzione e....trovare i responsabili e FARLI PAGARE IN SOLIDO, perchè quel tubo caduto in testa al ragazzo testimonia l’incuria in cui è lasciata la cosa pubblica, visto che era li e non serviva a niente.
    Forse pesava troppo per portarlo via? Si aspetta sempre il morto perchè la cultura e il rispetto del prossimo in questo Paese non esiste e se le condizioni dell’edificio erano precarie c’era l’obbligo di chiuderlo e renderlo inagibile; perchè non c’è stato NESSUNO che l’ha fatto? Parlare di Berlusconi e Brunetta non serve
    ci saranno prima dei responsabili per quella scuola o dobbiamo chiamare sempre Silvio come per la
    spazzatura di Napoli? C’è qualcuno che non ha fatto il propio dovere tutto il resto sono chiacchere improduttive, rimane il fatto che a rimetterci è stato un ragazzo innocente e colpevole di essere nato in Paese
    che non applica le regole. Quale futuro potremo avere?

    • Di cafenoir (---.---.---.33) 30 novembre 2008 15:22

      Sono assolutamente d’accordo con te...La cosa più dolorosa è che qualcuno deve sempre pagare in modo grave prima che si faccia anche solo il minimo indispensabile per rendere un servizio pubblico sicuro. Vergognoso.

  • Di cafenoir (---.---.---.131) 1 dicembre 2008 21:57

    Ribadisco l’orrore dopo aver assistito ad un servizio sull’inizio delle lezioni per gli studenti del liceo in un altro edificio che in chiusura recitava "ora partono i lavori per demolire TUTTE le controsoffittature"
    La parola centrale su cui inorridire penso sia ORA.

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