• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

pv21

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 0 2119 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0

Ultimi commenti

  • Di pv21 (---.---.---.55) 5 luglio 2018 18:42

    Ricorsi >

    Si sta prospettando un’infausta congiuntura tipo quella del novembre 2011.

    Da allora (e nonostante il deprecato regime di “austerità”) il DEBITO è aumentato di altri 400 miliardi. A valle delle decantate riforme “epocali” la disoccupazione sfiora ancora l’11%, i contratti a termine superano i 4 milioni di casi e le famiglie in povertà assoluta sono quasi 2 milioni.

    I TASSI d’interesse sui Titoli pesano oltre il 2,5%, seppur “frenati” da quell’ombrello (QE) della Bce che potrebbe chiudersi a fine anno.

    Così stiamo.


    TOCCA al Ministro dell’Economia Giuseppe TRIA (come a suo tempo Giulio Tremonti) cercare di far “rinviare” in sede di consuntivo le eventuali “misure correttive” già ventilate dalla Commissione UE.

    Intanto è tutto ancora da trovare nel nostro Bilancio lo “spazio” necessario a finanziare quest’anno i “mirabili” interventi promessi per la crescita, per il lavoro e per “cambiare” la vita degli italiani.

    Di sicuro il Ministro TRIA dovrà piantare dei solidi “paletti” per arginare gli “appetiti” delle forze politiche componenti il Governo. Compito tutt’altro che facile viste le Elezioni Europee di maggio 2019.

    Se aggiungiamo le turbolenze internazionali il quadro è completo.


    FINALE.

    Quando ci si affida ai “nuovi” leader carismatici, protagonisti della realtà virtuale, c’è da mettere in conto progetti via via dilazionati e/o misure annacquate. Se dal "contratto" non si scivola verso lo "scontro".

    E sempre che gli operatori finanziari non facciano saltare lo spread. PROPRIO come nel novembre 2011.

    GESTIRE la cosa pubblica ha senso e valore se è preludio di un Ritorno alla Meta

  • Di pv21 (---.---.---.28) 30 giugno 2018 19:52

    Ovvero >

    Mettere sullo stesso piano i diritti dei milioni di disoccupati e di chi rischia la fame con il “diritto” alla genitorialità omosessuale o con il diritto alla “selezione” genetica o il diritto dei “no vax”, tutto questo significa sconcertare gran parte dell’opinione pubblica e alimentarne l’aspettativa di soluzioni realistiche e “autoritarie”.


    Web e social non danno risposte a una Generazione senza Bussola

  • Di pv21 (---.---.---.28) 30 giugno 2018 19:19

    BINGO >

    L’UNIONE Europea è come un grosso “carrozzone” che procede sempre più a tentoni.

    Unico VALORE che accomuna gli Stati membri è l’interesse per la dimensione e le potenzialità del mercato in comune.


    FATICA sprecata è quindi fare appello alla responsabilità ed all’impegno collettivo in tema di controllo dei flussi migratori: dall’accoglienza fino ai rimpatri.

    Così come invocare una calibrata ripartizione dei richiedenti asilo.


    In sostanza.

    Quella dei migranti che attraversano il Mediterraneo è una partita da giocare, in primis, nel rapporto con i Paesi della costa nordafricana.

    Per spuntare risultati tangibili servono mezzi e risorse dal costo di svariati miliardi di euro. E ecco il punto.


    TUTTI gli Stati dell’Unione Europea, pro quota, possono e devono farsi carico di tali oneri finanziari.

    ONERI da destinare a vantaggio delle iniziative assunte dai Paesi più “esposti” perché in prima linea. Oneri da ricalcolare ogni anno in funzione del reale andamento dei flussi.

    Un capitolo a parte, altrettanto importante, sono gli accordi da ricercare con i Paesi di origine.


    PS > Per quegli Stati dell’UE che, in forza della collocazione geografica, sono bravi solo a puntare i piedi esiste sempre la “cura passeur”. Soluzione tanto inconfessabile quanto “indecorosa”, ma che è meglio dei migranti lasciati affogare in mezzo al mare.


    Ergo

    Provare a gestire simili fenomeni epocali non è giocare a Bingo.

    Non potendo scansarli vale la T come Tenacia

  • Di pv21 (---.---.---.28) 27 giugno 2018 20:08

    Prima di che ? >

    Per fagocitare masse di consensi è bastato lanciare lo slogan “prima gli italiani”.

    Non è difficile mettere in coda (dietro agli italiani) i migranti e i nomadi irregolari. BASTA cogliere l’occasione e impartire l’ordine esecutivo.

    Trovare un colpevole suona bene per tanti “arrabbiati” e frustrati.


    Tutt’altra cosa è reperire le ingenti risorse necessarie a sostenere la crescita e tali da “cambiare” la vita degli italiani (flat tax, reddito cittadinanza, ecc.).

    Ecco allora l’oculata caccia a dei gruppi “ristretti” di cittadini che siano esemplificativi di categorie ben più corpose.

    Avviare un qualche apprezzabile provvedimento suona, subito, da acconto su più esaustive soluzioni programmabili “quanto prima”.


    E’ SEMPRE la stessa tecnica del “prima”. Di sicuro procedere a tappe avvantaggia solo colui che promette “soluzioni” epocali.


    In realtà.

    Al tasso attuale per il DEBITO da 2.300 miliardi ci sono quasi 10 miliardi di interessi da pagare ogni anno. ANCOR PIU’ più ne servono per reiterare le cosiddette Clausole di Salvaguardia.

    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti …

  • Di pv21 (---.---.---.185) 23 giugno 2018 20:01

    Qualcosa >

    Fin dalla campagna elettorale imperversa la promessa di cambiare di parecchio il tessuto socio-economico del paese.

    MA ORA nelle dichiarazioni e negli annunci di merito ricorre spesso il termine “qualcosa”.


    Dei problemi in evidenza si focalizza quel “qualcosa” (aspetto) che è dai più visto come inaccettabile.

    I provvedimenti (atti) da varare in Parlamento vertono su un “qualcosa” (fatto) da cominciare a correggere o superare.

    Il tutto è legato alla risaputa differenza che c’è tra il dire e il fare. Ovvero.


    Quando i fenomeni sul campo sono articolati e complessi e quando scarseggiano le risorse riguardanti una intera fattispecie torna molto utile cercare di richiamare l’attenzione su un “qualcosa” che suoni a preludio (avvio) di quel generale cambiamento prospettato.


    Il problema è che l’emotività (paure, aspettative, ..) è l’anticamera della reattività.

    Non esiste un “qualcosa” che basta a governare.

    E non è Tutta colpa di Carosello se in politica piovono slogan e spot …


Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità