I nostri “saccenti”
governanti, invece di tirare subito in ballo (dubitando) gli Organismi
comunitari, dovrebbero citare dei casi precedenti in cui l’Europa si sia
mostrata cieca e sorda a fronte di progetti d’intervento/recupero motivati da dei
“disastri” in termini di danni, vittime e sfollati.
Sempre che non intendano
caricare sul primo anno buona parte dei costi di attività di fatto realizzabili
in più esercizi.
Mentre la storia attesta che nel passaggio dal progettare al fare,
dallo stanziare allo spendere non abbiamo certo dato prova di gran coerenza e
rigore.
Il metodo è sempre lo stesso.
COGLIERE al balzo ogni occasione per mostrare
attenzione e disponibilità. E poi “si vedrà”.
Per cogliere
la valenza dell’attuale governo basta considerare i seguenti elementi.
Con il
TASSO sul 3% il carico degli interessi da pagare all’anno sul nostro DEBITO equivale all’importo delle risorse necessarie per evitare l’aumento delle
aliquote IVA.
In totale sono da trovare (con imposte, risparmi e tagli ) ben 25
miliardi di euro.
E QUESTO prima di “aprire” dei capitoli come la Ftat Rax, il reddito
di cittadinanza, la revisione della Legge Fornero. (Ossia di altre decine di miliardi)
Tanto meno giova alla “credibilità”
del paese cercare di “ribattere” un tessuto così sfilacciato con Bonus e “mancette”
sparse qua e là.
Gestire il “cambiamento” ha senso e valore se è preludio di un
Ritorno alla Meta …
L’arte di governare è oggi, e qui, diventata l’attitudine dei suoi “manovratori”
politici a trarre dai singoli fatti (eventi) percepiti lo spunto per magnificare
scenari innovativi e processi evolutivi mirabolanti.
In due parole.
Sono TANTI
i cittadini che, con la Lega, s’aspettano di continuare a vivere in quartieri
senza l’ombra di un immigrato e dove possono farla da padroni.
E TANTI sono
quelli che, con M5S, s’aspettano comunque una forma di reddito e d’implementare
il proprio diritto (libertà) di scegliere nonché decidere secondo convenienza.
Come dire che lo STATO sta perdendo sempre più la sua connotazione di Organismo
e Istituzione collettiva in grado di gestire i problemi più pressanti e di indirizzare
al meglio il futuro dell’intera nazione.
Un “travisamento” che produrrà i suoi
effetti, purtroppo spiacevoli, entro pochi mesi.
Ergo.
Basta ricordare che il Cantastorie
era atteso dagli astanti proprio perché facesse volare fantasie e speranze.
Davvero
molti complimenti a tenacia (pazienza) di chi tiene aggiornato l’elenco
delle tematiche dibattute dagli esponenti (Ministri e non) delle forze
politiche che supportano il governo in carica.
Così come allo sforzo degli
operatori mediatici nel dar fiato e visibilità alle “puntate” giornaliere di
politica.
Oltre al “dissensi” incrociati e oltre ai “distinguo” dai leader e dai
colleghi, ogni giorno spunta un nuovo capitolo da considerare altrettanto
“prioritario”.
Di fatto assistiamo a un “cambiamento” in continuo divenire.
Da
annotare.
Per ogni tema di volta in volta focalizzato sembra valere la regola:
oggi si fa se va, domani no o si vedrà.
L’importante è tenere il polso della
situazione e catturare l’emotività del pubblico.
Anche se, vista la memoria
corta, non sarà affatto facile trovare chi ricorderà l’esito finale delle tante
iniziative promosse. L’importante è tener botta un altro paio di mesi, fino
alla prossima Legge di Bilancio.
Con lo schema della farsa si camuffa l’essenza
di un Dossier Arroganza …